Philips 55OLED809/12

La definizione “entry level” assegnata al Philips 55OLED809 dal produttore TP Vision, calza un po’ stretta a questo apparecchio della gamma 2024.

L’estetica dell’apparecchio proposto da TP Vision non lascia molto spazio all’immaginazione essendo esteticamente molto simile al modello che lo ha preceduto, ma questo non si può ritenere un difetto: come gli smartphone, d’altro canto, i TV tendono a somigliarsi tutti e la serie Philips OLED809 non fa eccezione.

Cornici metalliche, bordi del pannello estremamente ridotti e profondità limitata caratterizzano la cosiddetta serie d’ingresso della gamma OLED, che ha in dotazione un ampio e piuttosto pesante supporto realizzato in acciaio per fornire un solido appoggio.

Il pannello OLED WRGB impiegato è la versione migliorata del tipo EX con refresh a 144 Hz di produzione LG Display, nel quale è previsto, al posto dell’idrogeno, l’utilizzo del suo isotopo stabile, il deuterio.

La retroilluminazione Ambilight che caratterizza gli apparecchi a marchio Philips è disposta su tre lati; al centro del pannello posteriore si vede il piccolo subwoofer del sistema audio integrato. Sul lato sinistro del pannello posteriore si trova il cursore che permette di utilizzare il TV senza telecomando. La pesante base da tavolo metallica dalla forma trapezoidale ha un coperchio di plastica per gli attacchi sul retro del TV, che offre una rientranza in cui far confluire i cavi di collegamento. Lo schermo è basculante, può essere ruotato di circa 30° a sinistra o destra.

Con questo accorgimento si ottiene una maggiore intensità di picco della luce, misurata in 1.300 nit su piccolissime zone, che equivale a circa il 30% in più rispetto ad uno schermo OLED convenzionale, assieme ad una superiore precisione dei colori e una maggiore nitidezza, ottimizzando al contempo l’efficienza e la durata del pannello. L’esemplare che andremo ad analizzare ha la diagonale da 55”, ma sarà disponibile anche nei tagli da 42, 48 e 65 pollici; in alcuni mercati saranno disponibili perfino le versioni da 43, 50, 77 e 85 pollici.

Il sistema operativo utilizzato è Android 12, con interfaccia Google TV. L’elettronica messa in campo dalla casa per la gestione dell’apparecchio, impiega un SoC Pentonic 700 di Mediatek, provvisto di CPU quad-core ARM Cortex-A73 a 2 GHz massimo, 3 GB di RAM, GPU Mali-G57, che incorpora alcune funzionalità specifiche per l’intelligenza artificiale, come ad esempio AI-PQ Scene Recognition 2.0 e AI-PQ Object Recognition 2.5. È presente l’ottava generazione del processore P5 AI, che si arricchisce di alcune funzionalità destinate a perfezionare la resa video, come “Smart Bit Enhancement” per migliorare le sfumature di colore riducendo la perdita di dettaglio nelle scene con scarsa illuminazione, la mappatura avanzata dei toni per incrementare il contrasto su ogni frame, l’Ambient Intelligence V3 che sfrutta la misurazione della luce ambientale e della relativa temperatura colore per intervenire sui contenuti HDR, la gestione di una nuova game bar e della compensazione del movimento (MEMC) anche per il gaming.

Le connessioni sono distribuite come al solito sul lato destro, che espone due porte HDMI 2.0, due porte USB (2.0 e 3.0) e lo slot CI+ 1.4 per la CAM, mentre in basso si trovano due porte HDMI 2.1, gli ingressi per antenna e parabola, la porta di rete e l’uscita ottica per l’audio digitale.

Restando in questo campo di interesse, l’apparecchio è certificato AMD Freesync Premium Pro ed è compatibile con Nvidia Gsync. Rispetto al modello precedente, la sezione gaming dispone della modalità VRR a 144 Hz, frequenza che vale anche per le versioni gaming di HDR10+ e Dolby Vision, di alcuni miglioramenti della game bar che includono la possibilità di creare dei profili personalizzati e un indicatore del numero di FPS (frame per second), la capacità di riconoscimento delle console per impostare la migliore modalità di gioco, del tutto “Plug&Play”, l’estensione al gaming della tecnologia MEMC (Motion Estimation, Motion Compensation) come anticipato poco sopra, che inserisce dei frame ottenuti artificialmente tra quelli originali, incrementando la frequenza da 24 o 30 a 60 frame al secondo per ottenere una maggiore fluidità delle immagini (la latenza dichiarata a 60 Hz è di 31 millisecondi), e il “VRR Shadow Enhancement” che permette di ottimizzare il livello del nero analizzando singolarmente i frame. Il TV supporta tutte le tipologie di segnali HDR, quindi HLG, HDR, Dolby Vision e HDR10+ Adaptive; quest’ultima si serve del sensore di luminanza ambientale, se abilitato, per adattare automaticamente i parametri video.

C’è perfino il supporto a IMAX Enhanced per HDR10+ e Dolby Vision. Per quanto riguarda l’audio, la serie 809 offre 70 W di potenza totale, supporta DTS:X, Dolby Atmos e Dolby Atmos Music; inoltre, integra la tecnologia DTS Play-Fi che permette lo streaming audio multi room e la facile integrazione di diffusori wireless compatibili, per la riproduzione multicanale 5.1.4, che consente l’impiego degli altoparlanti del TV come canale centrale. Il supporto da tavolo fornito in dotazione ha la forma di un trapezio; una volta agganciata la base, che permette di ruotare lo schermo di circa 30° nei due sensi, resta uno spazio di poco più di 7 cm tra il bordo inferiore del pannello e il piano. Al centro del coperchio posteriore si nota il subwoofer e la predisposizione per un supporto VESA 400×400 che consente l’installazione a parete; sulla sinistra c’è l’ingresso per l’alimentazione elettrica e un tasto per sfruttare le funzioni di base senza telecomando.

Sulla destra, è presente un incavo a forma di “L” rovesciata, che contiene tutte le connessioni del TV e che si può chiudere con un coperchio rimovibile. Nella parte bassa ci sono gli ingressi per il cavo di antenna e quello in arrivo dalla parabola satellitare, l’uscita Toslink per l’audio digitale, due prese HDMI 2.1 e la presa di rete ethernet. Lateralmente sono accessibili altre due porte HDMI 2.0, lo slot CI+ 1.4 per la CAM, una presa USB 2.0 e una USB 3.0, e infine l’uscita cuffie su jack da 3,5 mm. Immancabile la rinnovata versione di Ambilight, cavallo di battaglia di TP Vision/Philips, presente su tre lati. Nuovo il compatto telecomando in dotazione, che è retroilluminato e provvisto di una batteria ricaricabile integrata, operazione fattibile mediante il cavo USB tipo C fornito tra gli accessori, oppure utilizzando una basetta compatibile con lo standard wireless Qi, da acquistare separatamente.


La prova

Finalmente un telecomando un po’ diverso rispetto alla media: compatto e sottile, con i bordi arrotondati, molto gradevole al tatto. È retroilluminato ed ha una funzione particolare che permette di mostrare i tasti numerici, normalmente nascosti, premendo il piccolo tasto “123” collocato tra i pulsanti di regolazione del volume e del cambio canale.

Per l’estrazione dall’imballo e la successiva installazione ho chiesto aiuto a un collega in redazione: il peso dell’apparecchio, con la diagonale di 55 pollici, è abbastanza importante ed è sempre bene agire in due per evitare disastri, visto che va poggiato “di faccia” su un piano per procedere col montaggio del pesante supporto da tavolo. Dopo il posizionamento stabile su un mobiletto, ho completato i collegamenti con LAN cablata, cavo d’antenna, lettore 4K Oppo sulla porta HDMI 2 e, ovviamente, il cavo di alimentazione. Il telecomando, che ha la batteria integrata ricaricabile, per fortuna è già carico dalla fabbrica pertanto ho acceso il TV senza patemi; trovo molto utile la possibilità di ricarica senza fili, grazie alla compatibilità con lo standard Qi, altrimenti basta il cavo in dotazione, una volta che ci si procura un caricabatterie USB qualsiasi. La fase di inizializzazione che gestisce la sintonizzazione dei canali TV è piuttosto lenta, ci mette un po’ troppo a cercare tutte le emittenti del digitale terrestre.

La “classica” pagina Home di Google raccoglie in una prima riga l’accesso ai programmi TV e i contenuti suggeriti, mentre nella seguente si trovano le diverse app installate.
Se si accede al menù delle impostazioni di Google TV è possibile selezionare le scorciatoie per accedere a impostazioni specifiche.

Al temine dell’operazione la reattività dell’apparecchio torna su livelli accettabili pur non essendo un fulmine, e provo subito a vedere come si comporta il pannello con RAI 4K in streaming. Selezionando il canale 201, il sistema riconosce la compatibilità del flusso dati via internet e dopo qualche secondo sullo schermo compaiono le immagini del canale sperimentale della RAI, tramite il quale si possono vedere, ad esempio, quando sono in programmazione, delle puntate dei documentari di Alberto Angela con una risoluzione molto più elevata e una qualità video nettamente migliore rispetto a quella cui si è abituati.

La visione dei canali in HD è piacevole, la modalità “Qualità cristallina” ritengo che sia eccessivamente satura e le preferisco la “Cinema”, che mi pare più bilanciata; i canali in SD presentano un po’ di rumore video e qualche artefatto, ma sono soddisfacenti, in ogni caso. Passo alla visione di alcune serie in streaming, inizio con “Monarch” su Apple TV+: di default si attiva la modalità Dolby Vision Chiaro, che sostituisco con la Dolby Vision Filmmaker, ottenendo un incarnato molto realistico, il giusto punto di luminosità ed un dettaglio che porta le immagini ad un ottimo livello di profondità.

In fase di configurazione iniziale il sistema chiede quali app si vogliono installare.
Ormai l’intelligenza artificiale è parte integrante della gestione delle modalità immagine dei TV a marchio Philips, con risultati complessivamente ottimi.

Anche con la serie “For All Mankind” ricavo le stesse sensazioni, i colori li trovo piuttosto naturali. Dopo diversi passaggi, decido di disattivare le correzioni del movimento, perché nonostante la stabilità delle immagini apportata dalla gestione “Film”, l’effetto “soap opera” è ancora fin troppo evidente. Cambio servizio e passo a Disney+, tramite il quale inizio la visione della recentissima serie “The Acolyte”, parte dell’universo “Star Wars”, naturalmente in Dolby Vision, che il pannello OLED, sempre in modalità Filmmaker, riproduce con immagini ben bilanciate, provviste di un ottimo livello di dettaglio e una buona resa cromatica. È la volta di visionare qualche episodio di “Shōgun”, bella serie ambientata nel Giappone feudale del 17° secolo, anch’essa in Dolby Vision, che il TV propone con immagini luminose e colori abbastanza saturi; si nota una sporadica rumorosità sugli sfondi compatti, ma nulla di così fastidioso. Su Prime Video visiono qualche episodio di “Fallout”, altra serie TV abbastanza recente, sempre in 4K e Dolby Vision, che offre immagini molto dettagliate e ben contrastate, come “Gli Anelli del Potere”, che si distingue per luminosità e ricchezza dal punto di vista cromatico.

Le possibilità di configurazione delle immagini sono molto numerose, però, se non si ha voglia di perdere troppo tempo, si può tranquillamente ricorrere agli automatismi ottenendo risultati piuttosto buoni.
I “gamer” apprezzeranno di sicuro la nuova barra di comando per gestire tutte le opzioni audio/video durante le sessioni di gioco.

Completo i test video selezionando l’ingresso HDMI 2 e inserendo nel lettore Oppo il supporto 4K di “Sopravvissuto: The Martian”, che offre un incarnato molto naturale, mentre le zone illuminate in secondo piano, come le lampade, risaltano bene nell’oscurità, incrementando la profondità delle scene. Con “Top Gun: Maverick”, in Dolby Vision, le immagini sono molto luminose e hanno una buona resa cromatica, sebbene leggermente tendente al giallo; significativa la scena del cockpit nel volo di test, che risulta molto convincente, piena di dettagli e ben contrastata. Ricche di dettagli alle basse luci le immagini Dolby Vision del fantascientifico “Dune”. Pure con HDR10+ il TV Philips si difende benissimo: i primi passaggi di “Bohemian Rhapsody” esordiscono con dei toni della pelle molto calibrati e nel seguito si percepisce una buona luminosità, mentre le scene scure sono ricche di dettagli.

La foto non rende abbastanza giustizia alla scena, ma la luminosità espressa dal pannello OLED è molto controllata e precisa.
Davvero buona la qualità delle immagini in SDR, ottima la resa cromatica e il contrasto.

Qualche test di visione eseguito con titoli in SDR, come “Samsara” e “Interstellar” si è dimostrato pienamente soddisfacente; buono l’intervento dello scaler su DVD come “Il Ritorno del Re” e “Il Gladiatore”, che pur non facendo gridare al miracolo, svolge bene il suo compito, proponendo immagini di qualità più che sufficiente, nonostante l’inevitabile presenza di rumore video. Riguardo all’audio, il sistema integrato risulta abbastanza potente, con la gamma bassa presente a sufficienza grazie all’aiuto del subwoofer posteriore, ed una gamma medio-alta abbastanza chiara; la compatibilità con Play-Fi di DTS può essere un buon viatico per mettere insieme facilmente un sistema audio multicanale senza cavi. Molto completo il riproduttore multimediale, che consente di accedere agevolmente ai contenuti registrati su una memoria USB o su NAS che li espone nella rete locale tramite protocollo DLNA. Tra le diverse impostazioni disponibili per Ambilight, ho preferito la modalità “Cinema”, poiché è quella che mi è parsa meno invasiva, tutto sommato, ma come sempre è una pura questione di gusti personali. Ho trovato molto interessante la soluzione pensata per rendere il telecomando molto compatto, cioè far apparire e sparire i tasti numerici a comando; l’unico dubbio che mi resta riguarda il tasto che li attiva, davvero molto piccolo, ma a parte questo è funzionale e semplice da utilizzare.

Le misure

Conclusioni

Se non fosse per una certa latenza con lo zapping dei canali televisivi, il 55OLED809 di TP Vision sarebbe praticamente ottimale: il pannello è molto luminoso, la resa cromatica si è dimostrata sempre ben tarata, assieme all’ottima definizione del dettaglio alle basse luci, in tutte le condizioni di test e con i diversi tipi di contenuti che ho visionato. Può darsi che un futuro aggiornamento del firmware apporti qualche miglioramento relativo alla lentezza, in ogni caso resta un prodotto molto valido per far esprimere al massimo livello i contenuti in 4K HDR, come quelli in SDR e SD grazie all’intervento dell’ottava generazione del processore P5 che sfrutta l’intelligenza artificiale; buono nell’insieme il comportamento dell’Ambilight, l’audio è di sufficiente qualità. Il prezzo di listino lo ritengo coerente con i contenuti tecnologici e la resa complessiva del prodotto.
Marco Meta


Ci è piaciuto

  • Luminosità del pannello OLED EX.
  • Resa cromatica molto buona.
  • Comportamento dello scaler video.

Non ci è piaciuto

  • Lentezza nello zapping canali televisivi.

Philips 55OLED809/12
Televisore OLED 4K HDR Android
Distributore per l’Italia: TP Vision Europe B.V., Via Torino 3/5, 20814 Varedo (MB). www.philips.it
Prezzo di listino: euro 1.799,00 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

  • Schermo: OLED-EX 4K Ultra HD (3.840x 2.160 pixel).
  • Diagonale: 55” (139 cm).
  • Audio: 20 W (2.0).
  • Sistema operativo: Google TV (Android 12).
  • Connessioni: 2 ingressi HDMI 2.1, 2 ingressi HDMI 2.0, uscita audio digitale Toslink, uscita cuffia, slot Common Interface CI+ 1.4, 1 porte USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.0 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 802.11ax Dual Band, Bluetooth 5.2.
  • Dimensioni: 1.225x 701×113 mm (senza piedistallo), 1.225x 773×230 mm (con piedistallo).
  • Peso: 17,0 kg (senza piedistallo) 20,8 kg (con piedistallo).

Author: Redazione

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