Metz Oled UHD Display

Anteprima della nuova linea Novum di Metz con pannelli OLED UHD di ultima generazione

Metz_Novum_55

Fondata nel 1943, Metz inizia la produzione di elettronica di consumo qualche anno più tardi, distinguendosi subito per i flash in campo fotografico, tra cui il primo a transistor del 1957, proseguendo poi con tv e impianti stereo. Nonostante l’infelice congiuntura di mercato e i cali di fatturato abbiano spinto all’abbandono della divisione tv da parte della concorrenza, Metz non vi ha rinunciato.

Il 2014 per l’azienda tedesca è l’anno della svolta con cambiamenti in ambito produttivo, sviluppo e ricerca e competitività; fondamentale la partnership con Skyworth, primo produttore cinese di tv sia a livello di distribuzione che vendita ma con voce in capitolo anche per set-top box e in ambito bianco. Con l’acquisto di Metz nasce la Metz Consumer Electronics e Skyworth ha così ottenuto un network di distribuzione a livello europeo pur proseguendo le collaborazioni con altri marchi tv.

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Nonostante sia sorto nel 1988 Skyworth è un colosso, quinto polo a livello mondiale in ambito televisori con produzione annuale di 15 milioni di pezzi, primi ad aver introdotto lo standard OLED in Cina. L’acquisto di Metz ha garantito stabilità a livello produzione e tra ottobre e novembre 2015 si è andati a mercato con tv prodotti in Germania mentre ad aprile 2016 è stato completato il processo di approvvigionamento componentistica e materie prime.

La presenza di Skyworth ha inoltre velocizzato il processo di produzione da parte di Metz di due nuovi chassis (CH.616) con implementazione UHD 4K, HDR e DVBT-2, pannelli OLED (solo piatti) di ultima generazione su cui Metz punta per il salto di qualità con prodotti alto di gamma a prezzi che mirano a sbaragliare la concorrenza. La gamma Novum (55” e 65”) sarà presentata a IFA Berlino e messa in vendita in Italia da fine settembre 2016. A un recente incontro Audiogamma con i rivenditori abbiamo avuto modo di avvicinare in anteprima la nuova serie Novum OLED.

 

Uno standard maturo

Lo standard OLED da Metz è stato abbracciato solo recentemente ma già due anni fa venne preso in considerazione, giudicato non abbastanza ‘maturo’.

In ambito gestione spazio colore la preoccupazione di avere la maggiore compatibilità possibile inizia a manifestarsi da parte di chi avrebbe piacere di non incontrare nell’immediato futuro difficoltà a fruire al meglio, senza compromessi in gamma dinamica, i colori offerti sia da broadcaster che in ambito liquido o preregistrato. La linea Novum ha abbracciato sia il noto HDR (fondamentale per la gestione in primis dei Blu-ray UHD 4K da poco in commercio e in seguito per il broadcast) ma anche il differente spazio colore Dolby Vision di cui ancora non si hanno a disposizione programmi per saggiarne la resa.

3D compliant ma gestione passiva dimezzando la risoluzione mantenendo qualità e visione senza affaticare la vista: occhiali con lenti in plastica molto leggeri, il taglio della risoluzione 4K porta comunque alla visione 2K, quindi nativa, del materiale stereoscopico su Blu-ray. Spazio anche all’ambito suono come da tradizione Metz con sistema a cabinet in legno dotato di speaker a due vie, attivo da 80 Watt (potenza sopra a qualsiasi altro prodotto della concorrenza, un gradino sopra l’OLED LG 65G6V da 60 Watt) ed equalizzatore, sound bar comunque non rimovibile (altrimenti si perderebbe il sensore IR), possibilità display aggiuntivo per informazione sul canale e funzione orologio.

Altro segno di distinzione il doppio ricevitore integrato DVB-T2 (compatibile con codifica video HEVC o H.265 che dir si voglia), doppia registrazione possibile anche in formato UHD (per programmi non protetti) tramite PVR con hard disk integrato da 1 Terabyte, anche in questo caso caratteristica unica nel segmento di mercato specifico OLED.

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Aggirare l’ostacolo

Lo standard OLED RGB (dove sono i colori stessi a generare luce) ha grandi vantaggi: qualità intrinseca dell’immagine a livello colori e profondità neri, contrasto, angolo di visuale e velocità di risposta. Il rovescio della medaglia è legato ai costi di sfruttamento della lastra madre, sfruttata principalmente per schermi dalla piccola diagonale come i cellulari, non eccellente resa per la luminosità e rapido decadimento del blu rispetto a verde e rosso (nel corso del tempo per controbilanciare occorre aumentare la tensione sul blu come fa Sony in ambito broadcast, resa eccezionale ma il costo per un monitor attorno ai 30” è di 30.000€+iva).

La soluzione impiegata nei pannelli Metz (la stessa presente in quelli LG) per contro vede la presenza di OLED bianchi con filtri colore RGB (WRGB), in questo caso si aumenta notevolmente la luminosità (picchi fino a 800 nit), diminuiscono i consumi e si ovvia al problema del rapido decadimento del blu. La profondità del nero così come fedeltà e ricchezza cromatica sono al momento insuperabili, come se il pannello utilizzasse un pixel dimming con 33 milioni di zone controllabili. Con siffatta tecnologia la godibilità dello schermo anche in un locale luminoso rimane comunque elevata.

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Questione d’angolo

Vale la pena sottolineare quanto sia limitato l’angolo di visione al fine di ottenere il massimo della resa del pannello, quando per esempio ci si trova davanti a un LED/LCD luminosità e contrasto raggiungono il 100% solo e unicamente se ci si trova centro schermo. Se per esempio la posizione fosse anche solo 20° a destra o sinistra rispetto al centro la perdita della luminosità sarebbe attorno al 20% mentre l’abbattimento del rapporto di contrasto sarebbe addirittura del 50%, perdendolo del tutto già a 40°. I problemi diminuiscono passando a display IPS (impiegato da Metz per i pannelli LED) dove il rapporto di contrasto a 20° sarebbe invece pressoché identico alla visione centrale e poco meno a 40° e anche la luminosità si manterrebbe decisamente elevata anche a 10° di scostamento dal centro.

Solo con l’OLED anche a 20° luminosità e rapporto di contrasto sono identici alla visione centrale, con lieve decadimento che inizia dopo i 25° e un abbattimento solo del 20% a 40°. La luminosità per gli OLED Metz è dichiarata non critica, in modalità SDR si hanno 400 cd/m2 che diventano 800 cd/m2 in HDR, certo non full white ma comunque fino al 50% dell’area dello schermo si mantengono comunque le 400 cd/m2 che poi scendono a 300 cd/m2 salendo al 60%. Se ne avvantaggia anche l’uniformità dell’illuminazione che, rispetto al centro, ai bordi mantiene una resa tra il 90% e il 95% contro per esempio il LED IPS che scende al 75% o gli standard Edge LED coi quali si abbatte drammaticamente dal 60% al 70%.

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Telaio d’eccellenza

La gamma Novum è stata realizzata partendo dal telaio Metz 616 (sviluppato cioè nel 2016) in cui sono state traslate tutte le dotazioni e funzionalità migliori dei precedenti apparati, aggiungendo elementi senza mai togliere nulla, telaio che incorpora la migliore componentistica a mercato, robusta e veloce. Un esempio potrebbe essere la visione di un contenuto 4K UHD via satellite dove il processore interno sarebbe impegnato per non più del 10%. Riguardo la gestione canali dgtv memorizzati c’è finalmente possibilità di modificare la lista LCN a piacimento, fino a 8 liste di preferiti.

Flessibilità attraverso il Media Player integrato trasformando il tv in sintonizzatore per device collegati nella propria rete casalinga, sia programmi in diretta che registrati se in chiaro, se criptati occorre sempre la CAM e comunque a patto che il broadcaster conceda i diritti della visione in differita (non più consentito da Premium). Compatibilità DLNA (Digital Living Network Alliance), 8 sintonizzatori: due digitali terrestri, due satellitari, due cavi, due analogici. Permette in contemporanea: doppia registrazione da dgtv e satellite, visione di altro canale e riproduzione remota di precedente registrazione.

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Dato che il Novum 65” presente alla dimostrazione non era ancora dotato di firmware HDR compliant la visione di alcuni Blu-ray di recente pubblicazione è stata possibile ma senza poterne davvero saggiare tutte le potenzialità data la compressione in gamma dinamica attuata dal player Panasonic UHD cui era connesso. Last but not least entrambi i modelli saranno disponibili con supporto e piantana per appoggio a pavimento oppure con base circolare per uso su mobile, attualmente l’unica a mercato con possibilità di rotazione schermo; a disposizione eventuale ancoraggio a muro.

Con i nuovi modelli Metz l’OLED ha definitivamente spezzato una lancia a favore di uno standard e una resa qualitativa sorprendenti mentre vale la pena quanto meno riflettere su eventuali riserve da sciogliere sui rischi di ritenzione d’immagine anche se (speriamo) in misura inferiore rispetto al passato.

di Claudio Pofi

 

Un particolare ringraziamento a Roberto Missoli, Division Manager presso Audiogamma e Guido Baccarelli, CEO Audiogamma


Caratteristiche salienti gamma Novum Metz

  • Schermo (solo) piatto
  • Tipo: 4K UHD pannello 3840×2160
  • Ingressi: HDMI con HDCP 2.2 (4K@60p). Alcuni ingressi secondari laterali, il resto dei terminali posizionati posteriormente con inserimento verticale dal basso verso l’alto
  • Compatibilità spazio colore HDR e Dolby Vision. Gestione 10 bit profondità colore. Pannello 3D passivo (visione comunque 2K attraverso occhiali non LCD, più leggeri).
  • Doppio tuner DVB (C/T2/S2, HD-Pip) con compatibilità encoding H.265
  • Doppio slot Common Interface (CI+)
  • Doppio ricevitore satellitare
  • Media Player 4K
  • Wi-Fi integrato / Lan / Bluetooth
  • 1 Hard Disk PVR da 1 Tb
  • Cabinet in legno con altoparlante attivo, 2 vie/80 Watt
  • Oltre al fissaggio a parete: a scelta piantana oppure base circolare in metallo per appoggio su mobile, entrambe rotanti.
  • OLED 55” (4.999 €) / 65” (6.999 €), 3 anni garanzia, dotazione tecnica identica per entrambi. Il 65” misura 145,2 x 94,1 x 42,0 centimetri e pesa 25 Kg, il 55” misura 122,9 x 80,3 x 42,0 centimetri e pesa 20 Kg.

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