Con oltre un secolo di storia alle spalle, da un paio d’anni lo storico marchio francese è tornato a far parlare di sé

Grazie alla sua popolarità, acquisita e meritata nei 130 e passa anni di attività dalla sua fondazione avvenuta nel 1893, il marchio Thomson sta vivendo una fase di rapidissima crescita, o meglio ricrescita, che lo sta portando nuovamente ad occupare una posizione di rilievo nel panorama europeo.

Nell’affascinante cornice del palazzo dell’Opera di Stato di Vienna, Thomson ha organizzato un evento che ha visto la partecipazione di circa 250 addetti ai lavori e incaricati della stampa, provenienti da 35 paesi, con l’intento di condividere i risultati che il “Renew Project”, nome dato al progetto di rilancio, sta conseguendo e che ha portato il costruttore ad offrire un catalogo con oltre 150 prodotti e di fare qualche annuncio su novità in arrivo.

La produzione di TV Thomson (1), assemblati in Europa e con garanzia che in alcuni casi arriva a 3 anni, copre ogni esigenza, dagli “Easy TV” pensati per gli utenti che hanno difficoltà ad utilizzare gli attuali Smart TV (non è certo il caso dei nostri lettori, ma è pur sempre uno sforzo meritorio quello di rendere accessibile a tutti la tecnologia più recente) fino agli OLED, passando attraverso un’ampia gamma di modelli QLED e MiniLED.

Il sistema operativo, eccezion fatta per la serie Easy, è Google TV. Oltre ai televisori per così dire “classici”, Thomson ha in catalogo anche una serie di TV “mobili”, quelli della serie GO, lanciata nel 2024 e che quest’anno si allarga e include anche due videoproiettori.

L’idea alla base della linea GO è quella della mobilità all’interno della casa. Lo smartphone ha reso “portabile” ovunque ogni tipo di contenuto, ma quello del telefonino rimane comunque un utilizzo personale, singolo, e a mio personale parere decisamente scarso in termini di coinvolgimento.

Se il televisore principe della casa è quello grande del soggiorno, penso che ognuno di noi abbia sentito l’esigenza di avere un secondo apparecchio nella stanza da letto, per quelle volte che l’influenza ci impedisce di alzarci, in balcone per goderci la TV assieme al fresco dell’estate, in cucina, per seguire i programmi della sera mentre si lavora ai fornelli o anche per seguire le istruzioni del masterchef di turno. Non sono pochi i possessori di un secondo apparecchio in casa, ma i TV GO di Thomson offrono la possibilità di avere la TV in ogni stanza, grazie all’alimentazione a batteria e al SO Android con connettività wireless che dà accesso a tutti i contenuti. Due attualmente i televisori della linea, entrambi dotati di piedistallo con ruote.

Il GO TV è un 32” in risoluzione HD con autonomia di 4 ore. Stessa diagonale e stessa autonomia per il GO Plus (2), che però è un 4K touch screen con possibilità di ruotare lo schermo anche in posizione verticale, per ottimizzare la visione al tipo di contenuto visualizzato. In questo modo le possibilità di impiego si allargano, rendendo l’apparecchio una sorta di maxi-tablet utilizzabile anche per lavorare. La serie GO comprende anche due proiettori (i GO Project): il VEGA (3), classico e compattissimo portatile da 350 ANSI lumen e 2 ore di autonomia, dotato anche di supporto orientabile per proiettare ovunque, soffitto incluso, ed il SIRIUS (4), un tiro ultra-corto da 600 ANSI lumen a triplo laser RGB, che può funzionare anche a batteria per 90 minuti. Completa la serie GO il dongle GO Cast, utile per arricchire delle funzionalità smart qualsiasi TV o monitor con ingresso HDMI. Proiettori e dongle sono basati sulla piattaforma Google TV.

Altra novità annunciata a Vienna è l’arrivo di una serie di TV, composta al momento da 8 modelli (5), basata sul sistema operativo TiVo: 4 apparecchi 4K (43, 50, 55 e 65”), 2 Full HD e un HD. La piattaforma TiVo è un S.O. smart, efficiente e personalizzabile, adottato anche da marchi del calibro di Panasonic. Naturalmente sono supportate tutte le principali app di streaming.
Mario Mollo


