La serie C855 fa parte dell’offerta premium del costruttore cinese e si distingue per la retroilluminazione Mini-LED unita allo strato Quantum Dot del pannello: viene proposta soltanto in tagli “ultra large”, da 65 fino a 98 pollici, per seguire l’orientamento del pubblico verso schermi sempre più grandi. Se poi si vuole esagerare e si ha spazio a sufficienza, si può sempre passare ai 115” del modello top X955… Entrambi premiati con l’EISA Award.
Il miglioramento continuo delle prestazioni dei TV prodotti da TCL si è sviluppato sull’onda dell’evoluzione dei servizi di streaming più diffusi negli ultimi anni, ad esempio Netflix, Prime Video e Disney Plus, i quali hanno reso accessibili al grande pubblico i contenuti in 4K HDR.
La casa, da sempre al lavoro per rendere le tecnologie di alta qualità accessibili a tutti, ha realizzato un pannello QLED Premium con una luminosità massima di poco superiore a 3.500 nit, concepito per proporre immagini con maggiore volume colore e contrasto intenso, per merito dello strato Quantum Dot e della rinnovata retroilluminazione Mini-LED, che abbina l’incremento della luminosità alla maggiore efficienza energetica, nonché delle 2160 zone per il local dimming disponibili nel modello da 75 pollici che abbiamo a disposizione per la prova.
Il pannello, che ha un rivestimento antiriflesso, è di tipo Vertical Alignment: permette un refresh a 120 Hz per ottenere il meglio dai programmi sportivi e fino a 144 Hz per il gaming. Rispetto a quest’ultima tipologia di segnali, il TV supporta AMD FreeSync Premium Pro e Dolby Vision Game assieme alle modalità VRR (Variable Refresh Rate) e ALLM (Auto Low Latency Mode) di HDMI 2.1 per migliorare i tempi di risposta, ridurre il ritardo del segnale in ingresso dalle console di gioco e aumentare la fluidità dell’esperienza utente, il quale può servirsi di una Game Bar avanzata che permette la regolazione fine di molti parametri video.
Per quanto riguarda la riproduzione di segnali HDR, l’apparecchio consente la visione di contenuti HLG, HDR10+, Dolby Vision (anche IQ grazie al sensore di luminanza ambientale) e perfino in formato IMAX Enhanced, che è disponibile con alcuni servizi di streaming e su Blu-ray 4K; con quest’ultimo formato le elaborazioni video vengono disattivate. È possibile intervenire sulla calibrazione in modalità manuale oppure utilizzando strumenti come Calman. Grandi passi in avanti sono stati fatti con la riscalatura delle immagini SDR HD e 720p, la quale si serve di reti neurali e del “deep learning”, allo scopo di istruire l’intelligenza artificiale che alimenta il processore AiPQ 3.0 dell’ultima generazione con modelli sempre più dettagliati per il miglioramento delle immagini. Il sistema audio 2.1.2 integrato (2.2.2 nelle due diagonali più grandi) supporta il Dolby Atmos e DTS:X; la potenza complessiva offerta dai driver “full range” assieme al subwoofer è di 60 W.
Passando all’estetica del prodotto, che si mantiene coerente coi modelli precedenti, è abbastanza sottile; fino a questa diagonale arriva in dotazione un solido stand da tavolo, mentre 85 e 98 pollici impiegano delle “zampette”. La base di appoggio è di metallo con elegante finitura sabbiata grigio scuro, che si innesta tramite delle guide e si avvita al supporto, che può essere fissato a due diverse altezze alternative per concedere più o meno spazio tra il bordo inferiore e il mobile su cui sarà collocato, facilitando l’eventuale installazione di una soundbar sotto al TV. Il coperchio di plastica del supporto stesso è rimovibile ed è provvisto di alcune scanalature per consentire il passaggio di cavi.
Alternativamente, i fori VESA in formato 500×400 permettono l’installazione a parete utilizzando una staffa dimensionata sul peso dell’apparecchio, il quale supera i 32 kg; nel caso di questo tipo di installazione occorrerà tenere conto di una certa enfasi della gamma bassa, data la presenza nel sistema audio del subwoofer, che è collocato proprio a ridosso della staffa stessa.
Osservando il retro, come di consueto per TCL, è visibile sulla destra l’ingresso di alimentazione con vaschetta IEC, mentre le connessioni sono collocate sul lato opposto. In questa zona, partendo dall’alto, c’è la porta USB 2.0, la presa di rete Ethernet, due porte HDMI 2.1, che gestiscono, rispettivamente, segnali 4K@144 Hz e 4K@120 Hz con una capacità di 48 Gbps, gli ingressi per antenna terrestre e parabola, l’uscita Toslink per l’audio digitale, le altre due porte HDMI 2.1 (la 4 è compatibile ARC/ eARC) per segnali 4K fino a 60 Hz e 18 Gbps di capacità, e l’ingresso jack da 3,5 mm per audio e video composito con adattatore. Poco sopra queste ultime tre connessioni si trova lo slot CI+ 1.4 per utilizzare una CAM. Nella parte bassa del retro, ben nascosta, vicino all’angolo sinistro, è presente una porta USB 3.0 a fianco della cornice metallica del TV. La connettività di rete è disponibile anche in modalità senza fili, grazie all’interfaccia Wi-Fi 6, mentre le cuffie si possono collegare esclusivamente tramite Bluetooth, vista l’assenza della corrispondente uscita jack.
Nessun cambiamento rispetto alla gamma 2023 per il System-on-Chip a bordo: la scelta è caduta di nuovo sull’MT5889 di Mediatek, un quad-core Cortex-A73 con GPU Mali-G52, 3 GB di RAM e 64 GB di memoria interna. L’apparecchio è equipaggiato con Google TV, che sfrutta il sistema operativo Android 12 e consente l’utilizzo di numerose app. Per il controllo vocale sono disponibili sia l’Assistente Google, sia Alexa di Amazon. Il collegamento di dispositivi portatili, come PC, smartphone e tablet, è assicurato dalla compatibilità con le tecnologie Chromecast, Miracast e T-Cast, oltre ad AirPlay 2 e HomeKit per quanto riguarda i prodotti Apple. Non manca la compatibilità DLNA e la presenza di un riproduttore multimediale integrato che permette la riproduzione di numerosi formati audio e video.
Il telecomando distribuito con l’apparecchio è di nuova concezione: molto piccolo, privo della retroilluminazione e dei tasti numerici, sostituiti da un singolo tasto che richiama a schermo diverse funzioni, tra le quali la tastiera numerica e quella dei colori, utile per i servizi interattivi HbbTV; il controllo del volume è simile a quello degli smartphone, dato che utilizza un bilanciere posto di lato. Nella confezione è previsto anche il manuale d’uso, le viti di fissaggio e il cavo di alimentazione.
La prova
Un TV di queste dimensioni, per essere installato correttamente, deve essere maneggiato da almeno due persone; c’è pure bisogno di un discreto spazio per appoggiarlo a faccia in giù e montare senza problemi il pesante stand.
Dopo il posizionamento finale, procedo col collegamento del cavo d’antenna, del cavo LAN, del lettore Blu-ray 4K e del cavo di alimentazione, così da attivare il setup iniziale, che è abbastanza scorrevole, come il processo di sintonizzazione dei canali TV, che si completa in tempi molto brevi.
Il telecomando, abbastanza compatto, è provvisto del microfono per il controllo vocale (i microfoni ci sono anche sotto il pannello, ma a fianco del pulsante multifunzione posto al centro c’è un interruttore per disattivarli) e ha il controllo del volume in una posizione inusuale, cioè di lato come sugli smartphone; assente la retroilluminazione, che complica l’operatività al buio sui comandi, come i tasti dedicati al controllo della riproduzione di contenuti.
La scelta di non includere la tastiera numerica o un secondo telecomando completo è un po’ frustrante quando si guardano le trasmissioni convenzionali, bisogna farci l’abitudine. Completate le operazioni, inizio come al solito con un po’ di zapping tra le varie emittenti del digitale terrestre, riscontrando una buona qualità delle immagini in modalità “Standard”, che sui canali HD propone una vivace resa cromatica, una buona luminosità e un ottimo contrasto; disattivo, però, la compensazione digitale del movimento che, secondo me, crea più problemi che vantaggi, in quanto le immagini mi sembrano troppo artificiose. Per quanto riguarda la TV interattiva, l’apparecchio TCL supporta lo standard HbbTV 2.0.3 diffuso in molte nazioni europee e permette la visione del canale Rai 4K in streaming.
Prima dei test di visione con i supporti 4K disabilito anche il sensore di luminanza e vado a introdurre nel lettore il disco di “Sopravvissuto: The Martian”, ché nelle scene al capitolo 6 la luminosità si esprime in tutto il suo splendore: il riflesso del sole nell’oblò del tunnel d’ingresso o sui pannelli solari durante le operazioni all’esterno della base marziana è veramente esagerata; buona la profondità del nero.
Molto luminose anche le piccole zone luminose corrispondenti alle lampade all’interno della base, nelle scene scure. Sostituisco il supporto con la prima parte di “Dune” diretto da Villeneuve, in Dolby Vision: le immagini sono caratterizzate da grande luminosità, buona gestione del contrasto ed incarnato abbastanza naturale. In “Top Gun: Maverick”, anche questo in Dolby Vision, le scene all’interno dell’abitacolo vengono riprodotte con un ottimo livello di dettaglio nelle aree scure, il girato in piena luce ha una resa cromatica molto incisiva e un ottimo contrasto.
Con “Bohemian Rhapsody”, codificato in HDR10+, le immagini sono luminose e ben contrastate, piuttosto ampia la palette di colori. Noto che, mentre con i segnali Dolby Vision è possibile attivare la modalità “Chiara”, “Scura” o “IQ”, per HDR10+ non ci sono modalità aggiuntive da selezionare. Un valore aggiunto per i segnali in HDR10 “normale” è costituito dalla possibilità di attivare la mappatura dinamica dei toni, che permette di compensare l’assenza di metadati dinamici.
Per i test in SDR mi sono limitato al Blu-ray di “Samsara”, un riferimento per la qualità video 1.080p, impostando la modalità “Miglioramento HDR”: i colori sono abbastanza accesi, ad esempio il rosso e il verde risultano piuttosto carichi, mentre rilevo un’ottima la resa dei dettagli, anche sugli sfondi. Con contenuti a bassa risoluzione, “Il Gladiatore” e “Il Ritorno del Re” in formato DVD ad esempio, il processore AiPQ aggiornato offre una resa cromatica discreta e un buon livello di dettaglio, considerata la tipologia di segnale sorgente.
Nonostante non si possa definire fulminea la risposta dell’interfaccia utente di Google TV, l’ho trovata abbastanza veloce. Visiono qualche contenuto 4K su YouTube per saggiare il comportamento con i contenuti in streaming: i colori sono piuttosto vivaci, le immagini ben contrastate e luminose. Inserisco le mie credenziali Disney+ per visionare alcuni episodi della serie “Shōgun”, in Dolby Vision, che propongono immagini piuttosto dettagliate e con i toni della pelle ben bilanciati. Anche il film “The Creator” si fa notare per la definizione dei dettagli, la luminosità e l’ottima resa cromatica.
Su Prime Video, le serie “Gli anelli del potere” e “Fallout”, entrambe codificate in Dolby Vision, hanno immagini luminose e con elevato contrasto, propongono un ottimo dettaglio anche alle basse luci, con colori abbastanza naturali. Le immagini delle serie TV di Apple TV+ (tutto in Dolby Vision) come “Monarch” e “Fondazione”, o il film “Napoleon” di Ridley Scott presentano una buona profondità del nero, sono molto luminose e con una ricca resa cromatica; i documentari “Tiny World” propongono un eccellente dettaglio e colori piuttosto vivaci.
Il riproduttore multimediale funziona generalmente bene, ma in alcuni casi si è piantato durante l’avanti veloce di file MKV di grosse dimensioni, ad esempio un estratto da Blu-ray, e l’unico modo di sbloccarlo è stato scollegare l’alimentazione del TV. La stranezza più rilevante è l’impossibilità di riprodurre correttamente file MKV in formato 16:9, estratti da DVD: l’apparecchio non riesce ad espandere correttamente l’immagine, né col formato schermo automatico, né con uno di quelli impostabili manualmente. Spero si tratti di un “bug” del software facilmente risolvibile.
Rispetto alle prestazioni audio, selezionando le impostazioni intelligenti del suono, è possibile attivare la funzione AI Sonic Adaptation per la calibrazione automatica; nel complesso è di potenza adeguata, sebbene non confrontabile a livello di coinvolgimento con un impianto home theater vero o, come minimo, una moderna soundbar con surround wireless.
Le misure
Conclusioni
La luminosità del pannello è abbagliante, in particolare se si aprono i menù durante la visione in HDR; in genere la qualità delle immagini è elevata con qualsiasi contenuto HDR o SDR di sorta. Con quelli in SDR i colori sono molto vivaci e saturi, mentre in HDR mi sono sembrati più naturali, con un’ottima profondità del nero, assistita da un numero di zone local dimming molto elevata.
L’angolo di visione è relativamente ampio, se ci si siede in posizione decentrata rispetto allo schermo è impossibile non notare come colori e ombre diventino più chiari, ma questa è una peculiarità dei pannelli LCD che utilizzano la tecnologia Vertical Alignment. L’audio è potente, con l’aiuto del subwoofer integrato riesce ad offrire un buon livello di coinvolgimento, ma con tutte le limitazioni del caso. Il prezzo di listino del TV TCL si può definire adeguato alle caratteristiche tecniche e al livello di prestazioni emerse durante i test.
Marco Meta
Ci è piaciuto
- Grande riserva di luminosità
- Resa cromatica in HDR molto naturale
- Audio abbastanza potente
Non ci è piaciuto
- Telecomando privo di retroilluminazione
TCL 75C855
Televisore QD Mini-LED 4K HDR Android
- Distributore per l’Italia: TCL Europe. Tel. 02 98129966 – www.tcl.eu
- Prezzo di listino: euro 2.199,00 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Schermo: Quantum Dot-LED 4K Ultra HD (3840×2160 pixel) con retroilluminazione Mini-LED.
- Diagonale: 75” (189 cm).
- Audio: 60 W (2.1.2).
- Firmware: Google TV (Android 12).
- Connessioni: 4 ingressi HDMI 2.1, 1 ingresso audio/video con adattatore jack 3,5 mm, 1 uscita audio digitale Toslink, slot Common Interface CI+ 1.4, 1 porta USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 6 Dual Band, Bluetooth 5.2.
- Dimensioni: 166,7×96,1×5,6 mm (senza base), 166,7x 96,1×29,8 cm (con base).
- Peso: 32,6 kg (senza base), 35,4 kg (con base).