SIM2 Lumis 20th

Il Lumis 20th appartiene alla serie celebrativa del ventennale di SIM2 Multimedia S.p.A., azienda di Pordenone che dal 1995 porta avanti la migliore tradizione del “made in Italy” in un settore, quello della videoproiezione, dominato da colossi industriali con stabilimenti di produzione basati quasi tutti in Oriente. In Europa fanno eccezione poche aziende tra cui SIM2, che punta a una produzione di eccellenza. La serie “20th” comprende
3 prodotti: il Cube 20th, monochip a lampada Full HD, il Nero 20th, monochip a LED Full HD, ed il Lumis 20th­­, 3 chip a lampada Full HD, oggetto della nostra prova.

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Il brevetto SIM2 più famoso, senza voler sminuire tutti gli altri che sono altrettanto geniali e performanti, è certamente il percorso ottico ad Alfa, denominato “Alfa Path”: l’idea di far compiere alla luce un giro descrivendo una forma simile a quella della lettera “Alfa” dell’alfabeto greco ha un che di affascinante e semplice nello stesso tempo. In pratica, considerata la necessità di mantenere limitati gli ingombri ed i pesi dei videoproiettori, anziché utilizzare un percorso ottico dritto e lungo, come sarebbe necessario per ottenere una buona uniformità di illuminazione, in SIM2 hanno pensato di mantenere inalterata la lunghezza del percorso ottico comprimendolo però in uno spazio ridotto grazie all’idea di costringere la luce a compiere un giro di circa 270° intorno ad un asse per poi imboccare l’ottica di uscita che focalizza il fascio sullo schermo, in modo da ottenere comunque una uniformità ottima di illuminazione dello schermo, ma ingombri e pesi decisamente più gestibili.
Descrivere a parole una cosa del genere è relativamente semplice, farla funzionare nella pratica deve essere stata una bella impresa considerando che occorre far rimbalzare la luce su 2 specchi senza creare aberrazioni o distorsioni.
Il concetto del percorso ottico ad Alpha si ritrova anche nei proiettori 3 chip Lumis, per cui all’interno di questi gioielli si hanno ben 3 percorsi ottici ad Alpha (1 per ciascun chip), in cui il rimbalzo finale della luce avviene contro i microspecchi dei 3 DMD DC4 da 0,95” per poi entrare nel prisma combinatore posto prima dell’ottica di uscita.
Queste complicazioni comportano sperimentazione, tempo e quindi investimenti per studiare, provare, mettere a punto il sistema. Lavorando sempre in spazi molto ridotti, proprio per contenere al massimo ingombri e pesi, senza mai rinunciare a prestazioni di prim’ordine.
Ad esempio in questi prodotti top di gamma troviamo anche la triplicazione della frequenza d’ingresso in caso di proiezione 3D a partire da singoli filmati 1080p 24, il cosiddetto “Triplo Flash” caratteristico delle macchine da cinema, introdotto nel settore consumer per la prima volta proprio da SIM2.

La particolarità principale del Triplo Flash consiste nel moltiplicare per 3 i 24 fotogrammi al secondo che giungono dal filmato relativo a ciascuno dei due occhi, ovvero nel portare sullo schermo 72 fotogrammi completi (progressive) al secondo per ciascun occhio, in totale 144 fotogrammi al secondo. La presenza del Pure Motion 3D consente poi di decidere se attivare oppure no l’algoritmo di interpolazione dei frame mancanti, lasciando così la possibilità di scegliere secondo il proprio gusto tra ripetere per 3 volte i punti reali dei fotogrammi di partenza, oppure delegare al proiettore il compito di calcolarne di nuovi per interpolare i movimenti, e anche di dosare la profondità di intervento dell’elaborazione in oggetto.
In realtà, la semplice ripetizione dei fotogrammi disponibili non aiuta a migliorare la fluidità dei filmati: per ottimizzare tale parametro, diminuendo la sensazione di andamento “a scatti” derivante dalla frequenza di soli 24 fotogrammi al secondo, è necessario interpolare, ovvero “inventare” i fotogrammi mancanti. Soltanto in questo modo si migliora la fluidità del movimento, simulando una ripresa effettuata catturando una maggior quantità di fotogrammi al secondo, e quindi una maggior quantità di posizioni intermedie tra punto di partenza e punto di arrivo. Il difficile di questa operazione è che il dettaglio delle posizioni intermedie dei pixel in movimento non è disponibile, e quindi deve essere un processore interno ad occuparsi di analizzare i fotogrammi e ricostruire i passaggi intermedi, andando letteralmente ad “inventare” ciò che manca.
Pensando per un attimo che il Triplo Flash con interpolazione deve ricostruire 48 fotogrammi per occhio, partendo da soli 24 disponibili, possiamo capire che non si tratta esattamente di un algoritmo banale. Infatti è mediamente molto difficile ottenere un miglioramento sensibile della fluidità mantenendo inalterata la precisione nei dettagli: proprio per questo motivo in SIM2 hanno deciso di rendere regolabile la quantità di interpolazione applicata, in modo da lasciare all’utente finale la scelta sul cosa e quanto per avvicinarsi al massimo ai gusti di ciascuno.
Come a dire: la perfezione sarebbe quella di avere un flusso nativo di 72 fotogrammi al secondo per occhio ma, non essendo questo possibile, cerchiamo di ricostruire l’informazione mancante lasciando all’utente la possibilità di adattare al proprio gusto quanto eseguito dai processori interni del Lumis.

Estetica

L’aspetto esterno del proiettore è molto curato e presenta una vaga somiglianza con le carrozzerie ultra tecniche delle supercar, Ferrari e Lamborghini tanto per citare qualche nome, con chiari riferimenti alle griglie di aspirazione, alle bombature accattivanti ed alle rifiniture del tutto prive di spigoli vivi.

Il design dalle linee sinuose, con griglie di aspirazione e bombature accattivanti, richiama alla mente la carrozzeria di famose supercar.

Il design dalle linee sinuose, con griglie di aspirazione e bombature accattivanti, richiama alla mente la carrozzeria di famose supercar.

Le dimensioni sono sempre compatte, la quantità di rumore generata dalle ventole di raffreddamento è molto contenuta in rapporto alla potenza della lampada, e quindi in totale abbiamo un oggetto che risulta molto facile da inserire in ambiente.
I dettagli come l’ottica posta su di un lato anziché al centro del frontale, così come l’escursione asimmetrica dello shift verticale (maggiore verso l’alto rispetto al basso, al contrario in caso di montaggio a soffitto capovolto), abbinati ad una disponibilità di finiture estetiche molto ricca, rendono l’integrazione del 3 chip SIM2 in un progetto audio/video opera da affidare a tecnici professionisti (architetti, ingegneri o comunque specialisti della materia) capaci di valorizzare anche il contributo estetico che un oggetto del genere porta al risultato finale, in grado di valorizzare la personalità di oggetti studiati per essere rappresentativi anche del gusto estetico di chi li sceglie, oltre che per offrire ore ed ore di intrattenimento di altissimo livello.
Nascondere un Lumis è possibile e facile ma sarebbe proprio un peccato: molto meglio valorizzarne la presenza evitando ovviamente che risulti di intralcio, lasciando spazio agli sguardi ammirati di chi lo vedrà lavorare sospeso alla sua staffa a piedi in su, mostrando fieramente le sue curve ed i suoi colori perfettamente intonati all’ambiente.
Le ventole soffiano di lato, aspirando l’aria fresca dal lato opposto, per cui non esiste il pericolo di sentire fastidiose correnti d’aria calda scendere dal proiettore verso le teste degli osservatori. Tanto per sottolineare un altro dettaglio studiato con cura.
In estrema sintesi, dal punto di vista estetico è molto gradevole e decisamente sopra la media dei concorrenti che non hanno tutti il medesimo mix di prestazioni e design, in uno spazio così compatto.
Bella l’idea dello shift alto-basso meccanico/ottico, che permette di muovere l’immagine senza creare la distorsione a trapezio; viene da domandarsi perché questa regolazione non sia attuata da un motorino, come invece è stato fatto per zoom e focus che sono comodamente regolabili dal telecomando. In ogni caso, molto meglio la vite meccanica di precisione come in questo caso, piuttosto che i movimenti imprecisi e traballanti di realizzazioni motorizzate viste altrove.

Un piccolo appunto al telecomando, retroilluminato ma sempre identico a se stesso ormai da anni: sembra che sia un po’ il marchio di fabbrica dell’azienda, che non si cambia perché piace così com’è, ma un bel telecomando intelligente con schermo touch, almeno in prodotti di questa levatura, non ci starebbe male. Ovviamente in coppia con il telecomando “istituzionale” tanto caro a SIM2, in modo da accontentare i gusti di tutti.
E poi, una “app” di gestione da scaricare sui dispositivi “smart” che ormai tutti abbiamo in casa, in modo da gestire anche il nostro prezioso Lumis tramite Android o dispositivi simili.

Connessioni e controlli

Guardando il pannellino posteriore, contiamo 2 ingressi HDMI, un Super-video, una VGA, un Component che può essere a 3, 4 oppure 5 connettori, in standard RGB oppure Y, Pr, Pb. In sostanza, tutti i connettori più frequenti in casa, sia di tipo digitale che analogico.

Il pannello posteriore ospita una ricca dotazione di connettori necessari per i collegamenti di tipo digitale ed analogico di più comune impiengo nei sistemi home theatre.

Il pannello posteriore ospita una ricca dotazione di connettori necessari per i collegamenti di tipo digitale ed analogico di più comune impiengo nei sistemi home theatre.

Qualcuno noterà l’assenza del connettore HD-SDI, una scelta sicuramente legata al fatto che il connettore in questione è di utilizzo prettamente professionale, ed oltretutto perfettamente interfacciabile con gli HDMI presenti. Vista l’architettura della scheda ingressi del Lumis, spiegano in SIM2, l’implementazione di un ingresso HD-SDI comporterebbe per forza di cose l’inserimento di una interfaccia HD-SDI collegata ad un bus interno HDMI, che risolverebbe il problema dal punto di vista estetico, ma limiterebbe le possibilità di scelta dell’utente, per cui l’azienda ha preferito lasciare ai professionisti che ne hanno bisogno la possibilità di scegliersi l’interfaccia HD-SDI – HDMI della marca preferita, senza costringerli ad accettare una scelta industriale che potrebbe risultare apparentemente accattivante, ma di fatto limitativa. Questo dimostra una certa conoscenza dei personaggi che popolano il settore professionale, di solito fortemente legati ai dispositivi che ritengono in grado di offrire prestazioni migliori degli altri, e che mal si adatterebbero ad una imposizione derivante da pure logiche industriali. Infatti, di fronte a richieste simili SIM2 è in grado di offrire (ovviamente a pagamento) anche interfacce HD-SDI – HDMI sperimentate e certificate nei propri laboratori, ma nella maggioranza dei casi i professionisti che utilizzano i 3 chip di Pordenone in post produzione (anche per fare grading: esiste una serie apposita con spazio colore DCI) hanno già in casa interfacce del genere, sperimentate e collaudate da loro stessi, nella propria pipe-line.
Per quanto riguarda i controlli, il Lumis offre sia la porta seriale che la USB, tramite le quali è possibile gestire tutte le funzioni del proiettore per mezzo del bellissimo software Live Colors Cali-bration 2 ed un PC.
I modelli SIM2 ai vertici della categoria Lumis (di cui esiste un’intera gamma), hanno anche una interfaccia Ethernet tramite la quale è possibile inserire il Lumis in rete per controllarlo da remoto tramite il medesimo software di gestione, mentre i modelli più esclusivi (il Fuoriserie, per essere precisi) offrono anche una cloud via internet associata al singolo esemplare tramite la quale si è collegati con la casa madre, che provvede a spedire aggiornamenti installabili direttamente da telecomando. Oppure è possibile fare troubleshooting da remoto, ricevere documenti tipo manuali, note tecniche ed altro: questo è il fronte sul quale i tecnici di Pordenone stanno investigando e lavorando attualmente, in modo da offrire ai proprietari dei prodotti più esclusivi un pacchetto di servizi da remoto basato su internet aggiornato e completo.
Tornando al nostro esemplare, che si chiama 20th perché nel 2015 ricorre il ventennale della fondazione dell’azienda, non troviamo il connettore Ethernet con tutti i servizi associati che sono appannaggio di proiettori di prezzo circa doppio rispetto a questo, ma abbiamo comunque in dotazione il software di regolazione e setup identico a tutti i Lumis, che consente di calibrare al millesimo le coordinate (x; y) dei 7 colori fondamentali (Primari, Secondari e Bianco, oppure, se preferite, Rosso, Verde, Blu, Ciano, Magenta, Giallo e Bianco), le loro intensità (Y), di personalizzare la curva di Gamma utilizzando fino ad un massimo di 64 punti in ciascuno dei quali possiamo modificare la quantità di Rosso, Verde e Blu, e poi ovviamente Contrasto, Lumino-sità e tutti i parametri consueti. In pratica, acquistando un Lumis si acquista un proiettore già ottimo e ben calibrato di suo, ma in più viene fornito in dotazione un software che consente di eseguire una calibrazione assolutamente perfetta nel proprio ambiente e schermo, a patto di avere uno strumento di misura adeguato.
Come dicevamo qualche riga sopra, i prodotti di questa categoria vengono correntemente utilizzati anche in applicazioni di post produzione, ne esistono versioni anche con spazio colore DCI utilizzati per fare correzione colore dei film (Color Grading), e questo significa che deve essere possibile regolare tutti i parametri con una accuratezza estrema, correggendo tutte le possibili deviazioni indotte sulle coordinate dei colori dall’ambiente e dallo schermo.
La chiave di tutto il sistema è il software di calibrazione LCC, che entra nei meandri più minuscoli del proiettore e consente di muovere le coordinate colore con precisione elevatissima, in modo da avere una immagine calibrata al meglio.
Siamo lontani anni luce dalle calibrazioni automatiche che non lasciano capire molto di quello che succede veramente: in SIM2 sono molto seri quando si tratta di qualità dei prodotti, per cui hanno messo a punto un sistema che consente di controllare alla perfezione tutti i dettagli, uno per uno, visivamente e manualmente, anche dopo un giro di regolazione semi-automatica.

Una vite a brugola nella parte superiore della carrozzeria consente un preciso scorrimento per la regolazione verticale dell’immagine evitando la distorzione a trapezio.

Una vite a brugola nella parte superiore della carrozzeria consente un preciso scorrimento per la regolazione verticale dell’immagine evitando la distorzione a trapezio.

Certo, bisogna essere dei super appassionati per comprendere proprio tutto, e poi per imparare ad utilizzare al meglio Live Colors Calibration, ma chi ne avesse la voglia (ed il tempo) avrà di che riempire i pigri pomeriggi delle proprie giornate di ferie. Chi l’ha fatto, con l’aiuto di uno specialista SIM2 disponibile su Roma, riferisce che la precisione dell’intervento è talmente elevata che porta a spingersi a livelli addirittura eccessivi nelle calibrazioni, talmente minuscoli da essere fuori dalla portata di misura di sensori colore di prezzo medio. Ma le possibilità di regolazione sono moltissime, differenziate oltretutto fra 2D e 3D e consentono di memorizzare e richiamare al volo da telecomando fino a 2 spazi colore per ciascuna modalità.
Con il termine “Spazio Colore” si intende la regolazione delle posizioni dei 7 colori fondamentali di cui dicevamo prima. La necessità di spostare i punti in questione nel passaggio al 3D, è ovviamente determinata dalle aberrazioni cromatiche introdotte dagli occhialini, per quanto essi siano tra i migliori disponibili sul mercato. In particolare, sono prodotti dalla XpanD, ma si tratta di un modello con firmware modificato appositamente per i proiettori SIM2. Modificato nel senso che, per minimizzare la perdita di luminosità associata al passaggio in 3D, SIM2 afferma di aver lavorato con i tecnici XpanD per ottenere un tempo di blanking (oscuramento tra la chiusura di un occhio e l’apertura dell’altro) il più possibile vicino ad 1,1 ms, proprio lo stretto indispensabile per non avere diafonia nel caso di videoproiettori a lampada. Interessante notare che questa collaborazione ha permesso di scendere anche al di sotto del millisecondo di blanking, nel caso dei videoproiettori LED prodotti a Pordenone, ma questa è un’altra storia.
Ecco quindi spiegato il motivo per cui i videoproiettori SIM2 perdono meno degli altri nel passaggio da 2D a 3D: lavorando sulla riduzione del blanking ai minimi termini, il calo di luminosità risulta inferiore a quello degli altri che utilizzano un blanking “standard”.
A questo possiamo poi aggiungere una variazione dello spazio colore nel passaggio al 3D, ma anche dei parametri fondamentali come contrasto e luminosità, in modo da ottenere anche in 3D una visione pienamente godibile e fedele alla realtà. Per completare l’opera, i laboratori di Pordenone hanno implementato nel software LCC una funzione che, una volta calibrato lo spazio colore in 2D, calcola e poi applica automaticamente tutte le correzioni per cercare di ottenere il medesimo spazio colore anche passando in 3D: si tratta di una automazione molto veloce e semplice da usare, ma risulta molto pratica nell’utilizzo e comunque esiste la possibilità di correggere a mano il risultato dell’automazione. Ammesso che abbiate la possibilità di eseguire misure su un display 3D attivo con una sonda colore affidabile e tarata.
Sempre a proposito del sistema 3D, notiamo che l’emitter, ovvero la sorgente del segnale che sincronizza la frequenza di oscillazione delle lenti LCD degli occhialini con il frame rate del videoproiettore, è a radiofrequenza (RF), in modo da garantire una diffusione migliore del segnale di riferimento, incurante degli ostacoli e degli ingombri. Nella confezione ci sono anche 4 occhialini attivi, direi una dotazione corretta per una famiglia di dimensioni standard, ma a richiesta è possibile acquistare anche altri occhialini.
In sintesi, mi sembra che la dotazione dal punto di vista controlli abbia poco da far desiderare. Sicuramente in un mondo tutto automatico le cose risultano più facili e alla portata di chiunque, ma per ottenere risultati estremamente precisi nel proprio ambiente, con tutte le sue variabili, è necessario avere un livello di controllo molto spinto, in grado di arrivare dove le automazioni non possono.

Prova di visione

Ditemi quello che volete, io l’interpolazione la spengo. Non ce la faccio, proprio non ce la faccio a digerire i minuscoli disturbi associati al tentativo di inventare quello che non c’è, visibili quando l’inquadratura contiene minuscole griglie oppure motivi geometrici di piccole dimensioni. Effettivamente la fluidità dei movimenti risulta in generale migliore, con un andamento privo di scatti isterici, ma lo scotto da pagare, anche al minimo, non è per me sopportabile. Spento, senza rimpianti. Lo lascio a chi non vede certe imperfezioni, oppure le preferisce al movimento a scatti: non discuto i gusti degli altri, ma i miei sono questi.

In dotazione con il proiettore sono forniti 4 paia di occhialini tra i migliori disponibili sul mercato (XpanD) per la visione 3D.

In dotazione con il proiettore sono forniti 4 paia di occhialini tra i migliori disponibili sul mercato (XpanD) per la visione 3D.

Allora, vediamo anche il Dynamic Black: premesso che il livello del Nero è quello e non cambia in maniera evidente, apprezziamo il fatto che anche SIM2 si sia adeguata alla concorrenza introducendo il suo modulatore dinamico di Contrasto, perché di fatto questo è il Dynamic Black, nonostante il nome. Quando il Dynamic Black “chiude”, non riesce comunque a fermare tutta la luce in uscita: quello che si nota è un certo effetto di inseguimento della luminosità media delle scene, in modo da aumentare la luminosità generale nelle scene luminose e diminuirla in quelle più buie, e questo viene effettuato per mezzo di una lamella con una sagoma particolare che modula il fascio di luce in un determinato punto del percorso ottico, in abbinamento ad un software interno che modifica la luminosità dei pixel in contemporanea alla modulazione indotta dalla lamella. Il risultato ottenuto è molto simile a quello di prodotti analoghi, con la possibilità anche qui di regolare la quantità di intervento del sistema per adattarsi ai gusti del singolo utente.
Inutile dire che per quanto mi riguarda… dopo 3 secondi anche il Dynamic Black è stato spento, in quanto il tempo di ritardo introdotto nelle scene con forte escursione da piena luce a buio pesto mi infastidisce parecchio, ma soprattutto non sopporto quell’effetto di pompaggio della luminosità che continua a saltellare poco più su e poco più giù rispetto al valore corretto che si manifesta con evidenza in scene di penombra, quando la telecamera si sposta ad esempio nei dintorni di una finestra oppure di una lampada. E questo vale per tutti i sistemi di modulazione dinamica della luce, inventati appositamente per ingannare acquirenti alla ricerca del numero sensazionale ma poco allenati a distinguere le patacche dalle medaglie in oro massiccio. Inutile aggiungere che l’attivazione del Dynamic Black a manetta con un filmato di buona qualità comporta immediatamente l’esclamazione “WOW” da parte di amici e parenti sedicenti esperti di Video, questo tenetelo sempre presente, ma secondo me la fedeltà cromatica è un’altra cosa, e per quanto mi riguarda, poco mi interessano le astronavi costruite per viaggiare verso luoghi che non gradisco.
Come ulteriore corollario, vi comunico che i prodotti SIM2 di fascia Lumis consentono di scegliere tra 2 famiglie di ottiche, una denominata High Brightness (HB) e l’altra Extended Contrast (EC). Si tratta in pratica di ottiche con maschere di contrasto differenti, la prima regolata per dare in uscita il massimo della luce possibile, diciamo più di 4.500 ANSI lumen a piena potenza lampada con una Osram da 280 W max, a discapito del livello del nero che diventa più alto (idonea per schermi di dimensioni maggiori), la seconda per consentire di ottenere un nero profondo anche su schermi di dimensioni inferiori, a discapito di una luminosità massima che risulta ridotta a meno di 3.000-3.200 lumen a potenza massima della medesima lampada. A voi la scelta.
Spento il Dynamic Black, spento il Pure Motion (che, sia chiaro, svolgono entrambi il proprio lavoro alla grande, onore agli ingegneri di Pordenone che si sono scervellati per implementare queste due funzioni in maniera così incisiva e fruibile), l’immagine di cui si può godere dopo una calibrazione seria in ambiente (un paio d’ore in media) è di quelle che non si dimenticano più. Siamo ai vertici mondiali della riproduzione video in casa, e si vede.
Niente colori super saturi, niente ribattute da eccesso di dettaglio (sharpness), il livello del nero è bassissimo mentre tutti i parametri sono talmente ottimizzati e ben regolati che anche nel caso di proiezioni 2D è possibile apprezzare una notevole tridimensionalità delle immagini, quando il Master risulta ben realizzato e calibrato come curva di gamma.

Il telecomando con tasti retroilluminati è ben bilanciato  e di uso intuitivo.

Il telecomando con tasti retroilluminati è ben bilanciato
e di uso intuitivo.

L’escursione delle mezzetinte è sempre corretta e priva di viraggi di colore, nello stesso tempo il contrasto si mantiene vivido e corretto quanto il regista ed il direttore della fotografia hanno voluto che fossero le varie scene. Non dimentichiamo che SIM2 ha prestato i suoi videoproiettori proprio per mostrare in giro per l’Italia il primo film in alta definizione interamente girato e prodotto in Italia, opera del regista Stefano Landini dal titolo “7/8” (Sette Ottavi), che era interamente… in bianco e nero!!!
Se non fosse chiaro cosa significa questo, vi invito a provare ad utilizzare un proiettore digitale di scarsa qualità per riprodurre un film girato in bianco e nero. È una della prove più difficili in termini di resa cromatica: ogni minima imperfezione nella neutralità della scala dei grigi, ogni minimo viraggio di colore ed esagerazione nella curva del Gamma emergono impietosamente in tutta la loro evidenza, rivelando senza appello le non linearità delle elaborazioni elettroniche e delle ottiche.
Quello che mi ha sempre colpito di un proiettore SIM2 3 chip ben calibrato non è tanto la compattezza della scena, quasi solida nella resa e quindi apprezzata da molti estimatori del video di qualità, oppure la ricchezza di dettaglio e finezza della grana che deriva da un sapiente uso delle ottiche e della messa a fuoco che non è mai talmente precisa da risultare radiografante a livello del bordo dei pixel; quello che mi ha sempre colpito, dicevo, è la grande ricchezza dei dettagli nelle basse luci, dove nonostante sia facile cadere nella tentazione di impastare tutto, questi fantastici proiettori italiani riescono a trattare con cura ogni minimo dettaglio presente nel master visualizzandolo nella scena con la massima cura ed attenzione possibili, senza strafare ma nello stesso tempo senza perdere neanche l’antenna di una formica.
Possiamo criticare tutto, possiamo discutere di tutto, ad esempio io personalmente litigherei furiosamente sul prezzo per ottenere uno sconto, ma quando questi proiettori sono regolati bene è molto difficile trovare qualcuno della medesima categoria che riesca ad eguagliare il piacere di visione che ne scaturisce.
Passando al 3D, la qualità delle immagini è tra le migliori viste fino ad oggi, grazie ad una saturazione dei colori ed un livello di luminosità decisamente adeguati.
L’utilizzo degli occhialini attivi non mi fa impazzire, come non mi fa impazzire tutto il 3D in generale, al quale preferisco decisamente la tecnologia HDR (ma questo è un altro discorso), però ammetto che il Lumis mi immerge nella scena degli “Avengers” con credibilità e coerenza, e dopo pochi minuti mi ritrovo a vivere il film dimenticando il resto del mondo, immerso in scene mozzafiato con colori realistici e molto simili alla realtà.

Conclusioni

Esistono proiettori con risoluzione maggiore ma non basta a qualificarli come migliori di questo Lumis 20th, che ne ha da vendere in ogni altro aspetto. Guardando film in Blu-ray, ci si aspetta qualcosa di molto simile alla realtà e privo di artefatti che è proprio quanto il Lumis permette di ottenere, consentendo un livello di precisione e personalizzazione che altri non arrivano neanche a sfiorare. Scale dei grigi, livello del nero, uniformità del bianco, saturazione dei colori, correttezza delle mezzetinte, fuoco, tridimensionalità delle immagini, sono i parametri da prendere a riferimento e che permettono di deliziarsi a fondo. Per non parlare del fatto che i chip DLP da 0,95” sono quelli che dovrebbero durare almeno 100.000 ore (riuscirò nella mia vita a vedere 40-50mila film?), ed il sistema di formazione dei colori, basato su specchi dicroici e cristalli, non è soggetto ad usura. Unici costi di manutenzione, il cambio della lampada ed una calibrazione ogni tanto. Che vi devo dire? Per me è un sogno.

di Leonardo Ling

 


Caratteristiche dichiarate

  • Tipo: Videoproiettore DLP 3 chip 0,95”, Full HD (1920×1080). Edizione del ventennale
  • Tecnologia: 3-chip DMD 0,95” 1080p DarkChip4
  • Percorso ottico: AlphaPath, brevetto SIM2
  • Tipologia 3D: Triplo Flash come al cinema
  • Elaborazione segnale: PureMotion 3D, PureMotion 2D per azioni veloci, PureMovie 2D
  • Ottica: zoom e focus motorizzati
  • Focali disponibili: T1 (tiro corto) 1,37-1,66 :1; T2 (standard) 1,82-2,48 :1; T3 (tiro lungo) 2,60-3,90 :1
  • Shift verticale: meccanico a mano, +50% verso l’alto, -10% verso il basso
  • Lampada: Osram 230-280 watt con dimmer da menu
  • Luminosità: 3.000 lumen (2D, @Maxpower)
  • Contrasto: 10.000:1
  • Occhiali 3D: XpanD ottimizzato 3X SIM2, 4 paia con sistema RF migliorato
  • Software di calibrazione: Live Colors Calibration, incluso nel prezzo
  • Ingressi digitali: 2xHDMI 1.4
  • Ingressi analogici: 1 CVBS, 1 VGA, 1 Y/C, 1 component
  • Dimensioni (LxAxP): 459x210x455 mm
  • Peso: 11 kg
  • Prezzo di listino: euro 19.800,00 (ottiche T1, T2); euro 21.000,00 (ottica T3 a tiro lungo)

Distributore per l’Italia: SIM2 Multimedia S.p.A., Viale Lino Zanussi 11, 33170 Pordenone (PN)

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