Concentrato di proiettore
Le dimensioni supercompatte non limitano la resa di questo proiettore, unico della categoria a disporre di zoom ottico.

Se c’è un motivo per cui Hisense sarà sempre ricordata nel mondo della videoproiezione, questo è certamente l’introduzione più o meno una decina di anni fa di quella che oggi conosciamo come “Laser TV”. Da allora, specie negli ultimi anni, anche altri produttori hanno iniziato a proporre videoproiettori a tiro ultra-corto: dispositivi pensati per essere collocati vicino alla parete, capaci di generare immagini ampie (fino a 100/130 pollici) e sufficientemente luminose da risultare godibili anche in ambienti non completamente oscurati, specialmente se abbinati a schermi specifici, talvolta inclusi nel pacchetto.
Forte di questa esperienza e del know-how acquisito negli engine ottici laser, Hisense ha iniziato a farsi largo anche nel campo dei videoproiettori classici, in particolare nel segmento di quelli compatti e facilmente trasportabili, pensati per essere usati al di fuori di una installazione fissa. Il modello in prova segue il proiettore compatto C1 ed anche il C2 (quest’ultimo declinato in tre distinte versioni, la base, la Pro e la Ultra), consolidando la posizione del costruttore in questo agguerrito settore di mercato. I proiettori compatti sono facili da amare, perché sono in grado di offrire una visione estremamente coinvolgente, perché hanno un prezzo contenuto, perché sono semplici da usare e perché possono essere utilizzati in luoghi e situazioni diverse. Personalmente, da appassionato, non rinuncerò mai al cinema in casa fatto da schermo, proiettore fisso ed impianto multicanale. Ma non dobbiamo dimenticare che se investiamo una cifra importante in un ottimo televisore, questo fornirà il massimo delle sue prestazioni senza dovergli dedicare eccessive attenzioni in fase di installazione (a meno di commettere errori clamorosi ad esempio nel collocamento in relazione alla posizione delle finestre presenti nell’ambiente dove si trova l’apparecchio).

Il proiettore no; è del tutto inutile spendere quattro, sei o diecimila euro in un proiettore con prestazioni top (mi riferisco in special modo al livello del nero ed al rapporto di contrasto) se l’ambiente in cui sarà inserito non è in grado di preservarne la resa. La luce inviata dal proiettore allo schermo e che viene da questo riflessa verso gli spettatori, investirà anche tutte le superfici circostanti: pavimento, soffitto, pareti laterali e di fondo, che a loro volta ne rimanderanno indietro una buona parte, creando un “inquinamento luminoso” che inevitabilmente abbassa il contrasto delle immagini. Anche il migliore dei videoproiettori finirà per restituire immagini non all’altezza delle sue caratteristiche (e del suo prezzo) se l’ambiente non è ottimizzato per la visione. Purtroppo non è sempre possibile, anche per semplici motivi di gusto e praticità dell’arredo, realizzare le condizioni ottimali per sfruttare al massimo videoproiettori di alta qualità. Meglio allora orientarsi verso un prodotto dal costo contenuto, capace comunque di restituire immagini seppur non di qualità massima Acomunque estremamente piacevoli, che non richiede una installazione fissa e che può essere portato dove serve: a casa di amici, nella casa vacanze, in giardino…
L’unica condizione necessaria e sufficiente è quella di avere a disposizione una superficie su cui proiettare. E se proprio non ce ne fosse una, uno schermo da pavimento da tirare fuori e srotolare alla bisogna costa poche centinaia di euro. E il piacere che ricaverete dalla visione su un grande schermo non ha eguali e non serve che vi spieghi cosa intendo dire, se almeno una volta nella vita siete andati al cinema.
Nel panorama dei proiettori compatti presenti sul mercato, l’Hisense M2 Pro si distingue per due caratteristiche: lo zoom ottico e la simpaticissima valigetta di trasporto in polistirolo.
Caratteristiche e funzionalità
Inizierei proprio da quest’ultima. Sembra una cosa di poco conto, ma se pensiamo alla modalità di impiego per cui l’M2 nasce ed è concepito, si tratta di un plus dal costo irrisorio per il costruttore ma molto comodo per l’utilizzatore. Impiegare l’imballo tradizionale per riporre il proiettore dopo l’uso e per trasportarlo all’occorrenza è ovviamente sempre possibile, ma vi garantisco che non è altrettanto pratico e veloce del “flight case” in polistirolo compatto dell’M2 pro.

Un accessorio che fino ad ora non abbiamo mai trovato in apparecchi simili. Certamente più significativa è l’altra caratteristica menzionata, lo zoom ottico (per di più motorizzato!), anche questa al momento offerta solo dall’M2 Pro, rimanendo nell’ambito dei proiettori portatili. In questi apparecchi è presente solo lo zoom digitale; esso permette di ridurre le dimensioni delle immagini all’interno dell’area di proiezione, quando la situazione ci obbliga a posizionare il proiettore ad una distanza superiore a quella ottimale, generando una immagine eccessivamente grande, che magari finisce su un oggetto che ostacolerebbe la corretta visione (una porta, una tenda, una finestra…).
Se lo zoom digitale risolve facilmente il problema (ed alla fine è quello che conta in questo tipo di impiego), non di meno dobbiamo considerare il fatto che le immagini proiettate ridotte digitalmente hanno una risoluzione inferiore a quella massima offerta dall’apparecchio, perché l’area utile, quella che genera l’immagine visibile, sfrutta solo una parte della matrice del proiettore.
Anche l’estetica del nuovo nato in casa Hisense è molto particolare e riprende quella del modello C2; il proiettore in sé è un cubetto (o quasi, le dimensioni sono circa 180x160x190 mm), ma è dotato di un supporto rialzato che ne permette l’inclinazione e che ne incrementa l’altezza di circa 7/8 centimetri. Chi ha avuto modo di provare un proiettore compatto sa bene quanto possa essere esasperante talvolta trovare un appoggio di altezza adeguata alla bisogna; la base inclinabile elimina all’istante ogni difficoltà, ma ha le stesse controindicazioni dello zoom digitale.
Se è vero che inclinando il proiettore si porta immediatamente l’immagine all’altezza desiderata, è vero anche che l’immagine stessa si deforma a trapezio. Anche in questo caso è possibile aggirare digitalmente il problema, ma con le stesse controindicazioni dello zoom digitale. In nessuna installazione fissa ben allestita si ricorre a correzioni digitali delle immagini, ma la filosofia di questa tipologia di proiettori non è quella “puristica” ma quella godereccia.
Se c’è una partita di calcio che vogliamo goderci in gruppo su maxischermo, poco importa se abbiamo fatto ricorso a stratagemmi che introducono qualche degrado nella qualità delle immagini; è un prezzo che si paga volentieri perché il rapporto tra beneficio (immediatezza d’uso) e scotto (degrado di qualità) è comunque molto alto. Altra peculiarità di questo apparecchio è il suo sistema operativo, ma su questo aspetto torneremo nel seguito.
Per il resto il nuovo nato in casa Hisense ripropone i collaudati contenuti tecnici dei modelli che lo hanno preceduto: tecnologia di proiezione DLP con sorgente luminosa trilaser. La sorgente luminosa in grado di generare in sequenza i tre colori primari elimina la necessità di un componente che al tempo dei proiettori DLP con lampada tradizionale era imprescindibile, la ruota colore.
Gli engine ottici (è così che in gergo si definisce il sistema di generazione delle immagini) trilaser e LED RGB permettono una notevole riduzione delle dimensioni senza che si debba pagare alcuno scotto in termini di luminosità, che risulta sempre più che sufficiente per immagini altamente soddisfacenti, oltre i 100 pollici.
La casa dichiara per l’M2 Pro una luminosità di 1.300 ANSI lumen, con un contrasto di 1.000:1. Nella prova abbiamo usato uno schermo da 130 pollici che il piccolo proiettore ha gestito in scioltezza. La dotazione di ingressi è ridotta al minimo: nella parte superiore della faccia posteriore troviamo solo un ingresso HDMI e una porta USB.
La connessione alla rete è solo Wi-Fi. Per inviare l’audio ad un sistema esterno si passa solo attraverso la connessione Bluetooth. La scelta di non rendere disponibili uscite audio fisiche non può essere considerata limitante: quale sistema audio, a maggior ragione se portatile, non dispone del BT? Abbiamo già detto che il sistema operativo è il VIDAA, sviluppato dalla stessa Hisense.
Quella installata sull’M2 non è una versione semplificata: sembra di interagire con un televisore, sia per la completa dotazione di app sia per la dotazione di controlli messi a disposizione. A volte capita di trovarsi di fronte proiettori portatili con possibilità di regolazione piuttosto limitate ma, sempre considerando la tipologia di prodotto, ci si adatta a cuor leggero. Un utilizzatore dell’M2, una volta fatta l’abitudine alla completa dotazione di controlli, molto difficilmente riuscirà ad adattarsi a proiettori con un S.O. basico.

La sezione audio dell’apparecchio dispone di una sezione di amplificazione da 2×10 watt; la casa non fornisce ulteriori dettagli al riguardo. Il telecomando in dotazione, privo di tastierino numerico (che sarebbe praticamente inutile vista l’assenza di un sintonizzatore), è di pregevole fattura, metallico e di dimensioni ben studiate. L’unità integra il microfono per i comandi vocali ed è retroilluminato.
La prova d’uso
Non occorre nessuno sforzo per ottenere da subito una resa appagante: anche in default l’M2 Pro esibisce immagini dalla colorimetria naturale e caratterizzate da un buonissimo senso di dettaglio. La luminosità è più che sufficiente per riempire con soddisfazione il mio schermo da 130” (ma mi sono spinto oltre su parete bianca, arrivando tranquillamente a 150”) ed il livello del nero è da considerarsi buono in relazione alla tipologia di prodotto e alla classe di prezzo.


Dal momento che il costruttore pubblicizza molto le tecnologie di elaborazione delle immagini basate sull’intelligenza artificiale, ho voluto testare questa funzionalità ed allo scopo ho riesumato uno dei miei DVD di riferimento (Il Gladiatore), con alcune scene perfette per valutare la qualità dell’upscale e la resa dei dettagli in movimento.
In effetti si nota una differenza non trascurabile tra la resa con AI spenta e accesa; in quest’ultimo caso le immagini sono più compatte e dalla grana più fine. Con i contenuti in streaming e con materiale preregistrato in 2K e 4K la differenza è invece poco rilevante perché il materiale di partenza ha già una buona definizione.
Quello che l’M2 Pro offre in termini di resa va molto oltre a quanto sarebbe lecito chiedere ad un apparecchio per un impiego estemporaneo e sbarazzino. A mio avviso è un apparecchio dalla resa in grado di accontentare anche l’utilizzatore smaliziato.
A voler cercare il pelo nell’uovo direi che l’ottica potrebbe avere una resa un po’ più accurata, evidenziando un po’ di aberrazione cromatica; quando si visualizzano i menu o comunque delle scritte bianche su fondo scuro, sui contorni dei caratteri si può notare una “sbordatura” del rosso e del verde.
Se fosse stato un proiettore LCD si sarebbe potuto pensare ad un disallineamento delle matrici, ma in questo caso il “problema” si nota maggiormente ai bordi dello schermo. L’uso delle virgolette è dettato dal fatto che nella visione di normali contenuti in movimento non si nota assolutamente nulla e le immagini sono godibili al 100%. La sezione audio di bordo svolge in maniera accettabile la sua funzione; come spesso accade in questi casi, la qualità delle immagini meriterebbe di più e questo è ancor più vero per quanto questo proiettore offre sullo schermo.
Conclusioni
Tra i proiettori compatti l’M2 Pro è uno dei più piccoli, ma le dimensioni ridotte non ne limitano le potenzialità: sufficientemente luminoso per schermi di dimensioni appaganti, con una qualità di immagine molto naturale e piacevole e con una dotazione di controlli di ottimo livello. Inoltre è l’unico di questa tipologia di apparecchi a disporre di zoom ottico. Pensato per un uso spensierato, da tirare fuori all’occasione e da trasportare comodamente dove serve grazie alla pratica valigetta in polistirolo in dotazione, garantisce una resa che non sfigura nemmeno ad un occhio critico. Il prezzo a cui tutto questo viene offerto è allettante.
Mario Mollo
Ci è piaciuto
- La presenza dello zoom ottico è una caratteristica unica per questa classe di proiettori, che all’atto pratico risulta estremamente utile.
- Il sistema operativo VIDA offre una completezza di funzionalità e controlli che non sempre ritroviamo in prodotti di fascia paragonabile: sembra quasi di essere di fronte ai controlli di un buon televisore.
- Alla resa video, considerando la tipologia del prodotto, non solo non si può rimproverare nulla ma anzi se ne possono solo tessere le lodi.
- La piccola valigetta di trasporto in polistirolo è un utile gadget.
Non ci è piaciuto
- Anche sforzandoci non abbiamo trovato nulla da segnalare senza passare per maniaci. Volendo trovare il pelo nell’uovo, potremmo menzionare un po’ di aberrazione cromatica dell’ottica.
Hisense M2 Pro
Videoproiettore DLP laser 4k HDR Vidaa
Distributore per l’Italia: Hisense Italia. Tel. 800321999 – www.hisense.it
Prezzo di listino: euro 999,00 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Flusso luminoso: 1.300 ANSI lumen.
- Rapporto di contrasto: 1.000:1.
- Rapporto di proiezione: 1-1,3:1.
- Dimensione dello schermo: 65÷200”.
- Audio: 2×10 W, supporto DTS Virtual X.
- Sistema operativo: Vidaa.
- Connessioni: 1 ingresso HDMI, 1 porta USB 3.0 tipo A, Wi-Fi, Bluetooth, AirPLay 2.
- App principali: Netflix, YouTube, Prime Video, Disney+, Apple TV+, FIFA CWC 202.
- Dimensioni: 19,3x 23×21,8 cm.
- Peso: 4,1 kg


