Ascolto in cuffia: da intimo ad universale

Speciale High End 2024 di Monaco Terza edizione del World Of Headphones, la “fiera nella fiera”, che quest’anno ha occupato un intero padiglione in cui sono stati concentrati circa 70 marchi prestigiosi coinvolti nell’ascolto in cuffia: il successo è stato evidente soprattutto nella fascia più giovane dei visitatori.

La cuffia di Spirit Torino Centauri che monta un driver magnetoplanare e permette di variare la geometria della camera interna del padiglione.

Si è appena chiuso lo show e tra l’infinità di cose viste sto pensando a quali abbiano destato in me un interesse tale da poter essere condiviso con i lettori. Le novità e la possibilità di toccarle dal vivo sono state così tante che è veramente difficile fare una graduatoria. D’altra parte è bene suscitare l’interesse del lettore con poche righe e allora mi immagino di poter ricevere a piacimento quanto visto: cuffie, lettori, auricolari In Ear, così da poterli sperimentare e verificare la loro capacità di riproporre un programma musicale interpretandolo secondo il loro talento.

Mi faccio trasportare dalla curiosità e dalle emozioni suscitate da questo evento giunto oramai alla soglia del livello universale. L’ascolto in cuffia è una modalità molto intima di godere di un programma musicale ma devo prima tutto dire che, sia nei giorni dedicati ad operatori e stampa, sia in quelli dedicati agli appassionati, l’affluenza è stata veramente imponente.

Chi segue gli show di questo genere sa bene che è possibile indossare e ascoltare la resa delle proposte dei vari brand impiegando il proprio lettore portatile nel caso di cuffie o auricolari e, viceversa, la propria cuffia nel caso di lettori in prova; di solito questo ascolto è possibile farlo con una calma relativa ma in ogni caso attorno non si trova più di qualche persona. Non è stato questo il caso della mostra di Monaco, High End 2024; l’affluenza di pubblico nell’area in cui era ospitato questo genere di riproduzione è stato veramente enorme.

Se il successo si potesse misurare come densità di appassionati per stand, sommato al loro entusiasmo, potrei affermare senza ombra di dubbio che l’ascolto in cuffia sia salito su uno dei tre gradini del podio dei vincitori di questa edizione. Grandi costruttori come Astell&Kern, Audeze, iFi Audio o FiiO hanno schierato i loro stand occupando vaste superfici, mentre altri si sono raccolti in banchi o piccole salette dedicate, ma tutti hanno lasciato agli appassionati la facoltà di verificare la bontà di quanto esposto. Pochissimi gli stand con la sola esposizione statica.

Ecco dunque che ripercorrendo le emozioni provate, dopo quella tutta umana di essere confortati nel vedere quanta condivisione avesse la propria passione, la memoria mi riporta alla sala di ascolto di Spirit Torino, il produttore italiano che tanta strada ha percorso in questi anni. La star della saletta era il modello Centauri, la prima tra le loro cuffie che monta un driver magnetoplanare che possiede la peculiarità di poter modificare la geometria interna del padiglione in maniera tale da modificare l’headstage percepito dall’ascoltatore. Devo dire che il sistema funziona e aspettiamo in redazione un esemplare per poter raccontare tutto sulla Centauri.

Il prototipo della cuffia Final X8000 senza il cuscinetto del padiglione. È realizzato in titanio e pesa solo 220 grammi.

Lo stand a fianco era occupato da Final, il costruttore giapponese di raffinate realizzazioni sia sovra che intra-aurali. In questo caso abbiamo potuto ascoltare il modello D7000 che si pone sotto all’attuale top di gamma D8000 ma che monta un driver migliorato nei materiali ma soprattutto nella forma secondo il principio che definiscono Pinna Aligned Diffuser e che migliora l’interazione acustica con il padiglione umano. L’ascolto è stato molto interessante con una resa molto fine dei particolari; anche per questo modello confidiamo nella solerzia del distributore italiano. È stato poi annunciato l’X8000, innovativo per i materiali e per il driver di nuova concezione; il risultato è racchiuso in una cuffia magnetoplanare dal peso di 220 grammi.

Il modello D7000 di Final dotato del driver con tecnologia Pinna Aligned Diffuser.

Altra novità speciale che proviene dall’ingegneria del costruttore giapponese è la possibilità di personalizzare secondo la resa acustica della fisiologia dell’ascoltatore la prestazione dei suoi auricolari ZE8000 mk2. Il programma di sviluppo di questa tecnologia è denominato Digital Twin Audio Simulation; AUDIOreview sta partecipando alle attività e ve ne racconterà i risultati.

Stax con il nuovo modello entry-level SR-X1 intende catturare il pubblico e iniziarlo all’ascolto tramite i suoi famosi trasduttori elettrostatici, e per ottenere il risultato sta offrendo cuffia e amplificatore ad un prezzo molto contenuto.

La cuffia SR-X1 e l’amplificatore SMR-270S rappresentano i modelli entry-level di Stax offerti ad un prezzo molto vantaggioso per chi volesse cimentarsi con l’elettrostatico.

Il marchio USA Abyss presentava la sua nuova cuffia magnetoplanare Diana MR che finalmente offre alla vista un aspetto piacevole e moderno delle sue realizzazioni; la resa era molto interessante, vediamo se il distributore italiano avrà la pazienza di farcela avere.

Il modello Diana MR entrato nel catalogo della americana Abyss nel 2024.

Termino le mie sensazioni cuffiofile raccontando di Raal, il costruttore la cui casa madre si trova nella vicina Serbia e che presentava due prototipi delle sue realizzazioni basate su altoparlanti dipolari a nastro, ovvero i modelli Immanis e Magna che montano rispettivamente 3 e 2 trasduttori.

Il produttore serbo Raal Requisite ha mostrato il prototipo della cuffia Immanis che impiega tre trasduttori a nastro quali altoparlanti.

Lascio per ultima segnalazione gli auricolari, o per meglio dire IEM (In Ear Monitor), del brand USA 64 Audio. Di questo costruttore ho ascoltato con molta soddisfazione il modello U12t, tra i più venduti della loro offerta che monta 12 driver ad armatura bilanciata per canale, ma anche Volür. Questa realizzazione ibrida impiega 8 trasduttori BA e 2 altoparlanti dinamici da 9 mm dedicati alla parte bassa dello spettro montati in una camera isobarica dove un driver emette nella camera posteriore del secondo riuscendo così a migliorare lo smorzamento e la dinamica della riproduzione.

Il modello Volür di 64 Audio. 10 trasduttori per auricolare di cui 2 dinamici montati con una configurazione isobarica. Subito dietro, il modello ingrandito di questi ultimi.

Per la sezione elettroniche invece ho apprezzato sia al tatto, che nelle loro prestazioni, i sempreverdi lettori di FiiO che è sempre prodiga nella sua offerta, e il catalogo 2024 permette anche di scegliere lettori digitali con il classico convertitore D/A ESS9038P oppure il top di gamma di Asahi Kasei, il chip set AK4191+4499 montato sui lettori M23 e Q15. Dello stesso costruttore mi ha colpito per il design veramente pensato per essere inserito in bella vista in qualsiasi ambiente lo streamer e amplificatore per cuffia R9.

Il DAC e lettore portatile Q15 FiiO monta il DAC top di gamma di Asahi Kasei AK4499; può essere anche utilizzato a casa come modello da tavolo.
Molto accattivante l’aspetto dello streamer ampli-cuffia R9 di FiiO. Il display è da 6 pollici e le uscite cuffia sono 2 bilanciate, XLR e pentaconn, e 1 sbilanciata, jack 6,3 mm.

Un simpaticissimo parallelepipedo con un grande display da 6”, tre diverse uscite cuffia (XLR, jack 6,3 mm, pentaconn 4,4 mm) in grado di erogare fino a 7,3 watt. Per finire mi piace segnalare una svolta segnata da un produttore cinese: Topping sta sviluppando un convertitore D/A che non utilizza componenti dedicati ma un elaboratore digitale di segnale (DSP) che impiega un algoritmo sviluppato da loro basato sulla modulazione a 1 bit. Sarà in commercio a fine 2024 con la sigla D900.

È stata una vera e propria kermesse dove lo spirito di questo ascolto si è tramutato da intimo e personale a universale, trascinato dall’entusiasmo degli appassionati e dei costruttori. Terminata la quarta giornata, stanco e un po’ triste per il pensiero di aspettare 12 mesi per la prossima edizione, un po’ mi sono rincuorato quando il congedo della sempre accogliente sala stampa ci ha lasciati dicendoci: “Ci vediamo il 15 maggio 2025!”.

Mario Richard­

Author: Redazione

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