Freschissima, appena rilasciata sul mercato, è subito a disposizione per una nostra valutazione. È una cuffia con driver magnetoplanari che si colloca nella gamma alta del segmento del mercato. La realizzazione è di primissimo ordine: andiamo a verificare se lo sono anche le prestazioni sonore.

Abbiamo lasciato Meze Audio nel numero 446 di AUDIOreview, quando provammo l’attuale top di gamma, la Elite. Non era la prima volta che ci occupavamo di questo marchio: anche i modelli 99, 109 PRO ed Empyrean erano già passati sulle nostre orecchie, tutti con grande soddisfazione. Per questo, all’annuncio di una nuova cuffia, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione.
Il modello Poet, rilasciato sul mercato recentemente, si colloca a metà del catalogo Meze, subito sotto la Elite e la Empyrean II, nel segmento delle cuffie a padiglione posteriore aperto. Con i modelli di fascia superiore condivide la tecnologia dei driver sviluppati nei laboratori Rinaro, un istituto di ricerca nato negli anni ’60 nell’ex Unione Sovietica (oggi in Ucraina), specializzato nelle tecnologie applicate alla riproduzione audio. Dalla metà degli anni ’80, Rinaro ha aperto una sede, ora la principale, in Polonia, dove si dedica in particolare allo sviluppo della tecnologia magnetoplanare, da loro definita isodynamic. È proprio da questa stretta collaborazione con i progettisti della romena Meze Audio che è nato il modello Poet.
Progetto e realizzazione
La cuffia Meze Audio Poet non tradisce lo stile caratteristico della casa: l’archetto ampio e leggero sostiene una fascia da appoggiare sulla testa, costruzione che garantisce una distribuzione ottimale della pressione; gli snodi dei padiglioni sono realizzati con due perni su cui scorrono i sostegni dei padiglioni stessi che così possano ruotare per tutti i 360°, assicurando un’elevata adattabilità; infine, i generosi padiglioni di forma ovoidale racchiudono completamente le orecchie, mentre la griglia posteriore in color rame – altro tratto distintivo di Meze – sembra uscita da un disegno di Escher.

La confezione include una valigetta in fibra di vetro, utile sia come alloggiamento sia come protezione durante il trasporto, oltre a un cavo sbilanciato terminato con due mini-jack mono da 3,5 mm lato padiglioni e un jack stereo da 6,3 mm lato amplificatore. La scelta di una geometria definita ovoidale per i padiglioni deriva dal fatto che il raggio di curvatura è maggiore nella parte superiore rispetto a quella inferiore. Questo consente alla camera acustica che si forma tra i driver e l’orecchio esterno di indirizzare più efficacemente il suono verso il condotto uditivo. Il risultato è una resa molto uniforme dello headstage, che si mantiene indipendente dall’ergonomia individuale dell’ascoltatore. L’architettura dei padiglioni è aperta per realizzare un buon controllo sulla parte bassa dello spettro audio a discapito però dell’isolamento.
Il driver magnetoplanare, qui denominato Hybrid Isodynamic, è il modello Parus MZ6 sviluppato in quei laboratori Rinaro situati in Ucraina. Sulla membrana dello spessore di pochi micron, estesa per 35 cmq e pesante 60 mg, sono stampate due bobine, configurate come un sistema a due vie che Rinaro identifica come “ibrido”. La forma e l’andamento geometrico dei percorsi elettrici delle due bobine è stata attentamente studiata in maniera che il primo percorso, posto nella parte alta della membrana, sia principalmente dedicato alla riproduzione dei toni bassi e medi mentre il secondo, posto giusto in corrispondenza del canale auricolare, riproduca solo la parte alta dello spettro. La suddivisione in due parti della risposta in frequenza non è realizzata tramite un tradizionale crossover passivo ma solamente sfruttando la geometria e le proprietà elettromeccaniche della membrana percorsa dal conduttore.

Le due bobine sono infatti disegnate tenendo conto della lunghezza d’onda delle frequenze superiori ai 10 kHz, significativamente più corta rispetto alle dimensioni del padiglione e dell’orecchio interno. Questo può generare un campo sonoro diretto e diffuso, che se non gestito correttamente può compromettere la risoluzione. Quindi per limitare le riflessioni del padiglione, che possono causare esaltazioni o attenuazioni in funzione della frequenza, la bobina che si occupa delle frequenze medio-alte è stata posizionata proprio a ridosso del canale auricolare.
Le due bobine presentano geometrie distinte: quella superiore, chiamata switchback, ha un profilo a tornanti (che ricordano quelli di montagna) ampi e profondi, mentre la seconda, denominata spiral, è di forma circolare e più compatta. Di conseguenza, anche le armature magnetiche che racchiudono la membrana presentano forme differenti: una serie di archi di cerchio per la prima sezione dello spettro, circolare per la seconda.
La membrana è ancorata direttamente al bordo della struttura senza una sospensione di raccordo; nonostante ciò – e in controtendenza con le tipiche caratteristiche di questa tecnologia -, la sensibilità dichiarata garantisce una pressione sonora pari a 101 dB con solo 1 mW di potenza in ingresso. L’ultima segnalazione da fare riguarda i morbidi cuscinetti dei padiglioni, che sono ancorati ad essi magneticamente in maniera tale poter essere sostituiti con estrema facilità quando usurati.

Note di uso e d’ascolto
La cuffia Meze Poet, pur mantenendo un look che richiama i modelli di fascia alta del costruttore romeno, si distingue da questi per i padiglioni di dimensione più contenuta. Ricorda vagamente le cuffie Dan Clark, ma la somiglianza si limita all’aspetto estetico. Indossata, la Poet trasmette immediatamente un senso di grande comodità, grazie ai cuscinetti molto morbidi, al peso relativamente contenuto, ad un bilanciamento delle forze perfettamente ottimizzato. La qualità costruttiva è, come da tradizione Meze, di altissimo livello: la Poet si presenta come una versione più compatta delle precedenti, cosa che potrebbe invogliare all’uso anche al di fuori delle mura domestiche.
La prova d’ascolto è stata effettuata sia collegando la cuffia a un amplificatore dedicato dell’impianto domestico – nello specifico il Violectric HPA V-281 – sia in mobilità tramite il lettore digitale FiiO M15. Prima di entrare nella descrizione più dettagliata dell’analisi di ascolto dei brani utilizzati, è opportuno fare alcune considerazioni riguardo il suono che la Poet è in grado di esprimere, anche in comparazione con la sorella maggiore, la Empyrean. Fin dal primo ascolto, la cuffia mette a proprio agio l’ascoltatore, offrendo un timbro equilibrato, con una gamma bassa ben presente, profonda e controllata, una gamma media leggermente più in evidenza rispetto alla Empyrean (ma mai invadente), capace di offrire un suono articolato e ricco di dettagli. La gamma alta è dolce, priva di asprezze o indurimenti, in perfetto stile Meze. Indipendentemente dal genere musicale, la resa sonora è sempre piacevole, appagante ed in grado di far emergere anche i più piccoli dettagli. Forse proprio questa sua sincerità in gamma media, soprattutto nella parte medio-alta, potrebbe alla lunga risultare un po’ affaticante per chi ama ascoltare ad alto volume, ma molto dipende dall’accoppiamento cuffia-amplificatore utilizzato e dalle abitudini di ascolto.

Il primo brano della prova è stato “Soul Food To Go” dei The Manhattan Transfer, in formato 16 bit 44 kHz, con amplificatore Violectric V-281 impiegando il collegamento bilanciato. Fin dai primi secondi, il suono risulta molto ricco armonicamente, con un palcoscenico molto ampio nei due estremi sinistra/destra, leggermente meno in profondità ed altezza, ma comunque dotato di grande impatto dinamico e coinvolgimento emotivo. Le voci dei cantanti, sia femminile che maschile, sono ben distinte, anche nei momenti in cui si sovrappongono; la gamma bassa è presente, calda e con quella giusta articolazione riscontrabile solo in cuffie di gamma alta. Un primo ascolto decisamente appagante, che mette subito in risalto la musicalità e la dolcezza della Meze Poet. Con il brano “Gravity” dei Cold Play, in formato 16 bit 44 kHz, si apprezza la resa del pianoforte e della voce di Chris Martin, all’interno di un contesto di incisione calda e avvolgente. La Poet riesce a districarsi molto bene nelle trame del brano con un risultato molto piacevole; la voce del cantante è ben focalizzata al centro della scena, accompagnata da un pianoforte altrettanto definito. Con “Wherever I Go” di Mark Knopfler la resa delle voci è ottima, con un convincente effetto presenza, e anche il sax trova il suo giusto spazio. Passando a “I’m On Fire” di Bruce Springsteen, in formato 24 bit 96 kHz, colpisce la resa della batteria, dai colpi profondi e netti. La voce è resa in tutta la sua caratteristica di ruvidità e allo stesso tempo di dolcezza, perfettamente centrata nella scena; molto buono il contrasto timbrico tra il basso e la chitarra.
La Poet è in grado di riprodurre con grande disinvoltura qualsiasi genere musicale senza esitazioni e offrendo sempre un ascolto molto godibile. Dal punto di vista della sensibilità non ci sono problemi: grazie alla sua facilità di pilotaggio è possibile abbinarla con qualsiasi amplificatore per cuffie, così come qualsiasi DAP. Anche l’ascolto con il lettore FiiO M15 è stato molto gratificante sia in termini di qualità di riproduzione musicale che per la pressione d’ascolto raggiungibile, davvero notevole. Anche nei brani incisi a basso volume non si riscontrano problemi, riesce sempre a restituire un suono dinamico e di grande impatto. In sostanza, la prova d’ascolto rivela che Meze Audio ha fatto nuovamente centro realizzando, con la Poet, una cuffia più compatta rispetto alle sue ultime creazioni ma con prestazioni che si avvicinano notevolmente ai suoi modelli di punta.
Le misure

L’andamento della risposta in frequenza è quello tipico dei driver Meze Audio, molto regolare e lineare fino a circa un 1 kHz, dove giustamente inizia un avvallamento centrato attorno ai 5 kHz, che ha lo scopo di compensare la risonanza del padiglione dell’orecchio. Il progettista di Meze lo fa risalire solo dopo il passaggio dei 10 kHz. La volontà di Meze Audio è dunque quella di ottenere una risposta in frequenza compensata di tutte le risonanze e cancellazioni causate dalla conformazione dell’orecchio umano, con le ottave superiori che si muovono lungo una lieve discesa al crescere della frequenza, andamento questo indice di una timbrica dolce e assolutamente poco affaticante. A questo possiamo aggiungere la cura nell’accoppiamento dei due driver che hanno andamenti quasi da fotocopia. La distorsione a 90 dB di pressione sonora è contenuta dando un altro contributo alla piacevolezza nell’ascolto. Le curve della waterfall di entrambi i canali sono da manuale: non sono presenti code di ampiezza o risonanze varie, la membrana trasduttrice è ottimamente smorzata.
L’andamento della curva di impedenza è un tratto di retta e il valore assai prossimo ai 25 ohm dichiarati garantisce un funzionamento che non affaticherà affatto l’amplificatore che piloterà questa cuffia. La sensibilità misurata è sostanzialmente in linea con quella dichiarata e non determina alcun problema per qualsiasi lettore digitale portatile.
Mario Richard
Conclusioni
La cuffia Poet rappresenta al meglio il terzo gradino del podio tra i modelli top di gamma Meze. Realizzata con materiali di pregio e valorizzata dal raffinato progetto del driver Rinaro MZ6, giustifica pienamente l’investimento richiesto per entrarne in possesso. È una cuffia dedicata a chi desidera affrontare lunghe sessioni d’ascolto senza affaticamento e senza però rinunciare a quella analiticità e trasparenza che rendono l’ascolto in cuffia un’esperienza intima e coinvolgente.
Mario Richard e Leonardo Bianchini
Meze Audio Poet
Cuffia isoplanare ibrida
Distributore per l’Italia: Tecnofuturo srl,
Via Rodi 6, 65125 Brescia. Tel. 030 2452475 www.tecnofuturo.it
Prezzo di listino: euro 2.000,00 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Tipo: cuffia circumaurale isodinamica ibrida ad architettura aperta.
- Trasduttore: Rinaro Isodynamic Hybrid Array MZ6.
- Sensibilità: 101 dB SPL/1 mW.
- Riposta in frequenza: 4 Hz-96 kHz.
- Impedenza: 25 ohm.
- Peso: 405 g.
- Dotazione di serie: cavo rimovibile da 3,5 m con connettore jack stereo da 6,3 mm sbilanciato, valigetta da trasporto rigida