
Nel 2024 Sony cerca di farsi strada nel campo degli LCD a retroilluminazione Mini-LED proponendo le serie Bravia 7 e Bravia 9, entrambe con processore XR. Andiamo ad analizzare il 65 pollici della serie Bravia 7
La casa del Sol Levante inizia il percorso di rinnovamento annuale dei suoi TV rendendo le sigle più semplici: la serie Bravia 7 si colloca allo stesso livello di prodotto di quella che va a sostituire, cioè la X90L. Siamo di fronte al modello da 65 pollici, ma sono già disponibili anche i tagli da 75 e 85 pollici. Il pannello QLED XR che equipaggia il TV è un LCD Vertical Alignment con rivestimento antiriflesso opaco, la frequenza di refresh è 120 Hz; il sistema di retroilluminazione Mini-LED ha un numero 8 volte superiore di zone local dimming rispetto alla già citata serie X90L ed è gestito mediante la tecnologia proprietaria XR Backlight Master Drive, che ha migliorato la luminosità del 30%, riducendo del 15% il consumo energetico allo stesso tempo. Come piattaforma hardware è utilizzato il SoC Pentonic 1000 di Mediatek già in uso dall’anno scorso, che oltre alla CPU Arm Cortex-A73 con quattro core a 2 GHz e alla GPU Mali-G57 integra un AI Processing Unit per l’impiego del machine learning, assieme a 6 GB di RAM e 16 GB di memoria flash.

L’analisi in tempo reale delle immagini, la loro elaborazione e l’upscaling di contenuti SDR e SD viene gestita dal processore XR; l’apparecchio è compatibile con segnali video 4K in formato HDR10, HLG, Dolby Vision e IMAX Enhanced.
L’estetica dell’apparecchio è semplice: le cornici sono abbastanza sottili, con i bordi contornati da una finitura metallizzata. La soluzione trovata da Sony per i supporti è molto funzionale, poiché il sistema di fissaggio a due diverse ampiezze è ad incastro. Il cacciavite si rende necessario esclusivamente per spostare una coppia di viti per ogni piedino, se si desidera lasciare maggiore spazio tra l’apparecchio e il piano d’appoggio, ad esempio per collocare una soundbar proprio sotto al TV; nel caso si voglia installare il TV a parete, è necessaria una staffa VESA 300×300.

Il pannello posteriore, che si presenta col caratteristico motivo a quadretti in rilievo, ha un piccolo incavo sulla sinistra che accoglie la presa di alimentazione, mentre sulla destra sono disposti tutti gli ingressi. Le porte USB tipo A sono due, una 2.0 e l’altra 3.0; c’è una porta ibrida da 3,5 mm che può essere utilizzata come ingresso S-Centre per le soundbar di Sony oppure, mediante un adattatore, da uscita ottica per l’audio audio digitale. Le prese HDMI, di cui soltanto due (la 3 e la 4) in formato 2.1 con supporto 4K/120 fps ed alle modalità VRR, ALLM e STBM (Source-Based Tone Mapping), sono tutte compatibili HDCP 2.3; la porta 3 supporta il canale di ritorno audio ARC/eARC. Proseguendo verso il basso, ci sono la presa Ethernet per il collegamento in rete, due ingressi tipo F per il segnale satellitare e la presa per il cavo d’antenna.
L’apparecchio è dotato di connettività Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/ax Dual Band e Bluetooth 5.3. A fianco del blocco connessioni si trova lo slot per la CAM CI 1.4+, nella consueta posizione verticale. Dal punto di vista dell’audio integrato, che ha una potenza dichiarata di 40 W, ci sono diverse novità: i tweeter visibili ai lati dell’apparecchio, denominati “di posizionamento” del suono, servono a dare maggiore altezza e apertura all’emissione, mentre nella parte inferiore del TV sono utilizzati due altoparlanti X-Balanced per la gamma media e bassa, il tutto gestito con la tecnologia Acoustic Multi-Audio che crea l’effetto di far provenire il suono direttamente dallo schermo. Inoltre, la funzione Voice Zoom 3 basata sull’intelligenza artificiale permette di migliorare i dialoghi. Altra nuova caratteristica, presente pure su Bravia 9 e 8 (quest’ultima è la nuova serie con pannello OLED tradizionale, mentre viene comunque mantenuta la A95L come top di gamma), è la possibilità di riprodurre l’audio simultaneamente attraverso gli altoparlanti integrati e un dispositivo Bluetooth, ad esempio delle cuffie o uno speaker wireless, con regolazione indipendente del volume.


Passando al software, e più in particolare alla sezione Smart TV, la gestione è affidata a Google TV e al sottostante sistema operativo Android 12, che consente l’utilizzo di un ampio parco di app; l’Assistente di Google e Alexa di Amazon permettono il controllo vocale. Un’attrattiva esclusiva per i possibili acquirenti di TV Sony è l’offerta di accesso gratuito alla piattaforma Sony Pictures Core (la ex Bravia Core) per un periodo che va da 12 a 24 mesi a seconda del modello acquistato. La piattaforma mette a disposizione alcuni contenuti in UHD (ad esempio il recente “Ghostbusters – Minaccia glaciale”) e IMAX, ed offre, abilitando la funzione “PureStream”, il supporto a velocità di trasferimento fino a 80 Mpbs per la migliore qualità video.

Tra le diverse funzionalità proposte, la serie Bravia 7 implementa la compatibilità Chromecast, per la trasmissione di contenuti da smartphone Android verso il TV, ed è compatibile con AirPlay 2 e HomeKit, a vantaggio degli utenti Apple. Inoltre, con questa serie (ma anche su Bravia 8 e 9) è stata introdotta l’app Bravia Connect che consente di gestire in modalità semplificata il TV e il sistema audio (soundbar o Bravia Theatre) compatibile.
Anche i TV 2024 di Sony prevedono due telecomandi: il primo è “smart”, realizzato per l’80% con materiale riciclato, retroilluminato e di forma molto simile a quello dell’anno scorso, dotato degli immancabili tasti dedicati alle piattaforme di streaming (il primo dei quali per Sony Pictures Core), ed è equipaggiato di batteria ricaricabile con il cavo USB tipo C in dotazione, che con una singola carica dura fino a 4 mesi circa. Il secondo, invece, ha un aspetto più canonico e impiega batterie “usa e getta”, ha i tasti numerici, abbastanza piccoli come tutti gli altri, mentre mancano retroilluminazione, microfono ed i tasti dedicati di cui sopra. L’attenzione rivolta da Sony verso le tematiche ambientali si esprime con l’impiego di materiali riciclati per il telecomando Eco e di alcuni componenti del TV, oltre alla disponibilità di una dashboard che permette la visualizzazione del consumo energetico dell’apparecchio.
La prova
Le dimensioni e il peso del TV impongono di eseguire l’installazione in due persone; dato che il mobile su cui collocheremo l’apparecchio non è molto ampio, sfruttiamo gli alloggiamenti in posizione stretta per i supporti da tavolo, che sono davvero semplici da posizionare, giusto un “clic” e sono a posto.

Collego il cavo d’antenna, il lettore Blu-ray 4K, il cavo LAN e accendo il TV; la procedura di configurazione è guidata e abbastanza veloce, si possono selezionare le app da installare delle varie piattaforme di streaming. Se si preferisce, si può utilizzare lo smartphone per evitare la digitazione della password dell’account Google tramite telecomando. Dopo la sintonizzazione dei canali TV, come di consueto viene richiesto di eseguire la calibrazione dell’audio tramite il microfono integrato nel telecomando “smart”. Con la modalità Standard le immagini dei canali HD sono ben definite e hanno una discreta resa cromatica, il contrasto è più che sufficiente; sebbene sui canali SD sia presente del rumore video, la qualità delle immagini è sufficiente.

Rai 4K, accessibile tramite HbbTV, presenta immagini UHD con dei colori abbastanza vivaci e una buona luminosità. Accedo al servizio Sony Pictures Core per visionare alcuni dei contenuti messi a disposizione gratuitamente, abilitando la funzione “PureStream” per sfruttare il bitrate alla massima velocità. Inizio con “Jumanji: The Next Level”, disponibile in 4K HDR, di cui spesso utilizzo il supporto fisico per le prove: le immagini sono piuttosto luminose, l’incarnato abbastanza naturale, la resa cromatica abbastanza satura, in particolare sul rosso e sul verde, discreto anche il contrasto, i bordi degli oggetti sono molto precisi. Con un contenuto SDR come “L’uomo bicentenario” riscontro una certa granulosità delle immagini e qualche alone, ma la qualità complessiva è assolutamente accettabile. Tramite Prime Video di Amazon visiono alcuni episodi di “Fallout”: la modalità calibrata si attiva automaticamente, offrendo immagini 4K HDR ben definite, dal contrasto abbastanza bilanciato e con una buona resa cromatica. Anche con alcuni episodi della prima stagione de “Gli Anelli del Potere” riscontro immagini molto luminose e una buona resa dell’incarnato; le scene scure sono ricche di dettagli. Completo la prova con le piattaforme di streaming accedendo a Apple TV+, che ha i contenuti 4K codificati in Dolby Vision: la recente serie “Carl Hiaasen’s Bad Monkey”, ha la resa cromatica piuttosto vivace, i toni dell’incarnato sono ben calibrati, il nero è abbastanza profondo e il contrasto ben bilanciato.

Gli episodi dei documentari “Tiny World” hanno immagini luminose e ben contrastate, con colori piuttosto saturi. La visione di alcune puntate della quarta stagione di “For All Mankind” presenta una buona resa delle luci puntiformi su sfondo buio, che hanno aloni ridottissimi, e un quadro abbastanza luminoso; buona la resa cromatica. Non posso esimermi dall’inserire nel lettore Blu-ray il disco 4K di “Sopravvissuto: The Martian”, che visiono in modalità “Cinema”: le scene del capitolo 6, il riferimento per verificare la qualità delle immagini, mi soddisfano pienamente.

Il livello di luminosità è molto efficace, il contrasto è discreto ed i colori sono abbastanza vivaci, noto soltanto qualche tenue alone attorno ai faretti su sfondo scuro nelle scene all’interno della base marziana. Cambio supporto e inserisco “Top Gun: Maverick” (Dolby Vision) nel vassoio del lettore; dopo alcuni passaggi ho preferito la visione con la modalità “Dolby Vision chiaro”, che migliora il contrasto nelle scene scure. Ad esempio, in quella del volo di prova ci sono diversi particolari dell’abitacolo che risaltano meglio; i toni della pelle sono di ottima qualità.

La visione di “Dune – Part 2” (Dolby Vision) evidenzia una resa cromatica più che buona, con un incarnato abbastanza naturale e un ottimo dettaglio; le immagini sono molto luminose, il nero abbastanza profondo, buono il contrasto. Il processore video XR si è dimostrato molto efficiente nell’elaborazione delle immagini SDR e SD: in modalità “Cinema”, con i Blu-ray di “Samsara” e “Interstellar” il quadro è molto dettagliato e offre colori ben saturi; ho riscontrato qualche accenno di granulosità soltanto per il secondo. Con due titoli SD come “Blade Runner: The Final Cut” e “Il Gladiatore” le immagini sono risultate di qualità sufficiente, piuttosto fluide e con una discreta resa cromatica, ma sui fondali compatti è visibile una certa granulosità.

Provando a cambiare modalità da “Cinema” a “Professionale”, ho riscontrato che le immagini, pur perdendo un po’ di luminosità, si fanno più compatte e piacevoli. Faccio notare che non ho mai utilizzato la modalità “Vivace” per la visione dei contenuti Dolby Vision, poiché secondo me rende i colori troppo sgargianti e le immagini esageratamente luminose. Rispetto all’audio integrato, lo ritengo di qualità sufficiente, ma se si vuole rendere l’esperienza più emozionante è preferibile acquistare una soundbar o un sistema home theater vero e proprio. Faccio notare che, nonostante sia possibile collegare un hard disk esterno alla porta USB 3.0, per il nostro Paese la funzionalità di registrazione è stata disabilitata.

Ho trovato utile la funzione “Finder”, che si attiva con la pressione di un tasto sul TV e fa suonare e lampeggiare il telecomando, per ritrovarlo agevolmente tra i cuscini del divano, ad esempio.
Per i videogiocatori c’è una “chicca:” se si installa l’app PS Remote Play da Google Store, si può sfruttare una PlayStation connessa in rete nella propria abitazione per giocare da remoto, in risoluzione Full HD, con la possibilità di accedere al Game Menu del TV, che consente di controllare stato di gioco e impostazioni. Inoltre, si potrà scegliere la modifica dei parametri video tra “First Person Shooter” e “Real Time Strategy” come tipi di gioco per la configurazione automatica.
Le misure

Conclusioni
Il TV Bravia 7 di Sony si è ben comportato con tutti i contenuti di test che ho utilizzato: le immagini sono molto luminose e hanno una buona resa cromatica, mentre il processore XR svolge con efficacia i suoi compiti per la riscalatura video. La condizione per ottenere il massimo dalla visione, però, è che si resti in posizione abbastanza centrale, altrimenti fanno capolino aloni e alterazioni dei colori, questione dovuta al tipo di pannello LCD impiegato. L’interfaccia utente è fluida e ben integrata nell’ambiente Google TV. Interessante la possibilità di accedere gratuitamente per 24 mesi alla piattaforma di streaming della casa, sebbene la scelta di contenuti sia limitata. Il prezzo di questo TV, che risulta maggiore se comparato ad apparecchi con caratteristiche analoghe, di certo non spaventerà gli appassionati del marchio.
Marco Meta
Ci è piaciuto
- Calibrazione video
- Picco luminosità
- Fluidità interfaccia utente
Non ci è piaciuto
- Solo due porte HDMI 2.1 disponibili
Sony K-65XR70
Televisore Mini-LED (QLED) 4K HDR Android
- Distributore per l’Italia: Sony Europe B.V. – Sede Secondaria Italiana, Via A. Rizzoli 4, 20132 Milano. Tel. 02 618381. www.sony.it
- Prezzo di listino: euro 2.099,00 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Schermo: QLED 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel) con retroilluminazione Mini-LED.
- Diagonale: 65” (164 cm).
- Audio: 40 W.
- Sistema operativo: Google TV (Android 12).
- Connessioni: 2 ingressi HDMI 2.0, 2 ingressi HDMI 2.1, porta ibrida 3,5 mm ingresso S-Center/uscita audio digitale ottica, slot Common Interface CI+ 1.4, 1 porta USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/ax Dual Band, Bluetooth 5.3.
- Dimensioni: 144,5×83,2×5,7 mm (senza piedistallo), 144,5x91x34,5 mm (con piedistallo posizione soundbar).
- Peso: 27,1 kg (senza piedistallo), 28,3 kg (con piedistallo)