Sony VPL-XW5000ES

Emozione high-end

L’emozione del grande schermo, il piacere della qualità ai massimi livelli,
senza dover accendere un mutuo.

Ogni volta che mi trovo alle prese con un videoproiettore Sony non posso fare a meno di toccare due particolari temi e a costo di ripetermi (ma tanto sfido chiunque a ricordare cosa ho scritto nel mio precedente articolo su un videoproiettore del costruttore nipponico) rimetto su il disco… Tema numero uno, Sony e i display in generale ed i videoproiettori in particolare. Se anche la casa non avesse creato prodotti in campi diversi da quello video, prodotti che sono arrivati a generare una metonimia (o una sineddoche?) come nel caso del walkman inteso come riproduttore audio portatile, avrebbe comunque fatto storia.

Quelli con tubo Trinitron sono stati per un bel po’ il riferimento qualitativo nel campo dei TV. E la storia dei videoproiettori Sony dura ormai da mezzo secolo, facendo di fatto del marchio uno di quelli da cui non si può prescindere quando si tratta di andare a scegliere un videoproiettore. In questi 50 anni la casa è arrivata per prima tante volte: suo ad esempio il primo proiettore a 3 pannelli LCD, suo il primo proiettore HT 4K nativo…

L’ottica, a controllo manuale, è dotata di lens shift orizzontale (±25%) e verticale (±71%).

Tutto questo ci porta al tema numero due, Mario Mollo ed i proiettori Sony. Proprio un Sony è stato il mio primo proiettore, un apparecchio fra l’altro unico nel suo genere (e nella storia, credo) per via delle sue matrici 16:9 con pixel rettangolari e sfalsati, un disastro per la computer grafica, una manna dal cielo per le immagini cinematografiche, che venivano restituite morbide e pastose anche a fronte della risoluzione che oggi ci farebbe sorridere: 1.048×480… Mi piace raccontarlo, anche se so che non interessa a nessuno…

Ma l’arrivo del VPL-XW5000ES, presentato nei primi mesi di quest’anno assieme all’XW7000, porta anche un tema numero tre: nel catalogo Sony non ci sono più proiettori con lampada tradizionale, ma solo apparecchi con sorgente laser (laser puri o laser/fosfori), anche nel segmento entry level, ma senza spostare più di tanto in alto la base di partenza dei prezzi di listino. L’XW5000ES costa infatti solo 500 euro in più del modello con lampada che è andato a rimpiazzare, il VW290.

Caratteristiche e funzionalità

Come il costruttore ha tenuto a sottolineare al momento della presentazione e come è immediato constatare esaminando l’apparecchio, le dimensioni sia del modello 5000 che del 7000 hanno subito un consistente ridimensionamento: rispetto al modello VPL-VW790ES, l’XW7000ES è più piccolo del 20% e più leggero del 30%, mentre il modello XW5000ES è più piccolo del 30% e più leggero del 35%, cosa che lo rende al momento il proiettore laser 4K nativo per uso domestico più compatto al mondo. Significativo anche l’aumento dell’efficienza, intesa come potenza assorbita per lumen fornito: il consumo energetico è infatti calato di un terzo, grazie all’adozione del sistema di illuminamento basato su laser blu e fosfori gialli (un mix di fosfori verdi e rossi).

Sullo stesso lato che ospita gli ingressi troviamo anche tutti i tasti per il controllo manuale.

Altro cambiamento di estrema rilevanza è l’adozione di pannelli SXRD (la tecnologia proprietaria di Sony per i pannelli LCD riflessivi, “rivale” della D-ILA impiegata da JVC) in formato 16:9 e risoluzione UHD (3.840×2.160), che rimpiazzano quelli da 0,74” in risoluzione 4.096x 2.160 usati su tutti gli altri modelli in catalogo. La minor superficie dei pannelli non ha comportato nessun degrado prestazionale in termini di prestazioni. Infatti la sorgente laser e i nuovi pannelli garantiscono un flusso luminoso, in condizioni di reale utilizzo, dell’ordine dei 2.000 lumen ed un eccellente rapporto di contrasto che nei nostri test di laboratorio ha superato i 10.000:1.

Notevole anche il gamut che copre quasi interamente lo spazio colore DCI-P3 senza il ricorso a filtri che avrebbero comportato una riduzione della luminosità. Se il nuovo engine ottico è altamente performante, non da meno è la controparte elettronica di gestione. Il processore “X1™Ultimate for projectors” è lo stesso che equipaggia anche il modello top di gamma GTZ380 che offre funzionalità esclusive come il Dynamic HDR Enhancer, l’Object-based Super Resolution ed il doppio database per l’upscale e la riduzione del rumore.

Due sono gli ingressi HDMI, a cui si aggiungono diverse porte per il controllo remoto (ethernet, RS-232, trigger).

L’insieme dei controlli è molto completo, ma l’utilizzo di alcuni richiede un po’ di esperienza (specifica sui prodotti Sony) in più di quella solitamente necessaria per ottimizzare la resa di un proiettore anche senza far ricorso a strumentazioni. Mi riferisco ad esempio all’ottimizzazione della messa a fuoco digitale (Digital Focus Optimizer), attiva di default ma che a mio parere e di altri esperti è meglio disattivare. Anche su gamma e HDR ci sono molte possibilità di settaggi e le diverse combinazioni possono dare luogo a performance molto distanti tra loro; meglio avercele che esserne sprovvisti, ma bisogna sapere come muoversi. I preset sono molto numerosi, ben 10 (tra cui una modalità Imax Enhanced precalibrata), ma in sostanza possono essere ricondotti uno all’altro variando le impostazioni.

La macchina dispone di due ingressi HDMI 2.0b (13 ms di latenza in 2K/120p) e svariate possibilità di controllo remoto per l’integrazione in sistemi domotici. L’apparecchio monta un’ottica manuale a 10 elementi con lente asferica da 54 mm, dotata di lens shift verticale (±71%) e orizzontale (±25%). Il telecomando in dotazione è di dimensioni “regolari”, retroilluminato e ben organizzato; permette, grazie ai tasti per il richiamo diretto, di accedere a molte funzioni di utilizzo più frequente senza passare attraverso il menu.

La visione

Oltre che nelle sessioni di visione nella nostra solita sala, ho avuto modo di apprezzare le doti di questo apparecchio anche in occasioni di demo più o meno ufficiali, come quella ospitata qui a Roma nella sede di Gruppo Garman.

Il telecomando è di dimensioni adeguate, è retroilluminato e molto ben organizzato, e permette di fare velocemente quello che si desidera.

Ne faccio menzione perché in questi eventi, piacevoli sia per i contenuti che per la compagnia (Fulvio Cecconi titolare di Gruppo Garman è un ospite squisito, Emidio Frattaroli – amico prima che collega – è tra le tante altre cose anche un dimostratore sopraffino), gli apparecchi vengono mostrati dopo attenta ed accurata taratura, mentre noi partiamo sempre dalle condizioni “out of the box”, che sono quelle in cui l’acquirente del prodotto se lo trova tra le mani quando lo porta a casa; solo in caso di necessità effettuiamo una taratura strumentale, mentre descriviamo sempre le eventuali regolazioni necessarie per ottimizzare la resa degli apparecchi in prova.

Perché questo lungo ed inusuale preambolo? Non perché l’XW5000 necessiti obtorto collo di una taratura (dalle misure emerge invero una impostazione di default leggermente sbilanciata sul blu), ma perché le considerazioni sulla resa cromatica si basano anche (ma non solo) su quanto osservato nelle demo e sulla taratura fatta da Emidio sull’esemplare avuto in prova.

Indipendentemente dalle regolazioni effettuate sulla macchina, e chi acquista un prodotto come questo probabilmente chiederà al suo negoziante un servizio di installazione comprensivo di taratura, tutti gli aspetti significativi che caratterizzano le prestazioni di un videoproiettore “travolgono” lo spettatore: contrasto, luminosità e risoluzione infatti lasciano di stucco. Il livello del nero è basso, la luminosità è notevole, le due cose insieme danno vita ad una resa di qualità “premium”.

Sono sempre stato un accanito sostenitore della tesi che è meglio un display grande seppur non privo di qualche difetto rispetto ad uno impeccabile ma di piccole dimensioni. Il tutto ovviamente riferito all’uso HT, dove il coinvolgimento e l’immersività del-l’esperienza di visione legata alla dimensione del display contano più del livello del nero che potrebbe inficiare la visione in qualche scena scura.

Con l’XW5000 al coinvolgimento garantito da schermi davvero grandi come quelli che l’elevata luminosità dell’apparecchio gli consente di sostenere, si aggiunge una qualità video supportata da un contrasto molto elevato, oltre che da un’ottima definizione. La resa dei contenuti HDR è ovviamente distante da quella di un TV, ma questo non è un limite di questo prodotto ma dei videoproiettori come categoria nella sua totalità.

Eppure dire che le immagini fornite da questo apparecchio sono poco vivaci, non abbastanza credibili sarebbe una balla di proporzioni elettorali. Se ad un prodotto di fascia economica è giusto perdonare qualche limite, da un apparecchio di questo livello è altrettanto giusto pretendere molto e perdonare poco. Ma anche a cercarli, di difetti da non perdonare sinceramente non ne ho trovati.

La resa cromatica, con lo sbilanciamento di fabbrica appianato dalla taratura, è fantastica, sia per la naturalezza che per la “potenza”, con una saturazione notevole che però non va mai sopra le righe. Ma anche in condizioni di default le cose vanno decisamente meglio rispetto a prodotti più economici e con possibilità di correzione molto più limitate. Forse proprio il menu ricco di opzioni non sempre intuitive, in qualche caso anche per colpa di una traduzione in italiano rivedibile (ah… ecco, un difetto l’ho trovato!), potrebbe mettere in difficoltà un utente inesperto, ma come dicevamo poco sopra chi si orienta su un proiettore di questa fascia si farà assistere nella messa in funzione.

Le misure

Conclusioni

Mi rendo conto che parliamo di 6.000 euro, quindi di una cifra importante, ma non ho problemi a dire che il rapporto qualità/prezzo di questo proiettore è tra i più vantaggiosi e l’XW5000 fa perfino concorrenza ad altri apparecchi più costosi dello stesso marchio.

D’altronde non ci siamo mai spaventati di fronte alle quotazioni di alcuni apparecchi audio “high-end”, che rispetto a quelli semplicemente “hi-fi”, con uno zero di meno sul cartellino, offrono differenze sì chiaramente percepibili ma sensibilmente meno significative rispetto a quelle che troviamo tra il Sony XW5000 e i suoi simili a metà prezzo.

Qui siamo nell’high end proiettorico a prezzi hi-fi… Tenete presente che l’altro modello, l’XW7000, presentato quest’anno assieme all’XW5000, è vero che offre luminosità e contrasto maggiori (3.200 lumen, 12.000:1) ed un’ottica motorizzata di qualità più elevata, ma il prezzo schizza a 15.000 euro… Per garantirsi il piacere del grande schermo si può spendere meno dei 6.000 euro richiesti per l’XW5000, ma per elevare questo piacere con una qualità video davvero ottima non c’è scelta più logica di questo bellissimo proiettore.
Mario Mollo


Ci è piaciuto

  • La spettacolarità della resa garantita dalla sinergia tra luminosità a disposizione e contrasto
  • Il rapporto qualità/prezzo è vantaggioso

Non ci è piaciuto

  • L’apparecchio non presenta difetti significativi; il menu con qualche traduzione imprecisa non ha grande peso…

Sony VPL-XW5000ES
Videoproiettore SXRD 4K HDR laser
Distributore per l’Italia: Sony Europe Limited – Sede Secondaria Italiana, Via A. Rizzoli 4, 20132 Milano. Tel. 02 618381 – www.sony.it
Prezzo di listino: euro 5.999,00 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
  • Pannelli: SXRD da 0,61” risoluzione 3.480x 2.160.
  • Flusso luminoso: 2.000 lumen.
  • Zoom: 1,6x (F2,5-F2,99).
  • Rapporto di tiro: 1,38:1 – 2,21:1.
  • Lens shift: ±71% (verticale), ±25% (orizzontale).
  • Consumo: 295 W.
  • Dimensioni (LxAxP): 460x200x472,6 mm.
  • Peso: 13 kg.

Author: Mario Mollo

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