Sennheiser AMBEO Mini

Sennheiser Ambeo Mini

Con l’attuale tecnologia DSP è ormai facile ottenere da una soundbar prestazioni sorprendenti
per qualità audio e capacità di virtualizzazione di spazi acustici immersivi. Questo però solo a patto
di abbondare con gli altoparlanti, la potenza di amplificazione e quella di calcolo.
Ma cosa accade invece se la soundbar è piccola ed economica? Beh, talvolta si può
arrivare a buoni risultati anche con tale configurazione…

Una importante fascia di utenza si sta sempre di più rivolgendo alle soundbar capaci di virtualizzare i formati audio immersivi attraverso un array di numerosi altoparlanti, tutti racchiusi sì in un unico cabinet ma controllati poi da un DSP per ricreare tramite esso una sensazione uditiva paragonabile a quella generata da diffusori posizionati tutto intorno all’ascoltatore.

La stessa Sennheiser ha realizzato una pietra miliare del settore con la sua prima AMBEO. Questa tipologia di soundbar è però caratterizzata da complessità costruttiva, un elevato numero di componenti e un conseguente prezzo davvero importante. La sfida alla base della nuova serie di soundbar Sennheiser è ora quella di creare anche prodotti adatti a tutti gli spazi e tutte le tasche ove, a fronte di un unico sistema operativo AMBEO|OS e a una naturale scalatura delle prestazioni in funzione del costo, le capacità di rappresentazione spaziale e di audio di qualità siano comunque garantite.

Pannello superiore
Il pannello superiore cela pochi comandi a totale scomparsa. Si notino, quasi impercettibili, i forellini di affaccio dei quattro microfoni con cui viene gestito sia il sistema di riconoscimento vocale di Alexa sia quello di calibrazione ambientale.

La AMBEO Mini in prova in queste pagine si è aggiudicata il premio EISA 2024-25 come migliore soundbar compatta con la motivazione che “in aggiunta al suo suono superbo, la Mini è semplice da mettere in opera e una gioia da usare grazie alle sue opzioni di controllo vocale, connettività Bluetooth e diversi preset di qualità di ascolto nel menu”.

Prima di passare all’analisi del prodotto vero e proprio, va ricordato che dal 2022 le attività relative ai dispositivi consumer del prestigioso brand Sennheiser sono gestite da Sonova AG, un’azienda attiva nel settore delle protesi acustiche e impianti cocleari. Con un partner di così alto profilo, la qualità dei prodotti a marchio Sennheiser è rimasta immutata.

La soundbar

Siamo davanti a un sistema compatto che, grazie ai suoi 70 x 10 x 6,5 cm, è in grado di posizionarsi con estrema facilità davanti a televisori anche non grandi. Al suo interno trovano posto quattro altoparlanti a larga banda in cellulosa da 40 mm (due frontali e due laterali) e due woofer da 10 cm, sempre in cellulosa, che irradiano verso l’alto. Tutto qui. Con questa dotazione acustica è chiaro che dev’essere l’elettronica a dare una grossa mano per generare un suono potente, esteso e diffuso con precisione nello spazio per virtualizzare l’emissione di quegli altoparlanti che, nelle specifiche Dolby Atmos, dovrebbero emettere verso l’alto per simulare l’arrivo del suono dal soffitto e che invece qui non ci sono.

Telecomando
Il piccolo telecomando contiene tutti i controlli essenziali per gestire la soundbar ed è realizzato con grande qualità costruttiva, cosa che ne rende molto piacevole la gestione.

L’amplificazione di bordo conta su un totale di 250 W in classe D, e in combinazione con la sezione acustica rende il prodotto adatto per ambienti fino a 25 metri quadri se usato senza alcun subwoofer in abbinamento (dati del costruttore). In tali condizioni la risposta dichiarata si estende fino a un notevolissimo 43 Hz a –3 dB, mentre col sub dedicato si può scendere a 27. Il DSP si occupa non solo di virtualizzare in formato 7.1.4 l’emissione spaziale degli altoparlanti ma anche della decodifica dei protocolli di audio immersivo supportati (Dolby Atmos, DTS:X, MPEG-H Audio, 360 Reality Audio), di leggere i contenuti in streaming di piattaforme tramite Apple AirPlay 2, Spotify Connect e Tidal Connect, di riconoscere i comandi Alexa, di supportare Google Chromecast e di accettare connessioni Bluetooth 5.0 e WiFi. Sono supportati anche gli assistenti vocali di Google e Apple, ma in tal caso bisogna avere in aggiunta un dispositivo smart di queste case.

La schermata della App Sennheiser Smart Control con cui si gestiscono il volume, gli ingressi e la funzione Ambeo.

Lo stesso DSP è anche in grado di effettuare un’autocalibrazione della risposta in funzione dell’ambiente (grazie agli stessi microfoni integrati che usa Alexa) e di supportare diversi preset di ottimizzazione dell’ascolto: tra questi vanno segnalati il potenziamento vocale (funzione Voice) per una maggiore chiarezza delle parole pronunciate, e l’immancabile modalità notturna per diminuire i bassi più profondi e massimizzare l’intelligibilità anche a basso volume di ascolto. L’interazione con queste funzioni avviene tramite un set di pulsanti e indicazioni visive a bordo della soundbar, oppure in maniera più interattiva tramite l’app Sennheiser Smart Control che analizzeremo più sotto. L’estetica del prodotto è super-minimale e caratterizzata in gran parte dalla bella tela antracite che avvolge lateralmente tutta la soundbar fino ai suoi contorni stondati, mentre superiormente vi è una piastra apparentemente liscia. In realtà in essa sono annegati display e comandi.

Una barra di stato a LED multicolori indica le diverse fasi di avvio del sistema, pairing Bluetooth, calibrazione ambientale in corso, aggiornamento di sistema, ricezione di comandi Alexa, aumento/riduzione del volume, intervento delle diverse modalità di suono, streaming da Spotify o Tidal, avanzamento/arretramento di traccia e così via. Tutto avviene con codici colori diversi e con un eventuale movimento dei LED della barra, mentre invece il riconoscimento dei principali codec viene mostrato con spie luminose dedicate. Un ulteriore logo AMBEO si può illuminare a indicare l’attivazione dell’AMBEO 3D Sound: si tratta di una funzione che la casa ha previsto per dare spazialità tridimensionale al suono, e che può sovrapporsi alle codifiche Dolby, DTS, MPEG-H e Sony. Alcuni tastini a scomparsa si occupano di aumentare/diminuire il volume, selezionare sequenzialmente gli ingressi, attivare il Bluetooth e controllare le funzioni di Play/Pause.

La schermata per l’attivazione delle diverse modalità di ascolto.

L’accensione e lo spegnimento sono automatici in funzione della presenza o meno di segnale. Da un punto di vista delle connessioni, la AMBEO Mini è molto essenziale in quanto su un pannellino incassato nel lato posteriore vi sono la presa per l’alimentazione, la porta HDMI per eARC, una porta USB che serve per gli aggiornamenti e per alimentare device esterni e un tasto Setup che serve sia per il pairing con l’eventuale AMBEO Sub che per l’impostazione della WLAN.

Si evidenzia l’assenza di ingressi analogici su pin RCA e ingressi digitali in formato S/PDIF, e ciò dimostra chiaramente come il prodotto sia pensato soprattutto per l’utente domestico “normale”, ovvero colui che non ha un impianto esteso ma intende solo riprodurre al meglio l’audio in transito nel proprio TV e i principali servizi di streaming. Il costruttore evidenzia che solo i televisori con porta HDMI eARC sono in grado di trasmettere in maniera certa e affidabile segnali audio con tutti i codec supportati (compresi Atmos, DTS:X ed MPEG-H), mentre in caso si possieda un televisore il cui HDMI è un “semplice” ARC il supporto di questi ultimi non è garantito. Da notare, sul fondo del prodotto, gli inviti per montare la soundbar a parete tramite un’apposita staffa opzionale. Il telecomando dispone di comandi di volume, selezione della sorgente, selezione delle modalità Night, Voice e dei sei profili audio Movie, Music, News, Sports, Neutral, Adaptive, tasto multifunzione per il controllo del play e dell’ingaggio di Alexa.

L’app Sennheiser Smart Control

Un’apposita app consente di controllare la soundbar anche da dispositivi Android e iOS, rendendo ancora più chiara e intuitiva la navigazione remota tra le funzioni disponibili. Tramite essa si gestiscono sorgenti, volume, le diverse modalità audio sopra descritte, e soprattutto si fanno le impostazioni di sistema. Si inizia anzitutto col necessario processo di calibrazione ambientale, che è totalmente automatica e non richiede alcun intervento da parte dell’utente: il software della soundbar “prende le misure” all’ambiente e regola i parametri di virtualizzazione per posizionare gli speaker virtuali in funzione della conformazione della stanza d’ascolto.

È anche possibile regolare tra -3 dB e +6 dB il volume del canale centrale e gestire l’abbinamento con l’eventuale sub. Si continua con la possibilità di regolare le impostazioni dei codec Dolby, DTS e MPEG-H inerenti le opzioni di virtualizzazione e di normalizzazione, la regolazione del Lip Sync per compensare eventuali latenze tra audio e video, e poi si gestiscono nomi e colore di visualizzazione degli ingressi. Da app si gestiscono anche le associazioni Wi-Fi e Bluetooth e si impostano le coordinate di accesso ai servizi di streaming cui si è abbonati. Complessivamente l’uso dell’app rende l’impiego di AMBEO Mini estremamente intuitivo e rende quasi sempre inutile la consultazione del manuale.

In prova

La soundbar Sennheiser appare oggetto di grande cura estetica e costruttiva. Il look è minimalista, sobrio e pregiato. Colpisce anche il telecomando per il peso e la qualità della fattura. La fase di set-up va via veloce, in parte per la non sterminata possibilità di opzioni ma soprattutto perché la programmazione dell’interfaccia-utente è stata fatta veramente bene.

Schermata per la gestione della luminosità delle diverse spie.

Da un punto di vista sonoro, è necessario a nostro parere inquadrare correttamente il prodotto da un punto di vista merceologico prima di trarre anche le primissime conclusioni: questo tipo di soundbar non sono infatti destinate ai puristi dell’audio, né agli appassionati di film in altissima risoluzione che amano visionare con display molto grandi e costosi. Qui siamo davanti a un prodotto che verrà abbinato a un televisore di dimensioni medie per migliorarne considerevolmente la performance sonora e aprire una prima porta ai formati immersivi, il tutto senza spendere né ingombrare troppo e soprattutto senza complicazioni. Fatte queste premesse si inizia l’ascolto: le prime note emesse non colpiscono particolarmente perché, con tutte le opzioni in flat, pare di trovarsi davanti all’audio di un normale televisore.

Esploso dell'Ambeo Mini.
L’esploso della AMBEO Mini permette di vedere i woofer che emettono verso l’alto e i piccoli altoparlanti a gamma estesa posizionati sul frontale e lateralmente.

L’attivazione della modalità AMBEO appare quindi pressoché indispensabile per permette alla soundbar Sennheiser di mostrare il suo vero carattere: il suono diventa vivido e piacevole, elegante e ben diffuso nell’ambiente. Non siamo davanti a quel festival di rotazioni di fase ed equalizzazioni eccessive che accompagna altri algoritmi di questo tipo fino a far loro generare un suono tanto impattante, quanto poco fedele e naturale. No, qui la pressione del tasto AMBEO rende tutto più piacevole e null’altro. Le varie modalità di ascolto possono rivelarsi utili, anche se certune enfatizzano troppo i bassi. Non abbiamo invece molto apprezzato la modalità di miglioramento vocale, che alza un po’ il volume e spara parecchio in fuori la gamma media a scapito di una timbrica più forzata. E visto che parliamo di timbrica, di base questo dispositivo Sennheiser suona pulito e naturale, con un basso che anche se non tellurico è comunque abbastanza ben presente, articolato ed esteso. Gli amanti dei film d’azione vorranno sicuramente abbinare un subwoofer, perché non è umanamente pensabile che con questo volume di cabinet e questi altoparlanti si riescano a muovere le poltrone di casa, ma ancora una volta non è questo l’uso al quale i progettisti hanno pensato: l’uso del sub è difatti opportuno, ma niente affatto indispensabile visto che la AMBEO Mini è già sufficientemente completa in basso da sola.

La schermata per gestire la connessione ai servizi di streaming ai quali si è abbonati.

L’aspetto forse meno convincente della soundbar Sennheiser si è rivelato quello della spazialità: il palcoscenico virtuale è abbastanza esteso, anche se non rende infinitamente larga la stanza d’ascolto, e anche la proiezione tridimensionale del suono in avanti è soddisfacente. Rimane invece un po’ aleatoria la percezione dei suoni dall’alto e soprattutto dalla parte posteriore della stanza: in tal senso un ambiente d’ascolto non troppo grande probabilmente può aiutare a dare una sensazione maggiormente immersiva, mentre se avete una sala sopra i 25 mq raccomandati, meglio andare su prodotti più impegnativi. Una nota infine positiva per l’ascolto di sola musica, sempre molto piacevole, e per tutte le operazioni di pairing e gestione dello streaming, che avvengono con facilità e con una prestazione sicura.

Conclusioni

La Sennheiser AMBEO Mini mantiene la promessa di offrire una soundbar a basso costo per chi, pur non volendo investire grosse cifre e non essendo un die-harder dell’home theater, desidera comunque un suono vivido e piacevole dal proprio impianto audio-video. Le possibilità di collegamento non sono sterminate ma assolutamente soddisfacenti per questo profilo di utenza, così come l’estensione in banda e la timbrica.

Un ottimo primo passo per guardare la televisione e i film con un buon sonoro quindi: poi qualcuno andrà avanti con la passione, ma tanti altri si fermeranno alla AMBEO Mini perché già essa è in grado di dare parecchie soddisfazioni. Il rapporto qualità/prezzo deve definirsi molto buono, e alcuni street-price che abbiamo osservato negli ultimi mesi lo possono rendere ottimo.


Giulio Curiel


Ci è piaciuto

  • ⁠Estetica elegante
  • Operatività chiara e senza difficoltà
  • Suono naturale e sempre molto piacevole

Non ci è piaciuto

  • Senso di profondità migliorabile nell’emissione dei canali posteriori virtuali
  • Connessioni limitate all’indispensabile⁠ ⁠

Sennheiser AMBEO Mini
Soundbar

  • Distributore per l’Italia: Exhibo SpA, Via Leonardo da Vinci 6, 20854 Vedano al Lambro (MB). Tel. 039 49841 – ww.exhibo.it
  • Prezzo di listino: euro 649,00 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

  • Potenza totale: 250 W (RMS).
  • Altoparlanti: 6: 4×1,6” (40 mm) Cellulose Cone Fullrange Driver + 2×4” Cellulose Cone Driver.
  • Risposta in frequenza: 43 Hz-20 kHz (-3 dB).
  • Connettività: Chromecast built-in, uPnP, AirPlay 2, Spotify connect, Tidal connect.
  • Connessioni: 1xHDMI eARC (HDMI 2.1), USB socket (type A).
  • Wi-Fi standard: IEEE 802.11 a/b/g/n/ ac/ax.
  • Bluetooth version: 5.0 Classic/BLE.
  • Dimensioni (con piedini): 70x10x6,5 cm.
  • Peso: 3,3 kg

Author: Redazione

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