BenQ W2000

State cercando un proiettore di buona qualità complessiva, prestazioni video interessanti e prezzo ragionevole? Allora ci sono buone notizie, perché BenQ ha qualcosa che vale la pena considerare.

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Ci vuole un po’ pazienza per districarsi nel catalogo BenQ, che nel solo segmento Full HD conta qualcosa come diciassette modelli diciassette, ma spulciando tra le novità, presentate negli ultimi mesi dello scorso anno, ecco che salta fuori il gruppetto costituito dai W1100, W2000 e W3000.

Si tratta di prodotti che modulano l’offerta di funzioni e qualità video con ampiezza tale da soddisfare le richieste di un’ampia platea di utenti, dall’appassionato di cinema senza pretesa di competenza tecnica allo “smanettone” magari dotato di colorimetro, maniacalmente attento ai minimi dettagli, e lo fanno mantenendo il prezzo di acquisto nel range che dai 900 passa ai 1300 euro circa. Buona qualità, dunque, e costo ragionevole, un connubio che si avvicina molto al prototipo del desiderio come punto di convergenza di questi due aspetti.

E l’impronta comune ai tre proiettori è proprio caratterizzata dalla ricerca di uno stabile punto di equilibrio tra le irrinunciabili prestazioni video, l’aspetto economico e la flessibilità di posizionamento, intendendo con questo tanto gli aspetti puramente estetici quanto quelli pratici: è così che i gruppi ottici che li equipaggiano, identico nei primi due modelli, sono tutti a tiro corto (ragionevolmente corto) e permettono la diagonale di 100” con una distanza dallo schermo di circa due metri e mezzo, ma in forza dello zoom, 1,3X per i primi due ed 1,6X per il W3000, si adattano senza sforzo a distanze maggiori, così da soddisfare i vincoli posti dai nostri tipici ambienti domestici. Anche perché è possibile installarli in appoggio su un supporto basso oppure a soffitto.

Ovviamente le differenze tra i diversi modelli sono articolate e riguardano il telaio, identico nei primi due e diverso nel terzo e la ruota colore che, per il W2000 e W3000, oltre ad essere costituita da sei segmenti utilizza dei sofisticati filtri che permettono la riproduzione dell’intero spazio colore definito dalle specifiche REC BT.709.

Il modello su cui ci ferma la nostra attenzione è il W2000, il modello intermedio che, a fronte di qualità video molto interessanti è reperibile ad un prezzo collocato nelle vicinanze dei mille euro, grosso modo un 30% più elevato di un buon televisore da 55” che, però, si ferma, appunto, a 55 pollici.

Con una veste caratterizzata dal doppio colore, oro per il frontale e bianco per il corpo, e geometrìa definita da linee morbide, il W2000 cerca una via per la neutralità della collocazione in ambiente, argomento che seppure non determinante è comunque di una certa importanza: ed in effetti riesce nel suo intento, anche se mi ci è voluto un pochino per adattarmi all’oro, un tono forse un po’ sopra le righe, soprattutto quando l’apparecchio vien posizionato in appoggio sul tavolo, in piena vista. Ma questo è materia di gusti personali.

Anche se posizionato in una fascia di prezzo che possiamo definire media, il W2000 è equipaggiato con una completa serie di prese, tale da consentirne l’uso in abbinamento a praticamente tutte le sorgenti video immaginabili in ambito consumer: delle due prese HDMI, la seconda supporta il protocollo MHL cosicché la visualizzazione dei contenuti dello Smartphone è operazione indolore e rapida. Due sono anche le prese USB utilizzabili, la prima, come sorgente di alimentazione per dispositivi esterni che assorbano al massimo 1,5 A e la seconda dedicata all’aggiornamento del firmware. Ci sono poi l’immancabile uscita trigger, un’uscita audio su mini-jack ed un ingresso audio duplicato nei formati mini-jack ed RCA.

Anche se posizionato in una fascia di prezzo che possiamo definire media, il W2000 è equipaggiato con una completa serie di prese, tale da consentirne l’uso in abbinamento a praticamente tutte le sorgenti video immaginabili in ambito consumer: delle due prese HDMI, la seconda supporta il protocollo MHL cosicché la visualizzazione dei contenuti dello Smartphone è operazione indolore e rapida. Due sono anche le prese USB utilizzabili, la prima, come sorgente di alimentazione per dispositivi esterni che assorbano al massimo 1,5 A e la seconda dedicata all’aggiornamento del firmware. Ci sono poi l’immancabile uscita trigger, un’uscita audio su mini-jack ed un ingresso audio duplicato nei formati mini-jack ed RCA.

E non è a caso che questo posizionamento viene preso come riferimento, perché nella dotazione hardware del proiettore compaiono anche una coppia di altoparlanti, pilotati da una sezione di elaborazione tale da riprodurre in maniera dignitosa il campo sonoro tridimensionale generato dalle tracce multicanale tipiche dei Blu Disk: chiaramente la competizione con un sistema Home Cinema semplicemente non c’è, e non ci può essere, ma il sistema si fa comunque apprezzare.

Anche a così breve distanza dal punto di visione, lo immagino collocato sul tavolino davanti al divano, il W2000 riduce al minimo l’impatto sul commento audio in forza del basso livello di rumore prodotto dalle ventole del sistema di raffreddamento: la casa dichiara 29 db e la traduzione pratica di questo valore si realizza in un leggero fruscio che generalmente impatta poco sul commento audio. Generalmente.

Sulla parte superiore dello châssis, in corrispondenza del gruppo ottico, è presente un’apertura normalmente coperta da uno sportello scorrevole dalla quale si accede alle regolazioni della messa a fuoco, dello zoom e delle correzioni verticale: l’escursione di questa ultima è abbastanza limitata, ma comunque molto utile soprattutto nelle fasi iniziali di posizionamento, quando tronano molto utili anche i due piedini posteriori regolabili in altezza e l’unico appoggio previsto nella zona frontale, rappresentato da un piede rettangolare anch’esso regolabile.

Le prese sono tutte disposte sul retro, quasi interamente occupato dalle due prese HDMI, una delle quali supporta anche l’MHL necessario per la visualizzazione dei contenuti dello smartphone, ma sono supportati anche i formati analogici videocomposito, Component e VGA; ci sono poi le uscite audio su mini-jack, formato previsto anche per l’ingresso del segnale audio, direzione duplicata in una coppia di connettori RCA, una porta RS-232 per il controllo tramite computer, l’uscita trigger per il comando dello schermo o delle tapparelle e due prese USB, utilizzabili soltanto (non c’è player integrato) per alimentare eventuali dispositivi esterni quali il Kit per il collegamento Wireless (FHD WDP02) acquistabile in opzione.

Alle due estremità del retro troviamo le griglie di protezione degli altoparlanti che, dunque, guardano lo spettatore.

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Il W2000 riproduce i contenuti 3D ma, come sembra essere diventata la norma anche a causa del limitato interesse del pubblico per questa tecnologìa, i necessari occhiali non sono forniti nella confezione e devono essere acquistati separatamente.

Il controllo dell’unità è affidato ai pulsanti ed al joystick integrati nel cofano, una struttura direi classica ma comoda, ovvero al bianco telecomando fornito in dotazione: il dispositivo segue l’impostazione standard per questo genere di oggetti ed è mediamente popolato da pulsanti e retroilluminato in rosso. Parecchi dei pulsanti presenti non sono altro che scorciatoie per la navigazione dell’articolato e ricco menù, una impostazione sensata che semplifica la gestione del proiettore soprattutto in fase di regolazione/calibrazione quando il passaggio da un parametro all’altro è inevitabilmente frequente.

Per questo proiettore BenQ ha messo a punto una combinazione hardware/software dedicata alla qualità video, soprattutto per quanto attiene alla gestione del colore: è soltanto dalla combinazione della ruota colore, cui si è accennato poco sopra, con opportuni algoritmi, infatti, che il W2000 riesce a coprire interamente lo spazio colore Rec.709.

Il profilo tarato in fabbrica che offre tale pre-impostazione è il Cinema e la taratura, colorimetro alla mano, è realmente precisa in senso assoluto e, comunque, difficilmente riscontrabile in prodotti in questa fascia di prezzo.

Di profili però ce ne sono altri, tra i quali citiamo quello dedicato ai videogiocatori oltre ai due, certificati ISF, accessibili però soltanto dopo taratura da parte di personale qualificato.

Il menù, dicevamo, è ricco di opzioni, in particolare per quanto riguarda la qualità delle immagini, settore nel quale difficilmente la dotazione potrebbe essere più completa, in generale, e soprattutto se si tiene conto della fascia di prezzo.

C’è comunque da dire che mettendo al lavoro il proiettore così com’è, senza interventi di calibrazione, la precisione della taratura di fabbrica si fa molto piacevolmente apprezzare e gli ulteriori interventi assommano ad un fine tuning che beneficia della varietà degli strumenti a disposizione.

Nel caso del profilo Cinema, che qui assumiamo come riferimento immaginando un uso principalmente “cinematografico” del proiettore, la sovrapposizione del gamut con il riferimento CIE è pressoché totale e quello che rimane da fare si riduce ad una più precisa calibrazione della scala dei grigi che qualche piccola incertezza la mostra. Rifiniture, sicuramente da effettuare per i più pignoli ma, altrettanto sicuramente, trascurabili per utenti capaci di apprezzare i dettagli, ma più “rilassati”.

E poi c’è sempre l’opzione calibrazione ISF, anche se qualche dubbio sulla ragionevolezza dell’operazione mi rimane visto il rapporto tra i costi del proiettore e quello dell’intervento.

 

La visione

Il profilo Cinema, dunque, è il punto di partenza della prova di visione, un inizio logicamente inappuntabile dato il biglietto da visita del W2000.

La luminosità del proiettore è decisamente alta, il che lo rende utilizzabile con profitto anche in ambienti illuminati, anche se è da chiedersi se c’è un solo motivo per guardare un film in una stanza illuminata.

Ovviamente nelle migliori condizioni possibili, tipicamente rappresentate dalla stanza adeguatamente oscurata, il surplus di luminosità torna utile come supporto ad una visione decente anche su schermo molto grande.

Il punto di forza è comunque, e sicuramente, la capacità di gestione del colore, come si nota senza sforzo: nelle prove (quelle ufficiali, ma anche quelle per diletto di fine giornata) il materiale con cui il W2000 ha avuto a che fare è stato molto vario ed in ogni occasione la colorimetrìa si è fatta molto apprezzare per brillantezza, modulazione e precisione.

Il colore della pelle di un viso in primo piano è tra i particolari che mostrano senza incertezze quanto efficace il sistema sia: la modulazione del colore è perfetta, non c’è quell’effetto “computer-graphics” di omogeneità della colorazione della superficie che spesso si nota, le variazioni di tinta e luminosità delle zone a diversa illuminazione sono molto convincenti e l’immagine acquista un piacevole tono di realtà.

Ma al di là dei singoli particolari ciò che colpisce è l’equanimità con cui l’intera palette di colori è trattata, non ci sono sovraesposizioni di primari e complementari, il bilanciamento è perfetto, un ottimo risultato praticamente impossibile da rilevare in questa fascia di prezzo.

L’impressione generale è di un sistema trasparente, che punta al coinvolgimento piuttosto che a stupire con immagini d’effetto, tutta apparenza e poca sostanza. Che è quanto personalmente ricerco.

Per una ottimale resa, le prove effettuate mostrano che il controllo di Nitidezza offre i risultati migliori a livello piuttosto basso, diciamo cinque sull’intera scala limitata a 15.

Accanto alla precisione, ricchezza e morbidezza dei colori, o meglio a loro supporto, osserviamo il netto senso di contrasto che “stacca” i diversi piani prospettici con un effetto di profondità piacevole e ben definito, anche se nelle zone a minore illuminazione il non esaltante livello del nero tende ad omogeneizzare il tutto.

La cosa generalmente passa abbastanza inosservata, tranne nelle scene a bassa luminosità, ma è un peccatuccio che si può senz’altro perdonare vista la collocazione economica del W2000 nel panorama dei proiettori.

A questo proposito suggerisco di provare il modo Smart Eco che controlla l’emissione della lampada in funzione della luminosità del contenuto.

Per quanto attiene alla fluidità del moto, il comportamento è più che soddisfacente e solo in rare occasioni la sequenza ha evidenziato qualche incertezza, ma sospetto di averla vista soltanto perché stavo studiando il comportamento del proiettore: in altri termini, durante la visione “normale”, quando il centro dell’attenzione è la storia raccontata sullo schermo, sospetto che non me ne sarei accorto.

Il W2000 monta un singolo DLP quindi è potenzialmente prono all’effetto Rainbow, ma data la personale quasi totale insensibilità, non posso che suggerire di porre attenzione a questo aspetto durante la necessaria prova di visione pre-acquisto.

Complessivamente il nuovo BenQ di fascia media merita sicuramente attenzione perché le doti prevalgono sulle incertezze ed il rapporto qualità/prezzo è molto buono.

Nonostante la geometria e l’organizzazione siano decisamente standard, il telecomando fornito in dotazione con il W2000 è molto comodo da usare, in parte per la ridotta larghezza che facilita l’impugnatura, e poi perché offre, sotto forma di pulsanti, le scorciatoie per le funzioni di maggior interesse nella fase di taratura. Così non è più necessario passare attraverso l’intera struttura del menù e la regolazione cercata è immediatamente raggiungibile. Come sempre con questo colore, trovo che la retroilluminazione rossa non sia il massimo perché diminuisce il contrasto dei caratteri.

Nonostante la geometria e l’organizzazione siano decisamente standard, il telecomando fornito in dotazione con il W2000 è molto comodo da usare, in parte per la ridotta larghezza che facilita l’impugnatura, e poi perché offre, sotto forma di pulsanti, le scorciatoie per le funzioni di maggior interesse nella fase di taratura. Così non è più necessario passare attraverso l’intera struttura del menù e la regolazione cercata è immediatamente raggiungibile. Come sempre con questo colore, trovo che la retroilluminazione rossa non sia il massimo perché diminuisce il contrasto dei caratteri.

Conclusioni

È un buon lavoro quello fatto da BenQ, prima di tutto per il valore intrinseco, ossia perché il prodotto introduce miglioramenti effettivi, apprezzabili e concreti, ed in secondo luogo perché lo fa violando intenzionalmente l’equazione “più qualità=costo maggiore” spesso sbandierata per coprire ciò che può essere definito esclusivamente come lucro, puro e semplice.

Il che già di per sé è un ottimo approccio al recupero di un più sano rapporto tra produzione e consumo, basato sui fatti e non sulla superficiale ostentazione di concetti pseudo-scientifici o semplici specchietti per allodole.

Il proiettore è pronto all’uso, così com’è, senza necessità di calibrazione, e quindi è il prodotto di elezione per chi non sa e non vuole sapere nulla di questioni tecniche, ma solo godersi un momento di relax approfittando delle possibilità che il bilancio familiare consente.

Ma colpisce anche il bersaglio degli utenti più sofisticati disposti a perdere qualche pomeriggio nella calibrazione perfetta e ad essi offre opzioni di regolazione e controllo ampie ed efficaci: ma sempre ad un costo umano.

Certamente non è perfetto, come tutti i prodotti del resto, ma quello che dichiara di fare lo fa. E bene.

È sufficientemente versatile da permettere il collegamento di molti e diversi dispositivi, si gestisce senza grandi difficoltà e dimostra una qualità video indubitabilmente buona: qualche lacuna ce l’ha, ad esempio il livello del nero non contenutissimo, ma tenendo conto dell’impegno economico richiesto non si può che essere più che soddisfatti delle prestazioni.

In fondo qualche differenza tra una Cinquecento ed una Aventador Lamborghini ci sarà pure.

di  Giancarlo Corsi


Ci è piaciuto

  • La qualità del video
  • La completezza del set di regolazioni
  • La taratura di fabbrica

Non ci è piaciuto

  • Il livello del nero
  • L’emissione di luce dalle feritoie

Carta d’identità

  • Marca: BenQ
  • Modello: W2000
  • Tipo: Proiettore FHD DLP

Principali caratteristiche dichiarate

  • Luminosità: 2000 L
  • Rapporto contrasto: 15000:1
  • Zoom: 1,3X
  • Vita lampada: 3500/5000/6000 h (Normal/Economico/SmartEco20000)
  • Risoluzione: 1920x1080pixel
  • Connettori: HDMI x2, Component, Videocomposito, VGA, USB, Trigger, Audio IN, Audio OUT
  • Dimensioni: 380,5×121,7×277 mm‎
  • Peso: 3,6 Kg

Pagella

Prestazioni: Molto buone, livello del nero migliorabile   Voto: 8,5

Possibilità operative: Complete ed attuali Voto: 9,5

Costruzione: In linea con la categorìa di appartenenza, design piacevole Voto: 8,5

Rapporto qualità/prezzo: Molto buono Voto: 8,5

 

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