Philips 55OLED807/12

Nuova luce dal pannello

La serie 807 di Philips, assieme alla “entry level” 707, adotta il nuovo pannello OLED-EX che, rispetto agli OLED convenzionali, utilizza emettitori con deuterio al posto dell’idrogeno, in grado di generare fino al 30% di luminosità in più secondo TP Vision. Quattro i tagli proposti in catalogo: 48, 55, 65 e 77 pollici, con uscita prevista a settembre.

Tra l’estetica della serie 807 e quella del modello 806 le differenze non sono molto accentuate, se non fosse per il supporto da tavolo, che ora è un ampio piedistallo in acciaio cromato al posto della coppia di “piedini”, si avrebbe qualche difficoltà a distinguerla, visto che le dimensioni del TV sono praticamente le stesse, se si esclude lo spessore del pannello, le cui cornici sono circa un paio di millimetri più sottili.

Pannello OLED-EX che, come descritto nel sottotitolo, equipaggia per la prima volta gli apparecchi a marchio Philips e sostituisce quello convenzionale, assicurando un maggiore apporto di luminosità, grazie alla sostituzione dell’idrogeno negli emettitori con un suo isotopo, il deuterio (nel nucleo del suo atomo ci sono un protone e un neutrone), che permette di raggiungere un picco di 1.000 nit su un’area di schermo illuminata al 3%.

Le porte HDMI 2.1 laterali sono due, entrambi compatibili HDCP 2.3/ARC. Lateralmente sono presenti due porte USB, una in formato 3.0, l’altra 2.0. Per il collegamento delle cuffie è prevista la presa da 3,5 mm, altrimenti è possibile utilizzare quelle senza fili tramite Bluetooth. Lo slot CI+ 1.4 per la CAM e la scheda Lativù.

Andando a ficcanasare sotto il cofano, pure l’elettronica di gestione è sostanzialmente la stessa del 2021: utilizza il SoC MT5895 di Mediatek, che include quattro core Cortex-A73 a 1,8 GHz e la GPU Mali-G52, ed è coadiuvato da 3 GB di RAM e 16 GB di memoria flash. È stato, invece, aggiornato il processore P5 AI Intelligent Dual Picture Engine, giunto alla sesta generazione: si occupa dell’analisi e dell’ottimizzazione automatica delle immagini, espressione di un nuovo sistema di gestione assistita dall’intelligenza artificiale.

Nel nuovo motore di elaborazione video è stato aggiunto l’adattamento in tempo reale di luminosità, gamma e resa cromatica alla luce ambientale, denominato “Ambient Intelligence” che è la risposta al mancato supporto a Dolby Vision IQ, e l’ampliamento della classificazione automatica dei contenuti, per offrire all’utente ben sette modalità di visione “smart” attivabili quando viene rilevato un film.

Anche le altre due prese HDMI sul retro sono in formato 2.1 e compatibili HDCP 2.3; la seconda supporta eARC. Accanto all’uscita audio digitale Toslink c’è una porta USB. La presa Ethernet per il collegamento in rete è a fianco degli ingressi di antenna (DVB-T/T2) e parabola (DVB-S/S2).

Il TV supporta HDR10, HLG e nelle versioni con metadati dinamici HDR10+, HDR10+ Adaptive, che si serve del sensore di luminosità ambientale, e Dolby Vision, ma non l’IQ, appunto; non è prevista la modalità “Netflix Calibrated”, però è disponibile la “IMAX Enhanced” utilizzata, ad esempio, su alcuni titoli del catalogo Disney Plus. L’apparecchio è compatibile “Calman Ready” per la calibrazione automatica del pannello mediante il software di Portrait Displays.

Il software di sistema si fonda sulla versione 11 di Android, con Google TV che rende più reattiva e dinamica l’interfaccia utente. Sul fronte dell’audio, che prevede il supporto al Dolby Atmos e a DTS:X, nella parte inferiore dello châssis sono inseriti due altoparlanti per i medio-alti con emissione verso il basso, mentre nel pannello posteriore è stato integrato un subwoofer che innesca le frequenze più basse.

Ai lati del subwoofer ci sono le filettature per fissare un supporto in standard VESA 300×300 per l’installazione del TV a parete. Lo streaming audio è riproducibile tramite Chromecast oppure attraverso il meno diffuso Play-Fi di DTS. Disposti in posizione verticale, sull’ansa nel lato alla sinistra dello schermo, ci sono lo slot CI+ 1.4, una porta USB 2.0 5 V/500 mA, una porta USB 3.0 5 V/900 mA, la presa per le cuffie su jack da 3,5 mm e due porte HDMI 2.1.

Passando al retro, sono presenti gli ingressi per parabola (DVB-S/S2) e antenna (DVB-T/T2), l’uscita Toslink per l’audio digitale, la presa di rete Ethernet, le altre due porte HDMI 2.1 (di cui una eARC) e una presa USB 2.0 5 V/500 mA. Le porte HDMI offrono supporto eARC, ALLM e VRR per 4K da 40 a 120 Hz con larghezza di banda a 48 Gbps (4:4:4, 12 bit), Freesync Premium e compatibilità G-SYNC.

Nella parete posteriore è inserito il subwoofer che equipaggia da qualche tempo la serie 800.

La connettività di rete è possibile, in alternativa al cavo, tramite Wi-Fi a/b/g/n/ac dual band; il Bluetooth, impiegato dal telecomando per i comandi vocali – sono supportati sia l’assistente Google, sia Alexa di Amazon – può essere utilizzato per cuffie, tastiere e altri dispositivi senza fili.

Il telecomando è ora provvisto di un sensore attivabile per la retroilluminazione; ha il microfono per il controllo vocale con l’assistente Google e Alexa. Sono presenti dei tasti dedicati per alcune applicazioni e per la gestione di Ambilight.

I sistemi di illuminazione Philips Hue sono facilmente integrabili con questo TV, che propone anche l’immancabile Ambilight – cioè le strisce di LED che si accendono armonicamente al programma che si sta visualizzando – su quattro lati, e che è stato migliorato per una maggiore accuratezza del colore impiegando nove LED distinti al posto dei tre gruppi da tre LED (rosso, verde e blu).

Tra l’altro, Ambilight è impiegato dalle applicazioni integrate che dovrebbero aiutare l’utente a svegliarsi e addormentarsi, e in Aurora, che consente di sfruttare lo schermo come un quadro dinamico, per mezzo di una galleria di immagini.

Il telecomando che accompagna il TV è dello stesso tipo della serie precedente, ma ha una marcia in più: è provvisto di un sensore (attivabile) per la gestione della retroilluminazione, che si accende soltanto con dei precisi movimenti, per ottimizzare la durata della batteria, oppure premendo un tasto qualsiasi.

La prova

Per la collocazione del TV bisogna tener conto del subwoofer presente nel pannello posteriore, che andrà a incrementare le basse frequenze in modo quasi inversamente proporzionale alla distanza dalla parete, pertanto se si procederà all’installazione a muro occorrerà prevedere di attenuarne il livello di uscita.

Una volta collegato il cavo d’antenna e il lettore UHD, procedo con la configurazione iniziale, che è abbastanza veloce; occorre accoppiare il telecomando per sfruttare gli assistenti vocali mediante il microfono integrato, utilizzato anche per effettuare la calibrazione del sistema audio.

Come sempre, procedo subito alla disattivazione delle opzioni relative al miglioramento del movimento nelle immagini, che le rendono troppo “artificiali” per i miei gusti. Con la TV lineare, nelle modalità “Eco” (la “Standard” rinominata) oppure “Home Cinema”, le immagini proposte dall’apparecchio Philips sono luminose e provviste di una buona resa cromatica; in particolare, i canali in alta definizione offrono un buon dettaglio rispetto ai canali SD, i quali però, di contro, mostrano pochissimi artefatti, grazie all’opera del rinnovato processore P5 Dual Engine.

L’interfaccia utente con Google TV è più “movimentata” e piena di suggerimenti sui contenuti dei diversi servizi.
Non c’è il Dolby Visioni IQ, ma non se ne sente la mancanza, la qualità delle immagini è molto elevata.

La grande qualità del lavoro compiuto dall’intelligenza artificiale si manifesta quando vado a visionare vecchi titoli in DVD come “Blade Runner: The Final Cut” e “V per vendetta” in modalità “Home Cinema”: già dai passaggi iniziali, come l’intervista al replicante per il test Voight-Kampff nel primo caso, oppure l’aggressione alla protagonista nel vicolo poco illuminato del secondo, la compattezza dell’incarnato e la fluidità delle immagini sono più che sufficienti ad assicurare una visione piuttosto soddisfacente.

Incremento il livello di qualità dei contenuti passando al test con alcuni Blu-ray, ad esempio “Samsara” di Ron Fricke: le immagini delle ballerine balinesi hanno grande ricchezza cromatica, il quadro è molto luminoso e i bordi degli oggetti sono ben dettagliati, con una granulosità sostanzialmente assente.

Lo modalità HDR per le immagini gestite dall’intelligenza artificiale sono passate da due a sette.
Una delle nuove funzioni del processore P5 di sesta generazione consente di adattare luminosità e contrasto per migliorare il comfort visivo.

Le stesse considerazioni valgono, ad esempio, per il fantascientifico “Oblivion”, in cui colori vivaci, incarnato quasi perfetto e dettagli molto fini sono le qualità più evidenti del lavoro svolto dal processore video. Il primo disco 4K che vado a inserire nel lettore Oppo è, come di solito, “Sopravvissuto – The Martian”, che al capitolo 6 offre la possibilità di valutare come vengono gestiti i picchi di luminosità dai TV, per esempio nella scena della pulizia dei pannelli solari al capitolo 6: ebbene, la luminosità è elevata, il dettaglio molto definito e la resa cromatica piuttosto satura, ma senza esagerare.

In alcune scene molto scure si riescono a cogliere bene i dettagli, che emergono dalle basse luci grazie all’ottima gestione del processore, mentre tracce trascurabili di granulosità in alcuni passaggi completano l’ottima qualità della visione. Come titolo in Dolby Vision utilizzo “Jumanji – Benvenuti nella giungla”, che offre immagini molto luminose, dalla resa cromatica naturale.

Lo scaler di questo TV funziona davvero molto bene.
La qualità delle immagini SDR riprodotte dal pannello è molto alta: i colori vivaci e i dettagli sono molto definiti.
Il Play-Fi di DTS permette l’integrazione del TV in un sistema audio multiroom.

Con “Joker”, altro titolo Dolby Vision, la definizione è elevatissima, i dettagli alle basse luci sono ben visibili, i colori vividi e realistici. Passo ai servizi di streaming, con le credenziali di accesso per l’app Netflix vado a vedere un episodio di una delle serie più seguite, ovvero la quarta di “Stranger Things”, utilizzando la modalità “Dolby Vision scuro”, che si fa apprezzare per le immagini di grandissima qualità e una resa cromatica eccellente.

Faccio partire la prima puntata de “La casa di carta: Corea”: la pulizia e la profondità del quadro sono di grande livello, col contrasto ben bilanciato e i colori saturi senza eccessi. Passo a “Vita a colori”, uno dei documentari di David Attenborough, rilevando una grande naturalezza nella resa cromatica e un’ottima luminosità.

Abilito l’account sull’app Prime Video per fare qualche test con i contenuti in HDR10+, dato che ce ne sono parecchi sulla piattaforma: provo a guardare una puntata della seconda stagione di “Jack Ryan” e si attiva HDR10+ Adaptive, che rende le immagini abbastanza vivide e allo stesso tempo molto naturali, in particolare per quanto riguarda i toni della pelle e il dettaglio nelle scene più buie.

L’app Philips Remote è ben fatta e permette la gestione di tutte le funzioni del TV. Quest’anno è stata aggiunta l’icona per “Aurora”.
Se non basta il telecomando retroilluminato, l’app consente un agevole utilizzo al buio.
Aurora permette di personalizzare la visualizzazione di gallerie di immagini, orologi e altro quando il TV non è utilizzato per vedere contenuti video.

Un’altra serie che propone una qualità video molto elevata, sempre con HDR10+ Adaptive attivo, è “Notte stellata”: grande finezza dei dettagli, quadro luminoso e resa cromatica vivace con un incarnato perfetto. In definitiva, la quantità di impostazioni possibili sulle immagini è imponente, ma se ci si affida alla configurazione standard il risultato sarà di sicuro soddisfacente per la gran parte degli utenti “normali”, senza doversi andare a cimentare nella ricerca di settaggi particolari, cosa in ogni caso possibile per i più smaliziati.

Tanto, nella peggiore delle ipotesi, c’è sempre un bel reset di fabbrica che riporta tutto allo stato iniziale. Quanto al sistema audio, che nel suo complesso è congegnato abbastanza bene, offre una valida resa in gamma bassa per merito del subwoofer integrato; la resa delle voci è gradevole, la potenza è discreta e la virtualizzazione dei canali aggiuntivi del Dolby Atmos sufficiente. Ho trovato molto utile l’app Philips TV Remote, che permette di gestire come un secondo telecomando tutte le funzioni del TV, e in particolare quelle Ambilight, con estrema facilità.

Le misure


Conclusioni

Nel 55OLED807 non c’è Dolby Vision IQ e neanche Netflix Calibrated Mode, ma non se ne sente proprio la mancanza: le immagini sono decisamente buone, grazie alla sesta generazione del processore P5, che non smette di sorprendere anche per quanto riguarda la qualità della riscalatura di immagini a bassa risoluzione.

Ci sono tantissime funzionalità integrate, tra le quali la “Game bar” per i videogiocatori e possibilità di utilizzare il sistema audio del TV come canale centrale all’interno di un sistema compatibile DTS Play-Fi. Il prezzo è allineato con le caratteristiche del prodotto.

Marco Meta


Ci è piaciuto

  • Luminosità del pannello e resa cromatica.
  • Audio coinvolgente.
  • Funzionalità Aurora, che lo trasforma in un quadro dinamico.

Non ci è piaciuto

  • Nulla da segnalare.

Philips 55OLED807/12
Televisore OLED 4K HDR Android
Distributore per l’Italia: TP Vision Europe B.V., Via Torino 3/5, 20814 Varedo (MB). www.philips.it
Prezzo di listino: 1.799,00 euro (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
  • Schermo: OLED 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel).
  • Diagonale: 55” (139 cm).
  • Audio: 70 W (4.1).
  • Firmware: Android TV 11.0 (R).
  • Connessioni: 4 ingressi HDMI 2.1, uscita audio digitale Toslink, uscita cuffia, slot Common Interface CI+ 1.4, 2 porte USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 802.11ac Dual Band, Bluetooth 5.0.
  • Dimensioni: 1.228x706x68 mm (senza base), 1.228x719x280 mm (con base).
  • Peso: 19,0 kg (senza base)

Author: Redazione

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