CES 2018

Sempre più bello, sempre più Show, sempre più vicino all’esperienza d’uso che al prodotto in sé, anche quest’anno il Consumer Electronics Show ci fa da navigatore, indicandoci la strada che percorreremo nel prossimo futuro

Non è stato il CES che mi aspettavo. È bastato saltare, dopo mi sembra 10 anni di presenze continuative, una sola edizione, quella del 2017, per perdere il filo del discorso. Ma non avendo mai mancato un appuntamento con l’IFA, ed anzi proprio sulla scia della mia ultima partecipazione alla fiera di Berlino, mi ero comunque formato un’idea abbastanza chiara di quello che avrei trovato a Las Vegas. Il CES che mi ero prefigurato è risultato però essere piuttosto diverso da quello che ho trovato.

Avrei scommesso su una presenza capillare e massiccia in tutti gli stand degli assistenti di Amazon e Google (che avevano comunque i loro propri padiglioni). L’idea che il tema dell’assistente personale sarebbe stato centrale nell’edizione del 2018 era ovviamente giusta, ma lo è stato in un modo diverso da come lo avevo visto affrontare all’IFA. Al CES è apparso più impersonale, in una forma direi “smaterializzata”. Più che di Alexa, o chi per “lei”, si è molto parlato più genericamente di “intelligenza artificiale”.

La mente torna a quanto TCL ci aveva mostrato a settembre in Germania, con l’assaggio che ci diede di quello che prima o poi diventerà il modo più normale di interagire col televisore, il linguaggio naturale. Questo approccio caratterizzerà prima o poi ogni congegno minimamente tecnologico, dovunque esso si trovi: casa, lavoro, luogo di svago… Quanto dovremo attendere per vivere questo ormai non troppo fantascientifico futuro non è ancora ben chiaro, ma l’idea che il CES rilancia è che tutte le nostre apparecchiature dialogheranno con noi e tra di loro.

A questa visione si sono conformati la maggior parte degli spazi espositivi, che rispetto a due anni fa, ovvero alla mia precedente partecipazione, hanno cambiato volto. Tanto per fare un esempio: allo stand della Panasonic non c’era nemmeno un televisore. Ai nuovi prodotti video era dato spazio nell’area convegni dell’MGM (il più grande hotel di LV), che fisicamente si trova agli “antipodi” del Convention Center, al capolinea opposto della monorotaia che corre lungo la strip. I coreani poi hanno abbandonato il modello “catalogo” dei nuovi line-up, con le schiere di apparecchi gerarchicamente allineati ed etichettati. Vengono invece create molte ambientazioni d’uso, in cui lo spazio dove una volta il settore video la faceva da padrone ha ormai (ma questo accade già da parecchio tempo) lasciato il campo a tutte le altre apparecchiature che popolano le nostre abitazioni. E alle demo degli sviluppi tecnologici che caratterizzeranno i nuovi modelli è data sempre maggior visibilità.

Sebbene gli schermi a LED, nel senso letterale del termine, in cui cioè i pixel sono formati da diodi luminosi, siano ormai una realtà nelle applicazioni “professionali” (digital signage ma anche sale cinema), e sebbene Samsung abbia dedicato una buona parte dell’evento “pre CES” allo schermo The Wall, non dobbiamo attenderci a breve prodotti domestici a costi praticabili. Molto concreti invece sono i miglioramenti della tecnologia a cristalli liquidi, che progredisce nel suo più grande punto debole, il livello del nero. È ancora ben lontana dalle prestazioni dell’OLED, ma sia grazie a miglioramenti sui pannelli, sia grazie ad un ritrovato e diffuso interesse per la retroilluminazione diretta con local dimming (FALD, Full Array Local Dimming), ha fatto un deciso passo avanti. Dal canto suo l’OLED non migliora in termini di luminosità massima, i pannelli 2018 restano sui livelli dello scorso anno, ma introduce qualche benefico accorgimento sulla gestione del livello di emissione. Meno spazio di quanto supponessi ha avuto il tema dei pannelli 8K, mentre molto fermento c’è riguardo alle implementazioni dell’HDR, con l’arrivo dell’HDR10+. In conclusione posso dire con certezza che i TV in arrivo quest’anno avranno davvero molto di nuovo da dire.

LG

L’ingresso dello stand LG, ormai da diversi anni caratterizzato da una sorta di gigantesca anticamera tappezzata di display, quest’anno era reso ancor più scenografico dall’impiego di 246 pannelli OLED curvi da 55” che la casa propone per il mercato del digital signage. Una installazione immersiva (il “canyon” era lungo 27 metri) e devo dire realmente suggestiva. Sempre in tema di OLED curvi, LG ha mostrato un prototipo di pannello arrotolabile, ma a causa di un disguido sulle tempistiche non mi è stato possibile accedere alla sala demo, in un’area riservata. Per quanto riguarda gli apparecchi che vedremo nel corso dell’anno, il lineup 2018 sarà strutturato come quello attuale, ma con sviluppi tecnologici sostanziali.

Davvero notevole il proiettore HU80K, il primo 4K portatile della casa, con chip DMD vobulato e sorgente laser che garantisce una luminosità di 2.500 lumen assieme ad una durata di 20.000 ore.

Un dettaglio del design che caratterizzerà la serie E (OLED).

Molto originale il look della futura serie G (OLED), con la soundbar “incastonata” della cornice trasparente.

I pannelli, come dicevamo nell’introduzione, non saranno più luminosi di quelli del 2018, ma presenteranno degli affinamenti hardware che permetteranno all’elettronica un miglior controllo delle sfumature alle bassissime luci. Inoltre tutti modelli, con esclusione della linea B, saranno equipaggiati con il nuovo chip α9 “intelligent processor”, che incorpora delle LUT (Look Up Table) oltre 7 volte più estese rispetto al 2017 e supporterà i contenuti 4K HFR (High Frame Rate) a 120 fps. Intelligenti saranno anche i nuovi TV, nei quali sarà implementata la piattaforma di intelligenza artificiale che LG ha battezzato (per noi italiani in maniera non del tutto felice) ThinQ, da leggersi “tinkiù” e non “tincù”.

Superba la resa nei nuovi Nano Cell display con retroilluminazione Full Array Local Dimming.

Davvero impressionante la demo che evidenziava i miglioramenti introdotti nell’angolo di visione dei pannelli LCD Nano Cell.

Naturalmente dell’ecosistema ThinQ farà parte anche una serie di elettrodomestici anch’essi intelligenti (robot aspirapolvere, condizionatori e purificatori, controllo luci, smart speaker ecc.). In parallelo prosegue anche lo sviluppo dei display LCD, con le nuove serie SK9500, SK9000 ed SK800, che abbineranno i pannelli Nano Cell alla retroilluminazione FALD. In fermento anche il settore dei videoproiettori, con apparecchi molto intriganti: l’HF85J (Full HD) a tiro corto con lampada laser e fosfori, connessione wireless e app per lo streaming e l’HU80K in risoluzione 4K.

Panasonic

Non avendo visitato l’edizione 2017, non sono in grado di dire come Panasonic abbia organizzato lo spazio espositivo lo scorso anno. Certo è che entrare nello stand quest’anno è stato a dir poco spiazzante: non un solo apparecchio di elettronica di consumo, anche se di schermi OLED trasparenti per applicazioni automotive e simili ce n’erano in quantità.

Il lineup 2018 si articolerà su due serie, la FZ950 e la FZ800 (65 e 55”), entrambe con supporto all’HDR10+; i nuovi modelli disporranno anche della app per lo streaming Prime Video.

La serie FZ950 è equipaggiata con il sistema audio Dynamic Blade sviluppato da Technics: la barra orientabile incorpora quattro woofer, quattro midrange e due tweeter, più un radiatore passivo.

Come anticipato in apertura, l’esposizione relativa all’audio/video è stata allestita nell’area congressi dell’MGM, agli “antipodi” del Convention Center. In quest’area era possibile non solo vedere qualche modello del nuovo lineup, ma anche comparare i benefici offerti dai nuovi pannelli OLED rispetto ai modelli dello scorso anno. Un progresso tangibile. Affinamenti anche per quanto riguarda il nuovo processore HCX, che da quest’anno incorporerà LUT tridimensionali, con miglioramento della gestione dei bassi livelli di luminosità. Sarà possibile effettuare la calibrazione non solo al 5%, ma anche (anteprima nel settore) al 2,5%. Pieno supporto al software Calman che dispone anche di autocalibrazione.

L’UHD Blu-ray player top di gamma UB 820 offre il supporto a tutte e due le codifiche con metadati dinamici, il Dolby Vision e l’HDR10+. Sul più piccolo UB420 ci sarà invece solo l’HDR10+.

Presentate due nuove videocamere 4K, la VXF1 e la VX1, dotate di sensore MOS retroilluminato che, in abbinamento all’ottica F1.8, offre prestazioni molto buone anche in condizioni di scarsa illuminazione.

Samsung

Con un giorno di anticipo rispetto alla giornata delle conferenze stampa e due rispetto all’apertura dei padiglioni del Convention Center, in un evento organizzato in una location elegante ma piuttosto fuori mano, Samsung ha svelato quelli che saranno i suoi piani per il suo prossimo video-futuro. L’annuncio più eclatante è sicuramente quello del sistema The Wall, che mi piace già a partire dal nome pinkfloydiano. Si tratta di un display a LED, o meglio a microLED, ove i diodi luminosi non servono a retroilluminare un pannello LCD ma costituiscono direttamente i pixel dell’immagine. Già nel 2012 Sony aveva esibito un prototipo di un display a LED, il Crystal LED, del quale nulla si è più saputo e che probabilmente è servito allo sviluppo dei maxischermi Cledis.

Il The Wall è concettualmente simile al sistema che Samsung già utilizza nei suoi sistemi “Cinema LED”, ove però la risoluzione 4K è “spalmata” su schermi da 10 metri. Nel sistema The Wall la densità dei pixel è maggiore: il prototipo in dimostrazione infatti aveva una diagonale di 146”. Il display non è costituito da un pannello monoblocco, ma è composto da mattonelle modulari, che possono dare origini a schermi di forma e dimensioni diverse. La resa visiva è superba: la luminosità è elevatissima, davvero superiore ad ogni reale necessità, i colori fantastici, la dinamica incredibile. Credo però che il costo molto elevato faccia di questa soluzione una strada non praticamente percorribile, almeno al momento. Sempre nell’evento pre-CES, Samsung ha mostrato i nuovi display 2018.

Altro prodotto decisamente “notevole” era il display 8K, sempre con retroilluminazione FALD.

Difficile avere una visuale libera sul The Wall, sempre attorniato da una folla stupita.

La notizia bomba è che per i modelli top la casa coreana ha deciso di tornare ad utilizzare la retroilluminazione FALD. Abbiamo potuto assistere ad una comparazione tra i nuovi display e una serie di modelli della concorrenza, tra cui anche, udite udite, un OLED. È stato quindi un confronto leale, ove Samsung non ha avuto timore a confrontarsi con la tecnologia concorrente. Il “nero Samsung 2018” non è ancora un “nero OLED”, ma la qualità raggiunta da questi LCD è comunque sbalorditiva e le immagini utilizzate erano state scelte con encomiabile imparzialità. La luminosità ottenibile è invece irraggiungibile dalla concorrenza. Oltre all’impiego della retroilluminazione diretta, c’è stato anche un grosso lavoro sui pannelli, che fanno uso di barriere tra pixel e pixel per bloccare flussi luminosi indesiderati a qualunque angolo di visione.

Se l’evento in anteprima era incentrato sulle novità tecnologiche, nella conferenza stampa Samsung ha esposto la sua visione del futuro per quanto riguarda l’intelligenza artificiale. Anche il futuro preconizzato da Samsung è fatto di apparecchi che colloquiano tra loro e con gli utilizzatori. L’ecosistema si chiama “Smart-Things” e le prime applicazioni concrete dovrebbero vedere la luce in primavera. La piattaforma è studiata in collaborazione con l’Open Connectivity Foundation, che al momento conta 387 membri, per la standardizzazione di un sistema che sarà tanto più vincente quanto più diffuso. Per quanto riguarda l’assistente personale, Samsung sembra voler percorrere una strada apparentemente solitaria, quella di Bixby.

Sony

Forte dell’elevato consenso meritatamente riscosso dal TV OLED A1 lo scorso anno, Sony prosegue su questa strada con la nuova serie AF8 (55 e 65”), che riprende i punti cardine del modello precedente, il processore d’immagine 4K HDR X1 Extreme e la tecnologia audio Acoustic Surface, ma con un design meno estremo e per questo più “pratico”.

Il lettore BD UBP-X700, compatibile Dolby Vision, permette anche di accedere a servizi di streaming come Netflix, che è praticamente onnipresente su tutti i TV, ma anche a Prime Video, che da alcuni marchi non è sempre supportato.

La nuova serie OLED A8F si presenta con un design più semplice da inserire in ambiente, anche se meno originale della precedente A1.

VP LSPX-A1 è la sigla che identifica il nuovo proiettore Life Space UX a tiro corto 4K (schermo da 120”, 2.500 lumen), inserito in un mobile che incorpora anche un potente sistema audio completo anche di subwoofer. Il prezzo è decisamente esclusivo (30.000 dollari).

In una sessione tecnica su invito, ho potuto constatare l’ottimo risultato in termini di gestione delle bassissime luci, come promesso dal nuovo pannello LG e come mantenuto dal processore Sony. Nella stessa sessione c’era in demo anche un esponente della nuova serie XF90, di estremo interesse per l’impiego della retroilluminazione FALD. Anche in questo caso il test è stato complessivamente davvero convincente; oltre alla qualità della retroilluminazione, ho potuto apprezzare l’ottima gestione del movimento (X-Motion Clarity, che si basa sulla black frame insertion), che interviene sull’altro punto debole della tecnologia LCD, la nitidezza delle immagini in movimento, migliorandola sensibilmente.

La HT-Z9F è la prima soundbar Dolby Atmos/DTS:X 3.1 che grazie al processore Vertical Surround Engine riesce a ricreare il suono 3D delle codifiche audio object based con soli 3 driver, più il sub. La funzione “Vertical S” simula la dimensione verticale anche a partire dalle codifiche standard. Inoltre è possibile abbinare alla soundbar una coppia di diffusori posteriori dedicati (SA-Z9R). C’è il Wi-Fi e c’è anche l’assistente di Google.

In demo allo stand un inquietante prototipo di display 8K da 10.000 nit, il più alto valore massimo di luminosità massima considerato dallo standard HDR; una tale potenza luminosa è davvero eccessiva per un uso domestico. Ma la demo era “imponente”.

Oltre alla sessione video ho partecipato anche ad una demo privata delle novità audio, con particolare riferimento alle nuove cuffie in-ear impermeabili con cancellazione di rumore e alle nuove soundbar con Dolby Atmos virtuale. Anche in questo caso l’impressione è stata nettamente positiva.

TCL

Il primo passaggio allo stand TCL è coinciso con un evento davvero insolito: un blackout che ha coinvolto l’intero padiglione e che è durato quasi due ore. Avevo in passato già sperimentato brevissime interruzioni dell’erogazione dell’energia, ma parliamo di eventi il cui numero si conta sulle dita di una mano. Nonostante l’accaduto, posso garantire che il futuro di TCL si prospetta luminoso.

In esposizione un prototipo di pannello con retroilluminazione FALD a 288 zone spesso solo 9,9 millimetri, capace di una luminosità di 1.200 nit.

La serie P6 è caratterizzata da una cornice molto sottile.

Due possibili alternative di design per la soundbar che equipaggerà la linea C6.

Il marchio infatti continua nella sua crescita, il cui merito è legato all’elevato rapporto qualità/prezzo dei suoi prodotti, non disgiunto però dallo sviluppo di soluzioni innovative. TCL è stato uno dei primi produttori a proporre pannelli quantum dot ed è stato il primo, in occasione della scorsa edizione dell’IFA, a offrire la prima vera demo delle interfacce vocali “intelligenti”. Ebbene, nel corso del 2018 arriveranno sul mercato i primi prodotti con AI, e non è escluso un firmware upgrade anche per qualche modello 2017. Al top del catalogo c’è sempre la Serie QLED Private Theatre Xess X6 (già vista all’IFA); le nuove serie introdotte al CES si chiamano C76 e P6.
Mario Mollo

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