Il cinema facile
Bello e possibile, l’Aura offre buone prestazioni, discrete funzionalità ed una estetica accattivante ad un prezzo competitivo.

Ci sono marchi che nel campo dei videoproiettori a tiro ultra corto (UST, Ultra Short Throw) possono essere considerati ormai storici e che di fatto hanno svolto il lavoro di apripista per molti altri che pian piano sono andati anche loro a coltivare questo angolino di terra nel regno della videoproiezione.
XGIMI, specialista nei videoproiettori per la famiglia, è uno di quelli che si sono aggiunti da poco ma, come avremo modo di vedere, l’ha fatto alla grande, con un apparecchio tra i meno costosi della categoria e nondimeno decisamente ben performante. Teoricamente il proiettore UST dovrebbe essere il salvatore di capra e cavoli, proponendosi come sostituto unico della coppia televisore-videoproiettore tradizionale. Per il ruolo di alternativa al videoproiettore classico l’UST è sicuramente un eccellente candidato, soprattutto nei casi in cui ci si “accontenta” di schermi da 100/120 pollici.
Scrivo “ci si accontenta” perché, pur trattandosi di “grande schermo”, nel cinema in casa ci si può spingere decisamente ben oltre, arrivando senza troppa fatica anche a schermi da 180” (stiamo parlando di ben quattro metri di base).
Per ragioni legate non tanto alla luminosità (che non è un limite intrinseco della tecnologia UST) quanto a quelle della corretta formazione dell’immagine in tutta l’area proiettata, questo tipo di apparecchi, quando non nasce per proiettare su una diagonale prefissata (100-120”), si “muove bene” all’interno di un range meno esteso.

Ma posso garantirvi che già 100” sono una dimensione da grande coinvolgimento emotivo, in grado di generare quello che ci piace chiamare “effetto cinema”. L’altro aspetto che va a ricreare la sensazione di essere proprio come al cinema è la luminosità della sala, che se non del tutto nulla è comunque ridotta quasi a zero.
Il televisore invece solo in parte viene utilizzato in simili condizioni, anzi molto spesso è chiamato a funzionare in pieno giorno. L’UST è pur sempre un proiettore e come tale non può funzionare in presenza di luce e per questo motivo non può essere considerato come una valida alternativa al televisore. Ma c’è un “ma”.
La particolare conformazione del fascio luminoso generato dall’ottica dei proiettori UST, con raggi la cui traiettoria è sempre diretta dal basso verso l’alto, ha consentito di sviluppare degli schermi appositi, che riflettono verso la zona di osservazione solo la luce proveniente dal basso, ovvero quella prodotta dal proiettore, mentre disperdono quella proveniente da altre direzioni; infatti osservando questi teli col proiettore spento e le luci accese, ci appaiono quasi neri. E grazie a questi schermi, detti ALR (Ambient Light Rejection) il proiettore UST può essere osservato anche in presenza di una quantità non eccessiva di luce ambiente. Purtroppo il loro costo rappresenta una percentuale significativa di quello del proiettore stesso. Disporre di una sorgente laser al posto della lampada tradizionale, sebbene faccia salire il costo dell’apparecchio, è un altro tratto che permette di assimilare il proiettore UST al televisore; questo tipo di sorgente va a regime velocemente e, oltre a durare migliaia di ore, non risente come fa la lampada delle frequenti accensioni e spegnimenti, tipiche dell’uso del televisore.
Caratteristiche e funzionalità
Anche se per noi al primo posto vengono sempre le prestazioni, non si può restare indifferenti di fronte al design molto curato di questo apparecchio. L’alternanza tra chiaro e scuro, le forme leggermente arrotondate, la base che tiene il corpo del proiettore sollevato di qualche centimetro, tutto contribuisce a fornire un senso di leggerezza ed eleganza. Come accennato, l’Aura è un proiettore UST con lampada laser; in questo caso, a differenza dei più costosi ma più efficienti “trilaser”, che come il nome lascia intendere dispongono di emettitori distinti per ciascuna componente cromatica, qui c’è un solo diodo, che genera un fascio blu. Le altre componenti sono prodotte tramite una ruota a fosfori che, colpita dalla luce blu, emette luce gialla, dalla quale si ottengono poi il rosso ed il verde, indispensabili per generare la sequenza RGB che va poi a “fondersi” a livello della retina (magia del Digital Light Processing).

La durata della “lampada” è garantita in 20.000 ore, che equivalgono a 13 anni con un utilizzo giornaliero di 4 ore. Come tutti i DLP 4K, l’Aura non dispone di una matrice in risoluzione 4K “nativa”, ma usa un chip DMD (Digital Micromirror Device) da 0,47” in risoluzione Full HD, ma grazie alla tecnologia detta “vobulazione”, che consiste nel generare due immagini sfalsate di mezzo pixel, si ottiene un senso di dettaglio decisamente superiore a quello offerto dalla risoluzione nativa del pannello.
Candidandosi a fare le veci, coi limiti di cui sopra, del televisore, l’Aura è equipaggiato con il sistema operativo Android TV, con Google Assistant e Chromecast integrato. Due osservazioni: non c’è un sintonizzatore DVBT ed all’elenco delle app manca ancora una volta Netflix (ma ci sono Amazon Prime Video, DAZN e Disney +). Il problema riguarda moltissimi videoproiettori con funzioni “smart”, legati o ad una reticenza di Netflix o alla scarsa propensione dei costruttori a versare royalty forse troppo salate, chissà.
In passato la casa aveva auspicato una soluzione tramite aggiornamento, ma ancora la mancanza non è stata colmata. Un problema grosso? Non direi, basta una Fire TV Stick da poche decine di euro e svanisce ogni preoccupazione. E per i canali TV, se non ricevibili via web, è sufficiente un decoder.
La dotazione di ingressi include tre HDMI (è supportato solo l’HDR10 ma per un proiettore basta e avanza) e due USB sul lato posteriore, quello rivolto verso lo schermo; una terza porta USB è collocata in posizione più facilmente raggiungibile sul lato destro dell’apparecchio, sotto l’interruttore di accensione.
Sul fronte audio , oltre alla connessione wireless Bluetooth troviamo un’uscita digitale ottica e una analogica su presa mini-jack stereo da 3,5 mm. Le regolazioni a disposizione non sono molte e solo la modalità “Personalizzata”, come vedremo nel seguito, offre la possibilità di intervenire sulla colorimetria. Da segnalare però il fatto che i tre ingressi HDMI e la sezione smart interna dispongono di memorie separate per le regolazioni. La messa a fuoco automatica può essere affinata manualmente; per quanto riguarda la correzione del trapezio, l’Aura dispone di una funzione piuttosto sofisticata ad 8 punti di controllo, ma come sempre noi siamo a favore della soluzione a monte, ovvero evitare che ci siano distorsioni su cui intervenire digitalmente, operando una installazione geometricamente impeccabile.
Uso e visione
Come abbiamo avuto modo di osservare in occasione dei precedenti test di proiettori UST, due sono gli aspetti da curare in fase di messa in funzione di questa tipologia di apparecchi: la perfetta planarità della superficie ove si proietta (sia che si tratti di una parete sia che si utilizzi un telo da proiezione) e il corretto allineamento dell’ottica dell’apparecchio. Difetti di planarità dello schermo anche minimi, che con un proiettore tradizionali passerebbero del tutto inosservati, a causa degli angoli di incidenza quasi radenti della luce (specie ai bordi) tipici dei proiettori UST introducono distorsioni delle immagini macroscopiche e intollerabili.
Allo stesso modo piccoli disallineamenti dell’asse ottico rispetto al piano di proiezione generano un effetto trapezio estremamente marcato. Se sulla planarità, una volta che il muratore ha riposto cazzuole e pennelli, nulla si può più fare, allineare correttamente l’apparecchio alla fine è l’unica incombenza un po’ noiosa richiesta all’utilizzatore per mettere in azione l’Xgimi Aura. E una volta sistemato l’allineamento, due sono gli aspetti che spiccano immediatamente: la luminosità ed il dettaglio offerti da questa macchina.
Nel corso del test abbiamo anche fatto ricorso al nostro telo ALR da 100” (sulla cui efficacia torneremo a breve), ma per la maggior parte del tempo abbiamo proiettato sulla “apposita” parete, spingendo la dimensione delle immagini a circa 130” (ben oltre i 120 suggeriti dal costruttore come limite superiore consigliato). In questa configurazione, che come dicevamo non può essere ritenuta “estrema” per una saletta HT dedicata ma che è una dimensione decisamente imponente ed estremamente coinvolgente in un normale soggiorno, l’Aura è in grado di generare immagini dotate di una notevole luminosità, vivaci ed intense, doti grazie alle quali si può godere di un buon effetto HDR.
L’altro aspetto che colpisce della resa dell’Aura è la definizione, davvero eccellente e che contribuisce assieme alla luminosità all’elevato coinvolgimento che questo apparecchio garantisce.

Naturalmente stiamo parlando della visione in ambiente oscurato; per poter utilizzare il proiettore in presenza di una quantità non esagerata di luce è necessario far ricorso ad un telo ALR, prova che come accennato abbiamo fatto, con esiti piuttosto soddisfacenti. Altro aspetto estremamente positivo è il buon comportamento in HDR sulle alte luci; l’Aura riesce infatti a garantire una restituzione più che accettabile dei particolari, che non vengono appiattiti e mascherati o, come si dice in questi casi, “bruciati”. Per contro il livello del nero è quello che ci si può aspettare da un proiettore DLP, non contenutissimo in assoluto ma, in relazione alla generosa luminosità complessiva, davvero per nulla fastidioso.
La visione di qualche DVD, abitudine che potrebbe non essere del tutto scomparsa in casa di qualche appassionato collezionista, evidenzia un discreto comportamento dello scaler, che fornisce una resa compatta e dettagliata abbandonandosi a qualche imprecisione solo in presenza di movimento, circostanza in cui emerge qualche scalettatura un po’ ballerina; abbiamo posto rimedio semplicemente lasciando fare tutto al processore della sorgente. Abbiamo già evidenziato l’assenza della app di Netflix; nel corso dei test ho tentato di aggirare l’ostacolo provando a “trasmettere” Netflix dallo smartphone, ma non c’è stato verso. Nessun problema invece con YouTube che ho usato come raffronto.

Delle modalità immagine disponibili solo la “Personalizzata” è realmente utilizzabile, essendo la sola che consente di correggere una colorimetria di default non azzeccatissima (specialmente sugli incarnati) e di disattivare il motion compensation. Effettuato qualche piccolo aggiustamento, anche senza ricorrere alla strumentazione, ci si può abbandonare senza pensieri alla visione, supportata da un audio tutto sommato accettabile, in grado di riprodurre i dialoghi con naturalezza e di restituire gli effetti con una certa presenza; nel complesso la sezione audio (4 x 15 watt) dell’Aura si colloca a due terzi abbondanti della strada che separa quella di un ottimo TV e una discreta soundbar senza sub. Certo che quando si ha a che fare con immagini di queste dimensioni è sempre cosa buona e giusta supportarle con un audio all’altezza. E le immagini dell’Aura meritano di sicuro un ottimo impianto HT.
Conclusioni
L’Aura è un videoproiettore UST che, a fronte di un prezzo tra i più bassi della categoria, promette un elevatissimo grado di coinvolgimento, grazie alle sue doti di luminosità e dettaglio che ci hanno consentito di arrivare tranquillamente a 130” di diagonale, tra l’altro con una convincente resa in HDR sulle alte luci ed una sezione audio tutto sommato accettabile. Il livello del nero non contenutissimo, ma tipico dei DLP, non infastidisce minimante ed anche alla colorimetria di default, poco naturale sugli incarnati, si pone rimedio senza problemi.
Le funzionalità offerte sono al minimo sindacale, non c’è il sintonizzatore, manca Netflix, ma anche in questo caso, se necessario, si può ovviare con poca spesa. Il convincente rapporto qualità/prezzo non è stato ottenuto risparmiando sulla qualità ma sulle componenti aggiuntive alla cui mancanza, come detto, si rimedia con facilità.
Mario Mollo
Ci è piaciuto
- Le immagini offerte sono luminose e dettagliate.
- La resa HDR è soddisfacente.
- Il rapporto qualità/prezzo è decisamente buono.
Non ci è piaciuto
- Manca ancora Netflix all’appello delle app di streaming.
XGIMI Aura
Videoproiettore a tiro corto DLP 4K HDR laser
Distributore per l’Italia: Activa SpA, Viale Progresso, 36040 Brendola (VI). www.attiva.com
Prezzo di listino: 2.799,00 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Chip DLP: 0,47”.
- Massima risoluzione supportata: 4.096×2.160.
- Luminosità: 2.400 ANSI lumen.
- Durata della lampada: 20.000 ore.
- Dimensioni immagine: 60-120”.
- Correzione trapezio: 8 punti.
- Rapporto di proiezione: 0,233:1.
- Ingressi: 3 HDMI (1 ARC), 3 USB, Ethernet.
- Uscite: mini-jack 3,5 mm, digitale ottica. Wi-Fi: 2,4/5 GHz, 802.11 a/b/g/n/ac.
- Bluetooth: 5.0.
- Livello di rumore: <32 dB.
- Dimensioni (LxAxP): 606×139,5×401 mm.
- Peso: 11 kg