Hisense C1

Intrattenimento al cubo

Hisense C1

Ricco di funzionalità che ne semplificano l’utilizzo estemporaneo in mobilità, il C1 garantisce una qualità di immagine più che idonea anche per una installazione fissa in un impianto HT, che si caratterizzerebbe certamente per l’ottimo rapporto qualità/prezzo.

Se dovessimo indicare un motivo per cui la Hisense sarà ricordata nella storia della videoproiezione, questo sarebbe senza dubbio l’introduzione della cosiddetta “Laser TV”, se non vado errato oltre un decennio fa. Dopo Hisense, soprattutto negli ultimi anni, diversi altri costruttori si sono cimentati nella realizzazione di questi apparecchi davvero intriganti, i videoproiettori a tiro ultra-corto da posizionare a ridosso della parete, in grado di generare immagini da 100/130” abbastanza luminose da poter essere ben apprezzate anche in presenza di luce ambiente (specialmente quando viene utilizzato uno schermo apposito, in qualche caso direttamente in dotazione allo stesso proiettore). Ma direi che nessun altro costruttore può vantare la stessa esperienza ed un catalogo parimenti ricco e variegato della Hisense. Con il C1, stavolta è Hisense ad inoltrarsi in un territorio storicamente non suo, ovvero quello della videoproiezione tradizionale, in particolar modo quello degli apparecchi compatti, utilizzabili con estrema semplicità anche in assenza di una installazione fissa.

Il grande sviluppo di questo segmento di mercato è stato possibile grazie a due tecnologie: al DLP (Digital Light Processing) per i pannelli (engine video molto compatti) e ai LED prima ed al laser dopo per quanto riguarda la sorgente luminosa (anche qui grazie alla compattezza e per la possibilità di eliminare la ruota colore). I pannelli a micro-specchi e l’incremento della potenza luminosa dei diodi luminosi hanno fatto sì che un videoproiettore potesse essere racchiuso in un contenitore delle dimensioni di un pacchetto di sigarette. Anche se oggetti di questo tipo non hanno la pretesa di competere con la videoproiezione di alto livello, il mercato dei proiettori portatili vede la presenza di apparecchi con caratteristiche e prestazioni di tutto rispetto e produttori di grosso calibro come BenQ, XGIMI, LG, Samsung, XIAOMI e anche Epson (con tecnologia LCD), tanto per citare solo quelli più conosciuti. Per inserirsi con successo in questa competizione, il C1 non poteva non avere tutte le carte in regola in termini di prestazioni e funzionalità, e questo esordio in grande stile è stato possibile grazie alle conoscenze e capacità che il costruttore ha maturato nel corso degli ultimi 10 anni con i prodotti con i quali ha contribuito a scrivere la storia della videoproiezione.

Caratteristiche e funzionalità

Per quanto riguarda l’originalità dell’aspetto estetico, ho l’impressione che i progettisti della Hisense non abbiano sudato le proverbiali sette camicie, forse preferendo risparmiare le forze per altri elementi più sostanziali… Il “cubo proiettante” infatti non è più, di certo, una novità; mentre altri costruttori hanno sviluppato questo tema inserendo ad esempio delle scenografiche coperture mobili motorizzate per l’ottica (XGIMI Horizon Ultra), Hisense ha puntato sulla qualità dei materiali utilizzati, che unitamente al peso dell’oggetto contribuiscono a fornire una rassicurante sensazione di solidità. Il frontale, sebbene realizzato in plastica, presenta una gradevolissima decorazione in stile “metallo lavorato”.

Pannello superiore, fianchi e parte del pannello inferiore sono invece costituiti da un unico pezzo in metallo, con gli spigoli ampiamente stondati, davvero molto bello sia da vedere che da toccare. Un set minimale di tasti di controllo trova posto all’interno di una fascia ricavata sul pannello superiore, mentre sul frontale si notano gli “occhietti” che fanno parte del sistema di regolazione automatica dell’immagine che descriveremo più in dettaglio nel seguito. Le connessioni sono invece racchiuse nella zona inferiore del pannello posteriore. Due gli ingressi HDMI, un 2.0 ed un 2.1 eARC, con funzionalità ALLM (Auto Low Latency Mode): quando l’apparecchio rileva il segnale proveniente da una console di gioco, adatta automaticamente la modalità video per garantire la massima “giocabilità” (la casa dichiara un input lag inferiore a 60 ms, non un record ma comunque accettabile). Completano l’insieme di connessioni fisiche due porte USB di tipo A (una 2.0 ed una 3.0), una uscita audio digitale ottica, una uscita audio mini-jack 3,5 mm ed una porta Ethernet. Wi-Fi (con supporto AirPlay 2) e Bluetooth esauriscono l’insieme delle modalità di connessione offerte dal C1.

Nella stessa zona è posizionato anche il connettore per l’alimentatore esterno, che evidentemente non ha trovato posto nel compatto cabinet del C1. Per quanto riguarda la generazione delle immagini, il C1 fa uso di un chip DMD da 0,47” abbinato alla sorgente luminosa laser “TriChroma” che il costruttore impiega sulle sue laser TV, costituita da tre emettitori distinti per le tre componenti RGB. Questa “lampada” consente di ottenere un gamut (ovvero l’insieme dei colori che un display è in grado di generare) molto ampio; il costruttore dichiara addirittura una copertura del 110% dello spazio colore REC.2020. Rispetto ai proiettori a tiro corto della casa, la potenza della sorgente luminosa è un po’ più contenuta, ma garantisce un flusso dichiarato di 1.600 lumen, in grado di “coprire” schermi di dimensioni consistenti; forse sono un po’ pochi per i 300” di cui il proiettore sarebbe “otticamente” capace, ma ampiamente sufficienti per schermi comunque piuttosto grandi, diciamo 120/130”.

Pannello posteriore
Le connessioni sono raccolte nella parte bassa del pannello posteriore: c’è tutto quello che serve, con due ingressi HDMI (uno dei quali 2.1 con eARC), due porte USB, la connessione di rete cablata (cui si aggiungono il wireless con supporto AirPlay 2 e il Bluetooth) e due uscite audio (mini-jack e digitale ottica). L’alimentazione è esterna.

Con le sorgenti luminose LED e laser non ha ormai più senso parlare di “durata” della lampada, ovvero del numero di ore per le quali il sistema garantisce un predeterminato livello di efficienza (tipicamente il 50%): le 25.000 ore dichiarate consentono infatti di utilizzare l’apparecchio 4 ore al giorno per 17 anni…

Il rapporto di contrasto dichiarato non è elevato, 1.600:1, ma di questo parleremo in sede di visione. Il C1 è un proiettore 4K, ma come tutti i suoi simili non monta un pannello a micro-specchi con risoluzione nativa 4K, ma utilizza un Full HD con la tecnica detta “vobulazione” o “pixel shifting”, che consiste nel proiettare quattro immagini di risoluzione inferiore traslate di mezzo pixel sui due assi, riuscendo a garantire un senso di dettaglio superiore a quello della risoluzione reale del pannello, assimilabile a quella di un vero 4K. Il C1 offre varie funzionalità pensate per semplificare l’uso in mobilità del proiettore, un set di automatismi che la casa ha denominato “Auto Magic AI Adjusting”.

L’apparecchio, grazie a dei sensori posti sul frontale di cui si parlava in apertura, regola automaticamente messa a fuoco e correzione del trapezio; è inoltre in grado di adattare la dimensione dell’immagine a quelle dello schermo, perfino riconoscendo la presenza di ostacoli visivi ed agendo di conseguenza (quando proprio le condizioni ambientali impediscono una libera visuale della superficie di proiezione). Per quanto riguarda l’adattamento delle dimensioni, occorre però considerare che l’obiettivo è a focale fissa, quindi lo zoom non è ottico ma digitale, permettendo solo di ridurre le dimensioni dell’immagine “zippandola” all’interno dell’area realmente proiettata; il numero di pixel che generano l’immagine inevitabilmente si riduce, con perdita di risoluzione.

Il rapporto di tiro dell’ottica è pari a 1,2:1. Questo dato ci permette di determinare a priori a che distanza dallo schermo dovremo posizionare l’apparecchio per proiettare una immagine di determinate dimensioni (moltiplicando la base dello schermo per il rapporto di tiro) o per predire che dimensioni avrà la base dello schermo da una certa distanza. Un esempio: per generare una immagine da 100” (base dello schermo pari a 221,4 cm) il proiettore deve stare a 221,4×1,2 = 266 cm circa, mentre da 292 cm (un valore a caso? Non esattamente…) la base dello schermo sarà larga 292/1,2=243,3 cm, ovvero la base di uno schermo da 110”… Resta inteso che i vari automatismi sono bypassabili, lasciando la possibilità della gestione manuale.
Il sistema operativo del C1 è quello proprietario che Hisense ha sviluppato per i suoi display, il VIDAA.

Le considerazioni fatte in occasione dei test dei TV della casa valgono anche per questo proiettore. Il sistema funziona bene e ci sono tutte le app più importanti, Netflix compresa, che in diversi prodotti concorrenti invece non è supportata. Comunque mentre se per un televisore il S.O. è un aspetto determinante, per i proiettori “smart”, ovvero che non sono dei meri display ma forniscono anche accesso ai contenuti come una smart TV, passa un po’ in secondo piano, perché si può fare ricorso ad un dispositivo smart esterno, anche sotto forma di chiavetta, con una “leggerezza” che nel caso di un TV è molto meno tollerabile. Come molti smart TV anche il C1 mette a disposizione l’assistenza vocale (Alexa e Vidaa Voice), comandabile tramite il classico microfono sul telecomando.
Certamente degno di menzione è il pieno supporto offerto agli standard HDR: Dolby Vision, HDR10+ e HLG sono inclusi nella lista delle compatibilità. Nel caso dei proiettori, in particolar modo di quelli economici come l’apparecchio in prova, stante la ridotta luminosità di cui sono capaci se paragonati ai televisori, si può appunto parlare solamente di “compatibilità” col segnale e non certo di reale capacità di visualizzare compiutamente la dinamica caratteristica dell’HDR (anche se apparecchi di fascia alta, grazie al tone mapping dinamico, sono in grado di restituire immagini con ininfluente perdita di contenuto).

Pannello posteriore.
Oltre all’ottica (a focale fissa), sul frontale sono presenti i sensori che consentono di automatizzare molte funzioni di regolazione, per le quali resta comunque la possibilità di gestione manuale. Inoltre, sulla parte superiore sono presenti alcuni tasti di controllo, che però non permettono di evitare l’uso del telecomando

Gli amanti della videoproiezione ne sono ben consci e sacrificano volentieri questo aspetto sull’altare dell’enorme coinvolgimento (altrimenti detto “esperienza di visione immersiva”) che un videoproiettore è in grado di regalare, impossibile per un televisore da 65” (motivo per cui da qualche anno abbiamo assistito alla proliferazione dei TV di elevata diagonale, anche oltre i 100”). Un discorso simile, se vogliamo, possiamo farlo (assieme ad un sorrisino ironico) per la compatibilità audio Dolby Atmos, che molti televisori (ed anche il C1), includono tra le caratteristiche tecniche. In questo caso la compatibilità consiste nel poter riprodurre le tracce codificate attraverso i due altoparlanti presenti, senza però avere realmente l’effetto 3D possibile solo con sistemi multicanale.
Per quanto riguarda le possibilità di regolazione a disposizione dell’utilizzatore, il C1 è decisamente molto flessibile e completo, consentendo un controllo accurato sulla resa, quasi al pari di molti televisori di fascia medio-alta; naturalmente la cosa ci piace molto e non vorremmo per nessun motivo qualcosa di diverso, anche se l’utilizzatore “estemporaneo” si sarebbe accontentato di molto meno.

La prova d’uso

Della resa del C1 colpisce immediatamente la ricchezza del dettaglio, unitamente alla buona luminosità (la prova è stata condotta su uno schermo di 2,9 metri di base). La precisione con cui vengono restituiti tutti i particolari è davvero eccellente e le immagini sono ben vivide. Come già accennato, anche il livello del nero “si nota” senza sforzo, ma sappiamo bene che questo è uno dei parametri la cui ottimizzazione fa salire notevolmente il costo dei proiettori. A tal proposito, anticipando quelle saranno le conclusioni finali, non posso fare a meno di osservare che il prezzo del C1 (mi riferisco allo street price) risulta veramente sorprendente in relazione a quanto qualitativamente offerto.

Vi invito inoltre a riflettere sul fatto che avere un proiettore con un livello del nero molto contenuto è del tutto inutile se l’ambiente di visione non è studiato per mantenerlo tale, eliminando o almeno contenendo al massimo le riflessioni ambientali. In questo senso il C1 non richiede nessuna attenzione nella cura della sala. Passando oltre, la resa cromatica è abbastanza equilibrata già in default.

Come detto, il menu del C1 è molto ben dotato e permette di effettuare tutti gli adattamenti che si desiderano. Personalmente, scelta la modalità Cinema Notturno, mi sono limitato a disattivare il motion compensation (comunque ben implementato, con vari livelli di intervento e che non genera artefatti fastidiosi). Non ho sentito l’esigenza di un adattamento più spinto, avendo già quanto basta a consentirmi di pensare solo alla visione e con grande soddisfazione, dimenticandomi che in fondo ero impegnato in un test. Molto soddisfacente la gestione dei contenuti HDR; la macchina, pur con tutti i limiti congeniti ai videoproiettori (che non sono in grado di generare i picchi di luminosità tipici dei televisori), gestisce bene sia le alte che le basse luci, non occultando i dettagli in misura significativamente penalizzante. La quasi totalità dei test di visione è stata condotta senza utilizzare le funzioni di adattamento dell’immagine offerte dal C1, quindi sfruttando al 100% tutta la risoluzione nativa dell’apparecchio. Abbiamo comunque verificato l’efficacia degli automatismi; abbiamo volutamente disassato leggermente il proiettore rispetto allo schermo e la macchina ha provveduto a correggere la distorsione a trapezio, con risultati decisamente buoni.

Telecomando
Del telecomando, compatto ma comodo, non si può fare a meno, perché i tasti di controllo sul dorso dell’apparecchio consentono un numero limitato di funzioni. Tra queste c’è la ricerca del telecomando: una volta attivata, l’unità emette un fischio (invero non molto forte) per individuarne la posizione.

La capacità del C1 di generare immagine con dettagli precisi infatti non ne risulta inficiata. Dell’audio non disturba la resa, nel complesso estesa e dotata di un buon corpo, quanto la provenienza innaturale del suono; con l’apparecchio posto su un tavolinetto di fronte al divano, l’audio non giunge da dove ce lo si aspetta, ma questo non è tanto un difetto del C1 quanto un problema connaturato alla tipologia di prodotto. Anche con il proiettore posto a pochissima distanza dal punto di visione, il fruscio generato dal sistema di raffreddamento non infastidisce affatto.

Conclusioni

Esteticamente piacevole anche se non particolarmente originale, semplice ed immediato da utilizzare grazie alle varie funzionalità che ne automatizzano il funzionamento e alle app offerte dalla piattaforma VIDAA ma soprattutto dalla resa coinvolgente: la luminosità è adeguata anche per schermi di dimensioni diciamo abbastanza appaganti, la resa cromatica è gradevole e ben gestibile, l’audio di bordo fa il suo lavoro.

Il livello del nero lascia un po’ a desiderare, ma è una pecca comune agli apparecchi di questa fascia di prezzo. Personalmente poi non vedo in alcun modo l’impiego del C1 limitato all’utilizzo estemporaneo, ma ritengo che possa essere validamente inserito in impianti stabili (seppur coi limiti dell’ottica fissa), con uno schermo da 110/130” ed un audio non esoterico ma coinvolgente come le immagini che il C1 è in grado di offrire, un impianto dove la qualità è tale a far passare in secondo piano gli inevitabili limiti e dove il rapporto qualità/prezzo è sicuramente vincente.
Mario Mollo


Ci è piaciuto

  • La facilità d’uso, con tante funzioni che ne semplificano e velocizzano la messa in funzione; il funzionamento è buono sotto tutti i punti vista.
  • La resa è coinvolgente, luminosa e molto ben dettagliata.
  • La piattaforma VIDAA offre una dotazione di app completa.

Non ci è piaciuto

  • Il livello del nero è piuttosto alto.
  • L’ottica fissa crea qualche inevitabile complicazione se non si vuole fare ricorso, come nel caso di installazioni fisse, agli adattamenti elettronici che pure sono uno dei punti di forza del C1.
  • I tasti di controllo non permettono di gestire tutte le funzioni, rendendo imprescindibile l’uso del telecomando.

Hisense C1

Videoproiettore DLP laser 4K HDR VIDA A

Distributore per l’Italia: Hisense Italia. Tel. 800321999 – www.hisense.it
Prezzo di listino: euro 1.999,00 (IVA inclusa), street price euro 1.399,00 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

  • Dimensione matrice: 0,47”.
  • Flusso luminoso: 1.600 ANSI lumen.
  • Rapporto di proiezione: 1,2:1.
  • Dimensione dello schermo: 65÷300”.
  • Durata della lampada: 25.000 ore.
  • Audio: 2×10 W, supporto Dolby Atmos.
  • Firmware: Vidaa U6.
  • Connessioni: 1 ingresso HDMI 2.0, 1 ingresso HDMI 2.1/eARC, ALLM, 1 uscita audio mini-jack 3,5 mm, 1 uscita audio digitale Toslink, 1 porta USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth, AirPLay 2.
  • App principali: Netflix, YouTube, Prime Video, Disney+.
  • Dimensioni: 24,5×17,9×21,6 cm.
  • Peso: 4,6 kg

Author: Redazione

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