Optoma HD91+

Il marchio Optoma è stato tra i primi a credere nelle potenzialità dei sistemi di illuminazione a stato solido come motorizzazione per proiettori di qualità: proseguendo nel percorso che un paio di anni fa ha portato sul mercato l’HD91, ne propone una versione rinnovata soprattutto nella sorgente luminosa, ma anche nel software di controllo e decisamente più performante.

apertura-optoma_FDS2295

Ancora con una certa lentezza, per il momento, ma i LED continuano ad espandere la presenza nel settore della proiezione video dopo essere divenuti l’unica sorgente per i display LCD: le ragioni per la colonizzazione dei più diversi campi di applicazione sono molteplici, e vanno dal favorevole rapporto di conversione energetica, che nei migliori dispositivi arriva ai 120/150 lumen/Watt, alla purezza del colore rappresentata da bande di emissione fortemente piccate, cioè con bassa larghezza a mezza altezza, alla robustezza meccanica, alla più semplice gestione termica, agli stadi di alimentazione a bassa tensione e, dunque, più semplici da realizzare e perciò di costo più contenuto rispetto a quanto necessario alle ordinarie lampade.

Per non dire della vita media, che nel peggiore dei casi è pari ad almeno quattro volte quella delle lampade, e della stabilità de colore che subisce un degrado molto contenuto e per giunta quando presumibilmente il proiettore è in via di sostituzione (se non già sostituito): giusto per capire di cosa stiamo parlando, facciamo riferimento ad una vita di 20000 ore, che equivalgono a 5000 giorni di doppie proiezioni (in media 4 ore). Con probabilità ragionevolmente vicina alla certezza, il proiettore finir’ per essere sostituito prima dei più o meno quindici anni cui questo corrisponde.

Già soltanto questa non esaustiva lista di qualità la dice lunga sulle possibilità offerte dalle sorgenti di illuminazione a stato solido, quanto meno in termini di bilanciamento tra qualità dello spettro ottenibile, semplicità dell’elettronica, riduzione dei costi della componentistica e dei componenti accessori (radiatori e ventole in primis), flessibilità nel disegno meccanico ed estetico del prodotto finito.

Per non parlare dei continui sviluppi della scienza e tecnologìa dei materiali che in tempi ormai valutabili in termini di un paio di anni lasciano intravedere fondamentali miglioramenti tanto sul versante della qualità dello spettro di emissione, quanto su quello dell’efficienza energetica: è, ad esempio, notizia di questi primi giorni di Aprile la pubblicazione da parte di un gruppo dell’ Università californiana di Santa Barbara dei risultati di una ricerca relativa ad una nuova metodologìa per l’identificazione dei difetti reticolari nel semiconduttore GaN che costituisce la base di molti LED attuali.

La presenza di difetti nel reticolo cristallino è, tra le altre cose, alla base dell’effetto Shockley-Read-Hall che sottrae coppie elettrone-lacuna alla ricombinazione con emissione luminosa e dissipa l’energìa disponibile sotto forma di calore; il lavoro cui si è accennato, dunque, apre la strada verso la produzione di materiali semiconduttori con una maggiore efficienza energetica e con più lunga durata.

E rimangono sempre attivi nel variegato mondo della Fisica dei materiali i filoni che interessano nanostrutture a base Carbonio o altri materiali che in breve potranno essere provate sul campo.
Anche se ancora non è arrivata alla propria fine, l’era delle lampade si sta avviando alla chiusura.

HD91+

Un buon esempio di quanto è possibile ottenere utilizzando i LED in campo videoproiezione è offerto dall’HD91+ proposto da Optoma come successore dell’HD91 commercializzato un paio di anni fa, assieme al cugino HD90 che, nonostante alcune incertezze, si è fatto apprezzare quanto meno per la qualità video.
Il nuovo arrivato pur mantenendo geometrìa e dimensioni del predecessore integra una nuova e più potente sorgente luminosa e migliora alcuni aspetti del software di gestione, e per questo si fregia del “+” suffisso alla sigla, come evidente richiamo alla continuità della filosofìa di progetto.
Ma, soprattutto, continua sulla strada dell’abbattimento dei costi che fino a non molti anni fa per i proiettori a LED erano semplicemente proibitivi.

connessioni-optoma_FDS2310

Come è d’uso, le prese sono disposte tutte sul pannello posteriore e la dotazione appare esaustiva, anche in relazione all’introduzione in impianti complessi, magari controllati da un sistema di domotica: ci sono due porte HDMI 1.4, visto che il Nostro riproduce anche il materiale 3D, la tripla di jack per il segnale Component analogico e la presa VGA per il collegamento di un PC; a seguire la porta USB utilizzata per gli aggiornamenti del software, una seconda porta USB che può gestire dispositivi che assorbono al massimo 1A, due mini-jack per il trigger dello schermo e di altro apparecchio e la presa per il sincronismo degli occhiai 3D. Curiosamente, visto anche il prezzo di acquisto non proprio contenuto, ci è sembrato un tantino stravagante che nella confezione non ci fosse il ricevitore con almeno un paio di occhiali.

È piuttosto corposo l’HD91+, maggiormente sviluppato in profondità, ma in forza del particolare disegno che frontalmente mostra un’impronta grosso modo ellittica la sua “sostanza” non incide sull’impatto visivo e si limita al peso. È elegante il Nostro, con le sue linee curve, le ampie griglie per l’areazione che corrono per tutta la lunghezza dei fianchi (tanto ampie da minimizzare il rumore prodotto dalle ventole) e la sottile nota di colore offerta dall’anello rosso che circonda l’obiettivo. Non ci saranno problemi nel collocarlo in ambiente, sia esso caratterizzato da forme e materiali moderni, ovvero classico o personalizzato.
Il che non è poco!

Il pannello posteriore che occupa quasi completamente la sezione dello châssis ospita una dotazione di prese di completezza tale da permettere di inserire l’apparecchio in impianti di riproduzione sofisticati nei quali è presente un sistema di automazione, cui è dedicata la porta RS-232 assieme, eventualmente fosse necessario, alle due prese jack per il trigger di tapparelle e schermo; gli ingressi del segnale video in standard HDMI sono due, per il collegamento del player e, ad esempio, della consolle per i videogiochi, e sono entrambe in versione 1.4 dato che l’HD91+ gestisce anche i formati 3D. Ci sono poi un ingresso analogico in formato VGA, i tre jack per il Component ed un quarto per il videocomposito: a completare il tutto troviamo una porta USB da usare per gli aggiornamenti del software, una seconda porta USB dedicata all’alimentazione di dispositivi che assorbono al massimo 1A@5V, nonché la presa per il trasmettitore del sincronismo agli occhiali 3D: l’uno e gli altri, però, assenti dalla confezione e perciò da acquistare separatamente.

Sul fianco destro, verso il retro dell’apparecchio, mimetizzati nelle costole delle griglie di areazione si trovano i pulsanti di accensione/spegnimento e selezione dell’ingresso, oltre al LED che segnala la condizione di sovratemperatura: comandi per nulla intrusivi, che si rivelano utili quando il proiettore è collocato a portata di mano ed il telecomando ha le batterie scariche.

Ed a proposito di collocazione, per la massima flessibilità i progettisti hanno previsto le due modalità in appoggio o a soffitto, ma anche la posizione decentrata rispetto allo schermo, alla quale situazione sono dedicate le due regolazioni dello shift dell’ottica (orizzontale e verticale) disposte nella parte inferiore dello châssis ed accessibili con qualche contorsione della mano. C’è però da dire che questa eventuale regolazione è senz’altro di categorìa “una tantum” e quindi va bene così.
I ricevitori IR del telecomando sono due disposti frontalmente e sul dorso, selezionabili singolarmente, così da ottimizzare il controllo in qualunque collocazione.

Il telecomando fornito a corredo è una solida e comoda unità dalla geometrìa standard che però , intelligentemente, porta i pulsanti che controllano alcune impostazioni/regolazioni fondamentali, quali la selezione della sorgente, le regolazioni relative alla qualità video, l’accesso al Pure Engine ed al CMS, così da semplificare la vita dell’utente che non deve necessariamente passare per i diversi livelli del menù per raggiungere la regolazione di interesse. Certo, così facendo la tastiera è più affollata di quanto sarebbe stato strettamente necessario (ma in fondo neanche troppo visto che si tratta di una quindicina di pulsanti in tutto), ma la comodità delle “scorciatoie” è qualcosa che si apprezza soprattutto in fase di messa a punto.

Come accennato nell’occhiello, l’HD91+ utilizza come elemento attivo un DLP (della serie DarkChip 3) pilotato dal sistema di tre LED RGB, cosa che elimina la necessità della ruota colore a beneficio della luminosità e dell’assenza di effetto rainbow: in effetti la casa dichiara per questo proiettore un valore di 1300 lumen (circa il 30% in più rispetto al predecessore) ed il surplus di luce nell’uso si vede, eccome!

Anche perché con sorgenti luminose di grande purezza, la luminosità dei singoli colori percepita dall’occhio è maggiore di quella del bianco di pari intensità: si tratta dell’effetto Helmoltz-Kolrausch che sperimentiamo senza saperlo ogni volta che guardiamo la luce proveniente da sorgenti colorate (dirette o riflesse), in particolare quando in una limitata regione del campo visivo sono presenti regioni con colori differenti e, contemporaneamente, il bianco. Con le lampade a spettro diffuso come quelle ad incandescenza, l’effetto H-K è di minore entità a causa della maggiore larghezza di banda delle singole componenti cromatiche.

La destinazione di elezione per questo proiettore è, dunque, l’ambiente domestico destinato all’intrattenimento, impiego per il quale il proiettore offre tutto ciò che serve assieme ad un buon margine di potenza luminosa in più.

Controlli, regolazioni e Setup

Il software che equipaggia l’HD91+ offre impostazioni e regolazioni che permettono un proficuo e semplice impiego della macchina ad un ampio bacino di utenti: da chi non vuole sapere nulla di smanettamenti, ai più intraprendenti che, colorimetro alla mano, amano passare il pomeriggio nella ricerca della taratura perfetta.
Per questo troviamo funzioni che, anche se non indispensabili, aiutano a semplificare le cose, come è nel caso della ricerca automatica della sorgente: non è certamente una novità, ma per come è congegnata solleva l’utente dalla pur semplice operazione, sia nel caso di un impianto complesso in cui oltre al player siano presenti una consolle per videogiochi e, magari, un PC con uscita VGA, sia nella situazione all’estremo opposto in cui il lettore è collegato direttamente al proiettore. In questo ultimo caso, infatti, la ricerca automatica può essere disabilitata e la macchina “bloccata” sull’unico ingresso utilizzato.

Le opzioni sono parecchie, ma dove la dotazione da il meglio è nelle possibilità di intervento sui molti parametri relativi alla qualità delle immagini: oltre alle usuali regolazioni per luminosità, contrasto e tinta, selezionando la voce Avanzate si apre la porta del parco giochi dello smanettone con le mille attrazioni della curva gamma, dei profili pre-impostati, funzioni del set Pure Engine, regolazioni dell’illuminazione e del CMS.

fianco-Optoma_FDS2311

La destinazione della macchina è chiara già dai tre profili dedicati alla visione di materiale di derivazione cinematografica, denominati Cinema, Riferimento e Film, il secondo dei quali caratterizzato dall’azzeramento delle elaborazioni da parte dell’elettronica di bordo e, dunque, destinato ai puristi più rigorosi; tutti i parametri di qualsiasi profilo sono, comunque, modificabili ma la cosa interessante è la taratura di fabbrica già di suo decisamente soddisfacente. È uno dei rari casi in cui il proiettore messo all’opera senza interventi di sorta fornisce immagini convincenti.

Il pacchetto che Optoma chiama Pure Engine comprende le tre funzioni per la gestione del dettaglio, del movimento e del colore: si tratta di algoritmi sofisticati che all’utente presentano la semplice interfaccia consistente in regolazioni a passi per cui è facile e veloce provare le diverse impostazioni, anche perché abilitando la Pure Engine Demo lo schermo viene diviso in due sezioni affiancate che mostrano il “prima” e il “dopo” la cura ed i confronto visivo aiuta nella scelta. In generale il set di valori previsto per la regolazione di queste funzioni è morbido quanto basta, non ci sono scarti improvvisi insomma, come d’altra parte ci si aspetta da un sistema rispettoso del contenuto originale.

Le operazioni di installazione e messa a punto iniziano con la sistemazione in appoggio o a soffitto e l’operazione è resa semplice dai quattro piedini regolabili, dal Lens Shift che offre un intervallo di variabilità di ±60% in verticale e ±10 % in orizzontale e dallo zoom 1,9X: la combinazione di queste regolazioni permette di posizionare il proiettore indifferentemente su un tavolo basso o su un piano a mezza altezza, l’unico vincolo forte essendo rappresentato dalla distanza che, in forza del tiro dell’ottica, non può essere molto corta. Nelle prove la macchina è stata disposta in appoggio a mezza altezza ad una distanza di circa quattro metri dallo schermo da 150” e questo ha permesso un discreto margine di zoom. In questa fase torna utile l’impiego del reticolo presente tra le opzioni del menù con il quale realizzare il perfetto allineamento con lo schermo.

Selezionata la temperatura colore tra i sei valori (tra i quali ovviamente il D65, ma anche un Nativo) passiamo alla calibrazione dei grigi utilizzando il sistema RGB a due punti presente nel sottomenù Avanzate/Impostazioni colore (ed è qui che i pulsanti del telecomando si rivelano molto comodi!): la regolazione è sufficientemente precisa e la calibrazione con un piccolo errore non presenta grandi difficoltà.

A questo punto i più versati possono decidere di intervenire sul gamut scegliendolo inizialmente tra le cinque opzioni previste, tra cui l’HDTV di riferimento, per poi giocare con i cursori del CMS che, a differenza di quanto si vede di solito, agiscono direttamente sulle coordinate x, y e sulla luminosità. Per poi ricalibrare la scala dei grigi.

I dati forniti dal produttore parlano di una luminosità di targa di 1300 L e di un rapporto di contrasto 600000:1, agendo manualmente sulla regolazione della luminosità dei LED, ovvero utilizzando la modulazione automatica fornita dai tre livelli del Dynamic Black questi valori possono essere modificati al punto desiderato.

L’uso

Dato il blasone del produttore ed il target del proiettore, ci aspettavamo prestazioni interessanti e complete possibilità operative, ma nonostante queste aspettative è stato molto piacevole rilevare la precisione dei profili pre-impostati, in particolare dei tre che maggiormente interessano gli appassionati di cinema, denominati Cinema, Film e Riferimento, che risultano tarati in maniera tanto soddisfacente da permettere l’immediato impiego della macchina.

Ma, volendo, c’è ancora un buon margine di intervento, di livello quasi chirurgico, in forza del completo set di regolazioni relative alla qualità dell’immagine: con questo intendiamo l’insieme delle regolazioni relative alla colorimetrìa, ma anche la possibilità di variare la regolazione delle diverse funzioni complessivamente indicate come Pure Engine.

Dalle prove di visione risulta che le più soddisfacenti condizioni di riproduzione si trovano a partire dal profilo Riferimento, con luminosità dei LED regolata al livello 1 del Dynamic Black: in questo modo si ottiene un contrasto preciso e convincente per la maggior parte dei Blu-Ray di buona qualità. In alternativa anche la regolazione manuale al 100% produce buoni risultati anche se più “duri” di quelli offerti dal Dynamic Black 1, mentre i due livelli successivi, pur migliorando nettamente il rapporto di contrasto tendono a far perdere in maniera sempre più netta i dettagli della modulazione dei neri soprattutto a causa della maggiore luminosità delle zone chiare: un effetto che, se aumenta il contrasto, si traduce in una sorgente di distrazione dal dettaglio. Il suggerimento è, perciò, di provarli limitandone l’uso ai soli materiali in cui la dinamica risulti essere più carente.

L’intensità luminosa prodotta dai LED si dimostra all’altezza dello schermo da 150” utilizzato nelle prove, senza alcun rimpianto per i sistemi a lampada ma, anzi, facendo apprezzare il proiettore per il minimo intervallo di tempo necessario allo spegnimento.

Eccellente il comportamento delle funzioni Pure Engine, sicuramente adatte ad una visione di qualità: in particolare ci è molto piaciuto il Pure Motion, che presiede alla gestione delle immagini in movimento, tanto buono da essere lasciata sempre accesa, seguito a ruota dall’Ultra Detail che effettivamente produce immagini di notevole chiarezza e precisione senza introdurre artefatti visibili (almeno a regolazioni non troppo spinte) e dal Pure Color regolato a bassi livelli di intervento, più che altro per evitare la resa che tende a divenire poco naturale, quasi disegnate piuttosto che filmata.

Piacevole sorpresa, infine, viene dal sistema di raffreddamento che, complice le più contenute richieste dei LED, lavora silenziosamente ma in maniera efficiente, come dimostrato dal fatto anche dopo un prolungato periodo di accensione l’aria in uscita dalle ventole non ha mai raggiunto temperature elevate: un ulteriore punto a favore dell’HD91+ soprattutto se si prevede di installarlo su un tavolo nelle vicinanze della posizione di visione.

Spazio per miglioramenti ce n’è, e sarebbe strano che non ci fosse, ma con l’HD91+ Optoma dimostra le potenzialità dell’accoppiata LED/DLP in proiettori che raggiungono quotazioni molto contenute rispetto a quanto succedeva pochi anni orsono: fatti due conti, però, qualche centinaio di euro in meno sul prezzo sarebbero una ottima proposta. Anche perché a cifre confrontabili oggi è possibile acquistare proiettori 4K di buona qualità, con tutti i benefici che essi portano.

di Giancarlo Corsi


Carta d’identità

  • Marca: Optoma
  • Modello: HD91+
  • Tipo: Proiettore FHD LED/DLP

Principali caratteristiche dichiarate

  • Luminosità: 1300 L
  • Rapporto contrasto: 600000:1
  • Zoom: 1,9X
  • Vita LED: 20000 h
  • Risoluzione: 1920x1080pixel
  • Connettori: HDMI x2, Component, Videocomposito, VGA, USB, Presa sincronismo 3D, Trigger x2
  • Dimensioni: 470x344x160 mm
  • Peso: 8,4 Kg
  • Prezzo: 5.699,00 euro

Pagella

  • Prestazioni: Molto buone.  Voto: 9,0
  • Possibilità operative: Complete ed attuali.  Voto: 9,5
  • Costruzione: Di ottima qualità e design.  Voto: 9,5
  • Rapporto qualità/prezzo: Buono per la qualità, ma prezzo elevato.  Voto: 8,5

Ci è piaciuto

  • La qualità del video
  • La completezza del set di regolazioni
  • La taratura di fabbrica

Non ci è piaciuto

  • I due livelli superiori del Dynamic Black
  • Il design del telecomando

 

Author:

Share This Post On

Submit a Comment