Il top dei sintoamplificatori HT Sony è già di per sé motivo di interesse, ma in questo caso l’interesse è accresciuto dal fatto che questo apparecchio si è aggiudicato l’EISA Awards quale miglior prodotto 2013-2014 della categoria sul mercato europeo. Certamente la qualità di base dell’STR-DA5800ES in termini di prestazioni, funzionalità e costruzione ha inciso notevolmente sull’attribuzione del riconoscimento. Un contributo non trascurabile lo ha anche dato, però, la capacità di questo sintoamplificatore HT di accedere alla rete Sony Entertainment Network per fruire, senza il pagamento di canoni di abbonamento, di contenuti audio e video on-demand.
L’STR-DA5800ES si presenta con le tipiche proporzioni dei modelli di vertice, quindi con un considerevole sviluppo in altezza. Il numero di manopole presenti sul pannello frontale è superiore alla media, essendocene ben quattro, di cui una, quella per la regolazione del volume, di diametro maggiore. Una delle altre tre manopole è dedicata, come normalmente avviene, alla selezione sequenziale degli ingressi, le altre due, invece, sono utilizzate, come avveniva fino a qualche decennio fa di norma sui sintoamplificatori, per la sintonia e per i controlli di tono. Il ricorso a tappi di chiusura che coprono le prese del frontale ha consentito di non utilizzare il classico sportellino ribaltabile.
Caratteristiche e funzionalità
Innanzitutto l’STR-DA5800ES mette a disposizione nove canali di amplificazione e due uscite preamplificate per subwoofer, per cui viene presentato dal costruttore come un apparecchio a 9.2 canali. I canali in eccesso rispetto a quelli corrispondenti al tipo di codifica multicanale dei contenuti riprodotti possono essere utilizzati per inviare in ambienti remoti segnali amplificati stereofonici oppure per elevare la posizione da cui sembrano provenire i suoni registrati sul canale centrale (utile soprattutto nel caso di utilizzo di schermi di proiezione di ragguardevoli dimensioni). Non è invece prevista l’utilizzazione di tali diffusori per simulare, in modo ancor più accurato, l’ambienza di sale cinematografiche o da concerto. In uno di questi ambienti remoti è anche possibile inviare i segnali video e audio digitali che escono da una delle tre uscite HDMI di cui è dotato l’apparecchio.
Tali segnali possono solo essere, però, quelli provenienti da ingressi HDMI. Qualora fosse necessario far arrivare nell’ambiente remoto anche i segnali di altri ingressi video, si dovrebbe far arrivare in tale ambiente anche una delle uscite video remote analogiche dell’apparecchio (videocomposito o component). Per ciò che concerne gli ingressi HDMI, invece, si può contare su ben nove connessioni, otto sul pannello posteriore e una su quello anteriore. Quest’ultima, a differenza di alcuni prodotti della concorrenza, non è compatibile con lo standard MHL (Mobile High-definition Link) utilizzato sui più recenti e sofisticati cellulari per trasferire immagini e video anche in alta definizione.
Gli ingressi audio digitali sono in tutto sette, tre coassiali, tre ottici ed uno USB. Connettendo a quest’ultimo un computer dopo aver installato il necessario driver si può utilizzare la sezione D/A e di amplificazione dell’STR-DA5800ES per riprodurre file audio utilizzando sul computer un player software. Usando invece la presa USB presente sul pannello frontale possono essere collegati dispositivi di memoria o altri dispositivi portatili, tra cui iPhone (fino al modello 4s), iPod touch (fino alla quarta generazione) e iPod nano (fino alla sesta generazione). Trattandosi di un modello top non mancano ovviamente, per ciò che concerne le connessioni audio analogiche, l’ingresso multicanale e l’uscita multicanale di linea, così come l’ingresso phono per chi desidera ancora utilizzare il buon vecchio giradischi analogico. Per ciò che concerne altre connessioni analogiche audio e video si rimanda alla foto e alla didascalia relative al pannello posteriore. La gestione di segnali video 4K è possibile su cinque connessioni HDMI, tre di ingresso (due sul pannello posteriore e uno su quello frontale) e due di uscita, ma solo in modalità pass-through.
Per le elaborazioni del segnale video viene utilizzato un potente processore Faroudja di cui non è stato possibile individuare il modello, dato che su questo integrato è applicato un voluminoso dissipatore di calore. L’apparec-chio può naturalmente essere collegato alla rete locale domestica, ma solo via cavo (sebbene sia dotato di quattro connessioni ethernet invece dell’unica normalmente disponibile). Non essendo quindi l’STR-DA5800ES in grado di connettersi in modalità wireless alla rete di casa (cosa che invece fa la PlayStation 3 che costa un decimo…), occorre o acquistare per qualche decina di euro un adattatore wireless-ethernet, oppure far arrivare il cavo ethernet fino all’apparecchio.
Per la fruizione di contenuti presenti su nodi della rete l’apparecchio è in grado di gestire il protocollo DLNA ma non quello AirPlay. I tipi di file audio che possono essere riprodotti dalla rete, ma anche da dispositivi eventualmente collegati alla presa USB, sono wav (fino a 192 kHz/24 bit), flac (lo stesso che per i wav) e mp3. Solo da porta USB possono invece essere riprodotti file wma e aac, purché non codificati DRM o lossless. Dalla rete possono essere inoltre riprodotti i file video mpeg-2 e XviD, mentre da porta USB quelli mpeg-4 AVC, wmv9 e mpeg-1 (se non codificati DRM) nonché i file AVCHD generati da telecamere HD. Infine sia da rete sia da USB possono essere riprodotti file d’immagine del tipo jpeg, png e gif. Se la propria rete locale è connessa ad internet è poi possibile la riproduzione delle radio digitali.
È disponibile la funzione PIP (Picture In Picture) per vedere, in piccoli riquadri dello schermo, fino a quattro ingressi HDMI dell’apparecchio. La funzione di autocalibrazione è, come di consueto per i prodotti Sony, la Digital Cinema Auto Calibration (DCAC) che consente, con l’ausilio di un microfono stereofonico da collocare nel punto di ascolto, di individuare ed impostare automaticamente tutti i principali parametri relativi ai diffusori (numero, dimensioni, distanza, livello di emissione e curva di equalizzazione). A differenza di altri sistemi, non si è riusciti ad ottenere la visualizzazione delle curve di equalizzazione impostate dal sistema, non avendo trovato traccia sul manuale di questa possibilità. È possibile modificare manualmente la risposta in frequenza di ogni diffusore, ma solo attraverso dei semplici controlli di tono per i bassi e gli acuti (fa eccezione il canale centrale, per il quale è disponibile anche il controllo dei medi).
Franco Guida
Ci è piaciuto
- Notevole flessibilità operativa
- Comodità d’accesso al video on-demand senza abbonamento
- Qualità costruttiva
Non ci è piaciuto
- Connessione HDMI frontale non compatibile MHL
- Connessione wireless non prevista
Marca: Sony
Modello: STR-DA5800ES
Tipo: sintoamplificatore HT
Dimensioni (LxAxP): 430x188x420 mm
Peso: 17,8 kg
Caratteristiche principali dichiarate
Potenza massima: 120 W per canale (8 ohm, 20-20.000 Hz, THD 0,09%, 2 canali pilotati), 120 W per canale (4 ohm, 20-20.000 Hz, THD 0,15%, 2 canali pilotati), 130 W per canale (8 ohm, 1 kHz, THD 0,7%, 2 canali pilotati).
Connessioni: 9 ingressi/3 uscite HDMI, 2 ingressi component, 5 ingressi videocomposito, 2 uscite component, 3 uscite videocomposito, 1 ingresso phono, 8 ingressi audio linea, 3 uscite audio rec, 1 ingresso audio multicanale, 4 uscite audio stereo (di cui 2 per zona 2 e zona 3), 1 uscita pre multicanale, 7 ingressi audio digitali (3 ottici, 3 coassiali, 1 USB)
Distribuito da: Sony Italia, Via Galileo Galilei 40, 20092 Cinisello Balsamo (MI). Tel. 02 618381 – Fax 02 61838377
L’approfondimento – Sony Entertainment Network
La visione domestica a pagamento di contenuti video scelti dall’utente (soprattutto film, ma anche documentari, concerti, ecc.) in un catalogo più o meno vasto è avvenuta per molti anni noleggiando o acquistando il supporto fisico sul quale tali contenuti erano registrati. Si cominciò con la cassetta VHS, sostituita poi dal DVD, ma già dall’avvento del Blu-ray le cose erano molto cambiate. Da un lato la diffusione sempre maggiore di internet in ambito domestico ha dato inizio al fenomeno dei contenuti scaricati illegalmente.
Dall’altro era aumentato il numero di clienti delle pay-TV che potevano accedere a canali specializzati in una tipologia di contenuti (film, documentari, ecc.) e che si accontentavano di scegliere tra la programmazione che al momento era trasmessa in diretta. In tempi più recenti, poi, è diventato possibile replicare ciò che avveniva con il noleggio o la vendita dei supporti fisici, ossia visionare a pagamento, per pochi giorni o senza scadenze temporali, contenuti video on-demand distribuiti via internet che l’utente può scegliere all’interno di un archivio più o meno esteso (peraltro in questo caso, quando la connessione internet è sufficientemente veloce, diviene possibile fruire dei contenuti in streaming, e quindi in tempo reale, pochi secondi dopo averne fatto richiesta). In effetti, oltre alle dimensioni dell’archivio, molti altri fattori possono rendere più o meno appetibili questi servizi all’utente finale che non voglia cedere alla tentazione dello scaricamento illegale dei contenuti da internet.
Ci possiamo limitare a citare i principali quali il costo, l’attualità dei contenuti (si può andare da film ancora presenti nelle sale cinematografiche a film già trasmessi sulle pay-TV o addirittura sulle TV non codificate ad accesso libero), la qualità video e audio, le garanzie di visione a tempo indeterminato nel caso della vendita (se il fornitore del servizio cessa la sua attività questa garanzia potrebbe venire meno a differenza di ciò che accade quando si acquista il supporto fisico), la comodità di fruizione (includendo anche la facilità di installazione, se richiesta, e la tipologia di dispositivi sui quali è possibile la fruizione, ad esempio computer, cellulari, tablet, lettori di dischi ottici o sintoamplificatori connessi a internet, dispositivi specifici, come nel caso della Apple TV, ecc.). La concorrenza in questo settore sta per diventare accesa anche in Italia dato che sono sul mercato o stanno per entrarci aziende del calibro di Apple, Sky, Mediaset, Google, alcuni dei principali operatori di telefonia, Netflix e, appunto, Sony (limitandosi a citare solo alcuni dei più noti).
Quest’ultima, che ha peraltro il vantaggio di essere presente sia nel mercato degli impianti HT sia in quello dei contenuti video (Sony Pictures), oltre che in quello dei videogiochi (con le diffusissime PlayStation 3, utilizzabili anche come lettori Blu-ray e player di rete), per incrementare l’appetibilità della sua proposta, alla quale ha dato il nome di Sony Entertainment Network, ha puntato soprattutto sulla comodità di fruizione e sulla qualità. Infatti ha innanzitutto consentito anche la fruizione diretta sull’impianto HT domestico, facendo sì, nel caso dell’apparecchio in prova, che fosse il sintoamplificatore HT a preoccuparsi di scaricare i contenuti richiesti, di decodificarli e di inviarli allo schermo TV (o al proiettore) e ai diffusori.
L’utente non deve quindi collegare altri apparecchi all’impianto e può utilizzare il telecomando del sintoamplificatore HT per accedere al servizio on-demand e selezionare i contenuti che gli interessano. Tuttavia, per quanto detto nel paragrafo che descrive le caratteristiche funzionali, occorre in qualche modo connettere la rete domestica alla porta ethernet dell’apparecchio. Per quanto riguarda invece la qualità, si può dire che i contenuti HD vengono forniti nel formato Full HD 1080p, lo stesso utilizzato sui dischi Blu-ray, a differenza di ciò che capita a volte con altri servizi di video on-demand.
Relativamente ai costi si è scelto poi di non richiedere il pagamento di canoni di abbonamento e di contenere entro limiti ragionevoli le tariffe, prevedendo una maggiorazione non eccessiva nel caso si richiedano contenuti HD invece che SD (in una delle foto contenute in questo box potete vedere le tariffe di uno specifico film). In questo momento Sony ha il vantaggio che alcuni fornitori di contenuti per i quali su apparecchi HT prodotti dalla concorrenza sono già disponibili le applicazioni che ne consentono la fruizione (ad esempio Netflix) non sono ancora entrati nel mercato italiano.
Quando ciò avverrà ovviamente la competitività dei servizi Sony Entertainment Network, misurata utilizzando i parametri sopra specificati, dovrà essere verificata tenendo conto anche di questi nuovi concorrenti. Ultima annotazione per segnalare che, qualora l’utente già disponga di un account PlayStation Network, può direttamente utilizzarlo anche per Sony Entertainment Network, che consente in un unico ambiente di accedere a film, musica e videogiochi.
L’Ascolto – Prestazioni di notevole livello
Per quanto riguarda il video, non è stato possibile mettere alla prova il processore Faroudja nelle funzioni di up-scaling e di deinterlacciamento utilizzando gli ingressi digitali HDMI poiché tali funzioni sono attivabili solo per gli ingressi analogici videocomposito e component. Per ciò che concerne l’audio, la sezione di amplificazione si è distinta per una timbrica naturale e una notevole rotondità di suono.
La definizione non è quella delle migliori elettroniche, ma comunque adeguata ad un apparecchio di questa fascia di prezzo. Le riserve di potenza si dimostrano in grado di gestire anche spunti dinamici particolarmente impegnativi, sebbene la pulizia del suono tenda leggermente a diminuire ai livelli di ascolto più elevati. L’impatto che l’apparecchio è in grado di trasmettere nei picchi di segnale, soprattutto in modalità multicanale, è comunque notevole e tale da assicurare forti emozioni nei passaggi più movimentati delle colonne sonore cinematografiche.
Nell’ascolto in modalità stereofonica con sorgenti di elevata qualità si è cercato di evidenziare la qualità della sezione di conversione D/A alternando l’utilizzo dell’ingresso analogico e di quelli digitali. In quest’ultimo caso non è stato possibile provare la funzione H.A.T.S. (High quality digital Audio Transmission System) che consente la riduzione del jitter audio sulla connessione HDMI. Infatti questa funzione è attivabile solo se si utilizza come sorgente il lettore SACD Sony SCD-XA5400ES dotato appunto di uscita HDMI.
Comunque con altre sorgenti, utilizzando l’ingresso digitale coassiale a confronto con quello analogico, emergono, come è naturale quando si impiegano sorgenti stereofoniche di pregio, i limiti della sezione di conversione D/A incorporata nel sintoamplificatore HT. Tali limiti si possono individuare soprattutto in una definizione sonora non altrettanto elevata ed in una focalizzazione dell’immagine sonora meno precisa. Tuttavia in questa fascia di prezzo il comportamento si può considerare particolarmente buono.