CES 2020 – Video

8K e MiniLED, TV “social”, Dolby Vision IQ e FilmMaker Mode, Intelligenza Artificiale… Il CES conferma, come ci attendevamo, alcune tendenze e, come al solito, ce ne anticipa altre.

Che in questa edizione del CES all’8K spettasse, almeno nel settore video, un ruolo da protagonista era scontato, come anche non ci stupiscono i progressi fatti dalla retroilluminazione a MiniLED con local dimming ad elevato numero di zone, che sempre più spesso troveremo sui TV LCD di fascia medio-alta. Ma le sorprese non sono mancate, come l’arrivo sul mercato dei televisori “rotanti”, che da soli possono passare all’orientamento verticale per visualizzare al meglio i contenuti del proprio smartphone.

Per vedere nuovi display basati su tecnologie differenti da quelle attuali, OLED, LCD e MicroLED, dovremo attendere ancora un poco (due anni? Meno?), ma i prodotti esibiti da tutti i costruttori dimostrano anche in questa occasione di aver fatto un passo in avanti rispetto a quelli della precedente generazione. Se tutto questo è la norma per il Consumer Electronics Show per quanto riguarda il video, tutto il resto è cambiato molto. Cresce sempre di più lo spazio dedicato alla mobilità sostenibile, alla guida autonoma e alle tecnologie di assistenza alla guida, come grandi display trasparenti, alette parasole intelligenti a cristalli liquidi, fari basati su proiettori DLP, tutti argomenti che approfondiremo sulla nostra rivista dedicata al mondo dell’audio in auto, ACS AudioCarStereo.

Tornando al nostro settore, vorrei condividere con voi qualche spunto di riflessione sulle tendenze di cui sopra, prima fra tutte l’8K. Avendone potuto sperimentare in tantissime demo la spettacolarità della resa, sono stato fin dall’inizio un energico promotore della super risoluzione, ben sapendo che comunque l’unico vero modo per poterne praticamente fruire, stante l’attuale assenza di contenuti nativi, è grazie all’upscale basato sull’intelligenza artificiale. Non sono mancati i lettori che recentemente, di fronte al mio entusiasmo, hanno sollevato dubbi sulla effettiva necessità dell’incremento di pixel se non come necessità dei costruttori di creare nuovi bisogni e nuovi motivi di vendita. Non ho motivi per rivedere la mia posizione sulla effettiva utilità, anche nel caso di semplice upscale, dell’8K, sempreché si rispettino i vincoli del giusto rapporto tra ampiezza dello schermo e distanza di visione, un po’ più stringenti del 4K senza arrivare necessariamente ad un dimezzamento della distanza.

Anche se per un bel po’ ci si dovrà accontentare quasi solo dell’upscale, ci sono comunque almeno due possibilità per ottenere contenuti in 8K nativo e per questo non trascurerei di verificare la dotazione funzionale del TV al momento della scelta. Per vedere qualcosa in 8K ci sono come dicevo due opzioni: i servizi di streaming, oppure quelli realizzati in proprio (per chi può…) o scaricati dalla rete ed archiviati su un supporto di memorizzazione. Per quanto riguarda lo streaming, Chili offre i contenuti in 8K solo ai TV Samsung in virtù di un accordo commerciale, mentre la possibilità di vedere i video in 8K già da tempo uploadabili su YouTube (che utilizza anche il nuovo codec AV1), non è supportata direttamente dal TV ed occorre quindi scaricarli prima di poterli visionare. Per la compatibilità della app sul TV occorrerà verificare caso per caso la disponibilità di un futuro aggiornamento; Samsung ed LG hanno dichiarato la futura compatibilità, mentre per le TV basate su Android il supporto arriverà con la versione 10. Occorre anche accertarsi che il TV sia in grado di riprodurre video 8K da USB, cosa che sembrerebbe ovvia ma in effetti non è da dare per scontata. Prima o poi arriveranno anche le trasmissioni in 8K via satellite. Se all’atto pratico il sintonizzatore si rivelasse inadeguato e non aggiornabile via software, si potrà sempre rimediare acquistando un set-top box esterno che faccia quello che il TV non sarà in grado di fare.

Quello che occorre verificare è il set di funzionalità implementato sulle connessioni HDMI 2.1 che saranno utilizzate per il collegamento di fonti esterne, in particolare la larghezza di banda. Vi ricordo che una porta HDMI può essere denominata 2.1 anche se offre solo una parte delle funzionalità incluse nello standard e potrebbe non essere in grado di veicolare segnali con larghezza di banda di 48 Gbps necessari per contenuti 8K il cui frame rate superi i 60 frame al secondo (che bastano e avanzano per il cinema, mentre framerate superiori potrebbero essere importanti, anche in 4K, per la riproduzione di contenuti sportivi).

Questi sono in sintesi gli aspetti da tenere in considerazione nella scelta di un TV 8K longevo. Cambiamo tema. Molto coreografici sono i nuovi TV in grado di posizionarsi in verticale: nel caso di Samsung, con il suo “The Sero”, si tratta di un prodotto pronto per la commercializzazione, mentre altri costruttori hanno mostrato dei prototipi. L’utilità è indubbia: i contenuti verticali, video e app, possono essere visualizzati utilizzando l’intera superficie del display e la sua massima dimensione. L’unica perplessità deriva dall’assenza di privacy. Per esperienza personale con una figlia diciassettenne molto “gelosa” del contenuto del suo smartphone, faccio un po’ fatica ad immaginare un uso del TV verticale se non per quelle situazioni in cui la riservatezza non sia un problema, ovvero la riproduzione di video ripresi in verticale.

Non credo che l’utenza tipo di un TV verticale ne possa fare uso “rilassato” per visualizzare comodamente i siti di messaggistica: sempre all’erta, pronti a spegnere tutto quando ci sono in giro occhi indesiderati… Detto questo, anche se non si tratta di una vera e propria novità (io stesso anni e anni fa avevo un monitor per PC utilizzabile in orizzontale come al solito e ruotabile in verticale per lavorare meglio coi software di videoscrittura), è comunque una idea che intrigherà molte persone. Altro spunto innovativo di questo CES è la novità presentata da Dolby, il Dolby Vision IQ, un algoritmo che lavora in abbinamento al sensore di luce ambiente incorporato nel televisore per porre rimedio ad un inconveniente lamentato da molti utenti, ovvero la scarsa intelligibilità di alcune scene troppo scure. Il problema nasce dal fatto che in post produzione il colorista lavora in ambiente oscurato in cui è più facile cogliere i dettagli alle basse luci. Guardando le stesse immagini in un ambiente normalmente illuminato diviene difficile cogliere qui dettagli che invece il Dolby Vision IQ rende nuovamente intelligibili, senza snaturare l’equilibrio complessivo del contenuto.

Al momento la nuova funzionalità è implementata da LG e Panasonic. Qualche riflessione ora sul Filmmaker Mode, la modalità video “fedele all’originale” che, promossa da attori e registi di Hollywood (chissà cosa c’è dietro) in collaborazione con la UHD Alliance, ha trovato ora l’adesione anche di Samsung e, udite udite, di Philips, il marchio inventore del famigerato motion compensation che ovviamente nella modalità Filmmaker è disabilitato. Mi verrebbe da dire “tanto rumore per nulla”, nel senso che ogni costruttore avrebbe potuto tranquillamente inserire nei propri TV una modalità “più hi-fi possibile” e non è detto che in qualche caso la classica “Cinema” non sia una Filmmaker ante litteram. Comunque ben venga una modalità ufficiale, semplicemente riconoscibile da tutti gli utilizzatori, possibilmente direttamente richiamabile da telecomando, che permetta con facilità di ottenere dal proprio TV una resa fedele all’originale, senza elaborazioni che distorcerebbero il contenuto allontanandolo dall’idea di chi lo ha concepito. Ufficialmente in questa edizione del CES non ci sono state rivoluzioni tecnologiche, ma Samsung ha esibito (a porte chiuse ai media) dei prototipi di display QD OLED, che sarà una delle tecnologie del futuro e sulla quale non tarderemo a fornirvi maggiori informazioni. Ma restiamo al presente e vediamo le novità dei padiglioni della fiera.

HISENSE

Il costruttore cinese ha curiosamente incentrato la quasi totalità della sua conferenza stampa sui propri Laser TV, apparecchi sicuramente intriganti ma non certo suscettibili di enorme diffusione (almeno in Europa), trascurando incomprensibilmente i suoi televisori LCD con tecnologia Dual Cell, detta anche “doppia modulazione”, tecnologia che il costruttore ha già proposto in passato in diversi apparecchi; la doppia modulazione consiste nell’impiego di due pannelli LCD “in serie”, uno che genera l’immagine ed uno che funziona come modulatore della retroilluminazione.

Personalmente non avrei immaginato che questa tecnologia trovasse spazio in apparecchi consumer ma piuttosto che restasse confinata al solo settore professionale, perché costosa e poco efficiente, anche se estremamente performante in termini di rapporto di contrasto e qualità del local dimming, con un numero di zone che può raggiungere la risoluzione del panello modulante (milioni di pixel). Ma sono ben felice che Hisense mi abbia smentito, anche se resta da vedere a che prezzo il costruttore posizionerà i suoi prodotti, che vantano delle caratteristiche tecniche di assoluto primato. Questa spinta verso la doppia modulazione suppongo sia motivata anche dalla volontà dichiarata dal costruttore di abbandonare la tecnologia OLED, nei confronti della quale la doppia modulazione offre maggior luminosità senza perdere in termini di livello del nero. Allo stand abbiamo visto il nuovo 65” XD9G (1), nella cui demo accanto all’immagine veniva mostrato anche il contenuto del pannello modulante: local dimming con 2 milioni di zone, luminosità 1.500 nit e rapporto di contrasto 150.000:1.

1 – Hisense 65” XD9G

C’erano anche il 98” 4K (2) ed il 75” 8K della serie U9E, anche questi Dual Cell. Per quanto riguarda i TV “mainstream”, la casa ha annunciato tra l’altro le serie 4K H9G (tagli da 65 e 55” con local dimming a 180 zone e luminosità di 1.000 nit, prezzi rispettivamente 1.000 e 700 dollari) e H8G (75, 65, 55 e 50”, con local dimming a 90 zone e luminosità di circa 700 nit, prezzi da 1.440 a 400 dollari), entrambe basate su Android. Si tratta di prodotti dal rapporto qualità/prezzo molto convincente, con tecnologia Quantum Dot e buona dotazione funzionale, che include anche la compatibilità Dolby Vision.

2 – Hisense 98” 4K

Presentate anche tre nuove serie di televisori su piattaforma Roku. Sul fronte delle Laser TV, assieme ad un prototipo con schermo arrotolabile da 70” che esce dalla base (Self Rising Laser TV), concettualmente analogo all’OLED R9 Signature di LG, Hisense ha presentato la Sonic Laser TV L5V con schermo da 88” a singolo laser blu. La peculiarità è proprio nell’audio integrato dello schermo, provvisto di exciter. Con schermo tradizionale ma da 100” è l’altra nuova TV Laser L5, sempre con sorgente a singolo laser blu. Entrambi gli apparecchi sono basati sulla piattaforma VIDAA. Allo stand la casa esibiva anche un TV con schermo rotante (3).

3 –  TV con schermo rotante Hisense.

Al momento in cui scriviamo non è stato ancora reso noto dalla casa quali delle tante novità presentate saranno rese disponibili anche in Europa e quando, ma sembra che il TV a doppia modulazione arriverà anche qui.

LG

È ormai divenuta una “tradizione” per LG quella di utilizzare i suoi display OLED per il digital signage, gli Open Frame flessibili da 55”, per creare la suggestiva ambientazione all’ingresso del suo stand (4) (quest’anno ce n’erano 200). Nel corso della conferenza stampa molta importanza è stata data alle diverse sfaccettature dell’impiego sempre più pervasivo dell’intelligenza artificiale che già da ora trova applicazione e che in un futuro non troppo lontano trasformerà il modo con cui le apparecchiature elettroniche interagiranno con l’utilizzatore per semplificargli la vita, migliorando il livello di personalizzazione, imparando a ragionare per riuscire ad anticipare le necessità dell’utilizzatore fino ad arrivare ad improvvisare nuovi comportamenti.

4 – LG

E molto spazio è stato dato all’8K. La casa definisce i propri TV “Real 8K”, poiché superano di gran lunga i requisiti di definizione (Contrast Modulation) stabiliti dalla Consumer Technology Association (CTA), e per questo sono stati tra i primi ad aver ottenuto il nuovo logo CTA 8K Ultra HD. Ed ovviamente non sono stati pochi gli annunci di nuovi prodotti, sia OLED che LCD (NanoCell). In particolare nella serie Z Real 8K troveremo modelli da 77” e da 88” (OLED ZX Real 8K 77” e 88”) mentre la serie NanoCell Real 8K (con retroilluminazione direct) vedrà l’arrivo di 6 diversi tagli: Nano99 75” (5) e 65”, Nano97 75” e 65” e Nano95 75” e 65”.

5 – LG Nano99 75”

Altra significativa novità è l’arrivo nella serie C del modello 48CX da 48”; è la prima volta che un OLED viene proposto in questo taglio. Rimanendo in tema OLED, LG reintroduce la serie G (OLED GX, 77 (6), 65 e 55”) che nel 2020 avrà una veste estetica molto particolare: caratterizzata da uno spessore di soli 20 mm (l’elettronica e la sezione audio sono integrate), è predisposta per essere appesa a filo della parete grazie ad un supporto incassato ma estendibile (7) e per questo è stata ribattezzata Gallery OLED.

6 – LG OLED GX, 77

7 – LG avvolgibile

A livello di prototipo è stato mostrato un modello di OLED avvolgibile da soffitto (8), mentre la versione da pavimento che già conoscevamo verrà commercializzata nel 2020 con la sigla RX.

8 -LG

A livello di prototipo, a dimostrazione che la casa comunque promuove lo sviluppo su tutti i fronti (non dimentichiamo ad esempio il display MicroLED già visto in varie occasioni), allo stand c’era anche un luminosissimo 80” 8K con retroilluminazione MiniLED (9).

9 – LG MiniLED

Segnaliamo infine qualche ritocco estetico per il Wallpaper-TV (10). Tutto il lineup 2020 disporrà del Filmmaker Mode, mentre sugli OLED ci sarà anche il Dolby Vision IQ. Tornando a quanto si diceva in apertura sulla longevità dei nuovi 8K, LG offre apparecchi ben predisposti: i nuovi modelli consentono di riprodurre contenuti 8K nativi via USB, con supporto ai codec HEVC, VP9 e AV1, quest’ultimo utilizzato dai principali fornitori di contenuti in streaming, compreso YouTube. Via HDMI sarà supportato il framerate di 60fps.

10 – LG

PANASONIC

Non distribuendo i suoi televisori in USA, Panasonic non li esibiva allo stand. Ma ha organizzato un evento dedicato alla presentazione del nuovo OLED HZ2000 ed ha allestito un mini-stand in una location diversa da quella del Convention Center dedicata ai suoi prodotti video ed audio, inclusi ovviamente anche quelli a marchio Technics.

La principale novità video è il summenzionato TV HZ2000 (55 e 65”) (11), che succede all’eccellente GZ2000 dello scorso anno, rispetto al quale introduce ulteriori migliorie. La luminosità è superiore del 20% a quella della concorrenza. Dal momento che i pannelli sono di produzione LG, ho chiesto lumi su come questa differenza fosse possibile, avendo già discusso la questione con LG, che ha escluso di fornire pannelli speciali alla Panasonic.

11 – Panasonic

I giapponesi hanno spiegato che al pannello acquistato da LG viene sostituita parte dell’elettronica ed è questo il motivo della prestazione superiore. Ho chiesto anche se lo sfruttamento più intenso del pannello potesse essere fonte di una minor durata, cosa che Panasonic ha escluso. Le performance superiori sono state oggettivamente dimostrate da una apposita demo. L’HZ2000 è il primo TV che supporta il Dolby Vision IQ ed il Filmmaker Mode in aggiunta agli standard Dolby Vision, all’HDR10+ ed all’HLG Photo (da quest’anno l’utente può tra l’altro escludere l’algoritmo di tone mapping).

Una caratteristica di questo televisore è il funzionamento del sensore di luce ambiente “Intelligent Sensing”, che funziona sia col Dolby Vision IQ per i contenuti Dolby Vision che in Filmaker Mode (per tutti gli altri standard HDR ed anche per l’SDR), non limitandosi ad un semplice adattamento della luminosità delle immagini in funzione delle condizioni ambiente, ma gestendo in maniera separata alte e basse luci in modo che l’utilizzatore non percepisca alcuna alterazione dell’equilibrio complessivo delle immagini.

Altra novità del 2020 riguarda la autocalibrazione con il software CalMAN, con due punti di calibrazione in più (0,5 e 1,3%) ed in grado ora di calibrare anche il Dolby Vision. Non è da meno la sezione audio “360° Soundscape Pro” dotata di altoparlanti Dolby Atmos upfiring come il modello precedente e con un sistema frontale che ora include anche un canale centrale identico ai laterali (due medi ed un tweeter). La sezione sub è composta da due box distinti, ognuno con un woofer e due radiatori passivi, con la possibilità di gestire da menu un sub attivo esterno opzionale.

SAMSUNG

Da un paio d’anni a questa parte, il “First Look”, un evento che ha luogo con un giorno di anticipo rispetto al press day, ha preso il posto della fin troppo affollata conferenza stampa. Tra le numerose novità presentate, inizierei dal lineup dei TC QLED 8K, composto da tre serie. Al top la nuova Q950 (12), con tagli da 65, 75 e 85”.

12 – Samsung Q950

Oltre allo spessore contenuto in soli 15 millimetri, pur con retroilluminazione FALD, questi televisori hanno una cornice praticamente invisibile, 2,3 millimetri su tre lati e poco più su quello inferiore (13), da cui la denominazione “Infinity Screen”.

13 – Sansung Infinity Screen.

L’impatto estetico di questi apparecchi è davvero notevole, ma non da meno sono le innovazioni tecniche. La tecnologia Ultra Viewing Angle è stata ulteriormente affinata, mentre la nuova Adaptative Peak Brightness consente di ottimizzare la distribuzione dell’energia fornita dalla sezione di alimentazione, offrendo dove serve un incremento dinamico della luminosità.

Non manca la gestione intelligente del sensore di luminosità ambientale, l’Adaptive Picture, che ottimizza la riproduzione delle immagini in funzione della luce ambiente. Per quanto riguarda la ricezione dei contenuti in streaming, la casa oltre a offrire la compatibilità con il codec AV1 ha messo a punto una tecnologia per la riduzione della banda necessaria alla veicolazione vie rete dei contenuti 8K, rendendola possibile anche con l’infrastruttura attuale.

La casa allo scopo ha introdotto una elaborazione basata su intelligenza artificiale che chiama IA ScaleNet e prevede una sorta di “supercompressione” effettuata alla fonte dal provider che il TV rielabora, offrendo immagini con la qualità offerta da un flusso dati di banda doppia. Sarà interessante capire se Samsung, che ha stretto accordi con Amazon per l’utilizzo della AI ScaleNet, vorrà licenziarne l’utilizzo anche ad altri marchi. Diverse novità anche sul fronte audio; i televisori 2020 dispongono di altoparlanti laterali e sub posteriori e un particolare algoritmo, l’Object Tracking Sound+, riesce a far corrispondere l’audio al movimento degli oggetti nell’immagine; inoltre la tecnologia Q-Symphony permette un abbinamento ottimale tra l’audio integrato del TV ed una soundbar esterna.

L’efficacia di queste nuove funzionalità ci è stata chiaramente dimostrata in una demo riservata ai giornalisti tecnici. I nuovi TV permetteranno anche di visualizzare in una finestra il contenuto dello smartphone durante la normale visione (Multi-View), mentre grazie al Tap-View l’abbinamento avverrà semplicemente toccando la TV con lo smartphone.

Attraverso il nuovo Digital Butler, grazie al controllo ad infrarossi, si potranno controllare anche i dispositivi non connessi alla rete. La casa dichiara infine che i nuovi modelli soddisferanno i requisiti di 8K Association’s Certified Test Specifications così come quelli della CTA 8K Ultra HD Display Definition, cosa che magari porrà fine alla questione di quale marchio produce i TV 8K “realmente 8K”. Passiamo ad un altro annuncio importante: anche se il prodotto era già stato lanciato in Corea nella prima metà del 2019, quello al CES è stato per noi il primo contatto con “The Sero” (14), il televisore “social” che sbarcherà anche in Europa, andando ad arricchire la gamma Lifestyle della quale fanno parte i “The Frame” e “Serif”.

14 – Samsung “The Sero”.

Sulla funzionalità abbiamo già detto qualcosa in apertura; dal punto di vista tecnico si tratta di un LCD 4K da 43” con una sezione audio a 4.1 canali che può essere utilizzata anche a televisore spento. La serie The Frame si espande in basso ed in alto coi nuovi tagli da 32 e 75” (15).

15 – Samsung serie The Frame

Concludiamo la rassegna delle novità con i nuovi TV MicroLED, il cui lineup è composto da modelli da 75, 88, 93, 110, 150 e 292”. I due più grandi sono composti da “mattonelle”, mentre tutti gli altri sono dei TV standard e non da “comporre”. Destinato al settore domestico e non a quello professionale, la Samsung ha esibito un sistema modulare basato sulle ormai classiche mattonelle, che si può montare con estrema facilità anche con il sistema in funzione (16), con totale libertà di forma e risoluzione complessiva. Ancora in tema MicroLED, sempre mostruosamente impressionanti i display The Wall (17).

16 – Samsung

17 – Samsung

SONY

Ogni marchio ha una sua identità, una sua filosofia, una sua impronta. Qualcuno si “fissa” su uno in particolare, amandolo alla follia un po’ come fa un tifoso di calcio con la sua squadra del cuore. Sarà per il particolare tipo di attività che svolgo, ma io voglio davvero bene a tutti quanti ed ognuno ogni volta mi ripaga sorprendendomi in qualche modo: chi con gli OLED arrotolabili, chi con le immagini più cinematografiche, chi con le mattonelle componibili, chi con la retroilluminazione a MiniLED a 1.000 zone.

Anche Sony ogni anno mi ha stupito in qualche modo, arrivando a lasciarmi a bocca aperta con il TV OLED da 11” o il display Crystal LED, ma non mi sarei mai e poi mai aspettato di vedere sul palco della press conference un prototipo di… automobile elettrica (18), gran parte della cui sensoristica è realizzata internamente. Ma non vorrei che questo sbalordimento facesse passare in secondo piano le novità sul fronte dei televisori.

18 – Sony

La casa ha presentato parecchi nuovi modelli tra cui gli ZH8 8K FALD da 75 o 85” (19), gli OLED 4K A8 (da 55” e 65”) e A9 (da 48”) e le serie 4K FALD XH95 (85, 75, 65, 55 e 49”) e XH90 (stessi tagli della 95 escluso il 49”), che allargano notevolmente rispetto allo scorso anno il parco di display Full Array Local Dimming.

19 – Sony

Nel lineup 8K del 2020 resta il modello ZG9 da 98” del 2019, ma viene eliminato il taglio da 85” sostituito dalla nuova serie ZH8, come anche restano i modelli OLED 4K AG9. Ai TV della serie ZH8 e HX95 è abbinato un nuovo telecomando la cui retroilluminazione si attiva automaticamente solo quando serve; la Sony ha utilizzato dei particolari tweeter (di tipo exciter) (20) posti lateralmente (Frame Tweeter), in modo che il suono sembri provenire dallo schermo ma con un fronte ben ampio. Migliorata anche la sezione audio principale, con l’impiego di trasduttori più grandi rispetto alla versione precedente (21).

20 – Sony

21 – Sony

Per i modelli ZH8, A8 e HX95 è stata introdotta una funzionalità di autocalibrazione della risposta audio. E anche in casa Sony troviamo una funzionalità dedicata alla gestione ottimizzata delle immagini in funzione della luce ambiente (Ambient Optimization). Sui modelli ZH8 e HX95 viene poi offerta la possibilità di collocare i piedini alle estremità o, qualora non ci sia una base di appoggio sufficientemente ampia, in posizione più interna; mentre nella serie A8 questi possono essere ruotati per aumentare l’altezza del TV, per utilizzare una soundbar senza che questa schermi l’immagine.

Da segnalare infine che la serie ZH8 e la HX90 supporteranno il framerate 120 Hz in 4K e che diversi modelli avranno la modalità Netflix Calibrated e la funzionalità di autocalibrazione CalMAN; i menu dei nuovi TV sono stati resi più semplici da utilizzare grazie all’inserimento di una descrizione delle singole funzioni (22) ma soprattutto alla possibilità di personalizzare la lista degli ingressi miscelando quelli fisici a quelli basati su app (23).

22 – Sony

23 – Sony

TCL

Non vorrei risultare brutale dicendo che anche numeri uno all’inizio non erano nessuno e TCL, che commercialmente è già da tempo uno dei numeri uno (nelle vendite è la prima in Nord America e seconda a livello mondiale!), è entrata anche nell’élite dei marchi percepiti dal grande pubblico come top brand in termini di qualità dei suoi prodotti.

Per anni nel suo stand abbiamo visto prototipi sempre all’avanguardia tecnologica, fino ad arrivare alla situazione attuale in cui le sue linee top di televisori possono vantare caratteristiche da primato, invidiabili da tutti gli altri marchi. Mi riferisco in particolare ai televisori con retroilluminazione MiniLED con 768 zone di regolazione individuale. Quest’anno la casa ha presentato la tecnologia che è l’evoluzione della attuale MiniLED, battezzata Vidrian, dove grazie ad una differente modalità di assemblaggio e pilotaggio il numero di zone potrà crescere senza gli attuali limiti.

Questa soluzione, pur non potendo arrivare al numero di zone permesso dalla doppia modulazione, garantisce una efficienza notevolmente superiore e costi produttivi più bassi. Sempre a testimonianza del suo know-how, il costruttore ha presentato un display avvolgibile da 31” con tecnologia autoemissiva Quantum Dot OLED, realizzato con la tecnica ink-jet. Allo stand anche un prototipo di display LCD sottile come un OLED (24), naturalmente grazie alla retroilluminazione egde, in questo caso a MiniLED.

24 – TCL

Sul fronte dei prodotti che vedremo nel 2020, TCL ha presentato la linea 8K X915, con retroilluminazione FALD a 120 zone nei tagli 65, 75 e 85” (25).

25 – TCL

L’apparecchio supporta sia il Dolby Vision che l’HDR10+ e l’HLG. La sezione audio Onkyo è compatibile Dolby Atmos. Gli ingressi HDMI 2.1 sono compatibili col framerate 4K a 120 Hz ed il TV supporta il codec AV1. Il TV incorpora anche una minivideocamera retrattile ad estrazione automatica. Due le nuove linee 4K, la C815 (75 (26), 65 e 55”) e la C715 (65 (27), 60 e 55”), tecnologicamente semplificate dall’assenza del local dimming ma compatibili Dolby Vision.

26 – TCL C815

27 – TCL C715

Non Mancavano modelli “frame” (28) e “social” (29).

28 – TCL Frame TV

29 – TCL social

Mario Mollo

Author: Redazione

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