La gamma di TP Vision si arricchisce di alcuni modelli di apparecchi Philips con Quantum Dot e retroilluminazione Mini-LED, che sono stati denominati “The Xtra”: vediamo cos’hanno di speciale.
La grande novità dell’anno 2024 per TP Vision è costituita dall’adozione della piattaforma smart Titan OS, sviluppata da una startup con sede a Barcellona, in Spagna, su alcune categorie di TV Philips, che vanno dagli entry level a diversi prodotti di gamma media. Il 65PML9009, che fa parte della linea denominata “The Xtra”, disponibile in Italia anche in due formati maggiori, 75 e 85 pollici, è proprio uno di quelli che hanno a bordo il nuovo software.
La motivazione principale che ha portato a questo cambio di rotta rispetto ad Android/Google TV o al software proprietario Philips è stata dettata dalla facilità con cui il nuovo sistema può essere adattato su piattaforme hardware non particolarmente performanti, ma TP Vision ha tenuto conto anche di un altro fattore, non meno importante, visto che questo sistema permette di raccogliere informazioni sugli utenti per poterle utilizzare con Titan Advertising, piattaforma specializzata proprio sulla pubblicità, cosa altrimenti impossibile con il sistema operativo di Google, che tiene per sé tali informazioni.
Essendo un sistema operativo molto giovane, ha un catalogo di app ancora limitato: a parte quelle più diffuse, come Netflix, Amazon Prime Video, Disney, YouTube, DAZN e altre, manca, tra le altre, Apple TV+. Per l’invio di contenuti da dispositivi mobili, il cosiddetto “casting”, è impiegata la tecnologia AirServer, compatibile con AirPlay, Google Cast e Miracast.
Riguardo la sua dotazione hardware, il pannello Mini-LED è un Vertical Alignment con refresh nativo a 144 Hz, provvisto di 100 zone per il local dimming e di strato Quantum Dot per una migliore gestione del colore. La piattaforma impiegata è basata sul SoC NT72676 di NovaTek, su cui non ci sono molte informazioni disponibili: dovrebbe essere un quad-core ARM Cortex-A73 a 1,5 GHz con GPU Mali-G52; ci sono, inoltre, 3 GB di RAM e 8 GB di memoria flash a disposizione.
Per quanto riguarda l’elaborazione delle immagini, la serie PML9009 monta il processore P5 Perfect Picture Engine di settima generazione che ha un set più ristretto di funzionalità rispetto all’ultima versione, ma che in ogni caso comprende quelle base tra le quali, ad esempio, Ambient Intelligence, booster colore a 17 bit e riscalatura Ultra Resolution.
Sono supportate tutte le tipologie di segnali HDR, compresi HLG, HDR10+ e Dolby Vision. In ambito gaming, altro aspetto tenuto in considerazione da molti per l’acquisto di un nuovo TV, c’è la compatibilità con AMD FreeSync Premium e il supporto alla modalità Dolby Vision Gioco; se si utilizza un PC, l’apparecchio supporta il VRR a 144 Hz con un ingresso HDMI.
E ora il design, che rispetta i tipici canoni della categoria: la vista frontale svela che i bordi laterali e quello superiore sono molto sottili, mentre quello inferiore ha uno spessore di circa 1 cm ed è realizzato con materiale plastico, la profondità è abbastanza contenuta e tutte le finiture sono in grigio antracite metallizzato. I due supporti in metallo a V rovesciata, anch’essi grigio antracite, possono essere collocati soltanto in una posizione, pertanto è necessario assicurarsi che il mobile sia di larghezza adeguata ad accoglierlo senza il rischio di cadute accidentali.
Il pannello posteriore, di materiale plastico, se non fosse per i LED dell’Ambilight su tre lati resta abbastanza anonimo, non ci sono finiture particolari. Al centro sono visibili i fori filettati per utilizzare un supporto VESA 300×300 nel caso di installazione a parete. L’ingresso di alimentazione si trova alla sinistra, mentre sulla destra ci sono due incavi: quello ad accesso posteriore fornisce l’ingresso per l’antenna TV con supporto DVB-T/T2, il connettore “F” per il collegamento del cavo proveniente dalla parabola e compatibile con segnali DVB-S/S2, che permette di gestire fino a 4 LNB con DISEqC 1.0, l’uscita cuffie, una porta USB 2.0, l’uscita audio Toslink e la presa Ethernet per il collegamento alla rete cablata. È disponibile anche la connettività in rete senza fili, grazie a Wi-Fi 802.11ac, e a dispositivi wireless con Bluetooth 5.2.
L’altra vaschetta, accessibile di lato, offre quattro porte HDMI, di cui due in formato 2.0 e due in formato 2.1. Queste ultime supportano una larghezza di banda di 48 Gbps, eARC/VRR/ALLM e risoluzioni fino a 4K/144 Hz. Per finire, c’è una porta USB 3.0 e lo slot Common Interface+ 1.4 per l’utilizzo di una CAM con la relativa scheda. Il sistema audio dell’apparecchio ha una potenza di uscita nominale di 40 W (che diventano 50 nel modello da 85”), e utilizza quattro altoparlanti fullrange ad emissione verso il basso: guardando la parte inferiore del pannello è possibile notare le griglie sagomate.
Il processore audio supporta la virtualizzazione 5.1.4 di Dolby Atmos e DTS:X, oltre a Dolby Music e DTS Play-Fi, mediante il quale è possibile trasformare l’audio del TV in quello del centrale di un sistema multicanale e aggiungere diffusori compatibili per i canali frontali, surround, altezza e subwoofer. Sulla destra delle griglie si trova il joystick per il controllo locale che permette di gestire il TV senza telecomando.
Quest’ultimo è molto simile a quello che abbiamo visto di recente con il modello 55OLED809/12, è retroilluminato, ma utilizza due semplici mini-stilo al posto della batteria ricaricabile; inoltre, il tasto dell’Assistente Google è stato rimpiazzato da Alexa (in ogni caso è possibile utilizzare in alternativa gli altoparlanti smart di Google) e ci sono pure due tasti in più per richiamare Disney+ e Titan Channels nella parte dedicata alle app. All’interno della confezione si trova la guida rapida, il cavo di alimentazione e i due supporti da tavolo con le viti per l’installazione.
La prova
Il TV, non tanto per il peso, quanto per l’ampiezza della base, va installato in due, cosa che abbiamo fatto puntualmente, prima poggiandolo su una superficie piana per avvitare i due supporti in dotazione e poi collocarlo sul mobile. Non mi stancherò mai di ripetere che questi apparecchi vanno trattati con estrema attenzione, per evitare grossi dispiaceri.
Procedo con il canonico collegamento alla rete cablata, il lettore 4K alla porta eARC, il cavo dell’antenna e per ultima l’alimentazione; le batterie del telecomando sono incluse tra gli accessori. All’accensione vengono richieste le informazioni indispensabili per eseguire la configurazione iniziale, che comprende la ricerca delle emittenti TV, non velocissima ma neanche troppo lenta.
Alla fine del processo, che include anche l’accoppiamento del telecomando, si viene proiettati nella pagina Home di Titan OS, la cui interfaccia utente richiama marcatamente quella di Google TV. Un primo approccio con i canali TV mostra una resa cromatica abbastanza vivace con la modalità “Standard”; dopo alcuni test, la modalità che mi sembra produca i migliori risultati con i canali trasmessi in Full HD è la “Qualità cristallina”; con i canali SD ci sono un po’ di immancabili artefatti, ma niente di cui preoccuparsi.
Apro l’app Prime Video e inserisco le credenziali per fare una prova di visione con “Gli Anelli del Potere”: scelgo la modalità “Chiaro” del Dolby Vision perché nel complesso mi offre una qualità discreta, sebbene le barre nere assomiglino più a un grigio scuro che a un nero e si noti qualche alone attorno alle torce accese nelle scene scure; buona la resa cromatica.
Guardando alcuni episodi della prima serie di “Jack Ryan” in Dolby Vision, la resa dell’incarnato si attesta un livello abbastanza buono, i colori sono abbastanza saturi in generale. Restando su programmi codificati Dolby Vision, vedo qualche puntata di “Fallout”: le immagini del girato nel deserto sono eccessivamente chiare, mentre le scene in interni hanno un discreto contrasto e sono sature dal punto di vista cromatico.
Visiono anche alcuni episodi della prima stagione di “Reacher”, disponibile in HDR10+: con la modalità “HDR Calman” la qualità delle immagini è sufficiente, noto un po’ di rumore video nelle scene scure, che sono provviste di discreto dettaglio, il nero tende al grigio scuro e la resa cromatica è più che sufficiente. Con la serie TV “Rizzoli & Isles”, disponibile in SDR, imposto la modalità immagine su “Home Cinema” per ottenere una buona resa cromatica e un buon contrasto.
Non posso fare a meno di confermare, con un certo dispiacere, la mancanza dell’app di Apple TV+, quindi passo ai supporti fisici 4K, iniziando con “Sopravvissuto: The Martian”. Le immagini, nella modalità “HDR Calman” sono piuttosto luminose, come nel caso del capitolo 6 (pulizia dei pannelli solari, in primis), abbastanza naturale l’incarnato.
La visione di “Top Gun: Maverick”, codificato Dolby Vision, nella scena scura del cockpit sull’aereo sperimentale offre molti dettagli, noto però degli aloni accentuati attorno alle inquadrature delle persone all’interno del centro di controllo e in corrispondenza di scritte chiare su sfondo scuro; abbastanza saturi i colori, buoni i toni della pelle.
La resa delle immagini di “Dune”, in Dolby Vision, è abbastanza buona, confortata da un ottimo dettaglio, peccato per il blooming che affligge alcune scene, per esempio all’inizio del capitolo 3, quando Paul Atreides (Timothée Chalamet) cammina lungo il corridoio con la luce sospesa che lo affianca.
Molto buona la qualità delle immagini HDR dei documentari della serie “Planet Earth II”, con la modalità “HDR Calman” la resa cromatica è ottima, ne guadagna anche il contrasto. Per verificare il comportamento dello scaler utilizzo il DVD de “Il Gladiatore” con la modalità “ECO”, che fa perdere qualcosa in luminosità, ma ne guadagna la morbidezza complessiva per immagini molto gradevoli e dai colori abbastanza naturali. In SDR faccio un test col supporto Blu-ray del film documentaristico “Samsara”, in modalità “Calman”: i colori sono abbastanza saturi e l’incarnato piuttosto credibile, buono il contrasto. Il sistema audio l’ho trovato sufficiente, senza infamia e senza lode, posso immaginare un sensibile miglioramento con l’utilizzo degli altoparlanti compatibili con la tecnologia Play-Fi.
Le misure
Conclusioni
L’apparecchio proposto da TP Vision è funzionalmente completo, il nuovo sistema operativo è sufficientemente reattivo e il pannello esprime un buon picco di luminanza. La resa in HDR è soddisfacente, i colori sono abbastanza saturi, le immagini luminose e sufficientemente contrastate. Le problematiche che si sono manifestate con questo TV sono dovute al calo di contrasto e della resa cromatica quando ci si sposta dalla visione in posizione centrale, con i colori e il nero che sbiadiscono, ma è una tipica caratteristica dei pannelli VA, e al blooming che si evidenzia nelle scene scure in cui sono visibili torce o luci accese, anche puntiformi. Come valore di listino si posiziona forse eccessivamente in alto quando posto a confronto con apparecchi dalle caratteristiche simili, ma confido in una pronta discesa del prezzo di vendita su strada per renderlo più appetibile ai possibili acquirenti.
Marco Meta
Ci è piaciuto
- Resa video dello scaler in modalità ECO
- Praticità del telecomando
- Semplicità della piattaforma Titan OS
Non ci è piaciuto
- Eccessiva presenza effetto “blooming”
- Mancanza dell’app Apple TV+
Philips 65PML9009
Televisore LCD Quantum Dot Mini-LED 4K HDR Titan OS
- Distributore per l’Italia: TP Vision Europe B.V., Via Torino 3/5, 20814 Varedo (MB). www.philips.it
- Prezzo di listino: euro 1.499,00 (IVA inclusa)
CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
- Schermo: LCD Quantum Dot Mini-LED 4K Ultra HD (3840×2160 pixel).
- Diagonale: 65” (164 cm).
- Audio: 40 W (2.0).
- Sistema operativo: Titan OS.
- Connessioni: 2 ingressi HDMI 2.1, 2 ingressi HDMI 2.0, uscita audio digitale Toslink, uscita cuffia, slot Common Interface CI+ 1.4, 1 porte USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 802.11ac 2×2 Dual Band, Bluetooth 5.2.
- Dimensioni: 145,1×84,4×85 cm (senza piedistallo), 145,1×90,4×31,3 cm (con piedistallo).
- Peso: 21,0 kg (senza piedistallo), 21,5 kg (con piedistallo)