TCL U55C7006

L’HDR mollificato

400 nit di luminosità massima possono sembrare pochi per un display HDR, ma “mollificare” la resa per precisa scelta progettuale può essere comunque un approccio vincente.

TCL ha compiuto 35 anni nel 2016, possiamo quindi a buon diritto considerala una realtà giovane. Eppure nel relativamente breve arco di tempo che copre gli anni dalla fondazione ad oggi, l’azienda è passata da piccolo produttore di elettronica di consumo per il mercato interno cinese a multinazionale operante in 160 paesi. Qui da noi questo marchio ancora non ha raggiunto la notorietà che meriterebbe, pur essendo attualmente il terzo produttore mondiale di televisori, con quasi 20 milioni di apparecchi venduti (di cui un milione in Europa) ed una capacità produttiva di 40 milioni di pannelli (quarto costruttore al mondo), fornitore anche di brand “top”. Sicuramente ci è ben noto il marchio Thomson, ma non credo che siano in moltissimi a sapere che è il marchio con il quale TCL commercializza i suoi prodotti mainstream in Europa, mentre il brand TCL è riservato a quelli “premium”.

Non dubito comunque che anche in Italia la popolarità del marchio sia destinata a conquistare posizioni di rilievo assoluto. Il lineup dei televisori TCL è imperniato su 3 serie: la P (Popular Line) nel segmento entry level, la C (City Line) in quello intermedio ed infine la X (Exclusive), introdotta quest’anno, nel segmento high-end. In tutto 28 modelli, tutti LCD, dai 22 ai 75 pollici, con prezzi da 159 a 3.499 euro. L’apparecchio in prova appartiene alla City Line, costa 999 euro ed è progettato per offrire il massimo, sia qualitativamente che funzionalmente, ottenibile con questa cifra.

Caratteristiche e funzionalità

Torniamo per un attimo al titolo, l’HDR mollificato. Per chi non si è fatto calli alle natiche sui banchi della facoltà di ingegneria, il termine “mollificare” può facilmente essere inteso con accezione negativa. Per un pubblico di lettori prevalentemente maschile infatti tutto quello che è moscio non è bello (e a ben pensarci anche per il pubblico femminile). Ma in analisi matematica, mollificare significa smussare le singolarità di una funzione, addolcirne le asperità. È una operazione che semplifica i calcoli. E mi è sembrato appropriato mutuare il termine per applicarlo all’operazione fatta dai progettisti della TCL: addolcire la resa del prodotto per contenerne il costo. È questa l’essenza dell’apparecchio in prova: fornire il massimo della resa al costo più basso, accettando consapevolmente dei limiti prestazionali.

Sulla parte posteriore è presente un piccolo joystick per il controllo manuale. Una volta chiuso con il suo coperchio il vano delle connessioni, il retro dell’apparecchio risulta sufficientemente curato anche per una eventuale installazione a vista.
Le connessioni sono raccolte in un vano coperto da una protezione in plastica e consistono in 3 ingressi HDMI e un videocomposito. A questi si aggiunge una porta USB 3, la presa di rete, una uscita digitale ottica e lo slot CI.

In particolare la casa ha deciso di non utilizzare una retroilluminazione Quantum Dot, campo nel quale il costruttore vanta un eccellente know-how, e di limitare la luminosità massima ad un valore di poco superiore ai 400 nit, con l’idea di averli a disposizione al 100% anche in modalità cinema con software HDR, mentre normalmente i TV SDR di pari luminosità arrivano a 100 nit o poco più in modalità cinema, erogando la massima luminosità solo nell’inguardabile modalità “dinamica”. Trattandosi di retroilluminazione edge, anche il local dimming è piuttosto limitato, ma sappiamo bene che la soluzione direct è riservata solo ad apparecchi di costo estremamente più elevato.

Dal punto di vista del software l’apparecchio è basato sulla piattaforma Android motorizzata da un processore Cortex A53 Quad Core a 64 bit. Disponendo di un account Google e di uno smartphone Android la procedura di configurazione, settaggi di rete (cablata e/o wireless) compresi, viene svolta senza intervento dell’utente. Anche se il firmware dell’apparecchio è ormai definitivo, nel corso dell’anno sono previsti degli aggiornamenti che estendono le già abbastanza complete funzionalità, con particolare riguardo allo streaming HDR: Netflix è già supportato, mentre YouTube e Amazon arriveranno con l’upgrade.

Per sfruttare appieno le comodità offerte dal sistema, come il controllo vocale completo (qualche cosa si può fare anche tramite smartphone), è possibile acquistare uno smart remote opzionale. È molto importante segnalare che il televisore è compatibile Hybrid Log-Gamma, lo standard per l’HDR nel broadcasting. Dal punto di vista dei controlli, ho notato che non è presente nessuna funzionalità di motion compensation, che a qualcuno potrebbe interessare. Invece è possibile effettuare una calibrazione del bilanciamento del bianco su 10 punti separatamente per l’SDR e l’HDR.

Esteticamente il televisore non offre spunti particolari, ma il retro, con le connessioni completamente protette da una copertura, consente di installare l’unità anche a spalle scoperte. La sezione audio è costituita da una soundbar “front firing” realizzata in collaborazione con JBL. L’apparecchio dispone anche di connessione Bluetooth per connettere una cuffia.

La soundbar frontale, realizzata in collaborazione con JBL, usa due gruppi a due vie, ciascuno dotato di un proprio volume di lavoro.

La visione

Come di consueto, il primo passo è stato quello di verificare la resa coi segnali televisivi, sia in SD sia in HD. Ritengo questo test molto importante, perché se la resa soddisfa con il digitale terrestre, il segnale qualitativamente meno appagante, allora non dovrebbero esserci problemi nemmeno con l’utilizzo di un eventuale set-top box per la pay-TV (sia terrestre che satellitare). E ancor meno col software preregistrato, almeno per quanto riguarda l’SDR. Devo dire che sono rimasto molto soddisfatto dal funzionamento del TCL, che ha risposto offrendo immagini stabili, in cui le “sfuocature”, i “tremolii”, insomma le instabilità in presenza di movimento hanno fatto la loro apparizione con estrema discrezione, senza infastidire e soprattutto con frequenza davvero blanda.

Cromaticamente l’apparecchio restituisce incarnati naturali in modalità cinema, che non vengono snaturati eccessivamente passando alla modalità standard, decisamente più vivace, che non è quella che preferisco ma che so per certo essere quella con la resa più vicina a quella gradita da un pubblico più giovane di me. Il senso di dettaglio, di accuratezza nella ricostruzione dei particolari è più che accettabile, ma non nascondo di aver giocato un po’ al rialzo con il controllo di nitidezza. La necessità di maggior incisività delle immagini si sente di più coi segnali in definizione standard, specie quando la distanza di visione è quella ottimale per l’UHD, anche se temo che pochi possano posizionare il televisore così vicino al punto di visione.

Ma se stando troppo lontani dovessimo perdere qualcosa in termini di dettaglio in UHD, possiamo consolarci pensando che almeno lo riguadagniamo in tutte le altre situazioni ove invece l’eccessiva vicinanza tende a penalizzare il risultato. La presenza di luce ambiente, quasi la norma quando si guarda “la tivù”, non crea particolari problemi di riflessi indesiderati. Passando alla visione dei DVD si evidenziano due aspetti direi inattesi. Uno: le immagini sono meno morbide rispetto al digitale terrestre, anche col controllo di nitidezza al minimo (default).

Due: si presenta qualche piccolo difetto di stabilità, inatteso stante la buona performance esibita coi segnali TV. Vero è che il DVD permette di andare a vedere e rivedere i punti più difficili, mentre con la TV il segnale è più casuale, anche se si sa cosa andare a vedere. Comunque nel complesso il risultato è abbastanza buono; le immagini come detto tendono più al ruvido che al pastoso, cosa che può risultare più o meno gradita a seconda del gusto di chi guarda. Il livello del nero è contenuto, anche se in questo aspetto l’apparecchio è sensibile all’angolo di visione verticale. La luminosità è buona, il display è vivace, ma qualche dettaglio sulle bassissime luci tende ad essere inghiottito.

Nulla da segnalare nella visione di titoli BD, se non nuovamente l’impressione che l’apparecchio renda con particolare esuberanza la dinamica luminosa, con un effetto tutto sommato gradevole. Sono infine passato ai titoli UHD HDR, devo dire con una certa apprensione, per paura che la luminosità massima di soli 400 nit mi costringesse a stringere un cappio attorno al collo di questo apparecchio, che fino a quel momento si era comportato abbastanza bene. Anche se la preoccupazione non era del tutto infondata, devo comunque ammettere che l’HDR “mollificato” non merita la pena di morte. Mi sarebbe piaciuto poter effettuare un confronto diretto con un altro display, ma non avevo a disposizione l’hardware necessario. L’apparecchio non ha mai “abbagliato” ma devo riconoscere che i picchi luminosi sono sempre stati riprodotti con un buono “stacco”, non quello dei 1.000 nit ma pur sempre in grado di differenziare la resa da quella di un TV SDR.

Il telecomando non né scomodo né particolarmente pratico. La forma molto allungata gli dona un look moderno, ma forse una superficie leggermente più ampia ne avrebbe incrementato l’ergonomicità.

Come è possibile? Anche se molti display SDR fino ad ora provati potevano contare su una luminosità simile se non superiore a quella del TCL in prova, bisogna tenere conto del fatto che nelle modalità adatte alla visione dei film l’output luminoso massimo era molto più basso, attorno ai 100 nit. Questo apparecchio invece, quando è pilotato con segnali HDR, riesce a tirare fuori tutta la sua seppur limitata potenzialità e, pur non risultando visivamente potente come i concorrenti più luminosi, riesce comunque a garantire un risultato “brillante”. La resa audio è molto aperta e meno prestante all’estremo inferiore di quanto la soundbar frontale non lasciasse presagire.

Conclusioni

Mi viene spontaneo un parallelo automobilistico, pensando ai veicoli fuoristrada. Il “vero” fuoristrada deve essere in grado di superare elevate pendenze, attraversare guadi, dune di sabbia… Ma non è detto che tutti gli utilizzatori necessitino realmente di queste capacità; magari per loro può essere sufficiente un mezzo in grado di cavarsela agilmente su uno sterrato non troppo impervio.

Così il nuovo U55C7006. Non ha, per precisa volontà progettuale, la luminosità di cui altri apparecchi dispongono, ma non per questo non riesce a riprodurre con piacevolezza un film UHD HDR. Se per voi non è questo l’utilizzo precipuo per cui volete un nuovo televisore, questo TCL è sicuramente un candidato papabilissimo. Si muove bene in tutte le situazioni, ha molti optional, ma è un po’ meno spinto negli scenari estremi. Però è offerto ad un prezzo competitivo.

Mario Mollo


Ci è piaciuto

  • La resa coi segnali televisivi è di buon livello

Non ci è piaciuto

  • Qualche piccola incertezza nella restituzione dei dettagli in movimento col software in SD

La pagella

  • Prestazioni video: Coi segnali televisivi la resa è quasi del tutto priva di incertezze; la luminosità massima di 400 nit non penalizza troppo la resa in HDR. 8
  • Possibilità operative: L’apparecchio offre una dotazione funzionale più che sufficiente. 8
  • Costruzione: Prodotto curato, senza particolari concessioni al lusso. 8,5
  • Rapporto qualità/prezzo: Si tratta di un ottimo prodotto se acquistato consapevolmente. 9

TCL U55C7006

Impostazioni per l’esecuzione dei test. Modalità “Cinema”

PRIMO BLOCCO: VOTO 7 (GIALLO, peso 1)

Intensità luminosa massima: 208 nit (ottimale)

Picco del bianco: 410 nit (HDR)

Livello del nero: 0,06 (ottimale)/0,07 (HDR)

Rapporto picco del bianco/livello del nero: 3.467 (ottimale)/5.857 (HDR)

Sebbene le misure di luminosità siano perfettamente in linea con i dati dichiarati e con le intenzioni progettuali del costruttore, nondimeno il picco del bianco in HDR è piuttosto basso. Il livello del nero non è elevato ma questo non basta a far salire il rapporto full on/full off ai valori segnati dalla concorrenza. Il risultato ottenuto è, lo ribadiamo, frutto di una precisa scelta mirata al contenimento dei costi.

SECONDO BLOCCO (Uniformità illuminazione/eq. cromatico): VOTO 6 (ROSSO, peso 3)

Il display ha un buon comportamento nella zona di sinistra mentre gli scostamenti evidenziati nella parte destra sono piuttosto marcati, arrivando al 20% in P3.

TERZO BLOCCO (Equilibrio cromatico in funzione del livello di illuminazione): VOTO 7,5 (ROSSO, peso 3)

L’apparecchio si scosta dalla perfetta linearità solo alle basse luci e solo per la componente blu.

QUARTO BLOCCO (Gamma): VOTO 9 (ROSSO, peso 3)

Il gamma, normalizzato al valore rilevato al 50%, è sempre ben aderente al riferimento.

QUINTO BLOCCO (Tavola CIE 1931): VOTO 6,5 (ARANCIONE, peso 2)

In modalità Rec 709 il gamut è leggermente inscritto nel riferimento. In HDR il gamut rilevato si amplia ed il punto del rosso concede un buon guadagno, anche se complessivamente risulta meno esteso di altri TV e presenta una forma non regolare, legata alla posizione del punto del verde.

Commento finale alle misure

L’apparecchio non è, per scelta progettuale, particolarmente luminoso. In compenso ha una buona linearità in funzione del livello. Il gamut non è entusiasmante.

Voto finale: 7,3

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