Marantz SR7015

Solidità costruttiva e grande flessibilità a braccetto

L’SR7015, che fa parte della linea Marantz 2020, è strutturalmente, per dati di targa e funzionalità, “gemello diverso” del Denon AVC-X4700H, compagno di scuderia e vincitore del premio EISA 2020-2021. La presenza di un ingresso multicanale analogico, assieme al sistema HEOS, al supporto di segnali video 8K e alcune caratteristiche di HDMI versione 2.1, lo rende un prodotto valido per realizzare un sistema di ascolto di ottimo livello per cinema e musica.

La macchina proposta da Marantz è provvista di 9 amplificatori discreti, ma permette la decodifica di 11.2 canali; si pone un gradino sotto il top di gamma SR8015 che, invece, è dotato di ben 11 canali amplificati e di componenti di classe superiore, tipo il trasformatore toroidale.

L’estetica dell’amplificatore, con lo sportello chiuso, è piuttosto minimalista ma elegante: il pannello frontale, completamente in alluminio, ha due manopole uguali, la selezione della sorgente a sinistra, la regolazione del volume a destra. Al centro è collocato il canonico “oblò” col bordo illuminato in blu tenue quando l’apparecchio è acceso, che caratterizza i prodotti della casa e contiene un display per visualizzare la sorgente e il volume.

Aprendo lo sportello, si scopre il più ampio display principale, assieme ai cursori per muoversi nei menu senza usare il telecomando e ai tasti per la selezione di varie funzionalità, tra le quali l’equalizzazione e il volume dinamico Audyssey, oppure le modalità di ascolto e le selezioni delle zone.

Poco sotto i tasti si trova, da sinistra, la presa jack da 6,35 mm per le cuffie, l’ingresso per il microfono di calibrazione, la porta USB 2.0 Tipo A alimentata a 5 V/1 A, una porta HDMI 2.1/HDCP 2.3 ausiliaria e i connettori RCA di un ingresso videocomposito con il relativo audio stereo.

Il pannello posteriore, pur mettendo a disposizione una quantità di ingressi analogici, digitali e di uscite di potenza per la gioia di qualsiasi appassionato, è ben ordinato: nella parte superiore ci sono le boccole a vite per le piccole antenne Bluetooth/Wi-Fi agli estremi, il blocco di quattro ingressi digitali equamente distribuiti tra coassiali e ottici, la porta Ethernet per il collegamento alla rete fisica, sette ingressi HDMI 2.1 dei quali l’ultimo accetta segnali 8K, e tre uscite HDMI 2.1, la principale 8K ARC/eARC, e le altre due in 4K.

Tutti gli ingressi e uscite HDMI sono compatibili HDCP 2.3 ed è possibile impostare la versione HDCP per singolo ingresso; l’apparecchio supporta segnali HDR 10/HDR10+, HLG, Dolby Vision e Dynamic HDR, che fa parte delle specifiche HDMI 2.1, il pass-through 4K/120 Hz e 8K/60 Hz, l’upscaling 8K/60 Hz da segnali Full HD e 4K. Tra le altre funzioni di HDMI 2.1 supportate c’è VRR (Variable Refresh Rate), ALL (Auto Low Latency) e QFT (Quick Frame Transport), tutti utili per le console di gioco.

Nella sezione centrale del pannello sono presenti due uscite trigger 12 V, una porta seriale per l’integrazione con sistemi di domotica, una porta flasher per il controllo, una porta d’ingresso e una di uscita per ricevitori e trasmettitori a infrarossi, tre ingressi e due uscite videocomposito, tre ingressi e un’uscita component, il blocco di sette ingressi analogici, tra i quali quelli per giradischi con la relativa messa a terra e il sintonizzatore esterno, l’ingresso analogico multicanale (7.1), ormai quasi una rarità, assieme alle uscite preamplificate per le due zone aggiuntive e gli 11 canali più doppio subwoofer.

Sulla destra, c’è la vaschetta IEC per l’alimentazione; nella sezione inferiore sono collocate le uscite di potenza, configurabili in vari modi, inclusa la bi-amplificazione dei canali frontali a scapito di una coppia di canali di altezza. La componentistica impiegata include i circuiti proprietari Marantz HDAM e Current Feedback, mentre la conversione digitale/analogica, assieme a un riduttore di jitter, utilizza su tutti i canali DAC a 32 bit AK4458 prodotti da Asahi-Kasei, i quali consentono l’ascolto di tracce WAV, FLAC e ALAC con campionamento fino a 192 kHz/24 bit, oltre a DSD64 e DSD128. Dal punto di vista del software, l’amplificatore Marantz offre la calibrazione Audyssey MultEQ XT32 e l’accesso ai principali servizi di streaming, come Spotify, Amazon Music HD e Tidal. Non manca il supporto ad AirPlay 2, DLNA e HEOS, applicazione del gruppo D&M per distribuire l’audio multiroom.

L’anonimo quanto poderoso trasformatore fornisce energia ai nove canali di potenza messi a disposizione dall’ampli; sotto le grosse alette di raffreddamento sono visibili le due ventole (silenziosissime) adottate per ridurre il calore generato durante il funzionamento. La scheda in vista contiene l’elettronica di gestione della sezione video, che ha causato qualche preoccupazione – in parte rientrata – tra gli appassionati di gaming per problemi riscontrati su HDMI 2.1 in 4K@120 Hz con le console di gioco.

Per quanto riguarda le decodifiche multicanale c’è il supporto a Dolby Atmos e DTS:X; inoltre, include anche Dolby Atmos Height Virtualization Technology e DTS Virtual:X, per l’ascolto senza i diffusori di altezza. Inoltre, la macchina implementa IMAX Enhanced per il miglioramento delle tracce DTS, e Auro 3D, tecnologia per rendere l’ascolto immersivo. Il Marantz SR7015, in vendita nella finitura nera oppure argento/oro, è abilitato al controllo vocale tramite Amazon Alexa, Google Assistant e Apple Siri; per i primi due servizi ancora non è disponibile la lingua italiana, purtroppo.

Nella confezione, assieme alla consueta documentazione cartacea, che comprende anche le etichette colorate da applicare ai cavi per semplificare la configurazione, e al telecomando con le sue batterie, è presente il microfono di calibrazione, fornito di un supporto in cartoncino formato da quattro parti a incastro, il cavo di alimentazione e le antenne a vite per la connettività senza fili.

Il telecomando proposto da Marantz è abbastanza leggero, in plastica, però è ben realizzato, ha la retroilluminazione, che si attiva col tasto sul bordo destro. Chi lo gradisce può installare l’app di controllo (iOS e Android) e/o l’app HEOS per la gestione delle radio internet, dei servizi di streaming e dei server locali.


Pugno di ferro in guanto di velluto

Colloco l’amplificatore nella sua sede, collego i cavi dei diffusori, in configurazione 6.1, senza canali di altezza, così da sfruttare la virtualizzazione degli stessi, già introdotta dalla serie precedente, connetto la rete locale via cavo, le sorgenti, tra le quali il lettore Blu-ray UHD e la FireTV Stick 4K, e il TV OLED su HDMI. La prima volta che accendo l’apparecchio, si propone automaticamente l’aggiornamento del firmware, che lascio girare e termina in pochi minuti.

L’interfaccia utente gestibile da telecomando sul TV è molto meno raffinata di quella dell’app Heos.

Un breve inciso su una questione emersa alcuni mesi fa, più precisamente intorno alla fine di ottobre 2020: le nuove serie di amplificatori audio/video, tra cui anche quelli prodotti da Marantz e Denon, hanno manifestato problemi con i segnali 4K/120 Hz su HDMI 2.1 provenienti da sorgenti come Xbox Series X e computer provvisti di schede video Nvidia RTX 3000. Inizialmente si è pensato che la causa fosse un chip Panasonic, invece, dopo le verifiche effettuate dai tecnici Sound United, la società proprietaria dei marchi Marantz e Denon, sono state pubblicate nei primi giorni di dicembre due guide video su YouTube, per le impostazioni necessarie quando si utilizza una PlayStation 5 oppure un PC con scheda grafica Nvidia 3070/3080.

Il formato e il campionamento della traccia sono visualizzati durante la riproduzione.

Sono, invece, rimasti a bocca asciutta gli utenti della console Microsoft, che dovranno ancora attendere per la risoluzione definitiva del problema (si spera non hardware). Chiuso l’inciso, mettere in funzione l’amplificatore è opera molto facile, c’è una procedura guidata – forse anche troppo – che informa l’utente su tutti i passaggi necessari per far rendere al meglio il suono e procedo con la calibrazione, che richiede lo spostamento del microfono in otto diverse posizioni.

Dopo aver completato le operazioni, l’elaborazione Audyssey genera rapidamente la correzione ambientale e registro il risultato. Faccio notare che esiste un’app sviluppata per iOS e Android, Audyssey MultEQ Editor, 21,99 euro il prezzo, che permette di modificare la correzione secondo le proprie preferenze; se la calibrazione è già stata eseguita, è richiesto un nuovo rilevamento per poi consentire le modifiche manuali, comunque l’efficacia dell’app è tutta da verificare.

Il menu di configurazione, accessibile dal telecomando, permette di attivare l’assistente per l’impostazione.

Passo – finalmente – alla sessione di ascolto/ visione vera e propria con alcuni titoli in Blu-ray 4K, partendo con la traccia Dolby Atmos in lingua originale del film bellico “Fury”, che mette alla frusta tutti i diffusori: ottimo il livello di dettaglio espresso sia nelle fasi di calma, sia nei passaggi più dirompenti, tra esplosioni e pallottole che fischiano da tutte le parti, rendendo il tutto molto coinvolgente; molto buoni i dialoghi.

Dalla configurazione degli altoparlanti si sceglie l’assegnazione dell’amplificazione che può essere gestita in molte modalità; l’apparecchio può essere utilizzato come preamplificatore “puro”.
Il setup è fin troppo facilitato, a schermo si possono visualizzare le connessioni di potenza e le uscite per i subwoofer. I colori corrispondono alle etichette fornite con l’apparecchio e che possono essere applicate ai cavi dei diffusori.

Anche l’audio Dolby Atmos di “The Wall” di Roger Waters è ampiamente soddisfacente, le scene del concerto sono ben mixate. La virtualizzazione dei canali “Height” del Dolby Atmos consente di sfruttare al massimo le tracce audio a oggetti, senza dover installare i diffusori fisici; il risultato è apprezzabile, sebbene sicuramente esprima una minor precisione rispetto alle installazioni con altoparlanti a soffitto, che, a meno di non realizzare una controsoffittatura, vedo davvero difficile da implementare in un’abitazione da comuni mortali.

Le informazioni sul flusso audio e video (nell’immagine solo la pagina che si riferisce all’audio) in ingresso durante la riproduzione di un Blu-Ray 4K sono molto complete.

Per restare su titoli di una certa vivacità, inserisco nel lettore il disco UltraHD di “Ready Player One”, scegliendo la traccia italiana in DTS-HD Master Audio: il subwoofer interviene spesso e volentieri, ma la gamma bassa, grazie alla calibrazione, è sempre molto controllata; notevole la dinamica dei dialoghi e degli effetti distribuiti dai vari diffusori. Il test sull’audio a oggetti DTS:X lo faccio con la traccia originale Master Audio di “Jurassic World – Il regno distrutto”, che è riprodotta dall’amplificatore in modo sontuoso. La resa dell’audio è ottima anche con il segnale Dolby Digital proveniente dal TV: la visione della prima puntata della serie “Leonardo” trasmessa su RAI 4K via satellite si è dimostrata molto coinvolgente grazie all’ottimo mix multicanale della recentissima fiction. Molto buono pure l’impiego della FireTV Stick 4K: ho fatto qualche test con dei documentari su Apple TV e diversi film Prime Video riscontrando una qualità audio/video molto alta.

L’app Marantz Remote 2016, disponibile per iOS e Android (in queste immagini su un iPad Mini), rende più agevole la gestione dell’amplificatore e non fa rimpiangere il telecomando.
Dall’app si può agire sulla modalità di ascolto.

Il processore video lavora bene con l’upscaling dei segnali; è importante ricordare di uscire in modalità interallacciata dai dispositivi collegati in component, altrimenti il video progressivo non è rilevato. L’app Marantz 2016 AVR Remote, a parte lo sfondo chiaro invece di quello scuro, non cambia quasi in nulla rispetto all’app disponibile per gli apparecchi della consorella Denon; permette di passare direttamente nell’app Heos (che conviene installare), tramite la quale sono gestibili tutti i principali servizi di streaming assieme alle sorgenti “liquide” locali, sul dispositivo mobile oppure su server in rete locale per sfruttare il DAC interno all’amplificatore.

Per ascoltare le radio, quelle internet però, visto che manca il sintonizzatore integrato, in modulazione di frequenza o DAB che sia, si passa attraverso il servizio TuneIn. Lo sblocco di alcune funzionalità, come i preferiti, per esempio, avviene soltanto con la registrazione di un’utenza al servizio Heos. L’ascolto di tracce audio stereo di vario genere tramite l’app Heos e in modalità “Pure Direct”, dalla qualità CD fino all’alta risoluzione in DSD128, ha evidenziato la grande riserva di potenza disponibile e l’ottimo livello di dettaglio che i DAC AKM sono in grado di riprodurre: il suono è sempre morbido e piacevole, le voci femminili sono armoniose e chiare, ad esempio la solita Diane Schuur, oppure Oleta Adams, emoziona sempre. Ci sono molta ritmica e sostanza in basso, insieme a una gamma alta ben aperta, rifinito il registro medio.


Le misure

La capacità di pilotaggio di questa unità multicanale Marantz è stata testata come sempre sia in stereo, con la CCL e la tritim, sia con 5 canali in funzione, mediante il test di potenza dinamica. La CCL è di ottimo livello, potenza e corrente salgono almeno fino a 2 ohm con un picco di erogazione di 338+338 watt indistorti per 40 millisecondi. Con 5 canali operativi e con la stessa durata di segnale si scende ad un comunque del tutto rispettabile valore di 144 watt per canale su 2 ohm, dato praticamente coincidente con la potenza continua, ma per burst molto più brevi si sale comunque di vari dB (fino a 393 watt per canale a 6 millisecondi) denotando una notevole vivacità dinamica. Il test di tritim riportato è quello di DIM30 dato che con quello standard (DIM100) il limite dell’uno per cento viene superato a metà potenza nominale, il che suggerisce l’adozione di altoparlanti dall’impedenza anche impegnativa ma possibilmente poco reattiva. La sezione di conversione mostra una più che buona linearità ai bassi livelli ed un jitter consistente nella componente periodica. La risposta è ben lineare fino a 10 kHz, poi attenua di 1 dB a 16/32/45 kHz per frequenze di campionamento di 44,1/96/192 kHz.
Fabrizio Montanucci


Conclusioni

La qualità del suono Marantz non si smentisce, lo SR7015 ha tutto quello che serve per assicurare la massima resa con tutti i tipi di contenuti che gli vengono proposti. La percezione dei dettagli e la potenza disponibile assicurano il coinvolgimento dello spettatore, che è catapultato al centro dell’azione. Al termine della prova, posso affermare che l’amplificatore Marantz si sposa bene con i diffusori Bowers & Wilkins 603 S2 Anniversary Edition che ho acquistato di recente. Il prezzo di vendita è adeguato sia alle prestazioni, sia alle funzionalità disponibili nella macchina che, tra le altre cose, ha pure la certificazione “Roon Tested”.
Marco Meta


Ci è piaciuto
  • Qualità della realizzazione.
  • Potenza e reattività dell’amplificazione.
  • Flessibilità operativa.
Non ci è piaciuto
  • Comandi vocali in lingua italiana ancora non disponibili per Google Assistant e Amazon Alexa

Marantz SR7015
Amplificatore integrato 9.2
Distributore per l’Italia: Marantz Italy S.r.l., Via Manfredi 98, 29122 Piacenza. Tel. 0523 716899 – www.marantz.it
Prezzo (IVA inclusa): euro 1.699,00

Caratteristiche dichiarate dal costruttore
  • Potenza massima: 200 W per canale (6 ohm, 1 kHz, THD 1%, 1 canale), 165 W per canale (6 ohm, 1 kHz, THD 0,7%, 2 canali), 125 W per canale (8 ohm, 20 Hz÷20 kHz, THD 0,08%, 2 canali).
  • Impedenza diffusori: 4-16 ohm.
  • Sezione Analogica – Sensibilità ingressi linea: 200 mV.
  • Risposta in frequenza: 10 Hz÷100 kHz (+1 dB, -3 dB, modo Direct).
  • Rapporto S/N: 100 dB (modo Direct, IHF pesato A).
  • Distorsione: 0,005% (20 Hz÷20 kHz, modo Direct).
  • Sezione Digitale – Potenza nominale: 2 V (riproduzione a 0 dB).
  • Distorsione armonica totale: 0,008% (1 kHz, 0 dB).
  • Rapporto S/N: 102 dB.
  • Dinamica: 100 dB.
  • Connessioni: 7 ingressi HDMI 4K, 1 ingresso HDMI 8K, 3 ingressi video Component, 4 ingressi videocomposito, 2 uscite HDMI 4K, 1 uscita HDMI 8K, 1 uscita video Component, 2 uscite videocomposito, 7 ingressi RCA stereo, 1 ingresso Phono MM, 2 ingressi digitali ottici, 2 ingressi digitali coassiali, ingresso pre 7.1 canali, ingresso USB 2.0 tipo A, 2 uscite pre stereo (Zone 2 e Zone 3), uscite pre 11.2 canali, presa cuffie su jack da 6,3 mm, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n Dual Band (2,4 GHz/5 GHz), Bluetooth 4.2 A2DP/AVRCP, Ethernet, uscita RS232, 2 uscite trigger 12 V.
  • Ingresso fono – Sensibilità: 2,5 mV.
  • Linearità RIAA: ±1 dB (20 Hz÷20 kHz).
  • Rapporto S/N: 74 dB (IHF pesato A).
  • Distorsione: 0,03% (1 kHz, 3 V).
  • Dimensioni (LxAxP): 440x247x411 mm (ingombro antenne incluso).
  • Peso: 14,2 kg

Author: Redazione

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