Sony KDL55W805

Che sia bello è fuori discussione, dell’onestà che è sicuramente una dote del nuovo cadetto di casa Sony parliamo diffusamente più avanti, sull’origine non c’è nulla da dire; ma ci sono anche altre qualità che contribuiscono alla formazione del desiderio di acquisto e allora… non c’è che leggere l’articolo.

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È un bel catalogo quello che quest’anno Sony ha preparato per il comparto televisori: anche a voler tralasciare la ricchezza, l’assortimento che, come solitamente avviene con il produttore giapponese, contempla la varietà di modelli in grado di soddisfare le richieste ed i vincoli economici di una ampia e variegata utenza, non si può non fermare l‘attenzione sulla bellezza dei prodotti; almeno su quella dei due modelli fino ad ora provati, il 55W905 nel numero 153 di Digital Video ed il W805, ancora nel taglio da 55”, di cui parliamo oggi, che belli lo sono sul serio.
Belli sotto il profilo estetico che, seppure di grande importanza per l’impatto visivo e la “presenza” che l’oggetto dimostrerà una volta allocato nel nostro ambiente domestico, è soltanto uno degli aspetti che, a nostro avviso, determinano la bellezza: questi televisori, in realtà, sono belli anche (e direi soprattutto) per la qualità video che esprimono.
Cosa che, se nel primo dei due, che ricordiamo appartiene alla serie ammiraglia del formato Full HD, se non scontata è comunque ragionevole attendersi, non è poi così ovvia in riferimento al secondo, rampollo del ramo cadetto della famiglia.

Belvedere

Sotto il profilo puramente estetico, sono parecchi i tratti che accomunano le due serie, disegnate seguendo i criteri del cosiddetto Sense of Quartz Design e, dunque, praticamente indistinguibili: la cornice spessa un paio di centimetri, dunque sottile, il bordino turchese tutt’intorno al perimetro, il piedistallo ellittico centrale ed il blocchetto, anch’esso al centro del bordo inferiore, con il logo della Casa e la colorazione variabile come indicatore della modalità d’uso dell’apparecchio, questi gli elementi essenziali che l’occhio coglie con piacevolezza.
Nonostante le generose dimensioni, il televisore mantiene uno spessore tutto sommato modesto, anche se in circolazione ci sono apparecchi sicuramente più sottili, quanto basta per una installazione a parete che anche esteticamente abbia un senso; ma anche scegliendo l’opzione installazione in appoggio, quella che tuttora è la più comune, il sistema si presenta molto bene e stante la robustezza della base curvilinea risente poco di eventuali urti.

 

Particolare del piedistallo.

Particolare del piedistallo.

Anatomia e fisiologia

Le prime differenze con il modello superiore iniziano a mostrarsi al livello dell’hardware, in particolare del pannello che seppure di ottima qualità manca, giustamente, di alcune significative specificità: ci riferiamo, ad esempio, al sistema di illuminazione consistente in un “ordinario” Edge-LED privo della tecnologia Triluminos, ma pilotato dinamicamente così da adattare il livello di retroilluminazione alla reale luminosità delle scene. Tecnica che alla prova dei fatti si rivela funzionale ad una buona resa video.

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Un gradino al di sotto del superdotato 905, è anche l’elettronica di controllo, almeno nella componente del Motion Flow che per il modello in esame è implementato nella versione XR400 che, comunque, si difende piuttosto bene e produce sequenze dallo scorrimento fluido.
Il motore grafico per il resto è lo stesso X-Reality Pro alloggiato “sotto il cofano” del modello top, ed a parte alcuni algoritmi per il controllo della retroilluminazione specifici per la tecnologia Triluminos, per quanto riguarda la sezione video il confronto delle particolarità tecniche termina qui.
Anzi no, perché a differenza del cugino maggiore il Nostro offre la visione 3-D tramite la tecnologia passiva utilizzata per motivi di contenimento dei costi, dato che la principale obiezione rivolta ai sistemi attivi riguardo il peso e l’ingombro degli occhiali, come esplicitamente messo in evidenza nella prova del W905, semplicemente non ha alcun valore. Ma, in fondo, quei 600 euro di differenza tra i prezzi dei due modelli, pari a circa il 30%, da qualche parte dovrà pur uscire fuori com’è giusto che sia.
Poiché un buon video necessita di un buon audio, nel nuovo “piccolo” di casa Sony i progettisti hanno optato per una soluzione di tipo bass-reflex standard, senza le complesse strutture di accordo della sezione di bassa frequenza presenti nel 905, una soluzione semplice e ben collaudata che alla prova dei fatti fornisce buoni risultati.

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Il parco connessioni è adeguato alla classe dell’apparecchio e, come tale, comprende quattro porte HDMI, una delle quali supporta il protocollo MHL per il collegamento di smartphone adeguatamente equipaggiati, e tre USB con il supporto, soltanto su una, per un Hard Disk in veste di registratore; ovviamente non mancano le prese analogiche SCART e videocomposito (curiosamente perpendicolari al piano e dunque d’impaccio in una eventuale installazione a parete) ed il connettore RJ-45 per la rete Ethernet, funzionalità che duplica il pieno (e comodo) canale Wi-Fi.
di Giancarlo Corsi

 

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Approfondimento: Sì, ma quanto è Smart?

TV-sony-KDL55W805-telecomandoOltre alle quattro paia di occhiali passivi per la visione 3-D (curiosamente, per motivi di imballaggio, forniti smontati), la confezione contiene una coppia di strumenti di controllo che, nel pieno rispetto della definizione Smart, realizzano due diversi livelli di “intelligenza”: ovvio, usuale il primo, un ordinario telecomando di forma allungata che contiene una selva di pulsanti, decisamente più intrigante il compatto secondo oggetto che, a giudicare dal ridottissimo numero di organi di comando, deve implementare una qualche forma di astuzia tecnologico-creativa. Ed è proprio così, infatti, perché il piccolo e, come si rivelerà presto, comodo strumento svolge tutte le funzioni del fratello, ma lo fa con un approccio decisamente più “sveglio” ed apprezzabile.
In sostanza, lo One-Touch permette di controllare le funzioni del televisore tramite un telecomando virtuale, ovvero visualizzato sul display alla pressione del singolo pulsante marcato Key Pad; se invece si vuole utilizzare il menù ad icone completo è sufficiente premere l’Home.
Insomma, sia che si voglia modificare una qualche impostazione, scegliere un’app o semplicemente modificare la luminosità, con lo One-Touch l’operazione è rapida e veloce. E non c’è neanche bisogno di “puntare” il TV perché il piccoletto utilizza un canale radio.
Come ulteriore possibile applicazione, il retro dello stick mostra una “N” che indica la capacità di trasferimento dei file da qualsiasi dispositivo abilitato NFC (per esempio uno smartphone): è sufficiente poggiarlo sul retro dello One-Touch per riprodurre sul TV i contenuti multimediali memorizzati nel dispositivo.
Cosa che, in alternativa, può essere fatta anche attraverso il collegamento di rete, sempre che il PC/smartphone/ tablet/phablet (o quello che è) sia stato abilitato alla condivisione dei file.
C’è, infine, anche la modalità Wi-Fi Direct che, saltando a piè pari qualsiasi Access Point o apparato di rete, collega direttamente lo smartphone al TV; in tal caso, ovviamente, si perde la connettività Internet e si possono soltanto trasferire file tra le due macchine.
Qualche osservazione riguardo la riproduzione di file multimediali è d’obbligo, dato che la procedura non è proprio immediata ed il manuale soltanto in formato elettronico non abbrevia certo il percorso: in buona sostanza la procedura si articola sulla configurazione di rete del televisore, sulla connessione alla stessa rete del dispositivo aggiuntivo ed infine sulla registrazione del dispositivo nel televisore tramite la voce “impostazione di visione server” (in cui sono elencati tutti i dispositivi conosciuti al televisore); se qualcosa non funziona, un aiuto può venire dall’opzione “diagnostica server”. In ogni caso, nonostante la registrazione del dispositivo sul TV, non sarà possibile visualizzarne i contenuti finché non lo si abilita nella voce “dispositivo remoto/renderer” (dove con il termine renderer si intende proprio il dispositivo che invia file al TV).
Le app a disposizione sono veramente tante, le più comuni sono pre-installate ma l’operazione di selezione ed installazione è abbastanza semplice: per quelle che fanno uso di videocamera, ad esempio Skype, è necessario l’acquisto dell’accessorio evidentemente presente nel catalogo di casa Sony.
Anche per questo modello è disponibile l’App TV Side View che condensa nello smartphone le funzioni di telecomando e gestione delle varie possibilità di trasferimento file/riproduzione.


Il buon pannello si vede dal mattino

Ovvero questo è uno dei rari casi in cui il ricorso alle regolazioni di fabbrica è necessario esclusivamente per il fine-tuning, dato che quelle pre-impostate forniscono immagini di buona qualità: certo, con le trasmissioni da studio i colori sono spesso molto saturi e dunque un qualche ritocchino che riporti il tutto a livelli di maggior godibilità ci sta tutto; operazione in generale non necessaria con i servizi in esterni o, ancora meglio, con i film che godono della potenza di calcolo e della bontà degli algoritmi del motore grafico.
In ogni caso la dotazione di regolazioni e controlli è molto ampia, comunque tale da permettere lo sfruttamento completo delle molteplici possibilità operative del televisore, soprattutto in un’ottica di ottimizzazione della visione; da questo punto di vista si rivela molto utile la possibilità di definire il set di regolazioni/impostazioni ingresso per ingresso, cosicché, ad esempio, al player Blu-ray vengano in automatico applicate le impostazioni selezionate per la visione dei film, che saranno differenti da quelle applicate alla console di videogiochi.
Tra le peculiarità del sistema elettronica/pannello colpisce il buon rapporto di contrasto, responsabile di immagini che anche se bi-dimensionali mostrano una buona articolazione prospettica, anche a fronte di un livello del nero non propriamente da record.
Ci è piaciuta parecchio anche la precisione con cui il Reality Creation recupera con effetto realistico e piacevole le mancanze dovute a cause le più diverse: utilizzando immagini e sequenze di test piuttosto “cattive“, abbiamo verificato la bontà del sistema di correzione e, dopo vari tentativi, scoperto che il livello di regolazione che sembra impattare nel modo più efficiente ed al contempo meno invasivo è quello denominata “Manuale”, che produce un buon compromesso tra risoluzione, luminosità ed equilibrio cromatico.
Del pari efficiente è il Motionflow, che non agisce soltanto sul moto vero e proprio ma manipola anche la luminosità dell’immagine, anche se l’effetto finale dipende fortemente dalla velocità del panning; in ogni caso, con la regolazione impostata su “Fluido” si riescono a coprire la maggior parte delle velocità tipicamente utilizzate nei film anche se, altrettanto inevitabilmente, in alcune occasioni qualche scattino si vede.
Molto buona anche la gestione dello scrolling verticale che mantiene la perfetta risoluzione e dunque la leggibilità del testo fino alla velocità di 1.550 linee/minuto, tipica dei titoli di coda “da corsa”.
Passando ai programmi veri e propri, ed iniziando con i classici DVD, ritroviamo in forma più articolata e complessa le caratteristiche rilevate con i segnali di test: è così che i nostri titoli di riferimento, visionati ormai centinaia di volte, si trovano alla pari con le riproduzioni più accurate fino a questo momento esplorate. Qualcosa sta cambiando, insomma, nel mondo dei televisori LCD, in termini di qualità delle immagini, ed è qualcosa che ci piace parecchio perché va nella direzione dell’alta fedeltà video, un concetto che soltanto con gli ultimi modelli di televisori vediamo approssimato in maniera sempre più precisa, anche nei prodotti che non appartengono al segmento top.
E di fronte a questa qualità, la tridimensionalità delle immagini passa decisamente in un piano subalterno (se mai ha avuto un ruolo più alto della piacevole curiosità), ma anche in questo comparto il W805 se la cava in maniera quasi impeccabile, tanto nella costruzione di immagini 3-D a partire da programmi bidimensionali nativi, quanto con il materiale progettato e realizzato in 3-D.
Infine, ed a differenza del modello portabandiera, l’audio del sistema si adegua, completandolo, al video, segno che il progetto è stato pensato sin dall’inizio come un tutt’uno; quello che in definitiva dovrebbe essere il TV, ovvero lo strumento di intrattenimento capace di coinvolgere con immagini e suoni l’intera famiglia, nella sua componente cinefila o giocofila, passando per il fruitore di programmi culinari o quant’altro.

 

da Digital Video 155

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