BenQ treVolo

Un prodotto insolito, dove la “nobile” tecnologia elettrostatica si incrocia con le moderne diavolerie; per di più fornito da un’azienda nota per i prodotti video e non per l’audio.
Ma bando ai pregiudizi, c’è di che investigare.

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Confesso di sapere poco o nulla del BenQ treVolo, per cui inizio la mia analisi con l’attenzione di chi cerca di capire la natura di un prodotto apparentemente estraneo alle consuetudini di questa rubrica e di questo marchio.

Da BenQ sarebbe normale aspettarsi un videoproiettore, invece la scatola che ho sulla scrivania è molto compatta, rientrando in circa un palmo di lunghezza per ciascun lato. Noto anche la scritta “altoparlante” affiancata dalla specifica “elettrostatico”. Fatemi capire: uno dei maggiori produttori di videoproiettori ha realizzato un altoparlante elettrostatico e per di più wireless? Andiamo ad indagare.

Fuori dagli schemi

Il treVolo di BenQ mi piace, mi piace molto e lo dico ancora prima di tirarlo fuori dalla scatola. Mi piace questo suo nome strampalato che sfugge alle regole, a cominciare dalla grafia, con la maiuscola a metà parola invece che all’inizio. Mi piace ancora di più l’azzardo di BenQ a proporre un prodotto per l’audio, loro che sono specializzati in videoproiezione.

Più unico che raro nella sua categoria (e fascia di prezzo), il treVolo utilizza per la gamma alta due pannelli elettrostatici. BenQ non offre indicazioni sulle dimensioni; esternamente questi pannelli misurano circa 15x10 cm l'uno.

Più unico che raro nella sua categoria (e fascia di prezzo), il treVolo utilizza per la gamma alta due pannelli elettrostatici. BenQ non offre indicazioni sulle dimensioni; esternamente questi pannelli misurano circa 15×10 cm l’uno.

Ma più di tutto mi piace la commistione tra la tecnologia elettrostatica e il mondo del wireless. Immagino la reazione dei talebani dell’audio puro che con i cappucci a punta vanno a caccia dei negozi che espongono questo prodotto per sfondarne le vetrine e mettere fine a questa ignominia… Io invece mi godo questo mix irriverente e stimolante, per il momento sulla carta, in attesa di collegare il treVoletto al mio computer.

Estratto il prodotto dall’imballo, provo subito a dare un giudizio all’estetica: un po’ high-tech attuale, un po’ stile futurista anni ’50, in totale mi affascina al 100%. Alluminio e plastica: il primo per i pannelli anteriore, superiore, posteriore e inferiore; la seconda per tutto il resto, il tutto con una buona sensazione di solidità e di realizzazione accurata.

Non leggo (per principio, quasi per… dogma) il manuale di istruzioni, almeno non lo faccio prima di mettere mano agli apparecchi, per cui anche in questo caso il primo approccio è tutto affidato al contatto diretto. Basta un’occhiata per accorgersi delle due “ali” (non so come altro definirle) che possono essere dispiegate e dare al treVolo un aspetto ancora più originale e fuori dall’ordinario. Si tratta di due pannelli elettrostatici dalle dimensioni esterne di circa 15×10 cm ciascuno.

Il materiale plastico pressofuso con cui sono realizzate le due ali non permette di accedere direttamente alle celle elettrostatiche per cui non ho potuto rilevare le effettive dimensioni della parte radiante; ma poco importa, quello che va evidenziato è la natura di questo trasduttore che, come i suoi parenti di stirpe e misure più rilevanti, emette sia frontalmente che posteriormente: una caratteristica che per un ascolto in campo ravvicinato ha il suo plus.

Nella parte bassa del pannello posteriore, le connessioni: da sinistra l'alimentazione (via trasformatore esterno), line out (per collegare un subwoofer esterno), line in e micro-USB. Nella parte alta del pannello il testo che attiva il collegamento Bluetooth.

Nella parte bassa del pannello posteriore, le connessioni: da sinistra l’alimentazione (via trasformatore esterno), line out (per collegare un subwoofer esterno), line in e micro-USB. Nella parte alta del pannello il testo che attiva il collegamento Bluetooth.

Nella parte centrale del treVolo troviamo una coppia di tradizionali altoparlanti a cono da 63 mm con compito di fullrange. Ai lati del corpo centrale sono installati anche due radiatori passivi ellittici da 100×63 mm, con l’evidente scopo di estendere e rafforzare il suono in gamma bassa. I due pannelli elettrostatici e i due altoparlanti fullrange sono pilotati da una sezione di potenza composta da 4 amplificatori in classe D della potenza di circa 10 watt ciascuno.

L’amplificazione si associa ad un processore digitale di segnale (DSP per gli esperti) che, oltre ad offrire una equalizzazione di riferimento predisposta in fase di progetto, permette di scegliere tra tre curve che BenQ ha denominato “pure”, “warm” e “vivid”, selezionabili tramite un pulsante posto sul pannello superiore e dall’app dedicata BenQ Audio (per iOS e Android); il loro intervento è segnalato dal breve lampeggio di colore diverso del tasto di accensione.

Con quale risultato? L’effetto è più o meno evidente in funzione del programma musicale, in alcuni casi l’effetto è piuttosto neutro e poco evidente, in altri si manifesta in modo più netto e positivo. Nel pannello posteriore c’è la zona connessioni, con una porta mini-USB e un ingresso analogico stereo in formato mini-jack da 3,5 mm; in questo stesso formato, è disponibile anche un’uscita stereo utilizzabile, ad esempio, per un subwoofer attivo.

I suddetti ingressi permettono di collegare un’ampia gamma di lettori audio, ma le possibilità di streaming musicale sono rese ancor più ampie dalla connessione Bluetooth di tipo 4.1 con codec aptX. Sfruttando lo stesso canale Bluetooth ed il microfono integrato è possibile utilizzare il treVolo anche come viva-voce per il telefono. Alt, facciamo un passo indietro: a proposito del collegamento USB. Vuoi vedere che il piccoletto può suonare musica in alta risoluzione? La risposta è “Ni”.

Ho provato prima con file in risoluzione Red Book e nessun problema, poi sono passato a Flac da 96 e da 192 kHz e quindi DSD256: il treVolo li suona tutti ma il DAC essenziale che è a bordo (nessuna info da BenQ in merito) inesorabilmente scala a 16 bit/48 kHz, che comunque mi sembra un risultato notevole considerando la tipologia di prodotto e il cartellino del prezzo leggero leggero.

Quanto non è utilizzato, è possibile ripiegare i due pannelli elettrostatici e il treVolo diventa compatto e facile da trasportare: la batteria integrata, infatti, ne permette un uso outdoor con autonomia dichiarata di 12 ore. Il microfono e il Bluetooth permettono di utilizzarlo anche come viva-voce per le telefonate. Sul pannello superiore del treVolo i tasti funzione: quello più grande per l'accensione, i quattro più piccoli servono per il volume, la gestione del telefono collegato e l'inserimento dei tre modi di equalizzazione. Quest'ultima funzione è doppiata dall'app BenQ Audio disponibile per iOS e Android.

Quanto non è utilizzato, è possibile ripiegare i due pannelli elettrostatici e il treVolo diventa compatto e facile da trasportare: la batteria integrata, infatti, ne permette un uso outdoor con autonomia dichiarata di 12 ore. Il microfono e il Bluetooth permettono di utilizzarlo anche come viva-voce per le telefonate. Sul pannello superiore del treVolo i tasti funzione: quello più grande per l’accensione, i quattro più piccoli servono per il volume, la gestione del telefono collegato e l’inserimento dei tre modi di equalizzazione. Quest’ultima funzione è doppiata dall’app BenQ Audio disponibile per iOS e Android.

Ascolto

Mentre cominciavo a mettere insieme i dati e le informazioni sul prodotto ho lasciato che Joss Stone (via Spotify) via Bluetooth avesse il privilegio di inaugurare l’ascolto del treVolo. Il piccoletto era collocato lateralmente, abbastanza defilato ma immediatamente ha attirato tutta la mia attenzione. La voce raffinata e cattiva allo stesso tempo della Stone mi ha fatto girare di scatto.

Allora, preso in mano il treVolo, gli cerco una collocazione migliore e comincio ad inviargli brani di più alta qualità. Trovo subito una buona posizione, approfittando di un ripiano che solleva il monitor piazzato giusto davanti ai miei occhi, all’altezza opportuna per permettermi di accogliere il treVolo. Parte Winton Marsalis e il suo “Marsalis Standard Time” in risoluzione 16 bit/44,1 kHz prelevando il file dal computer via USB: il passaggio tecnico tra Stone e Marsalis (il primo compresso da internet, il secondo in formato CD) mi rende ancora più simpatico il piccolo BenQ.

La tromba di Marsalis squilla suadente o cattiva, secondo l’impostazione che è lui stesso a decidere; il resto del gruppo è ben presente, a cominciare dal contrabbassista, tanto che mi chiedo come faccia a uscire fuori da quei piccoli altoparlanti da casa delle bambole…

Eppure il contrabbasso c’è, così come la grande orchestra ed il coro che mi sono divertito a far “sgorgare” dai file HD demo del computer. In campo ravvicinato e piazzato proprio di fronte, il treVolo è stupefacente per le sue dimensioni e la sua naturalezza, per una scena sonora e una timbrica che, seppur entrambe in sedicesimo, sono godibilissime.

Non gli chiedete di riempire la stanza per scena e pressione sonora, lasciatelo sulla scrivania e trovategli spazio giusto davanti a voi, giocate con la distanza dalla parete di fondo (per via dell’emissione sonora posteriore dei due pannellini elettrostatici) e vi ritroverete una piccola meraviglia, che oltre tutto vi chiede pochi pochi soldi, il che certamente non dispiace a chi lo acquista…
di Vincenzo Maragoni


BenQ treVolo

Diffusore attivo ibrido elettrostatico con Bluetooth

Costruttore: BenQ, Taiwan. www.benq.com
Distributore per l’Italia: MPI Electronic Cornaredo (MI). Tel. 02.9361101
www.mpielectronic.com

Caratteristiche dichiarate dal costruttore

  • Tipo: diffusore attivo.
  • Altoparlanti: 2 pannelli elettrostatici, 2 fullrange dinamici.
  • Connessioni wireless: Bluetooth 4.1 con aptX.
  • Ingressi: audio mini-jack stereo, mini-USB.
  • Uscite: stereo mini-jack.
  • Risposta in frequenza: 60-20k Hz.
  • Dimensioni (chiuso): 175x135x79 mm.
  • Peso: 1,2 kg

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