Denon AVR-X6300H

La forza di questo apparecchio è la sua adattabilità ai più svariati scenari di utilizzo, consentitagli dalla generosa dotazione di ingressi, dalla capacità di manipolare praticamente ogni formato audio/video e dalla configurabilità delle uscite, asservite ad una robusta sezione di potenza con 11 canali.

Cervello e muscoli, software e hardware, mente e braccio… Quale che sia il compito da svolgere, queste due componenti sono sempre necessarie. Ma non è la forza a disposizione a determinare la complessità delle attività che si possono eseguire. Questa dipende soltanto dalla “bontà” del software, dalla adattabilità della mente, dai linguaggi conosciuti, dai “canali di comunicazione” supportati. La crescente complessità dei formati audio multicanale, in grado di ricreare campi sonori sempre più “tridimensionali”, impegna i costruttori nella realizzazione di amplificatori in grado di adattarsi a scenari molto diversificati.

Il nuovo nato in casa Denon accetta senza timori questa sfida, rispondendo pienamente alle esigenze che questo compito impone, proprio grazie all’unione di una mente aperta ad un braccio forte. A chi è destinato un apparecchio come l’AVR-X6300H? In occasione di un recente test di una soundbar con Dolby Atmos, ne lodavo la semplicità di installazione. Un ampli con 11 canali come questo, invece, è pensato per chi non si spaventa di fronte al passaggio di svariate decine di metri di cavi e che magari ha adeguatamente “predisposto” la propria abitazione.

Che non si ferma di fronte al problema di piazzare una o due coppie di diffusori sul soffitto (magari non subito, ma prima o poi…), che sul pavimento di diffusori ne ha già almeno 5, ma che anche qui ha voglia di crescere. Che non teme l’ira funesta dei vicini di casa. Che fa tutto questo perché non si accontenta di una fotocopia in scala ridotta ma vuole l’originale. Che tiene al realismo del suono quanto a quello delle immagini. Che vuole in casa lo stesso coinvolgimento del cinema. Non è un ampli per tutti, non è un ampli per vecchi (non nel senso anagrafico del termine).

Configurabilità

Gli 11 canali da 140 watt su 8 ohm con cui l’AVR-X6300H è equipaggiato sono realizzati con componenti discreti e pertanto non ci sono primogeniti e cadetti, ma tutti offrono il medesimo, elevato, livello qualitativo. In laboratorio la sezione di alimentazione si è dimostrata molto robusta e non ha evidenziato cedimenti quando è stata impegnata a manetta da 5 canali. La prima cosa da fare per poter utilizzare l’apparecchio è la configurazione delle uscite in base al numero ed alla collocazione degli altoparlanti a nostra disposizione.

Volendo si può procedere manualmente, ma l’unità offre una bellissima procedura grafica guidata passo passo, che consente sia all’utente esperto sia a quello che esegue questo tipo di operazione per la prima volta di settare in dettaglio tutti i parametri necessari al corretto funzionamento dell’impianto. Le configurazioni gestibili si ottengono comunicando all’amplificatore quali altoparlanti fanno parte del sistema, fino ad arrivare alla classica configurazione 7.2 (Front L/R, Center, Surround L/R, Rear Surround L/R più 2 sub). A questi si possono aggiungere fino a 4 altoparlanti a soffitto, scelti tra 6 combinazioni possibili (vedi figura 1). Per i canali a soffitto è prevista la possibilità di utilizzare altoparlanti “upfiring”, quelli cioè che si poggiano direttamente sopra il corrispondente a pavimento, ma con l’emissione diretta verso l’alto, sfruttando così la riflessione del soffitto per ottenere la provenienza del suono dall’alto.

Figura 1. Questa porzione di schermata, catturata durante la procedura automatica di impostazione, mostra quali sono le posizioni gestibili per i diffusori, ed è interessante per quelli a soffitto. In figura ne vediamo 5 coppie, ma il sistema ne può utilizzare simultaneamente solo due, a scelta tra 6 combinazioni: frontali alti + superiori centrali, frontali alti + superiori posteriori, frontali alti + posteriori alti, superiori anteriori + superiori posteriori, superiori anteriori e posteriori alti, superiori centrali e posteriori alti. È questo il bello delle codifiche basate sugli “oggetti”, quali la Dolby Atmos e la DTS:X. Per l’oggetto sonoro è indicata la posizione nello spazio, ma esso non è assegnato ad un preciso canale. È il sistema che, conoscendo la collocazione dei diffusori, genera in tempo reale il contenuto adatto per ogni diffusore in modo da ricreare la sensazione di provenienza del suono dal punto voluto.

Come al solito è possibile dirottare verso il subwoofer la porzione dei bassi degli altoparlanti principali, qualora la loro emissione all’estremo inferiore fosse limitata. Se non vengono sfruttati tutti i canali, questi possono essere configurati per pilotare la Zona 2 e 3. Le 2 uscite linea per i subwoofer possono essere singolarmente controllate sia nel livello che nel ritardo. Completata la fase “dichiarativa”, in cui viene definita la configurazione dell’impianto, si passa alla messa a punto. Anche in questo caso è possibile operare manualmente o utilizzando la procedura automatica (basata sulla tecnologia Audyssey), durante la quale l’utente deve posizionare il microfono in dotazione, con tanto di supporto regolabile in cartone, in 8 diversi punti, anche qui sotto la guida delle schermate grafiche proposte dal sistema. A fronte di una complessità non trascurabile insita nella realizzazione di impianti con molti diffusori, anche in posizioni difficili, stupisce la semplicità con cui l’apparecchio consente di configurare il tutto.

Il sistema di calibrazione automatica, basato sulla tecnologia Audyssey, prevede la cattura dell’emissione dei diffusori installati in 8 differenti posizioni. Il microfono è fornito in dotazione, assieme ad un supporto in cartone. La procedura di calibrazione è propedeutica all’attivazione di alcune funzioni di elaborazione, come l’LFC (Low Frequency Containment) e non dura più di 15 minuti. Ogni operazione è spiegata con estrema chiarezza a schermo, con fasi da seguire passo passo.

Parla tutte le lingue

Una volta messo a punto l’impianto, arriva il momento di metterlo in funzione. E da questo punto di vista l’apparecchio non pone alcun limite. Sono supportate praticamente tutte le codifiche audio, come d’altronde la presenza di 11 canali lascia intuire. Non mancano e non potevano mancare Dolby Atmos e DTS:X, ma in più è possibile anche acquistare un modulo aggiuntivo del firmware per le funzionalità Auro-3D.

Non abbiamo riscontrato problemi di compatibilità con i formati audio più spinti (DSD 5,6 MHz, FLAC 192 kHz). A proposito di rete, l’apparecchio dispone sia della connessione cablata che del wireless (802.11a/b/g/n) con supporto al protocollo Apple AirPlay, accanto ovviamente alla connessione Bluetooth. Oltre ad accedere alle risorse di storage, il sintoampli è in grado di connettersi autonomamente a servizi di web radio.

Dietro lo sportello frontale troviamo l’ottavo ingresso HDMI, la presa USB ed un ulteriore ingresso videocomposito col relativo audio. Da segnalare inoltre 4 tasti per il richiamo rapido di altrettanti gruppi di impostazioni: con un solo colpo si seleziona un ingresso, si regola il volume al livello desiderato, si imposta la modalità audio e tutti i settaggi del processore Audyssey (MultEQ XT32, Dynamic EQ, Dynamic Volume, LFC). Da segnalare che, nell’uso normale, l’apparecchio memorizza per ciascun ingresso tutti i parametri di configurazione relativi all’ultimo utilizzo.

Restando sempre in tema di rete, l’apparecchio offre pieno supporto al sistema multiroom wireless della casa, l’HEOS. Anche se non si possiedono altoparlanti wireless compatibili, è comunque utile installare la app gratuita, perché consente di gestire con più facilità l’accesso ai principali servizi di streaming. Indipen-dentemente dal multiroom HEOS, si possono gestire, oltre a quella principale, altre due zone di ascolto/visione, alle quali come già anticipato possono essere dedicate alcune delle sezioni di amplificazione se non utilizzate dal sistema principale. L’apparecchio dispone di otto ingressi HDMI, tutti “pass thru” e in grado di gestire il formato UHD con pieno supporto all’HDR, con possibilità di upscale dalle risoluzioni inferiori. Per quanto riguarda l’elaborazione audio, l’AVR-X6300H è equipaggiato con la tecnologia fornita dalla Audyssey.

Oltre alle funzioni di calibrazione ed equalizzazione (MultEQ XT32, Dynamic EQ, Dynamic Volume), si segnala anche la presenza dell’LFC (Low Frequency Containment), un filtro dinamico sulle basse frequenze che rimuove le componenti in grado di attraversare le pareti ed i pavimenti, riducendo il disturbo al vicinato; grazie però ad una elaborazione psicoacustica restituisce agli ascoltatori la sensazione della percezione della gamma bassa. Oltre al telecomando, è possibile controllare tutte le funzionalità dell’apparecchio attraverso una app gratuita, disponibile per tutte le piattaforme. Ultima nota prima di concludere, l’AVR-X6300H è disponibile sia con finitura argento, quella provata, sia nel più classico nero Denon (non che esista un colore che si chiama così, ma ci siamo capiti…).

Una voce bella piena

La personalità timbrica dell’AVR-X6300H si palesa immediatamente fin dai primi secondi di ascolto: una voce piena, avvolgente, che si fa sentire forte ma che non offende i timpani. La gamma bassa è l’elemento di spicco, perché riesce ad essere straordinariamente presente pur nella giustezza dei livelli reciproci con il resto dello spettro. I diffusori utilizzati (al top di gamma della B&W) non imponevano limitazione alcuna alla libertà espressiva dell’amplificatore, pur non costituendo un carico semplice per la sezione finale. E in questo scenario la resa all’estremo inferiore non si fa apprezzare solo per la presenza, ma, e soprattutto, per il controllo e l’articolazione, doti che garantiscono una elevata intelligibilità del messaggio che non tutte le elettroniche riescono sempre a riproporre con tanta chiarezza.

Nulla da dire alla gamma media e alta se non che sarebbe stato gradito un pizzico di velocità in più per la prima ed un quid di frizzantezza in più per la seconda. Se questi sono difetti, è comunque merito loro la totale assenza di fatica di ascolto, anche a livelli sostenuti. Certo è che se l’ampli avesse avuto, a pari capacità di potenza, un medio più violento negli attacchi ed un estremo superiore supercristallino, il tutto senza recare nocumento alla soavità della resa, allora probabilmente ci troveremmo di fronte ad un prodotto che in questa categoria di apparecchi e soprattutto in questa fascia di prezzo ancora non esiste.

La densità di popolazione dell’interno dell’apparecchio fa a gara con quella delle metropoli asiatiche… Accanto al trasformatore di alimentazione vediamo schierate le 11 sezioni di amplificazione da 140 watt su 8 ohm, facenti impiego di componentistica discreta. La porzione restante è occupata da un “millefoglie” di schede a cui va il merito della notevole versatilità operativa dell’apparecchio.

La dinamica è giusta, sia per la musica che per le colonne sonore. In stereo il Denon ha dato prova anche di una corretta riproduzione prospettica, non sminuendo in alcun modo la profondità di cui i sistemi di altoparlanti utilizzati sono capaci. Esteticamente è davvero molto bello, sobrio ed elegante e apparentemente curato. Dico apparentemente perché alla piacevole resa visiva non corrisponde sempre una altrettanto piacevole sensazione tattile: la manopola del volume non dà il giusto feeling, il pannello frontale non è “pieno”. Tutto ciò non influisce sulla resa e comunque non vi è nulla di sgradevole, però sotto questo punto di vista l’apparecchio ingenera attese superiori.

Anche con due soli canali in funzione la produzione di calore mi è apparsa superiore alla media; occorrerà quindi trovare una collocazione che garantisca alla macchina il giusto respiro. Nel complesso la resa è altamente coinvolgente con le colonne sonore, ove la potenza disponibile è davvero più che sufficiente a ricreare in casa quel coinvolgimento fisico che si apprezza in sala. Ed è sicuramente all’altezza di un ascolto audiofilo, con una musicalità non del tutto impersonale ma nondimeno piacevole.

Il pannello posteriore è occupato nella quasi totalità della sua superficie. In basso sono allineate le 11 uscite di potenza. In alto, tra le due antenne del wi-fi collocate alle estremità, troviamo la presa di rete, sette degli otto ingressi HDMI 2.0a (tutti in grado di veicolare segnali UHD HDR 60Hz 4:4:4 e HDCP 2.2) e le tre uscite HDMI (due principali ed una per una seconda zona). Nel mezzo sono disposte tutte le altre connessioni. In particolare segnaliamo la presenza delle 11.2 uscite a livello pre, le uscite linea per altre due zone di ascolto, la connessione Denon Link che ottimizza la connessione digitale con le sorgenti della casa riducendo il jitter, due coppie di ingressi digitali coassiali e ottici, le connessioni in ingresso ed uscita per sensori ad infrarossi (per ricevere comandi in caso di installazione non a vista e per controllare altri apparecchi), i trigger per comandare l’accensione di altri dispositivi (per esempio la discesa di uno schermo) e la porta RS-232 per la connessione con centraline di home automation. Completano la dotazione 6 ingressi audio RCA, 4 ingressi e 2 uscite in videocomposito (una uscita destinata ad un monitor per i menu), 2 ingressi ed una uscita component ed infine l’ingresso phono.

Conclusioni

Si è già detto, non è un ampli per vecchi. È il compagno ideale per una sala cinema, dove ci si può sbizzarrire col numero e la disposizione dei diffusori: in un simile ambiente potrà ricreare le stesse sensazioni delle migliori sale.

Lo si può inserire in un salone ben attrezzato, accanto ad un sovradimensionato televisore 4K, ed allora se ne potranno sfruttare al massimo anche le potenzialità di rete: diventerà il braccio e la mente del vostro sistema di intrattenimento multimediale, garantendo anche una resa audio di elevata qualità.

Quale che sia la configurazione da cui partite, l’apparecchio vi potrà accompagnare in ogni eventuale upgrade, sia qualitativo che quantitativo del vostro sistema di altoparlanti. È un prodotto completo ma facilissimo da usare, con una eccellente aspettativa di vita, dal costo forse non contenutissimo ma ben giustificato dalle prestazioni e dalla dotazione funzionale.

Mario Mollo


Ci è piaciuto

– Le procedure guidate per la configurazione e messa a punto del sistema sono molto ben strutturate ed altrettanto curate nella grafica.
– La sezione di alimentazione ha evidenziato una notevole robustezza, garantendo una capacità di erogazione superiore alla media anche con 5 canali in funzione.
– La timbrica dell’apparecchio, in cui spicca una gamma bassa molto solida ed articolata, non è violenta e non genera alcuna fatica di ascolto.

Non ci è piaciuto
– Alcuni dettagli costruttivi non trasmettono la giusta “risposta sensoriale” ed a fronte di una apparenza curata vengono tattilmente percepiti come economici.


Le misure

 

Caratteristica di carico limite (solo canali frontali)

Peso convenzionale pari a 3          Voto 9

Ottimo carico limite, la potenza in stereo è elevata e fedele al valore di targa, inoltre cresce rapidamente al diminuire del modulo senza interventi delle protezioni almeno fino a 2 ohm.

 

Potenza di uscita in regime continuo (5 canali in funzione)

Sin. front.                 Sin. post.                  Centrale             Des. post.                 Des. Front.

8 ohm                        100 W                    99 W                   100 W                   99 W                         99 W

4 ohm                       118 W                       116 W                  115 W                   117 W                         116 W

 

Peso convenzionale pari a 1         Voto 8

Nella maggioranza dei ricevitori di fascia non altissima la potenza continua erogabile crolla quando si passa da 2 a 5 canali funzionanti contemporaneamente, soprattutto su 4 ohm. Ma non in questo caso..

 

Tritim in regime impulsivo. Carico capacitivo 8 ohm / -60 gradi

 

Peso convenzionale pari a 1     Voto 7

Il test seno+quadra che è stato eseguito è quello denominato “DIM30”, con filtratura a 30 kHz contro i 100 del test standard (“DIM100”), e quindi relativamente più facile. Ciò perché con il segnale da 100 kHz la IMD superava quasi subito (a 73 watt equivalenti) il valore limite fissato. In queste condizioni la saturazione avviene a livelli molto alti e quindi abilita il componente al pilotaggio di altoparlanti anche ben reattivi, purchè di modulo non troppo basso.

 

Potenza di uscita in regime impulsivo (5 canali in funzione, incrementi espressi in dB rispetto al valore continuo)

Peso convenzionale pari a 3          Voto 9

La potenza dinamica è molto elevata, con 5 canali in funzione si toccano fino a 400 watt indistorti per canale su 2 ohm (burst di 6 millisecondi), che ovviamente scendono rapidamente in relazione alla carica dei condensatori di filtro, ma senza alcun intervento delle protezioni.

 

Sezione di conversione digitale/analogico

Segnale PCM campionato linearmente a 192 kHz-24 bit applicato ad ingresso HDMI

 

Risoluzione effettiva

in D/A, word 192 kHz/24 bit:                 sinistro> 16.0 bit, destro >16.0 bit      

Peso convenzionale pari a 1         Voto 8

La sezione di uscita preamplificata è silenziosa quanto basta per raggiungere un buon valore di risoluzione integrale effettiva. Il valore di gamma dinamica (non pubblicato) supera i 102 dB.

 

Risposta in frequenza (a -3 dB, segnale 192 kHz/24 bit)

Peso convenzionale pari a 2     Voto 8

Risposta ben estesa, i 3 dB di attenuazione vengono raggiunti sopra i 60 kHz.

 

Distorsione armonica a -70.31 dB in D/A (tono ad 1 kHz, segnale 192 kHz/ 24 bit)

Peso convenzionale pari a3         Voto 7

Lo spettro del tono a bassissimo livello non è particolarmente pulito.


La Pagella Denon AVR-X6300H

  • Prestazioni: Sia strumentalmente che alla prova dei fatti l’apparecchio non ha evidenziato limiti: molta ciccia, di qualità. 9
  • Possibilità operative: La dotazione di ingressi, i formati trattati, la connettività di rete… Tutto è all’altezza.  9,5
  • Costruzione: Sicuramente l’apparecchio ha molta sostanza, come le sue buonissime prestazioni evidenziano. Qualche particolare costruttivo mostra altresì il desiderio di contenere i costi con dettagli curati esteticamente ma solo nell’apparenza. 8
  • Rapporto qualità/prezzo: Apparecchio funzionalmente completo, dalle valide prestazioni. Il prezzo non è tra i più bassi ma non è ingiustificato. 8
  • Misure: Prestazioni più che buone, specie nella sezione di potenza. 8,1

Carta d’identità

  • Marca: Denon
  • Modello: AVR-X6300H
  • Tipo: sintoampli integrato 11.2
  • Dimensioni (LxAxP): 434x167x3836 cm (senza antenne), 434x235x393 cm (con antenne)
  • Peso: 14,5 kg

 

Caratteristiche principali dichiarate
  • SEZIONE DI POTENZA:
    • Numero canali/potenza: 11 canali, 140 W/ch (8 ohm, 20 Hz-20 kHz, 0,05% THD, 2 canali in funzione), 175 W/ch (6 ohm, 1 kHz, 0,7% THD, 2 canali in funzione).
  • SEZIONE ANALOGICA:
    • Sensibilità: 200 mV. Livello di uscita: 1,2 V.
    • Risposta in frequenza: 10 Hz-100 kHz (+1, -3 dB, modalità Direct).
    • Rapporto S/N: 102 dB (IHF, pes. A, modalità Direct).
    • Distorsione THD: 0,005% 20 Hz-20 kHz, modalità Direct.
  • USCITA D/A:
    • Rapporto S/N: 102 dB.
    • Distorsione THD: 0,008% 1 kHz, 0 dB.
  • INGRESSO PHONO:
    • Sensibilità: 2,5 mV.
    • Linearità RIAA: ±1 dB (20 Hz-20 kHz).
    • Rapporto S/N: 74 dB.
    • Distorsione: 0,03% (1 kHz, 3 V)

Distribuito da: Audiogamma, Via Pietro Calvi 16, 20129 Milano. Tel. 02 55181610 – www.audiogamma.it

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