La soundbar “transformer”
Come il migliore dei prestigiatori, Philips ha tirato fuori un bel coniglio dal cilindro. Classificare la Fidelio B97 come “soundbar”, però, è un po’ limitativo. In verità, si tratta di un sistema di altoparlanti che non si limita a potenziare l’audio dei TV più recenti, ma offre tantissime possibilità d’impiego, tra le quali, per esempio, l’uso “multi-room” o la compatibilità Spotify Connect.
La nuova soundbar di Philips è un oggetto dal design sobrio, che si inserisce bene in ambiente: lo spessore inferiore a 6 cm e la profondità di 12 permettono un facile posizionamento sotto all’apparecchio TV al quale sarà collegata. Il frontale microforato, con le finiture metalliche lucide e brunite la rendono piuttosto elegante.
Al centro del lato superiore, verso il bordo posteriore, si trova una fila di tasti, che include il controllo del volume di ascolto, pausa e riproduzione, selezione dell’ingresso e l’accensione/stand-by del dispositivo.
Nel frontale è affogato un display a segmenti bianchi che indica l’ingresso o l’eventuale funzione selezionata. Sul retro c’è il tasto per il setup del Wi-Fi, mentre le connessioni fisiche si trovano all’interno di due “rientranze”.
Nella prima ci sono due ingressi HDMI compatibili HDCP 1.4/2.3 e l’uscita HDMI con supporto ARC/eARC necessaria per il collegamento al TV, mentre nella seconda trovano posto la presa per l’alimentatore esterno e l’ingresso audio stereo tramite jack da 3,5 mm, assieme all’ingresso audio digitale in formato ottico Toslink e una porta USB di servizio.
Le connessioni ci sono anche in modalità senza fili, poiché sono disponibili il Bluetooth 4.2 e il già citato Wi-Fi, sfruttato da Chromecast, AirPlay 2 e DTS Play-Fi. Per quanto riguarda il “pass-through” del segnale video 4K su HDMI, sono supportati tutti gli standard, cioè HLG, HDR10, HDR10+ e Dolby Vision.
Particolarità del sistema è la possibilità di staccare le due estremità e trasformarle in piccoli altoparlanti posteriori wireless alimentati a batteria (c’è un tasto di accensione), grazie a dei supporti con piedini gommati che vanno a nascondere i connettori per la ricarica delle batterie. Questi supporti hanno una scanalatura che consente di far passare il cavo di un alimentatore con presa USB tipo C (non incluso nella confezione) nel caso di utilizzo fisso come canali posteriori.
Naturalmente, ci sono anche due “coperchi” per le estremità dell’unità principale per coprire le uscite di alimentazione e i tweeter laterali. Il sistema, che gestisce 7.1.2 canali, decodifica tra gli altri Dolby Atmos, DTS:X e perfino IMAX Enhanced; l’amplificazione digitale offre una potenza di picco che si spinge a 888 W (per 450 W in regime continuo con 1% di distorsione).
Nel conto è incluso il poderoso subwoofer senza fili a caricamento reflex, con condotto d’uscita sul retro ed emissione provvista da un woofer di 20,3 cm verso il basso. L’apparecchio è controllabile a voce con Siri e con i dispositivi compatibili Google Assistant o Alexa. In dotazione c’è un piccolo telecomando con le batterie, l’alimentatore esterno e una guida rapida per l’installazione, oltre a viti e supporti per il fissaggio a muro della soundbar.
Uso e ascolto
Dopo aver superato qualche piccola difficoltà iniziale per entrare in modalità configurazione (il tasto sul retro va tenuto premuto ben oltre il tempo minimo indicato nella guida rapida e il tono emesso è uno soltanto, non due), con l’app di Philips scaricata dal Play Store per Android, è stato molto semplice collegarla alla rete Wi-Fi e iniziare ad ascoltare qualche brano in formato FLAC direttamente dallo smartphone.
L’uso è assolutamente intuitivo: una volta alimentato, il subwoofer si accende e spegne automaticamente, la riproduzione si avvia scegliendo il dispositivo e la sorgente della musica tra uno dei servizi supportati, oppure le tracce contenute nello smartphone stesso, impiegando il DTS Play-Fi. La soundbar funziona bene anche con AirPlay, sperimentato tramite un iPad con l’ultima versione di iOS, e con Chromecast.
In quest’ultimo caso ho fatto un test su Windows 10 anche con VLC, che dalla versione 3 permette di inviare lo stream audio a un dispositivo Chromecast. La qualità dell’audio è buona, il suono riempie bene la stanza, ritengo che con la riserva di potenza a disposizione si possano sonorizzare senza problemi ambienti molto ampi.
Nelle modalità “Music” e “Movie” l’equalizzazione prevede un intervento del subwoofer piuttosto incisivo e si fa sentire parecchio. Tanto per saggiare il sistema con qualcosa di movimentato, inserisco nel lettore il bellico “Fury”, selezionando la traccia originale in versione Dolby Atmos. Il suono è piacevole e coinvolgente, anche troppo: non mi ero reso conto che il livello del sub fosse così elevato e mi sono ritrovato nel bel mezzo di un bombardamento, tanto che ho dovuto abbassare il volume in tutta fretta. Per fortuna si trattava del tardo pomeriggio, quindi ho evitato una denuncia per rumori molesti da parte di qualche condomino.
Sfruttando l’app Philips Sound Fine Tune, che avevo installato in precedenza, ho potuto regolare facilmente i livelli dei singoli canali della soundbar, scegliendoli direttamente sullo schermo del telefono e riportandoli a valori più accettabili per il vicinato.
In ogni caso, anche nel proseguimento dei test ho apprezzato gli utili diffusori staccabili, che si possono collocare senza sforzo dietro al punto d’ascolto. Passando a un altro film di guerra, “Dunkirk” di Nolan, la soundbar ha offerto un’ottima resa con la traccia italiana DTS Master Audio, creando un senso di circondamento piuttosto buono, specie nelle scene dei combattimenti aerei. Molto intenso l’audio originale Dolby Atmos del Blu-ray 4K di “Joker”, buono il comportamento anche con la traccia multicanale italiana in Dolby Digital.
L’audio italiano Dolby Digital Plus di “Avengers – Endgame” ha un’ottima resa e nelle scene più concitate si distingue bene la provenienza degli effetti. Piuttosto buona la qualità del sistema anche quando si impiega con l’audio del TV.
Un consiglio che sicuramente posso dare è quello di cercare il posizionamento ottimale per il subwoofer, che per la potenza di cui dispone potrebbe creare un eccesso di risonanze, specie se collocato negli angoli o in prossimità delle pareti. Il fatto che sia wireless semplifica le operazioni, ma occorre sempre tener presente che va pure alimentato e quindi è necessaria una presa elettrica nei pressi.
Conclusioni
Definire il sistema di Philips come una “semplice” soundbar è davvero riduttivo: si tratta di un prodotto premium molto particolare, in grado di offrire una flessibilità d’uso non comune, unita a tanta potenza e buona capacità di elaborazione digitale.
La qualità della riproduzione è buona, però il paragone con un sistema home theater “standard” non è calzante: se si desidera un oggetto ben suonante, che permetta di divertirsi anche oltre l’uso per i film e con un livello di WAF (Wife Acceptance Factor) molto elevato, allora Fidelio B97 è il prodotto che fa per voi. Bisogna, però essere disposti a spendere una quantità di denaro che, di listino, corrisponde all’incirca al prezzo di un TV OLED “entry level”.
Marco Meta
Ci è piaciuto
- Grande flessibilità di utilizzo.
- Potenza di uscita e capacità di evidenziare i dettagli.
- App di controllo completa e semplice da utilizzare.
Non ci è piaciuto
- Nulla da segnalare.
Philips Fidelio B97/10
Sistema audio 7.1.2 con subwoofer wireless
Distributore per l’Italia: TP Vision Europe B.V., Via Torino 3/5, 20814 Varedo (MB). www.philips.it
Prezzo (IVA inclusa): euro 1.199,99
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Potenza: 450 W RMS (totale), THD 1%.
- Altoparlanti: 2 fullrange (centrale), 2 fullrange + 2 tweeter (anteriori), 2 fullrange (altezza), 2 tweeter (laterali), 2 fullrange (posteriori, staccabili); subwoofer attivo: 1 woofer 20,3 cm con caricamento reflex.
- Ingressi: 2 HDMI, Toslink, jack 3,5 mm stereo.
- Uscite: 1 HDMI (eARC/ARC).
- Connettività: Bluetooth 4.2, DTS Play-Fi, Chromecast, AirPlay 2.
- Dimensioni: 131,2x12x5,56 cm (soundbar), 40x23x 40,3 cm (subwoofer)