Il top di gamma con (doppia) fotocamera da urlo
Il marchio Huawei si sta imponendo tra i costruttori di dispositivi mobili come sinonimo di qualità non solo per la sezione telefonica dei propri smartphone, ma anche per quella fotografica, che nel P9 svela l’alleanza strategica con Leica, nome storico della fotografia. Il doppio sensore posteriore, assieme a diverse intelligenti trovate a livello di software, rende questo dispositivo molto interessante per stimolare la propria creatività.
Lo smartphone Huawei P9 (assieme al fratello maggiore P9 Plus) è stato presentato il 6 aprile scorso a Londra: la Casa cinese ha puntato la campagna marketing sulla rivoluzione del concetto di fotografia sui dispositivi mobili. Proprio per questo, ha introdotto la partnership con nientemeno che Leica, azienda tedesca da sempre al vertice delle apparecchiature fotografiche, includendo una doppia fotocamera posteriore da 12 megapixel (una con tradizionale sensore RGB, l’altra in bianco e nero, priva del filtro Bayer) con obiettivi a lenti SUMMARIT asferiche e focale da 27 mm, apertura f/2.2 e sensori Sony IMX 286.
A onor del vero, da subito dopo il lancio ufficiale è divampata una polemica internazionale sulla collaborazione più o meno stretta tra Huawei e Leica, fino alla risoluzione della questione per mezzo di un comunicato congiunto delle due aziende, che ha chiarito la partecipazione di Leica nella fase di progettazione dell’hardware e del software, realizzati poi secondo gli standard di qualità propri del costruttore tedesco.
La fotocamera Leica è, però, soltanto uno degli aspetti messi in evidenza da Huawei poiché, ad esempio, è stata riposta moltissima cura nella scelta dei materiali, lo chassis unibody dagli spigoli arrotondati è in alluminio ed ha le rifiniture in ceramica, l’apparecchio è dotato di ben tre antenne per migliorare la ricezione indipendentemente dal modo in cui viene impugnato, e di un lettore che riesce a rilevare anche la profondità delle impronte digitali. Le dimensioni del P9 sono decisamente contenute rispetto al parco di caratteristiche a disposizione dell’utente finale: schermo IPS-NEO 2.5D da 5.2″ Full HD e 431 ppi, bordi di 1,7 mm, protezione Gorilla Glass 4, appena 6,95 mm di spessore.
Lo speaker per il vivavoce è situato sotto la griglia nel bordo inferiore; quest’ultimo alloggia il connettore micro USB Type-C, il microfono principale e la presa su jack da 3,5 mm per gli auricolari. Nel bordo superiore è inserito il microfono per la cancellazione del rumore ambientale; sul lato sinistro c’è il vassoio per microSD (fino a 128 GB) e nano SIM, che può essere estratto con il pin incluso nella confezione, mentre sul lato destro è presente il bilanciere del volume e il tasto di accensione/stand-by, dotato di un’incisione in rilievo per facilitarne l’individuazione.
Sul frontale, al di sotto della capsula audio si trova il LED di stato, mentre accanto ad essa c’è il sensore di prossimità/luce ambientale e l’obiettivo della fotocamera secondaria da 8 megapixel con fuoco fisso e apertura f/2.4. Nella parte posteriore, oltre alla già nota doppia fotocamera realizzata con Leica, al flash dual LED dual-tone e al sistema ibrido autofocus che impiega anche il laser, c’è il lettore di impronte digitali. Il cuore che equipaggia il sistema è prodotto in casa, si tratta del SoC a 64 bit octa core Kirin 955, formato da quattro core Cortex-A72 a 2,5 GHz e quattro core Cortex-A53 a 1,8 GHz, con coprocessore di movimento i5, processore di immagine proprietario e GPU Mali T-880 MP4, 3 GB di RAM e 32 GB di flash memory (di cui 23 disponibili per l’utente). Al di fuori dei nostri confini nazionali è annunciata in vendita una versione con 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna. La batteria integrata, da 3.000 mAh, non è rimovibile.
La sezione radio è completa di tutto e comprende l’accesso GSM su quattro bande, 3G e LTE con supporto praticamente ovunque, e velocità di navigazione fino a 300 Mbps in downlink e 50 Mbps in uplink. Il Wi-Fi comprende tutti gli standard attuali (ac incluso) ed è di tipo dual-band a 2.4 e 5 GHz, inoltre, il telefono può essere configurato per gestire la commutazione in modo intelligente con le reti mobili LTE; il Bluetooth è in versione 4.2 LE.
Sono presenti l’NFC, il chipset GPS/Glonass/Beidou con A-GPS, l’accelerometro, il giroscopio, la bussola elettronica, e il contapassi. Nella confezione, oltre alla già citata clip metallica per estrarre il vassoio, è incluso il cavo USB/micro-USB Type-C, il caricabatteria veloce, la guida rapida e gli auricolari con microfono, di aspetto molto simile a quelli Apple.
Delle rifiniture previste sembra che arriveranno in Italia soltanto la Titanium Grey e la Mystic Silver, mentre le altre sono Ceramic White, Haze Gold, Rose Gold e Prestige Gold. Per quanto riguarda il software, Huawei propone la sua interfaccia Emotion UI in versione 4.1 su base Android 6.0 Marshmallow. Il coprocessore di movimento viene sfruttato dall’app “Benessere”, mediante la quale è possibile tenere sotto controllo l’attività fisica, il consumo calorico e il peso durante la giornata.
Le altre app, assieme a quelle “stock” di Google, includono la suite WPS Office per aprire i documenti Microsoft Office, funzioni di utilità quali Backup, Meteo, Torcia e Specchio, un organizer come Todoist e quelle per i social network Facebook e Twitter. L’applicazione per la gestione della fotocamera, sviluppata anch’essa in collaborazione con Leica, prevede una funzionalità che elabora ed unisce gli scatti dei due sensori (colori e b/n) in una singola foto; attivando la modalità “Pro”, si accede al controllo manuale completo di tutte le opzioni come su una macchina reflex, tra le quali perfino la possibilità di registrare le immagini in formato RAW.
La prova – Fotografie da primo della classe
Dopo aver letto tanto delle decantate caratteristiche della sezione fotografica, sono ansioso di provare questo smartphone: la confezione è semplice, ma elegante, l’apparecchio appare subito estremamente curato nei minimi dettagli. I materiali offrono ottime sensazioni tattili e, nonostante si tratti di uno smartphone con lo schermo da 5.2″, buon compromesso tra dimensioni e leggibilità, lo spessore ridotto lo rende molto maneggevole. Può sembrare un dettaglio di poca importanza, però la zigrinatura rende il tasto di accensione/standby immediatamente identificabile quando il P9 è in una tasca o in borsa.
Maneggiandolo ci si rende conto dell’elevata qualità della costruzione, i bordi sono perfettamente levigati e le superfici lucide sono ottimamente realizzate; il retro del dispositivo è forse un po’ troppo “setoso” per i miei gusti, quindi potrebbe scivolare, però dai lati la presa si mantiene piuttosto saldamente. Il display ha un touchscreen estremamente preciso, un ampio angolo di visione ed è molto luminoso; sotto la luce solare diretta la resa è più che sufficiente.
Utilizzando le reti 4G per la navigazione internet, la connessione risulta piuttosto stabile e la velocità molto elevata, ottima anche la connettività via Wi-Fi. Per le chiamate, l’audio in capsula è perfetto e in vivavoce l’altoparlante integrato ha una buona potenza. Il fix dei satelliti, escludendo l’A-GPS, impiega poco meno di un minuto per realizzarsi.
Consumata questa prima parte della prova, passo a quella che mi incuriosisce di più, cioè la sezione fotografica dello smartphone di Huawei: noto che tutti gli elementi della fotocamera, i due obiettivi, il flash e il sensore autofocus laser, sono “affogati” nel telaio e non sporgono come quelli inseriti in altri dispositivi della concorrenza. Talmente tanta è la cura dei particolari, anche nel software, che nella fotocamera del P9 sono stati utilizzati perfino i font e il suono dell’otturatore di una vera macchina Leica.
Il doppio sensore è un vantaggio, in particolare quello monocromatico, che cattura il 300% di luce in più ed offre il 50% in più di contrasto rispetto a quello a colori: le immagini riprese dai due sensori vengono integrate dal software e dall’hardware dedicato di Huawei che provvede a generare un’unica immagine.
Le foto in bianco e nero sono di altissima qualità, mentre quelle a colori presentano, in alcuni casi, una leggera saturazione dei colori che si può correggere successivamente. Impressionanti le possibilità offerte dalla modalità “Pro”, che consente di controllare a piacimento tutti i parametri e la possibilità, facendo uno swipe dal lato destro verso sinistra, di attivare la registrazione delle immagini in formato RAW.
Con lo swipe dal lato sinistro verso destra si può scegliere la modalità d’uso, che comprende ad esempio l’HDR, gli scatti notturni, il “light painting” per le foto creative con le scie luminose e le riprese in timelapse. Una delle particolarità offerte dal software della macchina è la possibilità di rielaborare le immagini scattate con la gestione manuale del diaframma, modificandone l’apertura per mettere in evidenza altri elementi della foto.
Per quanto riguarda i video, il P9 è in grado di riprendere filmati in Full HD@60 fps; la qualità è meno elevata rispetto a quella delle foto, ma comunque sufficiente, si sente la mancanza di uno stabilizzatore d’immagine. Nell’articolo sono inclusi alcuni scatti da me realizzati durante un week-end a Barcellona, che ho sfruttato per sperimentare sul campo la fotocamera di questo smartphone, e devo ammettere che i risultati sono stati ottimi.
Nell’utilizzo estremo, prevalentemente come fotocamera, l’assorbimento energetico sale parecchio: da piena carica la mattina sono arrivato al 3% di carica residua verso le 17, però avevo scattato almeno 200 fotografie, di cui alcune anche col flash. Basta premunirsi con una batteria di emergenza e ricordarsi il cavetto microUSB Type-C. Invece, nell’uso durante una giornata normale, sotto connessione 4G, con un’ora di chiamate, messaging su Whatsapp con scambio di foto e video, e un paio d’ore di navigazione mobile si riesce ad arrivare a sera abbastanza agevolmente.
Per quanto riguarda le altre funzionalità multimediali, relative alla riproduzione audio e video, il P9, analogamente al Mate 8, ha la capacità di riprodurre file audio in alta risoluzione, che siano FLAC/WAV (fino a 192 kHz/24 bit), DXD (fino a 384 kHz/24 bit) o DSD (64 e 128), convertendoli in formato PCM. Relativamente ai video, l’applicazione nativa apre file AVI, MKV, WMV, MP4, DivX e XviD, ma senza riprodurre l’audio Dolby Digital o DTS; per superare questa limitazione è sufficiente installare l’app MX Player assieme ai suoi codec che si possono trovare in rete.
Conclusioni
Col P9, Huawei ha dimostrato di possedere la capacità progettuale e realizzativa per proporre al grande pubblico un dispositivo estremamente duttile nell’uso, con ottime prestazioni di connettività, una eccellente fotocamera integrata e dalle rifiniture “top-grade”. Un must per gli amanti della fotografia creativa e non solo.
di Marco Meta
Ci è piaciuto:
- Maneggevolezza
- Fotocamera
- Velocità navigazione 4G
Non ci è piaciuto:
- Nulla da segnalare
Carta d’identità
- Marca: Huawei
- Modello: P9 (EVA-L09)
- Tipo: Smartphone Android
- Dimensioni: 145×70,9×6,95 mm
- Peso: 144 g
Principali caratteristiche dichiarate
- Sistema Operativo: Android 6.0 (Marshmallow) con Emotion UI 4.1
- Frequenze di lavoro: 2G 850/900/1800/1900 MHz – 3G 800/850/900/1700/1900/2100MHz – 4G LTE FDD: B1/B2/B3/B4/B5/B6/B7/B8/B12/B17/B18/B19/B20/B26/ B28 – 4G LTE TDD: B38/B39/B40
- Traffico Dati: GPRS/EDGE/UMTS/HSDPA/HSUPA/HSPA+/LTE
- Connettività: Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac dual band 2.4GHz/5GHz, Bluetooth 4.2 BLE, micro-USB Type-C, NFC
- Processore: Hisilicon Kirin 955 – 64 bit – octa-core (4 x 2.5 GHz, 4 x 1.8 GHz) + GPU Mali-T880 MP4
- RAM: 3 GB.
- Memoria interna: 32 GB (disponibile 23 GB).
- Espansione memoria: microSD fino a 128 GB
- Display: IPS-NEO multitouch capacitivo da 5.2” Full HD con risoluzione 1.920×1.080 pixel (423 ppi).
- Batteria: 3.000 mAh.
- Fotocamera principale: doppia (B/N + colore) da 12 Megapixel (3.968 x 2.976) ciascuna con flash dual LED dual tone.
- Fotocamera anteriore: 8 Megapixel (3.264×2.448).
Distributore per l’Italia: Huawei Technologies Co. Ltd. – www.huawei.com
Prezzo: € 599,00