Una nuova cuffia proposta da Sennheiser fa sempre notizia, soprattutto se è di prezzo abbordabile e promette di essere una compagna di ascolti fedeli per tanti anni…

Molte cose sono successe nel mercato delle cuffie durante gli ultimi anni: nuove tecnologie di base si sono affacciate nei magneti e nei diaframmi. Le magnetoplanari si sono grandemente diffuse rispetto ad altri tempi. Alcuni canali distributivi, quali Amazon, Drop e l’acquisto diretto dal sito web del costruttore, hanno cambiato il modo con cui molti appassionati acquistano una cuffia. Infine, nuovi nomi si sono affermati tra i costruttori emergenti, mentre altri brand storici sono rimasti un po’ indietro. In tutto questo fluido quadro il nome Sennheiser non è però mai venuto meno, e ogniqualvolta il marchio germanico lancia una nuova “HD” fa sempre notizia. Accade dunque anche stavolta con questa HD550, nuova portabandiera di quella linea 500 che costituisce l’offerta mainstream di Sennheiser: da anni infatti le cuffie aperte di questa serie offrono una presentazione elegante e personale, un suono gradevole e naturale con meno “analiticità professionale” della serie 600, e infine una discreta facilità di pilotaggio anche senza ricorrere ad ampli-cuffia dedicati. Il tutto a un prezzo raggiungibile da molti appassionati, e non solo dai die-harder dell’ascolto di qualità in cuffia. Il vero problema semmai è diventato quello di districarsi nella selva di modelli proposti in questa gamma: giova allora indicare che questa HD550 è l’ultimo e più sofisticato modello della serie HD500, e succede alla HD560. Quest’ultima a sua volta era l’erede della HD599, provata da AUDIOreview nel lontano 2016 (numero 382), e che pure si trova ancora in catalogo. A complicare le cose vi è poi da segnalare la presenza di un ulteriore modello recentissimo della serie, quella HD505 che tuttavia viene venduta in Italia solo attraverso canali quali per esempio Amazon, e che pur sembrando in apparenza simile alla HD550 in realtà usa trasduttori diversi e quindi suona in maniera differente.
La cuffia
La nuova HD550 ha sicuramente un aspetto familiare grazie al padiglione ovale agganciato all’archetto solo da un lato, soluzione che da diversi anni costituisce un trademark visivo della serie 500. Si tratta di una cuffia che è il prodotto di un’alta opera di ingegnerizzazione e industrializzazione, e che rifugge dall’uso di materiali preziosi per concentrarsi invece nell’essere un prodotto pratico, pienamente funzionale, contemporaneo. L’eredità della storica HD414 del 1968 è ancora nell’aria: la plastica è quindi il tema dominante della costruzione e conduce anzitutto al peso estremamente ridotto di 237 grammi. I padiglioni sono di tipo circumaurale e avvolgono correttamente l’orecchio con una forma “giusta”, né troppo grande né troppo piccola. L’appoggio sulle tempie avviene tramite cuscini di foam rivestiti di velour verde smeraldo scurissimo, morbidi e piacevoli. L’unica perplessità potrebbe venire per la loro capacità di fare un po’ caldo nei mesi estivi ma sicuramente questo materiale è comunque più traspirante rispetto alla similpelle totalmente sintetica impiegata da altri costruttori. Tra l’altro la casa afferma che i ricambi saranno disponibili per molti anni, come peraltro sta già accadendo per i modelli del passato.

L’articolazione della cuffia sul capo è ottima grazie alla capacità dei padiglioni di muoversi liberamente su tutti gli assi tramite un sistema di giochi controllati. La regolazione dell’altezza dell’archetto sulla testa avviene tramite un sistema di scatti con spaziatura molto fine, che consente di trovare sempre la posizione più confortevole. La parte centrale dell’archetto, quella che appoggia, è imbottita e rivestita di similpelle. La forza di serraggio sulle tempie è in assoluto modesta e comunque il costruttore afferma che essa è stata un po’ ridotta rispetto a quella scelta in passato per altri modelli della serie 500 (non ci sono dati numerici in tal senso). Riguardo ai trasduttori impiegati non ci sono particolari notizie in merito all’uso di materiali esotici o processi produttivi particolari: di essi Sennheiser dichiara che sono di nuova concezione, hanno diametro di 38 mm e sono costruiti nella propria fabbrica di Tullamore, in Irlanda, dedicata ai prodotti di fascia audiofila. In effetti l’impiego di un diametro simile è oggi un po’ controcorrente visto che altri costruttori utilizzano diaframmi di 45/50 mm ma è probabile che esso abbia a che fare con la ricerca di un’elevata efficienza e quindi facilità di pilotaggio: la HD550 infatti è in grado di suonare forte e facilmente con pressoché qualsiasi sorgente, e questo nonostante l’impedenza di 150 ohm, certamente non bassissima.

Non bisogna però fare l’errore, che oggi vedo piuttosto diffuso tra molti appassionati, di pensare che impedenze elevate conducano automaticamente a cuffie di difficile pilotaggio perché è necessario tenere in conto anche e soprattutto il parametro di sensibilità che in effetti qui è elevata, dichiarata pari a 106,7 dB per 1 V RMS in ingresso, e questo consente alla HD550 di essere un carico facile. I trasduttori sono montati nei padiglioni in posizione leggermente angolata rispetto alle orecchie dell’ascoltatore, e questa è una tecnica realizzativa, semplice eppure molto efficace, che diversi costruttori usano per dare maggiore “respiro spaziale” alle proprie cuffie. Un tessuto totalmente trasparente consente di vedere integralmente il trasduttore, mentre il resto del padiglione ha una copertura interna più densa. La parte esterna della cuffia è invece chiusa da una griglia metallica a nido d’ape completamente fonotrasparente. Il cavo di collegamento è singolo, esce dal padiglione di sinistra, ha conformazione liscia e leggera. La sua lunghezza di 1,8 metri è piuttosto ben calibrata sia per l’uso in mobilità che in casa. La connessione è su mini-jack da 3,5 mm dorato, dotato poi del solito adattatore a vite da 6,35 mm che ne consente l’impiego con apparati da casa.
Utilizzo e ascolto
La nuova cuffia Sennheiser appare appagante e ben fatta, nonostante la costruzione sia tutta in plastica e priva di dettagli sibaritici o particolari cromatismi ulteriori rispetto al sobrio anello in grigio satinato ai bordi degli earpad. Una volta indossata, la sua presa sul capo è sicura ma assolutamente non aggressiva: il comfort offerto è tale che la cuffia può essere indossata anche per delle ore senza risentirne. Molto apprezzabile il cavo che è davvero leggero e quindi non costituisce un peso che tira la testa verso il basso. Insomma, l’approccio fisico parla di una cuffia molto “easy”, e questa sensazione prosegue anche quando si inizia l’ascolto: il timbro fluisce subito naturale, veloce e dinamico. Si capisce immediatamente che non siamo al cospetto di una cuffia dura, tirata, ma al contrario di un prodotto che è piacevole e facile ascoltare, anche con dispositivi poco performanti come computer e smartphone. Noi audiofili abbiamo tuttavia un concetto di “alta fedeltà” più elevato e quindi – una volta accertata la capacità della HD550 di essere pilotata da pressoché qualsiasi apparato dotato di un’uscita jack o mini-jack – l’impiego prosegue con il mio fido DAC/ampli cuffia iFi microDSD. Va infatti rilevato che con un’amplificazione adeguata la prestazione migliora in termini di precisione e solidità timbrica un po’ su tutto lo spettro anche con questa che è una cuffia facile da pilotare, pur senza cambiare radicalmente.

La timbrica in questa nuova condizione di ascolto appare subito generosa e al contempo corretta, con un basso che viene quasi da stupirsi che esca da una Sennheiser per quanto scende linearmente e senza alcun importante calo di livello. Intendiamoci, non è un basso imperioso o sovradimensionato, ma autorevole assolutamente sì. La profondità e l’articolazione verso le bassissime non raggiungono magari quei livelli qualitativi che sono propri di modelli di costo molto più elevato, ma certamente si tratta di un basso piacevole, pieno, capace di dare carattere e soddisfazione alla riproduzione perché è scandito, pulito, veloce e giustamente tonico. La gamma della terza e quarta ottava, e quindi a cavallo tra gli 80 e i 320 Hz, è lodevole perché non si gonfia, non perde trasparenza e in definitiva non inficia la chiarezza e pulizia della riproduzione come invece accade per tante cuffie economiche. È la gamma media che però colpisce davvero a fondo con la sua musicalità, la timbrica naturale e liquida. Le voci escono a meraviglia, anche quando inserite all’interno di trame strumentali complesse, mentre le pronunce del/della cantante sono sempre pienamente intelligibili. La HD550 non è assolutamente una cuffia sdolcinata ma neppure scura, è proprio la sua neutralità che colpisce, quel suo equilibrio che non cede mai alla tentazione della secchezza.

La gamma alta/altissima è anch’essa in linea con il carattere fin qui descritto: pulita, veloce, dotata di un’articolazione invidiabile e di ottima ricchezza armonica, soprattutto verso le altissime. Solo verso i 5 kHz si avverte un cenno di grana in più, mentre poi si prosegue verso l’estremo della gamma udibile con una pulizia ammirevole. Buona la rappresentazione spaziale, con un’ottima estensione virtuale oltre le tempie dell’ascoltatore e anche con un più che discreto senso di profondità. In definitiva, siamo davanti a una prestazione complessiva di grande equilibrio, adatta per una gamma vastissima di generi e di ascoltatori: viene alla mente l’espressione “piacevole neutralità”, forse la migliore per identificare una cuffia che non cerca di stupire o di imporre una propria chiave interpretativa, ma che proprio per questo si rivela una compagna affidabile, piacevole, sincera.
Conclusioni
Se fate parte di quella categoria di appassionati che non è disposta a spendere migliaia e migliaia di euro per una cuffia, o più semplicemente siete alla ricerca di un dispositivo di ascolto personale di qualità che non costi un capitale e sia facilmente utilizzabile in molteplici contesti pur senza offrire le feature tipiche dei dispositivi smart come il Bluetooth o la cancellazione di rumore, la Sennheiser HD550 rappresenta una soluzione pressoché ideale. Ben pensata, ben fatta e garantita nelle sue prestazioni da un marchio di alto profilo, è una cuffia che supera di parecchio le performance delle sue antenate della serie 500.
Questo accade un po’ in tutti gli ambiti prestazionali, dalla spazialità all’estensione in basso alla neutralità timbrica, per arrivare a offrire un equilibrio generale di ottimo livello. La contropartita economica richiesta in cambio è assolutamente ragionevole in rapporto a quanto offerto: in particolare, rispetto a cuffie più economiche sono la raffinatezza della prestazione, la sostanziale mancanza di grana e la rappresentazione completa e molto attuale a fare la differenza. La scelta della cuffia è e resta una questione strettamente connessa ai gusti personali, questo è certo, ma il recensore ha comunque l’obbligo di segnalare quanto questo prodotto possa soddisfare molti di essi, molte esigenze, molti desideri nella fascia entro i 300 euro. Una cuffia seria e piacevole al tempo stesso, matura e di ottima soddisfazione.
Giulio Curiel
Sennheiser HD550
Cuffia aperta
Distributore per l’Italia: Exhibo, Via Leonardo da Vinci 6, 20854 Vedano al Lambro (MB). Tel. 039 49841
www.exhibo.it
Prezzo di listino: euro 299,90 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Risposta in frequenza: 6 Hz-39,5 kHz.
- Impedenza nominale: 150 ohm.
- Sensibilità: 106,7 dB/1 V RMS.
- Distorsione armonica totale: <0,2% (1 kHz/90 dB SPL).
- Principio del trasduttore: dinamico, aperto. Peso: 237 g.
- Accessori inclusi: cavo da 1,80 m con spina da 3,5 mm, adattatore jack a vite da 3,5 a 6,35 mm, borsa con coulisse


