Philips Fidelio FW1

Semper Fidelio

Componente essenziale dell’ecosistema audio-video multicanale wireless proposto dalla casa olandese, il subwoofer Fidelio FW1 vive anche di vita propria ed è utilizzabile per completare efficacemente la resa di un qualsivoglia impianto stereo.

Sarebbe assurdo pensare di aprire l’articolo con le classiche note di presentazione del marchio quando si tratta di Philips, un nome così radicato nella memoria che ormai fa storicamente parte della nostra esistenza come il detersivo che lava così bianco che più bianco non si può. Il campo di azione in cui spazia l’attività di questo poliedrico costruttore è vastissimo e l’unica ragion d’essere di questa introduzione riguarda il “marchio” Fidelio, che Philips appone ai suoi prodotti audio di maggior pregio, distinguendoli così dalla cospicua mole di altri apparecchi appartenenti al suo catalogo.

La linea Fidelio è stata arricchita nel corso del 2022 con tre nuovi prodotti, andando a formare un vero e proprio ecosistema audio/video: si tratta della soundbar 7.1.2 FB1, dello speaker satellite FS1 e del subwoofer attivo FW1 oggetto di questa prova. La caratteristica saliente che accomuna questi apparecchi è la connettività wireless DTS Play-Fi, standard che permette lo streaming audio in alta definizione multicanale e che Philips ha iniziato ad implementare nei propri televisori, soundbar e speaker dal 2020.

Vale la pena ricordare che il DTS Play-Fi consente anche di usufruire dei più diffusi servizi di streaming audio e di collegare i propri dispositivi in configurazioni multiroom, gestendo da una a quattro diverse zone, con un massimo di 16 altoparlanti per zona (ed un limite di 32 speaker totali) con flusso dati a 192 kHz/24 bit.

I due radiatori passivi, ciascuno con un diametro effettivo di 17 centimetri, sono collocati su facce opposte del mobile e presentano una conformazione molto particolare: la membrana in materiale plastico visibile all’esterno è solidale attraverso un supporto cilindrico a un secondo “cono” rivolto verso l’interno, dotato di doppia sospensione.

Trattandosi di uno standard, il DTS Play-Fi è interoperabile con apparecchi di marchi differenti; rimanendo all’interno dell’ecosistema Philips, l’installazione del sistema risulta semplificata perché i diversi componenti presenti si riconoscono e si configurano automaticamente.

Quando ad esempio il sub è connesso ad un TV, i controlli posteriori di livello e taglio divengono inattivi; il volume relativo si imposta dalla app DTS Play-Fi sul televisore, la frequenza di taglio viene regolata automaticamente. E si possono anche sfruttare delle possibilità aggiuntive, come ad esempio con satelliti FS1, l’estensione dell’Ambilight a tutta la sala grazie ai LED integrati che si sincronizzano con quelli dei TV Philips equipaggiati con questa funzione, o la possibilità di utilizzare l’audio del TV come canale centrale.

Una vista d’insieme del subwoofer con le componenti smontate; il cabinet è in MDF sufficientemente sordo, l’amplificazione interna in classe D ha una potenza dichiarata di 210 watt.

La gestione delle funzionalità wireless DTS Play-Fi avviene tramite relativa app. Oltre alla possibilità di essere inserito in un sistema wireless multicanale, sia esso Philips o di altro marchio, il subwoofer può essere validamente utilizzato come prodotto a sé stante, anche in un “semplice” impianto stereo.


Caratteristiche e funzionalità

È la presenza dell’ingresso linea RCA a garantire la possibilità di un utilizzo universale del subwoofer, che dal punto di vista elettroacustico è un bass reflex con doppio radiatore passivo. Il trasduttore attivo da 20 cm (8”) affaccia sulla parte inferiore del mobile ed è caratterizzato da una membrana in polpa di cellulosa molto densa e da una sospensione in gomma che permette un’escursione consistente. I due radiatori passivi, che hanno un diametro effettivo di 17 centimetri, sono posti sulle facce laterali in configurazione contrapposta.

Il woofer attivo da 8” emette verso il pavimento; la membrana in polpa di cellulosa è molto compatta, la sospensione in gomma morbida permette un’ampia escursione, il gruppo magnetico presenta dimensioni rassicuranti.

La conformazione di questi trasduttori è davvero molto particolare e vi rimando alle foto che sicuramente sono più efficaci di qualunque tentativo di descrizione verbale. Peraltro la loro membrana in materiale plastico sembra decisamente immune ai danni e infatti non dispongono di alcuna struttura protettiva. L’amplificazione di bordo è accreditata di una potenza di 210 watt e dall’esame visivo dell’elettronica risulta evidente che si tratta di un classe D, come era logico presupporre (la casa non dichiara nulla al riguardo nelle specifiche).

I controlli, molto essenziali, consistono nella regolazione del livello e della frequenza di taglio, nell’intervallo 25-150 Hz. Un selettore permette di invertire la fase, un altro è adibito alla selezione dell’ingresso da utilizzare, quello RCA o la connessione wireless DTS Play-Fi, per la quale è presente anche un tasto per l’associazione. La presa USB è di servizio.

I controlli a disposizione sono limitati al minimo indispensabile: ai potenziometri per la regolazione del livello e della frequenza di crossover (da 25 a 150 Hz), si aggiungono infatti un selettore per la fase (0-180°) e uno per la scelta dell’ingresso, RCA o DTS Play-Fi, oltre al tasto per il pairing di rete.

L’estetica dell’apparecchio è molto ben curata; la faccia superiore, rifinita in allumino spazzolato, si raccorda con le facce laterali, ricoperte presumibilmente con un materiale vinilico, tramite una ricercata smussatura rivestita con la pelle Muirhead utilizzata anche in altri componenti Fidelio.


Utilizzo e ascolto

Per la prova sul campo abbiamo inizialmente utilizzato il Fidelio FW1 come componente a sé stante, svincolato dagli altri prodotti Fidelio; i Paradigm Premier 200B in prova su questo stesso numero, quindi già pronti all’uso in sala di ascolto, mi sono sembrati (non solo per l’ovvia comodità) dei partner ideali per il test, impiegando per l’amplificazione un integrato multicanale di sicura e comprovata qualità.

Il robusto cestello in lamiera stampata appare chiuso nella zona della bobina ma la circolazione dell’aria, utile anche al raffreddamento, è garantita dal foro nel fondello. Decisamente rassicuranti le dimensioni del magnete.

I compatti bookshelf canadesi si sposano molto bene col Philips Fidelio FW1 come classe di appartenenza e, disponendo già di una gamma bassa caratterizzata da una buona estensione e notevole articolazione, ci hanno permesso di valutare l’efficacia dell’FW1 in un sistema dove questa non sarebbe stata banalmente scontata, ma in un impianto in cui l’inserimento del sub si deve notare solo per sottrazione, ovvero non quando viene aggiunto ma quando viene tolto.

Dal canto suo l’integrato multicanale (Marantz per la cronaca) ci ha permesso di confrontare in tempo quasi reale la coppia di Paradigm con e senza l’intervento del subwoofer, ovvero l’azione del Fidelio FW1 nel sistema 2.1 in abbinamento con i Premier 200B filtrati a 120 Hz dal processore del sintoampli, col crossover del sub impostato alla frequenza di taglio massima. In questa configurazione la presenza del sub è risultata determinante per aggiungere fisicità all’estremo inferiore dei Paradigm, già ben dotati sotto questo punto vista, e per caratterizzare in maniera più completa, ancorché non “definitiva”, la risposta dell’impianto con le tracce più ricche di energia alle prime ottave, dove la maggior capacità di sonorizzazione del sub rispetto ai diffusori satelliti si fa sentire.

L’unico appunto che mi sento di muovere all’FW1 è il livello massimo ottenibile, sostanzioso al punto da supportare i Paradigm incrementandone la spinta, ma non elevatissimo, anche se il confronto mnemonico è con altri sub provati, tutti di costo almeno doppio.

Il pannello superiore rifinito in alluminio spazzolato si raccorda coi fianchi attraverso una smussatura ricoperta in pelle Muirhead, che la casa impiega in diversi altri prodotti. Il risultato estetico è molto ben riuscito e dona un look esclusivo a un prodotto in fondo non particolarmente costoso.

Lo step successivo è consistito nell’utilizzo del componente attraverso la connessione wireless in abbinamento ad un TV della casa dotato di funzionalità DTS Play-Fi. Allo scopo abbiamo impiegato un apparecchio OLED, molto elegante esteticamente ma con una resa audio per forza di cose limitata dal ridotto spazio offerto dal sottilissimo cabinet per altro privo di cornice.

Se nel caso dell’abbinamento ad un buon sistema di altoparlanti la presenza del sub deve apparire inosservata e farsi sentire magari solo quando viene rimosso, quando lo si utilizza con un televisore, in special modo con un TV molto sottile e con poco spazio per la sezione audio, il beneficio apportato dall’inserimento del sub è oltremodo palese e oserei dire irrinunciabile. Tanto più se, come in questo caso, il collegamento non richiede fili vaganti.

Dalla app DTS Play-Fi sul TV si effettuano le regolazioni di base, livello relativo e distanza. Il sistema è in grado di gestire due unità.

La qualità dell’audio in termini di estensione e presenza gode infatti di un innalzamento vertiginoso. Stante la resa offerta in modalità 2.1 con diffusori di qualità non poteva essere altrimenti e la prova è servita soprattutto per valutare la modalità della messa in funzione, che non è stata complessa ma nemmeno troppo liscia; tutto infatti funziona quasi sempre bene, ma è emerso qualche comportamento anomalo, come la sparizione del sub quando dalla app Play-Fi si fa lo streaming audio dal lettore multimediale (cosa che non accade col lettore sul TV), mentre tutto è OK con Spotify.

Confesso di non ricordare di aver mai effettuato un test simile, la prova di un TV abbinato solo ad un sub e non ad un sistema più complesso, magari con soundbar e/o canali surround, e colgo la palla al balzo per consigliare questo upgrade nella maniera più assoluta: il rapporto costo/ beneficio è altissimo. Tutti gli effetti acquistano credibilità, sia che si ascolti a volumi moderati, cosa sempre possibile, sia che si azzardi un livello più alto, che la TV da sola non potrebbe mai sostenere.

Misura in ambiente

Risposta in frequenza misurata in ambiente, con crossover al massimo (curva rossa) e al minimo (curva blu). La rilevazione è stata effettuata col sub posizionato al centro della parete di fondo, con risultati non dissimili dal posizionamento in un angolo, che nella nostra sala non offriva sostanziali vantaggi in termini di rinforzo all’estremo inferiore. L’emissione si presenta abbastanza consistente già a partire dai 30 Hz, risultato soddisfacente considerando le dimensioni tutto sommato contenute dell’insieme in generale e del trasduttore attivo in particolare. La pendenza dei tagli, valutata attraverso una misura effettuata col sub lontano dalle pareti, è dell’ordine dei 12 dB per ottava. In base a quanto rilevato, possiamo a buon diritto classificare l’FW1 come un vero subwoofer e non, come di solito accade nei componenti che accompagnano le soundbar, come “facente funzione” del woofer.


Conclusioni

Il subwoofer Fidelio FW1 ha dato prova di notevole versatilità. Da un lato è una scelta quasi obbligata per gli aficionados del marchio che vogliono semplicemente dare una notevole marcia in più all’audio del proprio TV Philips o che desiderano un impianto multicanale che alla resa soddisfacente unisca anche la massima semplicità di installazione, grazie alla funzionalità DTS Play-Fi. Dall’altro si è rivelato un buon componente a sé stante, in grado non solo di supplire ai naturali limiti dei diffusori più piccoli ma anche di poter supportare adeguatamente anche quelli più dotati, con l’unica accortezza di non pretendere livelli di pressione sonora molto elevati, ma rimanendo nei limiti della decenza condominiale. Il rapporto qualità/prezzo di questo componente è consono alla secolare, ottima fama del marchio.
Mario Mollo


Ci è piaciuto

  • La resa è soddisfacente sia come complemento di un buon sistema di altoparlanti stereo sia in abbinamento ad un TV, del quale esalta notevolmente le prestazioni.
  • Il sub è molto curato sotto il profilo estetico, quando apparecchi di classe di prezzo simile sembrano molto più poveri. Notevole anche la cura realizzativa dei tre trasduttori utilizzati.

Non ci è piaciuto

  • Il livello massimo fornito non è particolarmente spinto; nessun problema in abbinamento ad un TV, di per sé limitato, mentre si potrebbe chiedere più “ciccia” unitamente a sistemi di altoparlanti di buon livello.
  • Sebbene non sia difficile configurare il sistema, qualche piccola idiosincrasia si è manifestata.

Philips Fidelio FW1

Subwoofer attivo bass reflex, wireless
Distributore per l’Italia: TP Vision Europe B.V., Via Torino 3/5, 20814 Varedo (MB). www.philips.it
Prezzo di listino: euro 499,99 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
  • Tipo: reflex con doppio radiatore passivo.
  • Altoparlanti: 1 woofer 20 cm, 2 radiatori passivi 17 cm.
  • Potenza amplificatore: 210 W (420 W con 1% THD).
  • Ingressi: 1 basso livello RCA, 1 wireless DTS Play-Fi.
  • Crossover: 25-150 Hz.
  • Dimensioni (LxAxP): 24×47,2×40 cm.
  • Peso: 13 kg

Author: Redazione

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