Austrian Audio nasce nel 2017 come spin-off dello storico marchio AKG. La cuffia The Composer è il top di gamma del marchio e promette la stessa magia proveniente dalle sue lontane origini.
AKG nasceva ben oltre settantacinque anni fa a Vienna e già nel nome proclamava l’intento di voler sviluppare apparecchiature “acustiche e cinematografiche”, rispettivamente la “A” e la “K”, di “kino”, nell’acronimo. Nel corso della storia, i microfoni a condensatore di AKG sono stati tra gli artefici di alcune delle più importanti registrazioni fatte dalle principali case discografiche, al punto che alcuni dei loro modelli sono stati dedicati ad artisti, musicisti e direttori d’orchestra.
Come sempre le epopee hanno percorsi che nello scorrere del tempo intrecciano fra loro i grandi protagonisti dello stesso settore ed è così che AKG da marchio prettamente austriaco è divenuto nel ‘93 parte del ben più ampio gruppo Harman International, che però, circa un quarto di secolo dopo, nell’ambito di razionalizzazioni di attività e siti produttivi, finiva per chiudere la sede originaria, quella di Vienna. E anche questa volta da un evento negativo è scaturita un’opportunità: tecnici, ingegneri ed amministrativi austriaci hanno fondato una nuova società, proprio quella Austrian Audio di cui ci occupiamo in questa sede. Così l’esperienza proveniente da decine e decine di anni di attività si è riversata su microfoni e cuffie prodotti dalla recente azienda austriaca.
L’attuale catalogo, seppur orientato verso un’utenza professionale, offre prodotti destinati a un pubblico più vicino al mondo dell’hi-fi e la cuffia The Composer costituisce l’apice dell’offerta.
La cuffia è alloggiata in un contenitore in legno assieme alle 3 tipologie di cavo con diverse terminazioni: jack, Pentaconn e XLR.
Progetto e realizzazione
Gli ingegneri e i tecnici di Austrian Audio hanno riversato molta della loro competenza nel progetto della cuffia The Composer. Partiamo dalla meccanica che accoglie gli altoparlanti e li sostiene: è tutta realizzata in metallo, tralasciando l’impiego di materiali plastici, magari più leggeri, ma spesso soggetti ad una più precoce usura. Il padiglione dalla forma ovale racchiude l’altoparlante da 49 mm di diametro, sostenendolo e accoppiandolo fortemente alla struttura ma senza ostacolarne l’emissione sul retro, dove una rete metallica sagomata garantisce un’adeguata protezione evitando riflessioni interne. I morbidi cuscinetti sono fissati ai padiglioni tramite un ancoraggio magnetico che permette la loro sostituzione in pochi secondi, in modo agevole e senza alcun rischio per la struttura di supporto.
Sul fronte opposto, la parte che si affaccia verso il padiglione auricolare non è libera ma ricoperta da uno strato di schiuma acustica il cui spessore, di circa 10 mm nella parte frontale, si riduce fino ad arrivare a 3 mm verso la zona occipitale. Questa soluzione tecnica permette di minimizzare gli effetti diffrattivi e soprattutto aiuta a ricreare quel palcoscenico sonoro così difficile da conseguire nell’ascolto in cuffia. Il driver dinamico progettato dai tecnici austriaci ha il classico aspetto degli altoparlanti per cuffia progettati in Europa: una corona corrugata che circonda una cupola rovesciata che assolutamente non ha la sola funzione di parapolvere ma costituisce un elemento essenziale nell’emissione di un segmento dello spettro sonoro. Il driver è denominato HI-X49 DLC dove HI-X sta per High Excursion, mentre DLC è l’acronimo di Diamond-like Carbon, ovvero lo strato di carbonio che ricopre la membrana e irrigidisce quest’ultima in maniera sostanziale, per far sì che nell’emissione delle frequenze medio-alte e alte non avvengano break-up soprattutto quando il volume si alza a livelli da concerto dal vivo.
La cuffia The Composer ha una architettura aperta, la parte posteriore del driver è protetta da una rete metallica sagomata. I padiglioni sono molto ampi ed esercitano una pressione moderata sulle orecchie.
Il cavo di collegamento è sfilabile, sul lato cuffia è presente un connettore composto che accetta 2 minibanane a pressione di spessore 3 mm.
Ancora due particolari del padiglione devono essere sottolineati. Il primo è il connettore del cavo staccabile realizzato con due minuscole bananine a pressione dal diametro di 3 mm sostenute da un connettore che le distanzia fra loro. Una connessione proprietaria che certamente non facilita la sostituzione del cavo se ci si volesse rivolgere a marchi alternativi ma che risulta elettricamente certa e priva di possibilità di errore.
In ogni caso i cavi in dotazione sono ben tre, terminati dal lato amplificatore con tutte le tipologie più efficaci oggi in uso: jack da 3,5 e 6,3 mm per la connessione sbilanciata, Pentaconn 4,4 mm e XLR 4 pin per la connessione bilanciata. C’è di che essere soddisfatti. Il secondo particolare che ci piace far notare è costituito dallo snodo che aggancia il padiglione. Si tratta di un anello su cui il padiglione può ruotare lungo una ghiera che permette 4 diverse posizioni, è dunque impossibile non trovare quella più confortevole che sigilla nella maniera migliore il volume tra l’orecchio e l’altoparlante dando luogo così al carico acustico ottimale. Il padiglione poi può completamente ruotare attorno all’archetto di sostegno. Quest’ultimo è composto in due parti: quella superiore di sostegno in acciaio che calibra la pressione laterale e quella inferiore costituita da una morbida fascia che distribuisce la pressione data dal peso totale di 385 grammi su tutto il capo.
Gli altoparlanti dei padiglioni hanno anteposto uno strato di assorbente in schiuma a spessore variabile. È una tecnica utile sia per attenuare emissioni riflesse spurie che per agevolare la formazione del palcoscenico virtuale, headstage, nell’ascoltatore.
Note d’uso e d’ascolto
Già dal package, ben realizzato con una elegante valigetta in legno, si percepisce di avere a che fare con un prodotto “importante”, dettaglio che fa ben sperare per la prova di ascolto. Appena la indossiamo ci rendiamo conto dell’ottimo lavoro fatto dagli ingegneri della Austrian Audio; la cuffia è perfettamente bilanciata, ben salda sulla testa e con l’archetto che riesce ad esercitare la giusta pressione senza procurare fastidi.
Impressione che si conferma anche dopo ore di utilizzo. Molto buono è il comfort dato dai padiglioni in memory foam ricoperti in simil-pelle che non scaldano troppo neppure dopo lunghe sessioni di ascolto. Un altro aspetto da evidenziare, per la sua eccellente praticità è la regolazione della posizione dei padiglioni: la The Composer oltre ad avere la classica regolazione a scatti dell’archetto ha anche quella, sempre a scatti, dell’inclinazione dei padiglioni; una regolazione “fine” valutata ottimale da tutti gli intervistati che siamo riusciti a coinvolgere nelle nostre sedute di ascolto. Un altro dettaglio apparentemente banale ma importante nell’uso pratico riguarda l’immediata visualizzazione dei due canali sinistro e destro (L/R). Per trovare facilmente il lato giusto della cuffia sono stati impressi dei caratteri giganti all’interno dei padiglioni mentre un ulteriore riferimento è presente sulla parte terminale dei cavetti di collegamento.
Grazie all’ottima efficienza della The Composer, l’importanza dell’accoppiamento cuffia-amplificatore potrebbe passare in secondo piano; non è così, se si pensa di pilotarla con un amplificatore non all’altezza si rischia di fare un grande errore. La The Composer è una cuffia molto rivelatrice, in grado di far percepire anche le più piccole sfumature ma questo è possibile se i componenti a monte lo consentono, ovvero se sono di adeguata qualità.
Il problema non è quello di farla suonare piano o forte, per questo basta un miniamplificatore portatile anche economico, ma farla suonare bene. Più saliremo di qualità nell’amplificazione, più la cuffia ci premierà regalandoci “sessioni d’ascolto mozzafiato”. Dal punto di vista timbrico è lineare nella sua risposta in frequenza, si potrebbe definire neutra ma il neutro della The Composer non è il neutro che qualcuno usa per descrivere una cuffia piatta, senza bassi, non è assolutamente così! La The Composer è in grado di riprodurre la musica in modo trasparente, così come è stata registrata.
Potrebbe sembrare un’affermazione banale, ma dire che è in grado di riprodurre musica fedelmente, senza colorazioni, vuol dire che se stiamo ascoltando un brano con dei bassi dirompenti, la cuffia ce li fa “vivere” come se ci trovassimo lì, insieme ai musicisti; oppure se si ascolta della musica classica, e nello specifico dei violini, si ha la sensazione di trovarsi ad un metro da loro, in mezzo all’orchestra. L’aspetto unico della The Composer è la sua immediatezza nel trasmettere la musica, sembra quasi più veloce di molti altri ottimi prodotti concorrenti e questa velocità le dona una prontezza unica. Ci sono cuffie in grado di ricreare un headstage sicuramente migliore di quello della The Composer, ma trovarne altre dalle caratteristiche musicali simili alla Austrian Audio non è realmente semplice, e forse non ci sono nemmeno.
La ricostruzione della scena sonora è di buon livello soprattutto in profondità e la risposta ai transienti, veramente fulminei, unita ad un controllo in gamma bassa da primato con la capacità di analisi superfine della tessitura musicale, portano l’ascoltatore in un’altra dimensione. Per la prima volta, noteremo dettagli dei nostri brani preferiti mai uditi prima o quantomeno non così messi bene in evidenza.
Per questa prova, oltre al classico impianto home, abbiamo testato anche il collegamento tramite lettore digitale portatile della FiiO M15 collegandolo in streaming a Tidal. L’impianto home di prova ha visto la presenza di due amplificatori per cuffie Violectric V281, utilizzando la connessione in sbilanciato da 6,3 mm con jack adattatore, ampli Topping L70, sfruttando l’ingresso in minibilanciato da 4,4 mm. Il lettore music server Cocktail Audio X50 è stato abbinato al sistema di musica liquida Raspberry Pi4B, comandato dal player JRiver e collegato ad un hard disk da 6 TB. IlDAC utilizzato è il Topping E70 Velvet.
Dopo avere effettuato il consueto rodaggio, durato circa cento ore, per testare il controllo in gamma bassa della The Composer abbiamo inserito come primo brano “Till Tomorrow” degli Yello, in formato 16 bit 44 kHz. La sensazione immediata, chiudendo gli occhi, è quella di trovarsi a tu per tu con il trombettista, e se con altre cuffie la distanza tra noi e il musicista poteva essere quella di un paio di metri, con la The Composer è ridotta ad uno, forse anche meno! Il basso è forte, preciso, supercontrollato e molto profondo; il soffio della tromba è graffiante e gli effetti che accompagnano l’intero brano entrano ed escono con grande velocità e precisione; la separazione stereo sembra ancora più accentuata rispetto a molte altre cuffie. La capacità di risposta dinamica è dirompente e la cuffia ci porta ad andare sempre a ritoccare la manopola del volume per capire fin dove ci si possa spingere. Ma bisogna fare attenzione perché la pressione sonora di cui è capace la The Composer è in grado di mettere a dura prova la resistenza dei nostri “timpani”. Se la gamma bassa è notevole, quella alta e media non sono certamente da meno. Le voci sia maschili sia femminili sono rese con grande precisione ed estrema naturalezza catturando l’attenzione e rivelando ogni piccola sfumatura.
La gamma alta lascia spiazzati per la grande luminosità di cui è dotata, unita ad una dolcezza esemplare. È innegabile che la cuffia sia impostata timbricamente in modo che la gamma alta sia in evidenza ma questa non arriva mai a dare fastidio, in nessun contesto, e anche ad alto volume tutto sembra andare sul velluto. Ascoltando il brano, “Now I’m The Fool” della straordinaria cantante norvegese Angelina Jordan, preso da Tidal in modalità FLAC, si apprezza la capacità della cuffia di trattare una voce femminile così affascinante ed unica. In tre secondi ci catapulta insieme alla cantante, la sua voce ci prende i sensi e la sentiamo così vera, così vicina; il coro è perfetto e dosato nelle giuste proporzioni, la gamma bassa spinge forte, la scena sonora è ricostruita con grande accuratezza, con voce centrale bene in evidenza e una leggera eco che regala una magia unica a questa canzone che ricorda molto, ma molto da vicino la grande Amy Winehouse. Passando all’ascolto di una voce maschile con Peter Gabriel nel brano “Don’t Give Up”, possiamo apprezzare la ricostruzione della scena sonora molto ben distribuita lungo i tre assi, così come il contrasto tra la sua voce profonda e quella dolce e raffinata di Kate Bush. La gamma bassa è ben riprodotta, non ci sono mai accavallamenti o distorsioni, anche quando si arriva alla fine del brano. L’assolo di basso permette di apprezzare molto bene il pizzicato delle corde attraverso un fraseggio profondo ed articolato, con la The Composer sempre in assoluto controllo. Ottimo il pianoforte di Espen Berg e la voce femminile di Silje Nergaard nel brano “Be Still My Heart”, in formato 16 bit 44 kHz, tutto reso con la massima dolcezza e naturalezza nelle giuste proporzioni sia di tonalità che di coerenza timbrica.
Le misure
La curva delle risposte in frequenza dei driver della cuffia The Composer è caratterizzata da un avvallamento a compensazione delle risonanze dovute al padiglione dell’orecchio ampio e di modesta entità. Questo fa pensare ad una prestazione all’ascolto dalla timbrica chiara, con una ottima risoluzione nel segmento di frequenza medio e medio-alto. Il basso valore della distorsione fa presupporre anche una buona prestazione dal punto di vista della microdinamica. Le curve della waterfall confermano la previsione di un ascolto pieno di particolari poiché decadono molto velocemente senza risonanze o strascichi in grado di contaminare il programma audio. La curva di impedenza si muove tutta al di sopra dei 24 ohm, con le risonanze proprie dei due driver centrate attorno a 30 ohm che mostrano un basso fattore di merito. La cuffia di Austrian Audio possiede una sensibilità molto elevata, richiede spiccioli di milliwatt per raggiungere i 90 dB di pressione sonora. Nessun problema quindi per essere pilotata dai più comuni lettori digitali portatili. Mario Richard
Conclusioni
Dobbiamo ammettere che negli ultimi tempi poche volte ci è capitato di “innamorarci” di un prodotto fin da subito, in particolare di una cuffia, ma questa volta la “The Composer” c’è riuscita, essendo stata una delle poche in grado di farci esclamare, dopo tanto tempo, uno spontaneo: “Wow!”. Durante ogni sessione di ascolto i brani e i generi musicali si sono susseguiti senza soluzione di continuità, donandoci grandi emozioni e la convinzione che sopra la nostra testa stesse suonando non solo una buona cuffia ma una cuffia veramente speciale. Ben costruita, la The Composer è una straordinaria generatrice di emozioni, in grado di competere ai più alti livelli. Le sue prestazioni vanno al di là del suo pur elevato costo, e vale ogni centesimo del suo prezzo. Potremo continuare a raccontarvi delle sue qualità e di tutte le sensazioni che è in grado di trasmettere ma per capire veramente come suona la cosa migliore da fare è senz’altro provarla! Buon ascolto. Mario Richard e Leonardo Bianchini
Austrian Audio The Composer
Cuffia dinamica aperta
Distributore per l’Italia: Audiogamma SpA, Via Nino Bixio 13, 20900 Monza (MB). Tel. 02 55181610 – www.audiogamma.it
Prezzo di listino: euro 2.499,00 (IVA inclusa)
Caratteristiche dichiarate dal costruttore
Tipologia: cuffia sovraurale dinamica aperta.
Riposta in frequenza: 5-44k Hz.
Altoparlante: dinamico, diametro 49 mm.
Impedenza: 22 ohm.
Sensibilità: 112 dB/mW @1 kHz.
THD: <0,1%.
Cavo: staccabile.
Peso: 385 g.
Dotazione di serie: cavo bilanciato Pentaconn 4,4 mm, cavo bilanciato XLR 4 pin, cavo sbilanciato jack 3,5 mm con adattatore 6,3 mm, custodia in legno