Bowers & Wilkins Formation Flex + Bass

Smart di gran classe, non si tratta di una nuova versione della compatta autovettura tedesca ma dei diffusori Flex e del subwoofer Bass, componenti della serie Formation di B&W, che abbiamo provato abbinati per comporre un sistema smart di alto livello, scalabile e polivalente.

Bowers & Wilkins è uno dei pochi costruttori di sistemi di altoparlanti che, pur non disdegnando affatto la fascia di mercato “largamente accessibile”, gode della massima reputazione anche nei segmenti più alti ed esclusivi.

Il fatto di avere in catalogo eccellenti diffusori bookshelf da 550 euro la coppia, quali sono i più piccoli ed abbordabili sistemi due vie della serie 600, nulla toglie alla “credibilità” del marchio quando propone i suoi modelli top da svariate decine di migliaia di euro. Questo perché i prodotti B&W sono sempre stati caratterizzati da un contenuto tecnologico elevato, frutto del lavoro di ricerca e sviluppo che la casa ha da sempre svolto in proprio; ed ogni suo prodotto è sempre stato immediatamente riconoscibile proprio in virtù delle soluzioni tecniche divenute di fatto iconiche.

Queste soluzioni innovative messe a punto nel corso degli anni per i diffusori top, hanno trovato puntualmente applicazione anche nei modelli più economici. Per quanto riguarda il settore dei

La parte superiore del Flex è sensibile allo sfioramento, che attiva i tasti di controllo retroilluminati.

L’oggetto della prova è un sistema a due vie più sub, composto da una coppia di smart speaker Flex e dal subwoofer Bass, tutti prodotti della linea Formation di Bowers & Wilkins. Per inquadrare correttamente questi apparecchi partirei da una panoramica sui componenti della serie Formation, al cui vertice c’è il sistema Duo, una coppia di diffusori a due vie in sospensione pneumatica il cui test è stato pubblicato sul numero 419 di AUDIOreview.

Al Duo, che di fatto è già un impianto a sé stante di alto livello, si affiancano alcuni cosiddetti speakers: il Wedge, unità stereo dalla forma insolita che richiama quella oblunga del ben noto Zeppelin (che la casa presentò mi pare nel 2007, la cui forma affusolata richiamava quella dell’aeromobile che per l’appunto ne ispirò il nome) ed il Flex, oggetto della prova. La squadra è completata dalla Bar, una soundbar che io stesso ho recensito sul numero 421, e dal subwoofer Bass, utilizzato in occasione della prova della soundbar e che abbiamo deciso di impiegare anche per arricchire il test del Flex. In realtà ci sarebbe anche un altro apparecchio da menzionare, il Formation Audio, una sorta di preamplificatore/streamer che provvede a trasmettere in wireless il segnale applicato ai suoi ingressi (analogici e digitali) e che quindi consente l’utilizzo dei componenti Formation con ogni tipo di sorgente, anche la più tradizionale.

La possibilità di accoppiare i vari componenti in configurazioni vieppiù complesse rende il sistema Formation scalabile e polifunzionale: si parte dal semplice speaker monofonico fino ad arrivare al 5.1 canali. Tutti gli apparecchi della serie Formation vengono controllati tramite la app Bowers & Wilkins Home, che serve solo per gestire la configurazione del sistema. I vari componenti individuati in rete possono essere organizzati in “spazi”, ovvero nelle stanze del multiroom. Come già riscontrato nel corso del test della soundbar, questa organizzazione è rigida, nel senso che, una volta assegnato un componente ad uno spazio, è possibile effettuare modifiche solo tramite reset.

Sul fondo degli apparecchi è ricavato il vano per le connessioni, che nella maggior parte dei casi si ridurrà al solo cavo di alimentazione.

Se ad esempio si volesse utilizzare estemporaneamente un Flex che fa parte di una configurazione 5.1 come altoparlante singolo, andrà riconfigurato ad ogni spostamento. Per la riproduzione musicale ci sono diverse opzioni; la soluzione più audiofila è rappresentata dall’utilizzo del rinomato software di gestione e streaming di contenuti musicali Roon, con il quale tutti i Formation sono compatibili e che permette l’accesso ai server in rete locale come anche ai servizi via web (iTunes, Tidal, ecc.).

I componenti Formation dispongono anche di un client Spotify Connect, che rappresenta una maniera un po’ meno impegnata per far suonare il sistema, assieme alla connettività Bluetooth (che grazie ai protocolli aptX e AAC garantisce comunque una buona qualità) e all’AirPlay 2. Manca il supporto al protocollo DLNA, ma è possibile aggirare questo ostacolo utilizzando tutte quelle soluzioni, anche gratuite come Volumio, che permettono di gestire gli endpoint Roon.

Una caratteristica della serie Formation che li contraddistingue dalla concorrenza è il sistema di comunicazione wireless che la Bower & Wilkins ha sviluppato appositamente per i suoi prodotti senza fili. La rete wi-fi domestica, che permette l’accesso ai contenuti in locale ed ai servizi di streaming web, ha solo una funzione di controllo e gestione; i dati audio che i diffusori si scambiano viaggiano infatti su una rete “mesh” separata, basata su un protocollo proprietario che fa uso di diverse bande in parallelo.

In questo modo, oltre a sgravare la propria rete dal traffico dei dati audio, evitando che questi la sovraccarichino, si riescono ad ottenere tempi di latenza estremamente ridotti ed una perfetta sincronizzazione di tutti i diffusori, ai quali viene veicolato un segnale audio HD 96/24 in PCM. Il percorso del segnale viene automaticamente ottimizzato dal sistema per ottenere la trasmissione migliore. Vediamo ora un po’ più da vicino i due componenti in prova.


Il Flex

La forma è molto vicina a quella di un cilindro, essendo la base una circonferenza leggermente tendente ad un quadrato (o, se preferite, un quadrato molto arrotondato) ed è il più piccolo dei componenti Formation. È un due vie che impiega un midwoofer da 10 centimetri con cono in fibra di vetro e lo stesso tweeter a cupola in alluminio da 25 millimetri utilizzato sulla serie 600, che la casa chiama a “doppia cupola”; questa è molto sottile (35 micron) e leggera e per aumentarne la rigidezza nelle zone dove iniziano ad instaurarsi i break-up è circondata da un anello più spesso (50 micron), sempre in alluminio.

Il sistema è biamplificato tramite due unità da 50 watt ciascuna. La griglia in stoffa sulla superficie laterale dello speaker è supportata da una particolare struttura a maglia romboidale che conferisce all’apparecchio quel look molto accattivante tipico della serie Formation.

Anche il minimo dettaglio è realizzato con gran cura, come gli inserti in gomma nella base di appoggio, nella quale è ricavato il vano per le connessioni; queste si riducono alla presa ethernet ed al cordone di alimentazione. Sulla parte superiore ci sono i tasti di controllo.

Il Bass

Seguendo una linea guida che la casa segue nei suoi poderosi subwoofer di maggior pregio, il compatto Bass utilizza due trasduttori contrapposti, che annullano reciprocamente le vibrazioni che un singolo componente trasmetterebbe al mobile.

La foto mostra i corposi magneti con fori di decompressione dei due woofer contrapposti montati sul Bass. Il cono, non visibile in foto, è in alluminio; la cerniera di sospensione, a lunga escursione, è rovesciata.

Dal punto di vista fisico è un sistema con quantità di moto complessiva nulla ed il cui centro di gravità, nel funzionamento, resta immobile, mentre da quello pratico è un sub che… non vibra. I due trasduttori sono caratterizzati dall’impiego dell’alluminio per il cono piatto da 165 mm a corsa lunga, mentre l’amplificazione in classe D eroga 250 watt. Anche in questo apparecchio dalla forma a botte la superficie laterale, rivestita in tela per motivi estetici, è arricchita da un disegno a doghe.

L’ascolto

Per l’ascolto del sistema Formation abbiamo proceduto per gradi. Il test è iniziato impiegando un solo Flex, come semplice smart speaker; il passo successivo è stato quello di aggiungerne un secondo per fare il salto verso l’ascolto stereofonico ed infine abbiamo inserito anche il sub per ottenere un estremo inferiore più profondo e viscerale.

Il Flex da solo è risultato davvero molto appagante, perché combina la versatilità tipica degli smart speaker con la qualità audio che ci si aspetta da B&W. La casa non ha ceduto alla tentazione di “arricchire” il timbro del piccolo diffusore per renderlo particolarmente ma innaturalmente accattivante, perché il gioco avrebbe funzionato solo con un ascoltatore inesperto, mentre il trucco non avrebbe retto a lungo di fronte ad un utente smaliziato quale si presuppone sia quello che si orienta verso un prodotto della classe del Flex.

Con questo non vogliamo dire che il bel cilindretto non superi i limiti fisici dei suoi 3 litri e mezzo circa di volume, ma lo fa con classe e finezza, come già avevamo avuto modo di apprezzare quando provammo il top di gamma Duo, la cui notevole estensione in basso fu oggetto di un interessante approfondimento da parte di Fabrizio Montanucci.

La gamma bassa c’è, non è estesa all’inverosimile ed è quasi del tutto priva di impatto viscerale, ma risulta credibile e naturale al pari del resto dello spettro. Se c’è un limite, questo può essere individuato in una certa mancanza di cattiveria nella riproduzione di transitori più netti ed asciutti, che il Flex restituisce con un pizzico di velluto di troppo. Ci tengo a precisare che questa ultima affermazione non cade in contraddizione con quanto sostenuto in precedenza, che il timbro del Flex non è edulcorato per renderlo piacevole.

Il timbro è di fatto molto piacevole, ma sempre naturale e credibile. Volendo però trattare il prodotto alla stregua di un apparecchio hi-fi quale esso di fatto è, non posso non rilevare che la piacevole morbidezza riscontrata sia comunque una (seppur modesta) divergenza dall’ideale, anche se questo a tratti può non risultare sempre altrettanto gradevole. D’altronde un buon impianto non perdona nulla ai contenuti scadenti, mentre è giusto che uno smart speaker riesca a deliziare l’ascoltatore in ogni situazione. E il Flex lo fa con la classe B&W.

L’aggiunta di un secondo diffusore ha energizzato notevolmente la resa, donandole un po’ di corpo e prontezza e il carattere non violento del Flex tende a risultare meno appariscente. Ma passando da quello che poteva essere un utilizzo “distratto”, mentre si è intenti a fare altro, ad un ascolto “seduto”, si diventa più esigenti e la buona qualità della resa offerta in gamma medio-alta finisce per far notare più del dovuto la gamma bassa presente sicuramente oltre quanto le dimensioni lasciano sperare ma comunque non all’altezza del resto. Ed ecco che l’aggiunta del subwoofer risulta provvidenziale.

Quello che si va ad ascoltare diviene un signor impianto completo, con una dinamica molto buona ed una estensione, seppur più da woofer che da sub vero e proprio, che permette un ascolto “completo”. L’amalgama tra sub e satelliti è buono sebbene l’indole generale sia ancora un pochino tenera, ma molto meno di quanto accadeva in precedenza.

Invero talvolta si ha l’impressione che il sistema applichi una sorta di compressione in presenza dei picchi di segnale quando si ascolta ai volumi più alti e forse è proprio questo il motivo per cui il sistema presenta quella nota di morbidezza che però non altera una timbrica molto corretta, che fa dimenticare del tutto di essere di fronte ad un sistema “composito” su base smart speaker.

Conclusioni

La famiglia dei prodotti Formation è la chiave di accesso del marchio britannico al mondo dei sistemi wireless multiroom, prodotti che non tradiscono la missione della casa di essere “semper fidelis”, dove la fedeltà è quella al contenuto musicale.

Costruttivamente molto ben realizzati, i diversi componenti si combinano in più configurazioni, facendo fronte a esigenze variegate che possono essere soddisfatte anche quando queste dovessero mutare nel tempo, motivo per cui in apertura si parlava di sistema scalabile e polivalente. In questa prova abbiamo analizzato due apparecchi in tre configurazioni ed in ogni caso il risultato è stato convincente ed appagante.
Mario Mollo


Bowers & Wilkins Formation Flex + Bass
Speaker wireless + subwoofer wireless
Distributore per l’Italia: Audiogamma S.p.A., Via Nino Bixio 13, 20900 Monza (MB). Tel. 02 55181610 – www.audiogamma.it
Prezzo (IVA inclusa): Flex euro 449,00 cadauno; Bass euro 1.099,00

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

Formation Flex

  • Altoparlanti: 1 midwoofer da 100 mm in fibra di vetro, 1 tweeter a cupola da 25 mm.
  • Risposta in frequenza: 50 Hz-28 kHz.
  • Amplificazione: 2×50 W.
  • Connettività: ethernet, wi-fi, Spotify Connect, Roon Ready, Bluetooth, AirPlay 2.
  • Dimensioni (LxAxP): 13×21,5×13 cm.
  • Peso: 2,3 kg

Formation Bass

  • Altoparlanti: 2 woofer da 165 mm.
  • Risposta in frequenza: 20-150 Hz.
  • Amplificazione: 250 W.
  • Connettività: ethernet, Wi-Fi.
  • Dimensioni (LxAxP): 28,1×23,4×24 cm.
  • Peso: 12,1 kg

Author: Redazione

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