Altissima, purissima, ellegissima
Similissima nell’aspetto a quelle che l’hanno preceduta, la serie “G” del 2023 si presenta con miglioramenti interni che definire sostanziali è dire poco…
Che ogni nuova generazione di TV superi in performance quella che l’ha preceduta è un dato di fatto ovvio ben noto a tutti. Ma quanto accaduto nel 2022 ed all’inizio del 2023 ha smosso parecchio le acque e portato un po’ di scompiglio. Mi riferisco al ritorno di Samsung ai TV con pannelli autoemissivi, con la nuova tecnologia Quantum Dot OLED, la cui introduzione l’anno scorso ha di fatto interrotto il monopolio della LG, fino a quel momento unico fornitore di pannelli OLED per tutti i costruttori di televisori. I nuovi TV della Samsung sono in grado di garantire una elevata saturazione cromatica anche ai livelli di luminosità più sostenuti (al riguardo vi invito a leggere la prova del Sony AR95K su AR 451, che utilizza appunto questi pannelli). E a gennaio Samsung ha annunciato il nuovo lineup di QD-OLED 2023, più ricco di modelli ancor più performanti.
La risposta di LG ovviamente non si è fatta attendere e la sua ultima generazione di pannelli offre un salto qualitativo decisamente più significativo di quello che mediamente caratterizza il consueto step evolutivo annuale; avevamo avuto modo di saggiare le qualità dei nuovi TV in occasione della presentazione del nuovo lineup ed ora abbiamo in prova il 65” della linea Gallery Design “G3”, che si colloca al top del catalogo del costruttore coreano (fatta salva l’inavvicinabile serie Signature). La serie G3 è caratterizzata dalla costruzione ultrasottile (la staffa di montaggio a muro in dotazione, che trova posto in un incavo del pannello posteriore, porta praticamente a zero il gap che separa l’apparecchio dal muro); per chi desiderasse una installazione tradizionale è disponibile opzionalmente la classica base da tavolo, fra l’altro rotante. Le novità rispetto ai modelli G2 dello scorso anno non si vedono “da fuori” e si possono catalogare su 3 fronti: pannello, processore e sistema operativo. I pannelli EVO 2023, oltre a disporre di un efficiente dissipatore di calore, implementano la nuova tecnologia MLA (Micro Lens Array), un layer costituito da milioni di microlenti che ottimizzano l’emissione luminosa, riducendo anche le riflessioni interne al pannello. Altra novità è un nuovo e più efficiente trattamento antiriflesso, la cui notevolissima efficacia è emersa chiaramente nel corso della prova.
Anche il software di gestione del pannello è stato oggetto di sviluppo (tecnologia Brightness Booster Max) e la sinergia tra miglioramenti hardware e software ha consentito un incremento della luminosità dei pannelli EVO 2023 rispetto a quelli “base” del 2022 dell’ordine del 70%. Il processore video α9 implementa nuove funzionalità come l’Expression Enhancer (una elaborazione che rende più coinvolgente la resa cromatica) e ne migliora alcune già esistenti, come il Dynamic Tone Mapping (che porta da 5.000 a 20.000 il numero di zone in cui ogni frame viene analizzato), o l’AI Super Upscaling (ora in grado di svolgere un lavoro più accurato riconoscendo meglio e preservando la trama originale del contenuto). Molto evidente anche il lavoro di sviluppo effettuato sul sistema operativo WebOS, la cui versione 2023 appare meglio organizzata e molto reattiva.
La novità più evidente rispetto alla già ben strutturata interfaccia introdotta lo scorso anno riguarda la presenza di una fascia orizzontale con 5 “card”: la Home Office, che raccoglie le funzionalità utili a svolgere il proprio lavoro in remoto, la Game, dalla quale si accede alle funzionalità più usate dai videogiocatori, la Music, per l’utilizzo del TV per l’ascolto della musica (con funzioni simpatiche come il Music Discovery, una specie di Shazam, o i temi musicali da usare come sottofondo), la Home Hub con le funzioni IOT per l’integrazione con gli elettrodomestici, ed infine la Sport Alert, che include notifiche in tempo reale utili a chi non vuole perdersi nessun evento sportivo. Profondamente rinnovato anche il menu, con un nuovo gruppo di icone personalizzabile che consente di avere direttamente sott’occhio ed immediatamente accessibili numerose funzioni di uso frequente. Molto intelligenti i miglioramenti che riguardano l’accessibilità, con una nuova funzione zoom del box riservato al linguaggio dei segni o la possibilità di gestire separatamente il livello di uscita del TV e dei dispositivi audio ad esso collegati (così ad esempio una persona con udito debole può tenere il volume della sua cuffia al volume desiderato senza influire sull’ascolto degli utenti dell’audio diretto del televisore).
La visione
Uno degli aspetti della resa dei componenti audio e video è quello della “quantità”. Per i sistemi di altoparlanti si tratta del livello sonoro che sono in grado di riprodurre correttamente specialmente alle basse frequenze, con differenze abissali tra minidiffusori e sistemi di altoparlanti di grandi dimensioni.
Per i televisori possiamo fare riferimento sia alla luminosità che alla risoluzione. Per questo secondo aspetto la scarsa presa dell’8K lascia supporre che, stanti le consuete abitudini di visione, ovvero ponendoci ad un paio di metri dallo schermo, gli 8 e rotti milioni di pixel dell’UHD siano bastevoli. Sulla luminosità massima quella che era una differenza sostanziale tra le due tecnologie che si contendono il mercato, il cristallo liquido e l’OLED, il divario è andato progressivamente riducendosi, grazie ai miglioramenti apportati ai pannelli autoemissivi. Diciamo anche che gli LCD sono mooolto migliorati per quanto riguarda il loro storico tallone d’Achille, ovvero il livello del nero.
Dove voglio andare a parare? Sto riflettendo sul fatto che mentre sui prodotti audio di livello top ancora esistono grosse differenze legate alla taglia, nel mondo dei televisori di fascia alta le prestazioni sono andate livellandosi. Nessun sistema di altoparlanti potrà mai riprodurre la musica al livello dell’evento dal vivo, come nessun display potrà riprodurre la dinamica luminosa del mondo reale. Ma c’è un livello di luminosità oltre il quale non ha senso andare? La mia opinione personale, peraltro non condivisa dai miei più stimati colleghi, è che le attuali prestazioni fornite dai TV eccedano le pratiche necessità. Dico questo perché sono solito guardare la TV di sera, in ambiente non dico buio ma comunque poco illuminato. In queste condizioni un picco di luminosità di oltre 1.000 nit può diventare quasi fastidioso se ci si è assuefatti per qualche minuto a livelli più bassi.
Ben diverso invece il discorso dell’utilizzo in piena luce, che invece si giova molto di potenze luminose elevate. È cambiato, sempre per quello che mi riguarda, anche il modo di valutare la resa qualitativa. Faccio sempre meno uso di supporti preregistrati e molto più di contenuti in streaming. Pongo ancora molta attenzione alla resa coi segnali televisivi, perché rappresentano una buona percentuale del tipo di contenuti visualizzati, anche se questo è vero per quelli della mia generazione e molto meno per i più giovani, che invece utilizzano moltissimo lo streaming anche di bassa qualità.
Cosa c’entra tutto questo con la prova di visione dell’LG G3? Perché guardando questo apparecchio mi viene quasi da chiedermi se ha senso chiedere di più. Per il mio modo di intendere l’utilizzo del televisore, la resa ha ormai raggiunto quell’asintoto oltre il quale io non andrei. Sicuramente le prossime generazioni di apparecchi mi smentiranno, ma al momento non saprei cosa volere oltre quanto offerto da un TV che senza toccare nulla offre una resa naturale, potente ed accurata, quale che sia la sorgente utilizzata. Ecco, l’aspetto della resa “out of the box” è un punto di forza di questo TV (che è anche tipico dei Panasonic serie top). Cosa dire infine in merito alle differenze tra i pannelli WRGB di ultima generazione di LG ed i QD OLED di Samsung dopo aver avuto modo di provare apparecchi (Sony nel caso dei pannelli QD OLED) di entrambe le tecnologie?
Il Sony, che utilizzava pannelli che ormai dobbiamo considerare di prima e non più di ultima generazione, era apparso luminoso sì ma forse un po’ “frenato” rispetto alle sue potenzialità teoriche; i vantaggi della tecnologia QD si potevano apprezzare ma solo in determinati, precisi passaggi. I pannelli LG sono sicuramente maturi e garantiscono luminosità elevatissima senza perdere nulla di chiaramente percepibile nell’uso normale in termini di saturazione. L’LG G3 è una serie che oltre alla qualità altissima offre anche un’esperienza d’uso unica grazie al suo S.O. (le migliorie introdotte in questa ultima versione si sono rivelate efficaci e rendono ancor più piacevole l’utilizzo di questo televisore) e che non necessita di particolari “sbattimenti” per trarne il massimo.
Sul fronte audio il G3 se la cava bene, anche se non farei volentieri a meno di un upgrade audio che dia a questa componente una dignità non dico pari a quella video, ma che comunque la elevi a livelli HT.
Le misure
Conclusioni
Estetica e prestazioni di altissimo livello. La serie G mi aveva “catturato” fin dalla sua prima apparizione, è stata migliorata con il secondo step e vola ancora più alto con questa terza release. Voglio proprio vedere quale sarà il prossimo passo evolutivo, perché già adesso non saprei cosa volere di più.
Mario Mollo
Ci è piaciuto
- La resa in HDR è potente dal punto di vista della luminosità ma cromaticamente ben equilibrata
- La qualità della resa in default
Non ci è piaciuto
- Nulla da segnalare
LG OLED65G3
Televisore OLED 4K HDR
Distributore per l’Italia: LG Electronics Italia S.p.A, Via Aldo Rossi 4, 20149 Milano www.lg.com
Prezzo di listino: euro 3.599,00 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Schermo: OLED 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel).
- Diagonale: 65”.
- Sistema operativo: webOS 23.
- Connessioni: 4 ingressi HDMI 4K/120 Hz, eARC, VRR, ALLM e QMS come da specifiche HDMI 2.1, uscita audio digitale Toslink, slot Common Interface, 3 porte USB 2.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 6, Bluetooth 5.0.
- Audio: 4.2 da 60 watt con AI Sound Pro (Upmix virtuale a 9.1.2 canali) e supporto WiSA 2.1 canali.
- Dimensioni (LxAxP): 1.441x 826×24,3 mm.
- Peso: 23,9 kg