TCL TS9030 RAY-DANZ

L’idea innovativa dietro questa soundbar 3.1 è la lente acustica Ray-Danz, che amplia il fronte sonoro espandendolo al di là delle dimensioni fisiche dell’apparecchio.

Il campo di azione del marchio TCL, che nonostante l’età non certo veneranda (è stato fondato nel 1980) lo scorso anno è salito al secondo posto nella classifica mondiale dei volumi di vendita di televisori, si estende anche all’audio. Se l’approccio inziale è stato abbastanza conservativo in quanto a contenuti tecnologici, il prodotto in prova si distingue per l’adozione di soluzioni davvero molto particolari. Con la TS9030 Ray-Danz TCL ha fatto un po’ come con i suoi TV, ovvero ha cercato di offrire un prodotto competitivo sotto tutti i punti di vista nel segmento più ostico del mercato, quello “medio”, dove la concorrenza è davvero molto accanita. Potremmo dire che la Ray-Danz sia una classica soundbar 3.1 con subwoofer wireless, che però a ben guardarla proprio classica non è. A differenziarla dalla concorrenza, oltre alla dotazione funzionale piuttosto ricca in relazione al prezzo, è l’adozione di una lente acustica per ampliare il fronte sonoro, che nelle soundbar generalmente tende ad essere non particolarmente ampio. A questo problema molti costruttori hanno fatto fronte grazie all’elaborazione digitale del segnale, non solo per allargare la scena ma anche per “virtualizzare” i canali surround, ricorrendo talvolta anche all’impiego di nutriti “array” di altoparlanti. La soluzione proposta da TCL è costruttivamente più semplice, anche se all’atto pratico ha dimostrato la sua efficacia. Gli altoparlanti sono solo 4, suddivisi in tre canali: il centrale a due vie (assieme al midwoofer c’è un tweeter a cupola da 1,2”) ed i canali destro e sinistro monovia. I midwoofer impiegati sono rettangolari (77×44 mm), scelta finalizzata al contenimento dello sviluppo in altezza, in modo che il numero dei casi in cui l’apparecchio finisca per interferire visivamente con il TV sia ridotto davvero al minimo.

Gli altoparlanti impiegati sono rettangolari, per contenere lo sviluppo in altezza. Il canale centrale è a due vie, con tweeter a cupola da 1,2”. Ogni altoparlante è pilotato da un distinto amplificatore da 30 watt.

L’emissione dei canali laterali non è rivolta direttamente verso la zona di ascolto, ma è indirizzata verso la lente, una sorta di riflettore curvo che genera la danza di raggi sonori che dà il nome al prodotto.

Il profilo curvo della lente Ray·Danz, che permette di ottenere un fronte sonoro più ampio rispetto alle dimensioni fisiche della soundbar.

Il subwoofer wireless monta un trasduttore da 165 mm che affaccia sul pavimento, caricato in bass reflex (il condotto di accordo è posizionato posteriormente, accanto al connettore per l’alimentazione). L’incrocio tra sub e soundbar si colloca attorno ai 150 Hz.

Il subwoofer wireless, in configurazione bass reflex, è equipaggiato con un altoparlante da 165 mm con cono in polpa di cellulosa che affaccia verso il pavimento. La potenza dell’amplificatore è di 150 watt.

Ciascun trasduttore è pilotato individualmente: sulla soundbar ci sono 4 ampli da 30 watt, sul sub uno da 150. Parlavamo di una buona dotazione funzionale. L’apparecchio dispone di un ingresso HDMI 2.0 e di una uscita HDMI con ARC; c’è una porta USB, un ingresso digitale ottico ed uno analogico mini-jack. Abbiamo trovato di meno anche su prodotti dal costo superiore. Poi ci sono il Bluetooth ed il wi-fi.

Il parco delle connessioni fisiche, protetto da una copertura removibile e suddiviso in due blocchi, è ben popolato: l’ingresso HDMI 2.0 è affiancato da una uscita con ARC (in pratica un secondo ingresso).
Ci sono poi una porta USB, una connessione digitale ottica ed una analogica mini-jack.
Però lo spazio a disposizione per i cavi, soprattutto per quelli con connettori anche solo un po’ più grandi della media, è forse un po’ troppo sacrificato e nel nostro caso non è stato facile rimettere la copertura al suo posto.

La TS9030 si appoggia alla piattaforma di Google, con il ChromeCast, ma supporta anche l’AirPlay2 di Apple. Non è presente il supporto diretto al protocollo DLNA, ma qualunque player compatibile ChromeCast permetterà di indirizzare la riproduzione sulla Ray-Danz. L’unità permette anche di scegliere tra quattro preset audio: il TV (diciamo “liscio”), il Movie (per le colonne sonore), il Music (ottimizzato per la riproduzione di brani musicali) ed il Boost (un po’ pompato). C’è anche la possibilità di inserire un “virtualizzatore” 3D. Pur non disponendo di trasduttori di elevazione, la soundbar è compatibile Dolby Atmos, cosa non da poco considerando la notevole presenza di contenuti di questo tipo nei più popolari servizi di streaming. Il DTS:X non è supportato, ma non credo di andare molto lontano dal vero supponendo che l’utente tipo della Ray-Danz non sentirà questa mancanza… Non abbiamo aperto la soundbar ma, stando alle informazioni in nostro possesso, a bordo non c’è un DSP dedicato ma l’elaborazione audio è affidata al processore Arm A53 che gestisce l’apparecchio. La dotazione comprende un telecomando che permette di controllare tutte le funzioni del sistema, le staffe di montaggio a muro, un cavo HDMI ed un cavo ottico.

La soundbar è accompagnata da un telecomando che permette di gestirne molto agevolmente tutte le funzionalità.

Esteticamente il prodotto è piuttosto gradevole e nel complesso appare realizzato con cura. Sul frontale, ma dietro la tela protettiva, un display indica, a seconda dell’operazione in corso, l’ingresso selezionato, il volume, il tipo di segnale, la modalità audio, i controlli di tono ecc.

Sul dorso dell’apparecchio c’è una serie di tasti che consentono la selezione dell’ingresso e la regolazione del volume.

I materiali utilizzati riflettono la classe di prezzo dell’oggetto, rispetto al quale viene offerto davvero molto.

L’ascolto

Mettere in funzione la Ray-Danz è una operazione che richiede solo i pochi minuti necessari per il passaggio dei cavi e la connessione al wi-fi tramite Google Home. Utilizzando cavi HDMI con connettori non particolarmente grandi ma comunque non tra i più piccoli, abbiamo riscontrato una certa difficoltà nel ricollocare al suo posto il pannello di copertura posteriore; in effetti lo spazio a disposizione nei due vani che ospitano le connessioni è ridotto al minimo sindacale. Restando in tema di dimensioni ridotte, lo sviluppo in altezza davvero molto contenuto, grazie anche all’adozione di trasduttori rettangolari, ha consentito di collocare l’apparecchio sulla stessa base di appoggio del TV senza che interferisse visivamente con nessuno dei due televisori utilizzati nel corso del test. Partiamo proprio dall’impiego “principale”, quello Home Theater, al cui scopo è stata utilizzata sia la connessione ARC dell’uscita HDMI, sia l’ingresso HDMI connesso al nostro lettore 4K. La resa è molto piena e corposa, con la gamma bassa in generosa evidenza; anche io, che in quanto a timbrica amo un estremo inferiore particolarmente presente, ho preferito attenuare le basse frequenze di qualche “tacca” coi controlli di tono. La resa dei dialoghi è molto buona, chiara e naturale, anche con le voci più calde e profonde, restituite senza nessuna forzatura. Gli effetti più fragorosi sono riprodotti a livelli sostenuti e con buona pulizia, con una sostanziosa dose di visceralità ma senza eccessi pacchiani. Il senso di immersione è notevole, il suono è avvolgente e si espande in un volume che riempie lo spazio della sala. L’intervento del controllo Virtual Surround non ha effetti “sensazionali”. Si avverte comunque bene la presenza di una dimensione verticale, che però contiene tutto il messaggio sonoro senza che al suo interno se ne possano enucleare specifiche parti; l’effetto comunque è nel complesso piacevole, ma non si può parlare di vero e proprio 3D. Una più accurata valutazione della riproduzione scenica è stata possibile attraverso l’ascolto di brani musicali, che ci hanno permesso di confermare il buon funzionamento della lente acustica che caratterizza questa soundbar. Il palcoscenico sonoro si estende ben oltre i limiti fisici del cabinet; la presenza di superfici riflettenti ai lati della sala favorisce ulteriormente il senso di allargamento della scena. La resa timbrica dal canto suo è molto corretta; si avverte un leggero mutamento di accento (soprattutto con tracce test in cui l’emissione destra-centro-sinistra è nettamente scandita) tra centrale e laterali, ma con normali tracce musicali la piacevolezza di ascolto non è minimamente compromessa. Da rimarcare poi la qualità dell’estremo inferiore riprodotto dal sub, che gode di buona articolazione e si amalgama bene con il resto. Insomma, che si ascolti musica o si dia voce alle immagini dello schermo, la nuova soundbar TCL Ray-Danz si comporta sempre in maniera sincera, offrendo una resa coinvolgente, calda e corposa. Se dovessi scegliere un solo aggettivo per condensare il succo del test, direi davvero molto onesto: non prova mai a buggerarti.

Conclusioni

L’intento dichiarato della casa era quello di offrire un prodotto funzionalmente ricco ma soprattutto con una resa convincente, anche dal punto di vista della spazialità del suono, spesso limitata in questa tipologia di diffusori; la lente acustica Ray-Danz funziona, la compatta soundbar offre un suono accattivante e coinvolgente anche se sul piano verticale non fa faville. Le colonne sonore sono giustamente movimentate, la musica è resa con garbo. La dotazione di funzioni accessorie poi è piuttosto ampia ed il prezzo, come TCL ci ha abituato, è un altro punto di forza.

di Mario Mollo


Ci è piaciuto

• L’ampiezza del fronte sonoro è, come nelle intenzioni del costruttore, ben più estesa delle dimensioni fisiche dell’apparecchio.
• La gamma bassa, seppur esuberante, gode di buona articolazione.
• La dotazione di ingressi e di funzionalità accessorie è piuttosto ricca.

Non ci è piaciuto

• Sebbene sia compatibile Dolby Atmos, lo sviluppo del palcoscenico sonoro sul piano verticale è limitato ad un semplice senso di coinvolgimento generale, senza una vera e propria capacità di focalizzazione dei contenuti.


TCL TS9030 Ray-Danz

Soundbar 3.1

Distributore per l’Italia: Distributore per l’Italia: TCL Europe. Tel. 0298129966 – www.tcl.eu
Prezzo: euro 399,00

Caratteristiche dichiarate dal costruttore
  • Altoparlanti: 3 midwoofer da 77×44 mm, 1 tweeter a cupola (soundbar), 1 woofer da 165 mm (sub)
  • Massima pressione acustica: >100 dB
  • Amplificazione: 4×30 W (RMS, THD 10%), 1×150 W (RMS, THD 10%)
  • Ingressi: 1 HDMI 2.0, 1 digitale ottico, 1 linea mini-jack, Bluetooth, USB (MP3, WAV, FLAC), wireless
  • Uscite: 1 HDMI (2.0 con ARC)
  • Dimensioni (LxAxP): 1.050x58x110 mm (soundbar), 240x420x240 mm (subwoofer)

Author: Redazione

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