Sony VPL-VW500ES

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Due anni fa, a settembre dell’anno 2011, Sony presentò il primo videoproiettore consumer a risoluzione 4K. Si trattava del modello VPL-VW1000ES, con matrici a risoluzione nativa di 4096×2160, lampada da 450 W, flusso luminoso dichiarato di 2.000 lumen e prezzo di listino di circa 19.000 euro, IVA inclusa. A due anni di distanza, Sony ha sostituito il VW1000ES con il nuovo VW1100ES ritoccando il prezzo verso l’alto. L’aggiornamento riguarda solo parte dell’elettronica, con qualche funzione in più per l’elaborazione video e l’adozione di un doppio ingresso HDMI che accetta anche segnali Ultra HD 4K (3840×2160) anche 50p e 60p ma con due limitazioni: profondità colore di 8 bit per componente e compressione colore 4:2:0.

L'obiettivo motorizzato è più semplice, compatto e leggero rispetto a quello utilizzato nel modello superiore  VW1100ES ma ha sfoderato comunque un'ottima risoluzione.

L’obiettivo motorizzato è più semplice, compatto e leggero rispetto a quello utilizzato nel modello superiore
VW1100ES ma ha sfoderato comunque un’ottima risoluzione.

Il prezzo del nuovo VPL-VW1100ES supera quota 22.000 euro, sempre IVA inclusa. Qualche giorno prima dell’annuncio del VW1100ES, all’IFA di Berlino Sony ha presentato anche un nuovo videoproiettore a risoluzione 4K che condivide molte delle soluzioni del prodotto di punta, ma ad un costo che è più che dimezzato. Il nuovo VPL-VW500ES, sempre con matrici a risoluzione nativa di 4096×2160 punti, ha infatti un prezzo di listino di 9.990 euro, IVA inclusa. La distanza in valore economico tra le due macchine è molto, molto elevata. D’altra parte, analizzando le caratteristiche tecniche, il rapporto qualità/prezzo del nuovo VW500 sembra molto più elevato. Per giudicare la qualità del primo proiettore 4K che scende sotto la soglia dei 10.000 euro, il confronto tra le macchine di casa Sony è l’unico possibile poiché sul mercato non esistono al momento altri videoproiettori con tale risoluzione nativa. Vediamo quindi i punti di contatto e le principali differenze.

Gli ingressi audiovideo si limitano soltanto a due porte HDMI, che accettano segnali 4K fino a 60p con 8 bit per componente, colore 4:2:0 e risoluzione di 3840x2160.

Gli ingressi audiovideo si limitano soltanto a due porte HDMI, che accettano segnali 4K fino a 60p con 8 bit per componente, colore 4:2:0 e risoluzione di 3840×2160.

Il nuovo VW500 è più piccolo e leggero, ha una lampada meno potente (270 W del VW500 contro i 450 W del modello VW1100) e perde qualche centinaio di lumen nel flusso luminoso: per il 500, Sony ora dichiara 1.700 lumen mentre 2.000 sono quelli prodotti dal 1100. Il 500 è nettamente più efficiente rispetto al 1100 grazie ad un percorso luminoso diverso che non comprende più alcuni filtri polarizzatori che, se da un lato pregiudicano l’efficienza luminosa, nel 1100 (e anche nel 1000) permettono un rapporto di contrasto nativo nettamente superiore. Per il 500 Sony dichiara un rapporto di contrasto di 200.000:1 mentre per il 1100 il rapporto dichiarato è cinque volte superiore. Gran parte delle differenze sono a carico dell’obiettivo.

Nel 1100 c’è un sistema con 24 lenti tutte in vetro, con dimensioni generose e peso di circa 3 kg. Nel 500 invece la costruzione è più semplice: le lenti sono 18, di cui 17 in vetro e una in policarbonato. Il diametro in questo caso è appena più contenuto e il peso è di circa 850 g. Il rapporto di tiro del nuovo 500 è compreso tra 1,38:1 e 2,85:1, molto simile quindi al 1100: per proiettare su uno schermo da 3 metri di base, è possibile posizionare la lente ad una distanza compresa tra 4,14 metri e 8,55 metri. Infine c’è la parte elettronica. In questo caso i vantaggi sono tutti a favore del 500 che, al contrario del 1100, può contare sulla presenza di un menu potente e sofisticato per la calibrazione colore.

In più, grazie ad un colorimetro presente all’interno del gruppo ottico, è stata introdotta una funzione automatica di calibrazione che, dopo una prima calibrazione manuale, dovrebbe garantire il mantenimento della qualità di riproduzione per molto tempo. Sempre a proposito di colori, nel VW1100 c’è un filtro colore che taglia le frequenze del giallo dalla componente verde e che permette di raggiungere le coordinate colore DCI, anche se a prezzo di una notevole riduzione del flusso luminoso. Sul VW500 il filtro non c’è, e quindi lo spazio colore è limitato a quello dell’alta definizione. In realtà le limitazioni dovrebbero valere solo per il verde mentre il VW500 si spinge un po’ più in là sia per il rosso che per il blu. Inoltre, ho calibrato personalmente numerosi esemplari del nuovo Sony VPL-VW500ES in occasione delle varie date dell’Home Cinema Road-show di Sony che ha portato il nuovo proiettore in numerosi negozi italiani, da ottobre a dicembre. In tutte queste occasioni ho potuto constatare che il nuovo VW500 non è poi così distante dal VW1100 come si potrebbe evincere dalle caratteristiche dichiarate. L’obiettivo fa un lavoro egregio e le differenze – peraltro molto piccole – sono visibili solo con materiale a risoluzione nativa. Infine arriviamo ai tre microdisplay con tecnologia LCD riflessiva che Sony chiama SXRD: la risoluzione di questi pannelli è di 4096×2160 e sono esattamente gli stessi montati dal VW1000.

Il rapporto d’aspetto quindi non è 1,78;1 bensì 1,89:1. Il vantaggio è duplice: da un lato è possibile riprodurre immagini con la stessa risoluzione del cinema digitale, probabilmente di scarsa utilità per applicazioni consumer. D’altra parte, questo rapporto d’aspetto più largo può consentire di riprodurre Blu-ray Disc con video in formato 2,39:1 sfruttando tutta la risoluzione orizzontale delle matrici, quindi con una manciata di pixel in più per favorire le operazioni di scaling e lo sfruttamento del flusso luminoso.

Installazione e visione

Il posizionamento del nuovo Sony VPL-VW500ES è piuttosto semplice. L’obiettivo, esattamente come nel modello VW1100ES, è motorizzato e può essere traslato nelle due direzioni per facilitarne l’installazione in ambiente. In più è possibile memorizzare alcune posizioni, da richiamare alla bisogna. Nelle numerose installazioni che ho curato personalmente, il flusso luminoso che ho rilevato nelle macchine “definitive”, al netto delle operazioni di calibrazione del bilanciamento del bianco, è di circa 1.200 lumen, più che sufficienti per riempire schermi fino a 4 metri di base ed oltre.

In realtà, il consiglio è quello di non superare i tre metri e mezzo di base, con superficie complessiva di ben 7 metri quadrati. In queste condizioni è possibile avere un buon valore di luminanza anche con la lampada in modalità “eco”, per passare poi in modalità “normale” dopo che la lampada avrà accumulato qualche centinaio di ore di funzionamento. In questo modo è possibile mantenere un buon livello luminoso lungo tutta la vita della lampada. Partendo invece da 4 metri di base ed oltre, si è costretti a lavorare con la lampada a potenza più elevata da subito, con il problema che dopo qualche centinaia di ore il flusso luminoso potrebbe essere insufficiente e l’unico modo per riguadagnare lumen sarebbe quello di cambiare lampada.

Tornando all’installazione, il Sony VW500ES è meraviglioso poiché già fuori dalla scatola si comporta egregiamente. Inoltre, grazie ad un menu di calibrazione colore rinnovato e – finalmente – funzionante al 100%, è possibile plasmare la riproduzione dei colori in maniera corretta. Dopo una corretta calibrazione, davvero alla portata di tutti gli installatori, la sensazione generale è di una macchina strepitosa, con un rapporto qualità/prezzo che ha davvero dell’incredibile. Il massimo (o quasi) si osserva riproducendo contenuti a risoluzione nativa 4K. Purtroppo, al momento non sono ancora disponibili lettori 4K con uscita HDMI 4K fino a 50p oppure 60p e tutti i test preliminari che ho potuto effettuare sono stati condotti con un player Sony 4K con uscita 4K fino a 30p. In questo caso, con immagini in rapido movimento, la perdita di dettaglio è inevitabile e la contromisura sarà la possibilità di riprodurre nativamente segnali 4K a 50 e 60 fotogrammi progressivi al secondo.

In attesa di materiale 4K, con segnali Full HD il nuovo 500 conferma tutte le straordinarie prestazioni del modello di punta, con una impeccabile riproduzione di tutti i particolari, esaltati dal DSP video “Reality Creation” che analizza ogni singolo elemento delle immagini e applica i parametri di maschera di contrasto migliori a seconda della zona. In più, gli otto megapixel a disposizione fanno il resto, contribuendo a formare una immagine dalla qualità inarrivabile dalla stragrande maggioranza di proiettori Full HD disponibili sul mercato. A presto per un test completo e approfondito su queste stesse pagine.
Emidio Frattaroli

Le impostazioni di calibrazione del bilanciamento del bianco in una delle installazioni che ho curato personalmente.

Le impostazioni di calibrazione del bilanciamento del bianco in una delle installazioni che ho curato personalmente.

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Ecco il menu – finalmente! – per la calibrazione dei colori che non è presente nel modello di punta VPL-VW1100ES.

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Le immagini del VPL-VW500ES sul gigantesco schermo fonotrasparente in formato 21:9 con base da 4 metri nella sala cinema presso Videoselle a Trezzano Nul Naviglio.

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Da Audio Graffiti, a Pandino (CR), ho utilizzato uno schermo Screenline con base da tre metri. Le misure pubblicate su queste pagine si riferiscono proprio a questa installazione.

 


Le misure

Le misure si riferiscono ad una delle ultime installazioni del VPL-VW500ES quindi hanno valenza puramente indicativa. Per le misure vere e proprie dovrete attendere un test completo condotto in laboratorio. Le rilevazioni sono state effettuate con colorimetro Xrite i1Display Pro (EODIS3) rivolto su uno schermo Screenline a cornice fissa con superficie “Home Vision” a guadagno unitario, formato 16:9, base di tre metri e proiettore posizionato a circa 6 metri di distanza, con lampada in modalità “alta potenza”. Come “generatore” è stato utilizzato un lettore Oppo BDP-105 e tutte le misure sono state acquisite dopo la mia taratura del prodotto prima di una delle tante dimostrazioni. In queste condizioni il livello di luminanza rilevato al centro dello schermo è stato di 80 candele su metro quadrato. Estrapolando questo dato, abbiamo un flusso luminoso equivalente di 1250 lumen. In altre parole, il proiettore è potente abbastanza per riempire anche schermi fino a 4 metri di base ed oltre. Il livello del nero misurato nelle condizioni di installazione è stato di 0,015 candele su metro quadrato, quindi il rapporto di contrasto nativo è di circa 5.300:1. I valori del gamma sono compresi tra 2,15 e 2,24 mentre deviazioni delle componenti RGB lungo i vari step della scala dei grigi sono contenute – al 10% – entro il 2,91%, con un Delta E sempre al di sotto di 0,99. Il gamut è estremamente vicino al riferimento, con un Delta E che, nel caso peggiore (giallo e verde), vale comunque meno di 4,0.

gamma rgb gamut

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