TCL 65C835

La retroilluminazione miniLED si evolve

La casa dell’Estremo Oriente propone un’evoluzione della retroilluminazione miniLED Full Array del pannello Quantum Dot, che porta la luminosità di picco a livelli davvero elevati, pur conservando una grande naturalezza delle immagini. Sezione audio di buon livello, sempre sotto la supervisione di Onkyo.

La serie C83 di TCL, che si colloca un gradino al di sotto della serie “top” C93 e impiega un pannello QLED Vertical Alignment a 100 Hz, sarà commercializzata in tre diverse diagonali: 55, 65 e 75 pollici. La nuova versione della retroilluminazione Full Array Local Dimming, che utilizza LED blu e si compone di 288 zone, consente il controllo di ben 4.096 livelli, un numero molto più ampio rispetto a soltanto un anno fa, consentendo una riduzione significativa degli aloni sulle immagini.

I miniLED sono ora in grado di esprimere una elevata luminosità di picco grazie a un ampio range dinamico, e un maggiore contrasto attraverso un sofisticato sistema di processamento delle immagini e calcolo a 16 bit per il controllo dei LED, basato su intelligenza artificiale e “Deep Learning”, che guida anche la riscalatura dei contenuti a bassa definizione. Tra i vari perfezionamenti nella gestione delle immagini, è incluso il Dynamic Tone Mapping per l’HDR, che interviene sulle aree alle alte e alle basse luci dei singoli frame, per migliorarne la resa.

L’estetica del modello da 65 pollici che abbiamo in prova è molto pulita nel suo minimalismo: i bordi dello schermo sono minuscoli, le cornici in metallo spazzolato color titanio sono molto sottili e c’è un ampio e solido supporto da tavolo in posizione centrale, sul quale va collocato, nella porzione di aggancio sul retro, un contenitore in materiale plastico utile per raccogliere e nascondere i cavi (almeno in parte) quando si installa il TV nel mezzo di una sala. Lo stand può essere fissato su quattro diverse altezze, per consentire l’eventuale posizionamento di una soundbar sul ripiano di appoggio.

Se, invece, si vuole procedere con l’installazione a parete, occorre utilizzare un supporto in formato VESA 400×400. Sul frontale, proprio sotto il marchio TCL, è collocato un cursore che permette di accendere e gestire l’apparecchio senza telecomando. L’elettronica a bordo, che permette il supporto di tutti i segnali HDR, quindi HLG, HDR10+ e Dolby Vision IQ, oltre a gestire il formato IMAX Enhanced utilizzato nei supporti Blu-ray e nello streaming (ad esempio su Disney+), mantiene lo stesso System-on-Chip MT5889 di produzione Mediatek impiegato sulla serie precedente, che è munito di quattro core Cortex-A73, GPU Mali-G52, 3 GB di RAM e 32 GB di memoria interna.

L’apparecchio è relativamente sottile, la cassa acustica necessaria al subwoofer integrato nel sistema audio ne incrementa leggermente la profondità.

Le funzionalità del TV sono gestite mediante la versione “full” di Google TV, che si sovrappone al sistema operativo Android 11, proponendo un’interfaccia utente ricca e ben integrata con i servizi di streaming, per una migliore esperienza d’uso complessiva; il riproduttore multimediale integrato è compatibile DLNA. Oltre al supporto Chromecast, la serie 835 è compatibile con Apple AirPlay 2 e HomeKit, permettendo anche agli appassionati della Mela di usufruire della connettività tra dispositivi mobili e TV per l’integrazione nell’automazione domestica.

C’è, inoltre, la Game Bar per i videogiocatori, che permette di visualizzare il frame rate e modificare direttamente alcuni parametri. Guardando il retro dell’apparecchio, la vaschetta per la presa di alimentazione è collocata a destra, mentre nell’altro versante si trova il parco connessioni, che include due porte HDMI 2.0 per segnali fino a 4K@60 Hz, due porte HDMI 2.1, di cui una in grado di gestire segnali 4K@144 Hz (soltanto se collegata a un PC, perché il segnale in uscita dalle console attuali è a 120 Hz) e l’altra 4K@120 Hz, compatibili eARC, ALLM, VRR e AMD Freesync, una porta USB 2.0, la presa di rete Ethernet, gli ingressi per antenna TV/cavo (DVB-T/T2, DVB-C) e parabola satellitare (DVB-S/S2), l’ingresso da 3,5 mm per audio/video component e composito via adattatore, l’uscita da 3,5 mm per le cuffie, la presa Toslink per l’audio digitale e lo slot Common Interface CI+ 1.4 per una CAM. Tutte le porte HDMI supportano HDCP 2.3.

Ulteriori opzioni di connettività sono offerte da Wi-Fi b/g/n/ac/ax dual band con supporto MIMO, e Bluetooth 5.2 per il collegamento di cuffie, tastiere e altri dispositivi. Il sistema audio 2.1 integrato, sotto la supervisione di Onkyo – nonostante tutte le traversie finanziarie che l’hanno investita negli ultimi anni – è sostanzialmente invariato rispetto al modello dell’anno scorso, sebbene non sia più presente una vera e propria soundbar come nel modello 825.

Questo, apparentemente, snellisce il profilo del TV, ma con uno sguardo più attento si nota che lo spessore di 2,5 cm del pannello resta lo stesso del modello precedente. Nel sistema sono impiegati degli altoparlanti a emissione verso il basso da 15 W ciascuno, assieme al subwoofer da 30 W di potenza che interviene sulle frequenze tra 60 e 200 Hz, e che prende posto, come di consueto, al centro del pannello posteriore. I segnali audio Dolby Atmos possono essere decodificati dal TV e virtualizzati tramite gli altoparlanti integrati. Due i telecomandi forniti in dotazione, dei quali il più piccolo è provvisto di microfono per il controllo vocale; supporto da tavolo, più cavo di alimentazione e guida rapida completano gli accessori forniti nella confezione.

C’è soltanto una porta USB 2.0 a disposizione. La connettività è presente sia con cavo sia tramite Wi-Fi. Il TV è dotato di 4 porte HDMI compatibili HDCP 2.3; due in formato 2.0b e due 2.1. Queste ultime accettano segnali 4K@120 Hz e 4K@144 Hz da PC. La porta 1 è compatibile eARC. La connessione per l’audio digitale è disponibile in formato Toslink. È presente uno slot Common Interface CI+ 1.4, nella quale installare una CAM per accedere alla piattaforma Lativù che permette l’accesso ad alcuni canali 4K.

La prova

La stazza del TV suggerisce di essere in due per estrarlo dall’imballo senza procurare danni. Una volta messo in sede il supporto, fissato con le viti in dotazione e posizionato il TV su ripiano in laboratorio, procedo col collegamento del cavo d’antenna e del cavo HDMI al quale collegherò il lettore Oppo Ultra HD per i test con i supporti fisici. Il telecomando principale, di forma allungata, è lo stesso da diversi anni; la procedura di configurazione è abbastanza veloce, è possibile utilizzare Google Home oppure inserire da telecomando l’account Google con la relativa password.

È presente uno slot Common Interface CI+ 1.4, nella quale installare una CAM per accedere alla piattaforma Lativù che permette l’accesso ad alcuni canali 4K.
Immancabile il supporto agli assistenti vocali: nel caso di Alexa deve essere abilitato.

Per completare i passaggi e fare la sintonizzazione dei canali TV è obbligatorio impostare anche un account TCL, altrimenti l’interfaccia utente non consente di procedere, ma per velocità si può accedere al servizio mediante l’account Google. Il secondo telecomando, leggermente diverso rispetto alla serie precedente, che usa Bluetooth ed è destinato all’impiego con i servizi di streaming, deve essere associato al TV per poterlo utilizzare. Peccato per la mancanza della retroilluminazione su entrambi i telecomandi, ma si può installare l’app MagiConnect T-Cast su smartphone per l’uso col “buio in sala”.

La gestione della TV può essere realizzata mediante l’app Magic Connect T-Cast, che offre diverse funzioni per riprodurre contenuti attraverso Chromecast.
Interessante la possibilità di abbassare automaticamente il volume del TV se si riceve una chiamata sullo smartphone.

L’interfaccia di Google TV è abbastanza veloce e agevole, propone contenuti dai diversi fornitori di servizi, indipendentemente dal fatto che si abbia un abbonamento attivo o meno. La visione dei canali TV in definizione standard è, come di consueto, di sufficiente qualità, è presente un discreto rumore video, ma passando ai canali HD la qualità aumenta parecchio. La resa cromatica è convincente e, se si giostra un po’ con i parametri e le opzioni per il miglioramento delle immagini, più che altro perché nella modalità standard la luminosità è un po’ bassa, si ottiene un quadro pulito e godibile. Tra le diverse impostazioni presenti per le immagini noto che non è prevista la modalità “Filmmaker” e tantomeno la “Netflix Calibrated Mode”.

Come ulteriore informazione sulle funzioni di questo apparecchio, manca la registrazione delle trasmissioni su supporto esterno, poiché TCL la implementa soltanto nei modelli provvisti di doppio sintonizzatore. Se ci si colloca in posizione assai laterale rispetto al centro, si avverte un calo di luminosità, cosa che col pannello Vertical Alignment è piuttosto normale. Inserendo un account Netflix faccio qualche test di visione con dei documentari che, come gran parte della produzione in catalogo, sono codificati Dolby Vision.

Durante la visione con Dolby Vision IQ de “I parchi nazionali più belli del mondo”, nella scena a circa 17’ e 50”, quando la lontra muove la testa, non posso fare a meno di notare pesanti artefatti che spariscono disattivando la “Nitidezza movimento”. Questa opportunità è stata introdotta nella versione più recente del firmware, mentre prima proprio con Dolby Vision IQ non era possibile.

Anche i videogiocatori non resteranno delusi: ci sono varie funzionalità per migliorare le prestazioni del TV con i giochi.

Su Prime Video visiono alcuni episodi da varie serie TV, tutte in HDR10+, come “Reacher”, “Upload” e “Jack Ryan”: l’incarnato è piuttosto buono, la resa cromatica è naturale, il contrasto è buono. Nei passaggi notturni o molto scuri, i dettagli dei bordi degli oggetti in movimento hanno comunque una leggera sfocatura e la situazione non migliora particolarmente se si riattiva la “Nitidezza movimento”.

Accendo il lettore Oppo per inserire il disco 4K di “Sopravvissuto – The Martian”: con la modalità “Cinema”, nelle scene di riferimento la luminosità è abbagliante, ma non nasconde i dettagli. Le immagini sono molto precise, il livello del nero è piuttosto buono, gli aloni sui contorni nelle scene scure sono percepibili, ma tutto sommato, trascurabili. Durante la visione ho preferito disattivare la mappatura dinamica dei toni, perché le immagini mi davano una sensazione di perdita di luminosità e riduzione del dettaglio alle basse luci.

Rispetto al passato, quando si richiama un menu, ora si presenta sulla sinistra.
La luminosità del pannello è tra le più elevate della sua classe di apparecchi TV e scene come quelle tratte da “Sopravvissuto – The Martian” abbagliano letteralmente.

Con un paio di titoli Dolby Vision come “Jumanji – Benvenuti nella giungla” e “Joker” i colori sono molto intensi, la resa dell’incarnato buona, il quadro è luminoso e ben contrastato, ottimo il dettaglio. Qualche spezzone del Blu-ray “Samsara” mi fa apprezzare il trattamento dei segnali in SDR, che godono di una buona resa cromatica.

Le immagini proposte da questo TV sono molto naturali e dettagliate.

Il “Deep Learning” dell’intelligenza artificiale per l’elaborazione delle immagini non fa mancare nulla anche ai segnali a bassa risoluzione, oltre a quelli SDR: ad esempio, l’elaborazione di un titolo piuttosto vecchio come “Blade Runner: Final Cut” in DVD riesce a offrire una buona resa cromatica e immagini che scorrono discretamente fluide, certo con un po’ di fisiologico rumore video sugli sfondi compatti, ma in assenza di artefatti macroscopici.

Grazie a un aggiornamento software, è ora possibile disattivare la gestione digitale del movimento anche con Dolby Vision IQ, sotto la voce “Video avanzato”, che introduceva molti artefatti riducendo la naturalezza delle immagini.

Sul versante delle prestazioni audio, devo riconoscere che il sistema integrato è piuttosto potente, col subwoofer collocato sul retro che fornisce una buona autorevolezza alla gamma bassa, ma sufficientemente dettagliato anche in gamma media; sebbene nell’insieme non possa competere con un home theater vero e proprio, gli effetti “surround” virtualizzati dal TV grazie al Dolby Atmos sono soddisfacenti. Ad esempio, la traccia audio del Blu-ray 4K di “Ready Player One” ha dei momenti davvero immersivi. Abbastanza buona la qualità complessiva dell’ascolto di brani musicali.

Le misure

Conclusioni

Anche questa volta i tecnici di TCL hanno fatto un ottimo lavoro, realizzando un TV che grazie alla naturalezza delle immagini, la grande luminosità e la buona profondità del nero offre un’alta qualità di visione, che non si limita ai contenuti in HDR: quelli a bassa risoluzione acquisiscono nuova dignità per merito dello scaler 4K integrato. Buona la calibrazione video di fabbrica. La sezione audio, potente e ben regolata, è più che soddisfacente per la gran parte degli utilizzi. Prezzo interessante rispetto al taglio di diagonale.
Marco Meta

Questa categoria di TV TCL è accompagnata da un doppio telecomando. Manca la retroilluminazione, ma ci sono i tasti per richiamare alcuni servizi di streaming. Quello più compatto è provvisto di microfono per gli immancabili comandi vocali.

Ci è piaciuto

  • Luminosità di picco e naturalezza immagini.
  • Scaler per i segnali video in bassa risoluzione.
  • Potenza della sezione audio.

Non ci è piaciuto

  • Entrambi i telecomandi privi di retroilluminazione.

TCL 65C835
Televisore QLED/miniLED 4K HDR Android
Distributore per l’Italia: TCL Europe. Tel. 02 98129966 – www.tcl.eu
Prezzo di listino: 1.499,00 euro (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
  • Schermo: QLED 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel) con retroilluminazione miniLED.
  • Diagonale: 65” (165,1 cm).
  • Audio: 2×15 W + 30 W.
  • Firmware: Android TV 11 (R).
  • Connessioni: 2 ingressi HDMI 2.0b, 2 ingressi HDMI 2.1, 1 ingresso audio/video con adattatore jack 3,5 mm, 1 uscita audio digitale Toslink, uscita cuffia, slot Common Interface CI+ 1.4, 1 porta USB 2.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 802.11b/g/n/ac/ax, Bluetooth 5.2.
  • Dimensioni: 1.446x834x68 mm (senza base), 1.446x867x320 mm (con base).
  • Peso: 23 kg (senza base), 26,3 kg (con base)

AR 444

Author: Redazione

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