Cuffie a 7.1 canali virtuali

La nuova frontiera dell’ascolto in cuffia è il multicanale con effetto “head tracking”, ovvero la possibilità di muovere la testa all’interno della scena sonora.

Nella scorsa puntata abbiamo visto vari modelli di cuffie con 5 altoparlanti, dotate quindi di due driver per i canali sinistro e destro, un centrale, due effetti, e addirittura un subwoofer. Sistemati tutti in un padiglione, riescono a dissimulare in modo piuttosto realistico un sistema 7.1 complesso. Esiste però anche un piccolo mercato di cuffie 7.1 “virtual”, ovvero dotate di un solo altoparlante a padiglione, ma che simulano in modo estremamente efficace l’effetto ambienza e che possono essere validamente usate anche per la stereofonia. Il primo vantaggio di questa soluzione è il peso: nei modelli con 5 altoparlanti si sfiorano i 350 grammi, mentre con un driver singolo risparmiamo fino a 100 grammi, a tutto vantaggio della comodità, oltre al minore costo in buona parte dei casi.

La Audeze Mobius è il miglior connubio tra gaming e ascolto hi-fi. È una cuffia con head traking evoluto e ricostruzione di 7.1 canali virtuali.

È caldamente consigliabile che la cuffia sia USB o con connettività Bluetooth e/o digitale, questo fa la differenza tra un prodotto realmente virtual 7.1 e uno che offre un modesto effetto ambienza. La presenza di un ingresso digitale garantisce che all’interno della cuffia sia disponibile un DAC e un processore che raccolgono il segnale fino a 7.1 canali e fanno emettere agli altoparlanti un suono piuttosto convincente. I dati decodificati possono essere sia DD in tutte le esternazioni sia DTS anche nella versione X 2.0. I modelli con un eccellente rapporto qualità/prezzo sono numerosi; la cuffia Razer Kraken X USB, estremamente economica e che con solo 250 grammi offre un rapporto prezzo/ prestazioni davvero vantaggioso, o la Logitech G935 disponibile sia con che senza fili, che nel caso di modello wireless ha una eccellente autonomia e un peso non eccessivo.

Ma veniamo a un’altra interessante funzionalità, che è l’head tracking, con cui è possibile associare il movimento della testa agli effetti audio, in modo che l’ambienza si muova insieme al capo. Un suono che viene dalle nostre spalle sarà percepito basso e man mano più alto se muoviamo la testa verso la sorgente di quel suono. Queste cuffie, tramite un sensore di movimento posto sull’archetto, riescono a “modulare” l’effetto di ricostruzione fino a 7.1 canali così da darci l’effettiva sensazione che gli effetti si muovano di conseguenza a come muoviamo la testa, e questo è un ottimo valore aggiunto.

Hyper X Cloud Orbit è un prodotto votato al gaming, con un head traking efficace e un eccellente ricostruzione dei canali 7.1.

Immaginiamo di sentire la musica multicanale; con questo effetto avremo davvero la percezione di stare seduti davanti all’orchestra, avvertendo ogni strumento “muoversi” secondo come si sposta la nostra testa.

I modelli a disposizione in commercio non sono molti, e due in particolare sono quelli che hanno attirato la nostra attenzione. HyperX Cloud Orbit e Audeze Mobius, dotati di connettività BT, via cavo e USB, entrambi magneto-planari e molto simili tra di loro condividendo tra l’altro lo stesso software e DSP, offrono una tecnica estremamente raffinata di ricostruzione dell’ambienza.

Occorre, tramite un software da PC (vanno quindi collegate in USB per configurarle), dichiarare la grandezza della propria testa, la distanza tra le orecchie e impostare la grandezza dell’ambiente di ascolto e l’head tracking. Il DSP riconosce la provenienza del suono, la integra con la posizione della testa e la stanza di ascolto ed emette il suono di conseguenza. Sono cuffie “anche” audiophile, e adatte anche all’ascolto della musica, ed offrono entrambe l’audio “3D” che a tutti gli effetti è una riproduzione di qualsiasi stream, 7.1, 5.1, 5.0, 2.1 o 2.0, l’importante è che la sorgente supporti l’audio selezionato. In entrambi i casi la precisione con cui la cuffia stabilisce la posizione della testa è impressionante, potendo contare su misure effettuate 1.000 volte al secondo.

La presa USB 2.0 di Hyper X Cloud Orbit permette sia la ricarica che il collegamento diretto al computer in digitale. Tutti i comandi sono sistemati in modo ergonomico e sono facilmente rintracciabili con la mano.

Avremo sulle orecchie un sofisticato sistema in grado di farvi emozionare come poche cose sanno fare, soprattutto con i film di azione o con la musica multicanale.
Veniamo a qualche nota di utilizzo della Audeze Mobius, fatta con la cuffia di un appassionato, tramite un PC Gaming, il nuovo FS2020 e qualche titolo musicale attinto da Qobuz utilizzando l’interfaccia web e poi un ascolto tramite BT con una sorgente di buon livello. La cuffia mantiene le impostazioni fatte con USB che possono quindi essere fruite anche quando la si utilizza in BT o in cablato (ma a costo di passare per un convertitore AD). Prima di tutto la cuffia è molto comoda, la griffe non mente e non lascia adito a dubbi; il suono è poi il classico magneto-planare, e un plauso va fatto per l’ottima amplificazione interna. Ricordiamo infatti come questa tecnica sia un carico ostico e di difficile gestione.

Con il gaming la sensazione è incredibile, l’head tracking funziona perfettamente e la sensazione è davvero di trovarsi in una cabina di pilotaggio. Impressionante il rumore dei turbo-fan che aumenta e diminuisce in modo molto graduale secondo la posizione della testa e addirittura se la si mette all’indietro, e quindi non solo girandosi a sinistra e a destra. Molto, molto convincente anche con la musica, sia multicanale che “semplicemente” due canali, la griffe della cuffia è inconfondibile e se si imposta la curva di equalizzazione su “flat” tramite applicativo PC la fruizione è davvero di grande livello. Insomma, un ottimo prodotto, con il quale divertirsi, a un prezzo tutto sommato molto più che onesto: buon divertimento!

Giancarlo Valletta

Author: Redazione

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