La prima soundbar Devialet, 5.1.2 Dolby Atmos, non viene meno al principio ispiratore di tutti i prodotti del costruttore francese: farsi riconoscere per l’originalità, la personalità sonora e la qualità costruttiva.

Che sia un prodotto molto speciale è qualcosa di cui ci si rende conto già al primo sguardo, osservandone il particolare design: la sfera che ospita il canale centrale e la curvatura del pannello che la accoglie formano un insieme armonico che ricorda le immagini della curvatura dello spazio generata dalla massa di un buco nero. E che dire del subwoofer che caratterizza gli analoghi prodotti di questo tipo? Semplicemente che… non c’è.
La Dione infatti è un sistema 5.1.2 che non necessita di ulteriori componenti. Ho parlato genericamente di pannello che ospita il canale centrale; qualcuno potrebbe pensare che avrei potuto essere più specifico dicendo pannello superiore, ma non è così.
La Dione infatti può essere collocata “di piatto”, poggiata sul mobile del TV, oppure può essere collocata di taglio sulla parete. Quindi le facce del mobile che possono trovarsi superiormente sono due e la sfera dove si trova il centrale si trova alla loro intersezione. In base al posizionamento scelto l’utilizzatore dovrà ruotare la sfera per indirizzare correttamente l’emissione del centrale, mentre l’elettronica provvederà ad ottimizzare opportunamente i parametri di funzionamento.
Se si osserva lo spaccato, si noterà infatti che la distribuzione dei trasduttori non è perfettamente simmetrica. Sulla faccia più stretta, quella che ospita anche quattro degli otto trasduttori rettangolari adibiti alla gamma bassa (gli altri quattro sono sulla faccia opposta), ci sono altri due altoparlanti. Sulla faccia più larga invece ce ne sono quattro. Quindi nel caso di collocazione di piatto avremo due altoparlanti “front firing” e quattro “upfiring”; la situazione si ribalta nel caso di installazione a parete. Il costruttore assicura che la resa acustica non cambia e che la scelta di un tipo di posizionamento rispetto all’altro si deve basare solo su criteri di praticità ed estetica e non su considerazioni legate all’ascolto.


Altri due altoparlanti sono posti alle estremità. Il totale è quindi di 17 trasduttori: 8 woofer rettangolari (lato maggiore 134 mm) e 9 largabanda da 41 mm, tutti con membrana in alluminio e magnete al neodimio.
Quello del canale centrale, alloggiato nella caratteristica sfera orientabile, è asservito da 2 mini radiatori passivi!
L’amplificazione fornisce complessivamente 950 watt. Se la struttura hardware della Dione ci appare notevolmente sofisticata, non da meno è la componente software che la governa.
Mai visto infatti un elenco così lungo di brevetti e tecnologie proprietarie in un solo apparecchio, utilizzate anche su altri prodotti della casa o sviluppate appositamente per la Dione. Per non tediarvi eccessivamente ma per darvi un’idea del livello di sofisticazione, ci limitiamo ad un sintetico elenco:
- SPACE®: effettua un “upscale” dei contenuti stereo in 5.1.2 per incrementarne il senso di spazialità, con ottimizzazione distinta per contenuti musicali, cinematografici e voce (da selezionare manualmente)
- AVL™ (Adaptative Volume Level): equalizzatore dinamico del livello che riduce i bruschi salti del volume, migliora l’intelligibilità dei dialoghi e allarga il fronte sonoro
- ADE® (Advanced Dimensional Experience): sviluppata appositamente per la Dione, è la tecnologia alla base della gestione dei gruppi di altoparlanti installati su questa soundbar
- ORB® central sphere: è la tecnologia della sfera che alloggia il canale centrale, che come detto utilizza oltre al trasduttore attivo da 41 mm anche due mini passivi
- SAM® (Speaker Active Matching): è la tecnologia che permette di sfruttare al massimo i trasduttori utilizzati in gamma bassa senza sovraccaricarli, alla quale spetta il merito dell’ottima resa all’estremo inferiore senza l’utilizzo di un subwoofer esterno
- ADH® (Analog Digital Hybrid): è la tecnologia alla base dell’amplificazione, che miscela i benefici della classe A con la potenza “compatta” della classe D.
Altra funzionalità disponibile è una procedura di autocalibrazione, che fra l’altro dura pochi secondi, e come un po’ tutto in questa soundbar è sui generis. Non viene infatti utilizzato un microfono esterno da posizionare nel punto di ascolto, come da prassi, ma il microfono è interno alla soundbar.
Più che correggere eventuali anomalie nel punto di ascolto la procedura ottimizza genericamente il segnale alla fonte. Ad una così elevata sofisticazione costruttiva si contrappongono una semplicità ed una immediatezza d’uso di pari livello. La Dione dispone di un ingresso HDMI da collegare sull’ingresso HDMI e-ARC del TV, di un ingresso digitale S-PDIF ottico e di una porta ethernet. Sul fronte wireless ci sono il wi-fi con supporto AirPlay 2 e il Bluetooth 5.0 (con codec SBC e AAC). La configurazione del sistema si effettua tramite la app della casa, attraverso la quale si controlla anche la riproduzione musicale.

Grazie alla compatibilità con il protocollo DLNA, ciascuno utilizzerà la propria app preferita. Non è previsto il controllo tramite un assistente vocale; nell’uso normale il telecomando della TV si è rilevato più che sufficiente, ma la Dione è anche compatibile con il telecomando Devialet Remote.
L’ascolto
Prima dell’ascolto vero e proprio ci sarebbe da parlare dell’installazione, ma in questo caso c’è davvero molto poco da dire; abbiamo iniziato il test con la Dione disposta orizzontalmente e quindi dopo aver collocato la soundbar al suo posto ed aver effettuato il collegamento di un paio di cavi (rete e HDMI) abbiamo dovuto solo provvedere all’installazione sullo smartphone della app ed alla configurazione dell’apparecchio all’interno di quello che solitamente chiamiamo “ecosistema” multiroom, nel quale possono trovarsi uno o più dispositivi ripartiti nelle cosiddette “stanze”.
Nel nostro caso avevamo solo la soundbar, che è stata immediatamente individuata dal software; avrei potuto anche eseguire subito la procedura di autocalibrazione, che richiede pochi istanti, ma ho preferito rinviare l’operazione ad un momento successivo, preferendo prima prendere confidenza con il prodotto per poi poter apprezzare meglio eventuali differenze.

La personalità sonora di questa soundbar è così unica che potrei distinguerla ad occhi chiusi in mezzo a mille altre. Una simile affermazione, se non approfonditamente circostanziata, potrebbe suonare come il giudizio più negativo che un componente audio potrebbe ricevere, riconoscendo come dote principe di ogni apparecchio hi-fi la trasparenza, che in un certo qual modo implica l’invisibilità, mentre l’opinione che mi sono fatto del prodotto fin dalle primissime battute di ascolto è estremamente ed assolutamente positiva.
Il suono che fluisce dalla Dione ti avvolge come una trapunta, che ti scalda e della quale avverti chiaramente il peso sul corpo. Niente a che vedere con la sensazione del calore di una coperta in pile, che ti tiene ugualmente caldo ma che ti si posa addosso senza esercitare la stessa fisica pressione. Se nel caso degli effetti letterecci (così un tempo le Ferrovie dello Stato etichettavano la busta in plastica contenente la copertina e il cuscino a corredo della “cuccetta”) il pile è sicuramente più confortevole di una più pesante trapunta, quando si tratta di suono la componente fisica, la visceralità, non può e non deve mai mancare. E la soundabar Devialet di presenza fisica ne ha da vendere in quantità davvero sorprendente.

Sarebbe sorprendente anche se ci fosse il subwoofer, desta ancor più meraviglia pensando che tutto scaturisce dalla sola soundbar. Questo aspetto già da solo costituisce un connotato utile al riconoscimento. La gamma bassa non soltanto gode di corpo e presenza, componenti non sempre necessariamente legati alle frequenze più basse (il cosiddetto punch si concentra tra i 60 e gli 80 Hz), ma garantisce anche una insospettabile estensione verso l’estremo inferiore. Altro tratto che caratterizza in modo spettacolare la resa di questa soundbar è la restituzione delle voci, estremamente naturali.
Questa dote è fondamentale e risulta determinante nel garantire la massima piacevolezza sia quando si ascolta la musica sia quando si tratta di riprodurre i dialoghi delle colonne sonore.
Pur essendo un timbro caldo, quello della Dione non smussa nessun dettaglio, non interpone nessun velo “protettivo”, eppure anche le tracce che per loro natura non sono particolarmente gradevoli dal punto di vista della registrazione (ovviamente non di quello artistico…) si lasciano ascoltare con piacere. Questo mix tra gamma bassa corposa, trasparenza in gamma media e delicatezza rifinita all’estremo acuto è ciò che fa amare la Dione, che però ha anche un lato oscuro, che la rende ancor più riconoscibile ma, per quanto particolarmente caratterizzante (e quindi non propriamente hi-fi), finisce per fartela apprezzare ancor di più.
Mi riferisco alla elaborazione sul segnale che fa in modo, specialmente quando il volume è in zona rossa, di tenere sempre a bada ogni tipo di saturazione o forzatura. Potrei azzardare l’ipotesi che il DSP applichi una “compressione dinamica in funzione della frequenza e del livello”, fatto sta che è impossibile mettere in crisi la Dione. Il tutto è più evidente con la musica, perché si conosce a priori e a menadito il contenuto (almeno nelle prove di ascolto), mentre coi film l’intervento del “limitatore di giri” si nota molto meno.
Mi sono anche trovato a fare una curiosa riflessione: è come se la Dione si fosse “preparata” molto bene su alcuni brani, che seppur non certo spettralmente e dinamicamente poveri vengono riprodotti a livelli sostenuti quasi senza alterazioni, mentre su altri è come se non avesse studiato abbastanza e la mannaia si abbatte sul segnale un po’ troppo spietatamente, mozzando “lo capo a tondo” ai transitori con la stessa gaiezza e leggerezza d’animo con cui lo farebbe ai suoi simili Cecco Angiolieri se “fosse ‘mperator”. Pur essendo chiaramente avvertibile, l’effetto del DSP reca più benefìci che danni.
Se da un lato altera il contenuto, come dicevo con una mano che “po’ esse’ ferro e po’ esse’ piuma”, il suono che scaturisce dalla soundbar è sempre corposo e non affaticante, seppur definito. Non credo che ci si ponga davanti ad una soundbar con lo stesso spirito con cui ci si accomoda ad ascoltare un impianto, ma la si utilizza per ascoltare musica in sottofondo.


Il pregio della Dione, che ne fa sparire il difetto, è che restituisce un suono pieno e pulito. Con le colonne sonore poi l’azione del DSP si avverte meno ed ancora una volta la possanza della voce di questa soundbar, che restituisce gli effetti con vigore ed i dialoghi con eccellente naturalezza, fa passare in secondo piano eventuali brevissime compressioni del contenuto. Molto personale anche la restituzione del surround. Sebbene sia classificata come 5.1.2, il “cinque” fa più riferimento al numero dei gruppi dei trasduttori (tre fontali e due laterali) che alla canonica suddivisione del Dolby Surround. La provenienza posteriore, che in questa tipologia di apparecchi viene ottenuta per virtualizzazione, manca del tutto mentre la dimensione verticale fornita dai trasduttori upfiring è solo accennata.
Pur non particolarmente ampio, il palcoscenico sonoro ricreato dalla Dione è arioso e si estende anche un po’ oltre lo spazio occupato dal televisore. Il tutto appare coscientemente voluto. La scelta di collocare la soundbar in posizione verticale o orizzontale, pur variando la configurazione degli altoparlanti, non modifica la resa del sistema, confermando che i trasduttori installati lavorino più con una sinergia legata ad una logica interna dettata dal costruttore per ottenere una timbrica credibile assieme ad una piacevole spazialità che in base alla volontà di ricreare un surround virtuale vero e proprio. Tra le modalità offerte dal DSP per l’ascolto dei segnali stereo ho sempre preferito il setup “musica” che non contamina la correttezza timbrica di cui la Dione è fortemente dotata.



La funzione di autocalibrazione si è rivelata utile per limitare le code nell’ambiente privo di trattamenti acustici dove si è svolta una parte degli ascolti, ambiente scelto perché idoneo al funzionamento dei sistemi come la Dione che basano parte della resa sul suono riflesso. Chiudo queste note d’uso con l’elogio della app di gestione, ben fatta e soprattutto sempre fluida nel funzionamento ed immediata nei tempi di risposta.
Conclusioni
Devialet ha sempre rifuggito la convenzionalità nei suoi prodotti, anzi sembra quasi braccarla. Con la sua prima soundbar non ha fatto sconti: un sistema all-in-one dal timbro unico e gradevolissimo, con un basso corposo e profondo, una gamma media limpida ed un estremo superiore setoso, un apparecchio che non si scandalizza nel tenere sotto controllo con un DSP i picchi dinamici del segnale che potrebbero compromettere la piacevolezza dell’ascolto stanti i limiti fisici dei piccoli trasduttori per forza di cose utilizzati in un sistema così compatto. Sia che si tratti di musica sia che si riproducano colonne sonore, la Dione garantisce un suono consistente, ricco, avvolgente, fisico e mai scomposto o forzato.
La soundbar poi non cerca a tutti i costi una ricostruzione virtuale di un surround geometricamente inappuntabile, ma privilegia una più sfumata ariosità che non compromette la naturalezza timbrica; la dimensione verticale dell’Atmos c’è, anche se solo accennata, mentre manca la provenienza posteriore.
Sembrerebbe un bersaglio mancato ma non è così, perché di ascoltare questo prodotto non ci si stanca mai: viene molto più naturale ed immediato apprezzarne le qualità che soffrirne i limiti. Da sottolineare anche la semplicità d’uso e la versatilità per quanto riguarda l’utilizzo per l’ascolto della musica, grazie alla app che fra l’altro risponde con eccellente prontezza. Costa molto ma è un oggetto unico nel suo genere.
Mario Mollo
Caratteristiche dichiarate
Devialet Dione
- Tipo: soundbar 5.1.2
- Risposta in frequenza: 24 Hz – 21 kHz
- Pressione sonora: 101 dB a 1 m
- Potenza totale amplificazione: 950 W
- Altoparlanti: 9 full range 41 mm in alluminio, 8 woofer 134 mm (max) in alluminio
- Processore: 4 ARM Cortex A531
- Dimensioni: 120 x 7,7 (8,8 max) x 16,5 cm
- Peso: 12 kg
- Prezzo di listino: € 2.199,00 IVA inclusa
Distributore: Devialet Italia, Contrà Barche 55, 36100 Vicenza. Tel. 335 6604127 italia@devialet.com