A coloro che accettano di portarsi dietro una videocamera di dimensioni e peso ragguardevoli Canon propone questo interessante apparecchio nell’ambito della serie XF, una delle due linee professionali attualmente prodotte dal costruttore nipponico. La XF205 va a inserirsi al di sotto del modello di vertice XF305, che si distingue soprattutto per l’adozione di tre sensori, e sopra la XF105, che è dotata di obiettivo con escursione zoom dimezzata e di monitor e mirino di minore qualità. Per ciascuno di questi modelli ne esiste uno parallelo che ha la stessa sigla a eccezione dell’ultima cifra (0 invece di 5) e che è meno dotato in termini di funzionalità e connessioni di tipo professionale. Il prezzo è indubbiamente impegnativo ma, soprattutto in certe condizioni di utilizzo, le prestazioni video e le dotazioni funzionali risultano nettamente superiori rispetto a quelle che possono offrire le telecamere consumer.
Se utilizzate la videocamera prevalentemente per turismo portandovela a tracolla piuttosto a lungo, oppure siete amanti delle riprese del tipo “cogli l’attimo”, magari ponendo come requisito aggiuntivo il fatto di poter riprendere senza essere visti, a beneficio della spontaneità dei comportamenti di chi viene ripreso (nel caso ad esempio dei propri figli o nipoti da piccoli), la XF205 non è probabilmente la videocamera che fa per voi. Ma se ciò a cui più tenete è la qualità d’immagine, soprattutto nelle condizioni in cui le telecamere consumer manifestano i loro limiti, e desiderate disporre di funzionalità sofisticate e possibilità operative, non offerte su prodotti di prezzo contenuto, vi conviene prendere in seria considerazione questo prodotto Canon. Potrà infatti darvi notevoli soddisfazioni.
Caratteristiche principali
Cominciamo l’analisi della XF205 partendo dal sensore che è di tipo CMOS (dimensione 1/2,84 pollici, risoluzione 2.136×1.362 pixel) invece che del tipo CCD, utilizzato fino a qualche tempo fa sulla quasi totalità delle videocamere. I notevoli miglioramenti apportati a questo tipo di sensori negli ultimi anni li ha resi oramai praticamente equivalenti sotto il profilo qualitativo ai CCD, pur mantenendo alcuni vantaggi quali il consumo sensibilmente inferiore. Conseguentemente tra le telecamere più recenti sta aumentando il numero di quelle che sono equipaggiate con sensore CMOS.
Sarebbe interessante descrivere il principio di funzionamento delle due tecnologie ed elencare pregi e difetti di entrambe, ma lo spazio disponibile è poco ed è preferibile utilizzarlo principalmente per descrivere le altre caratteristiche e le numerose funzioni di questo prodotto. L’obiettivo, per il quale il nome Canon costituisce una garanzia di elevato livello qualitativo, è uno zoom non eccessivamente spinto (20x) ma ben esteso verso il grandangolo. L’escursione dello zoom, espressa in modo confrontabile con le ottiche di una fotocamera con pellicola da 35 mm, è infatti espressa dall’intervallo 26,8-576 mm e la luminosità varia in tale intervallo da F=1,8 a F=2,8.
Sull’obiettivo possono essere applicati filtri con diametro pari a 58 mm. Al fine di rendere il più possibile immediato, comodo e preciso l’utilizzo in modalità manuale dell’obiettivo, quest’ultimo è provvisto delle classiche ghiere per la regolazione del fuoco, del diaframma e dello zoom. Questa caratteristica differenzia nettamente l’XF205 dalle videocamere consumer che normalmente offrono possibilità più limitate di intervento manuale e, soprattutto, di non semplice ed immediato utilizzo.
Quando lo zoom è impostato in modo da avere il massimo effetto grandangolo, la distanza minima di messa a fuoco è 1 cm (quindi è possibile effettuare riprese macro ingrandendo notevolmente piccoli oggetti), mentre all’estremo opposto (massimo effetto teleobiettivo) è 60 cm. Quando si attiva l’autofocus la messa a fuoco viene eseguita al centro dell’immagine oppure su una delle facce delle persone inquadrate (l’utente può selezionare quella di interesse).
Poiché in modalità autofocus non viene disattivata la ghiera per la regolazione manuale, è possibile correggere nel modo più veloce possibile eventuali comportamenti indesiderati dell’automatismo (ad esempio messa a fuoco sul vetro di una finestra anziché sul soggetto che si trova al di là del vetro). Appena si smette di ruotare la ghiera dell’obiettivo la videocamera riattiva la messa a fuoco automatica. Quest’ultima può funzionare a tre diverse velocità.
È anche possibile, mentre la messa a fuoco è manuale, oppure automatica a velocità normale o media, attivare, per il tempo in cui si mantiene premuto il tasto Push AF, la messa a fuoco automatica alla massima velocità. Quando si seleziona la messa a fuoco manuale, ci si può avvalere di due funzioni di supporto, eventualmente attivabili contemporaneamente.
Una funzione visualizza con maggiore evidenza i contorni dell’immagine, l’altra ingrandisce l’immagine. Inoltre può essere regolata la sensibilità della ghiera di messa a fuoco. Per quanto riguarda invece l’esposizione, si può agire sul diaframma, sul guadagno e sullo shutter. Nel primo caso la regolazione ha effetto, com’è noto, oltre che sulla luminosità dell’immagine, anche sulla cosiddetta profondità di campo (ossia sull’estensione in profondità della zona in cui ciò che viene ripreso risulta a fuoco). Nel secondo caso, invece, oltre alla luminosità viene influenzata la rumorosità dell’immagine (più si aumenta il guadagno più l’immagine diviene granulosa, soprattutto nelle parti più scure).
Nel terzo caso, infine, al diminuire del tempo di esposizione del singolo fotogramma diminuisce la luminosità e la fluidità delle porzioni di immagine in movimento, ma aumenta la definizione di queste ultime. È disponibile anche una funzione di supporto, denominata Zebra Patterns, che evidenzia, per l’appunto con delle strisce simili a quelle di una zebra, le porzioni di immagine che risultano sovraesposte. Per quanto riguarda invece il bilanciamento del bianco, oltre alla modalità automatica (che prevede la visualizzazione in tempo reale della temperatura colore impostata dall’automatismo), sono disponibili la modalità Preset e quella Custom. La prima, a partire da due impostazioni standard di bilanciamento del bianco, corrispondenti a riprese in esterni e in interni, consente di apportare una correzione fine potendo muoversi su un intervallo di regolazione che va da -9 a +9. In alternativa si può impostare la temperatura colore nell’intervallo 2.000 K-15.000 K a passi di 100 K.
Nella modalità Custom, invece, come di consueto è possibile, prima di effettuare una ripresa con condizioni di luce piuttosto particolari (ad esempio mescolanza di luce diurna e luci artificiali), collocare nella posizione in cui si desidera effettuare la ripresa un oggetto completamente bianco e fare in modo, agendo sullo zoom, che riempia completamente l’inquadratura. A questo punto premendo un tasto la videocamera effettua il bilanciamento del bianco e ne conserva il valore in una delle due memorie appositamente previste. Lo stabilizzatore d’immagine è di tipo ottico (sebbene utilizzi anche una compensazione digitale) e consente di scegliere tra tre modalità di funzionamento.
Oltre a quella standard ne è disponibile una denominata Dynamic IS, progettata per fornire i migliori risultati in particolari situazioni, ad esempio quando si effettuano riprese mentre si cammina. La terza modalità di funzionamento dello stabilizzatore d’immagine ottico, denominata Powered IS, è invece particolarmente adatta al caso in cui si utilizzi lo zoom per ingrandire soggetti molto lontani. Come supporto alla corretta inquadratura è possibile visualizzare durante la ripresa vari tipi di marker. Ad esempio un marker al centro dell’inquadratura, oppure una serie di marker disposti a griglia, oppure dei delimitatori che indicano dove finirebbe la visualizzazione dell’immagine su un televisore o un proiettore aventi un determinato rapporto di aspetto (ad esempio 4:3). Impostando un rapporto d’aspetto cinematografico esatto o approssimato (ad esempio il rapporto 1,85:1 comunemente usato sui DVD e i Blu-ray contenenti film) è anche possibile usare i delimitatori per individuare la porzione utile dell’inquadratura nel caso in cui, in fase di post-elaborazione dell’immagine, si desideri far assumere alla ripresa, oscurando una porzione superiore e inferiore dell’immagine, quel rapporto d’aspetto (ciò può essere particolarmente utile nel caso in cui si possieda uno schermo di proiezione con tale rapporto di aspetto). Per quanto concerne invece il controllo dell’inquadratura la XF205 offre, oltre all’ottimo monitor richiudibile (display da 3,5 pollici dotato di 1.230.000 pixel), un mirino di equivalente qualità (display da 0,45 pollici con lo stesso numero di pixel del monitor). Inoltre per consentire all’utente di inquadrare da posizioni particolari (ad esempio dal basso senza doversi chinare fino al livello della videocamera) o in condizioni ambientali difficili (ad esempio in presenza di un gruppo di persone in piedi tra la videocamera e la scena da riprendere), in aggiunta alla consueta rotazione del monitor è stata realizzata anche la rotazione dell’impugnatura e del mirino. Per quanto riguarda invece le modalità di registrazione si può innanzitutto dire che questa videocamera è dotata di ben tre slot per l’inserimento di schede di memoria. Solo uno di questi slot, però, può ospitare il tipo di scheda che siamo abituati a vedere sulle videocamere consumer. Questo slot è infatti compatibile con schede SD e SDXC aventi una classe di velocità (Speed Class) almeno pari a 4. Canon tuttavia consiglia di utilizzare la classe 6 o la classe 10 quando si imposta la migliore qualità di registrazione possibile su questi tipi di schede (come vedremo più avanti ciò corrisponde ad un flusso di 35 Mbps). Gli altri due slot possono invece ospitare schede CF (Compact Flash compatibili UDMA, Ultra Direct Memory Access) di capienza almeno pari a 512 MB. In questo caso Canon non specifica la classe di velocità (denominata Mode nel caso delle CF UDMA) minima, per cui si dovrebbe assumere che anche le CF UDMA Mode 0 dovrebbero essere sufficienti. In effetti sulla carta ciò sembra confermato, considerato che tali schede possono funzionare fino ad una velocità di 16,7 Mbyte/s equivalenti a 133,6 Mbit/s e che la migliore qualità di registrazione possibile sulle schede CF UDMA richiede il trasferimento di un flusso a 50 Mbit/s. Tuttavia, analogamente a quanto precisato per le schede SD, Canon avverte che con alcune schede CF UDMA potrebbero non funzionare alcune modalità di registrazione. È importante evidenziare che la disponibilità di questi tre slot per schede di memoria consente di offrire all’utilizzatore funzionalità normalmente non disponibili sulle videocamere consumer.
Più precisamente è possibile sia garantire una maggiore autonomia di registrazione priva di interruzioni significative (quali quelle inevitabilmente causate dalla sostituzione della scheda) sia generare in tempo reale (ossia durante la registrazione) una o due copie della ripresa per minimizzare la probabilità di perdita dei relativi dati. Nel caso della registrazione su schede CF UDMA viene utilizzato il formato professionale MXF (Material eXchange Format), che può contenere metadati e flussi video generati con diversi tipi di codec (nel caso della XF205 solo MPEG-2) e che consente di sviluppare applicazioni, soprattutto nel campo del montaggio e della post-elaborazione, indipendenti dalla piattaforma che ha generato i contenuti video (a tal fine l’MXF definisce, tra l’altro, i formati dei time code e dei metadati). Nel caso della registrazione su schede SD e SDXC, invece, l’MXF non viene usato e i contenuti sono codificati direttamente in MPEG-4.
Nella Tabella 1 sono riportate tutte le possibili modalità di registrazione quando si utilizza il formato MXF (schede di memoria CF UDMA) o direttamente la codifica MPEG-4 (schede SD o SDXC). Essendo quest’ultima codifica più efficiente di quella MPEG-2, a parità di qualità di registrazione il flusso in bit necessario è minore nel caso di registrazione su schede SD o SDXC. Ad esempio, dalla Tabella 1 risulta che per registrare in Full HD 25p è richiesto un flusso di 24 Mbps invece che di 35 Mbps (in caso di codifica a bit rate variabile) o di 50 Mbps (in caso di codifica a bit rate costante). Per quanto riguarda l’audio nella modalità MXF è non compresso (PCM a 16 bit/48 kHz a 2 o a 4 canali), altrimenti è compresso secondo lo standard MPEG-4 AAC-LC che opera su un segnale a 2 canali campionato a 16 bit/48 kHz.
Il collegamento di un eventuale microfono esterno è possibile, oltre che con un piccolo jack, anche con una coppia di connettori XLR bilanciati normalmente utilizzati in campo professionale. Su questi stessi connettori può essere inviato, in alternativa, un segnale di linea preamplificato. Il segnale audio che viene registrato dalla videocamera è inviato su un’uscita audio in modo da poterlo registrare anche con un’unità esterna o per poterlo eventualmente amplificare e riprodurre in tempo reale (sempre che si riescano ad evitare problemi di innesco tra microfoni e altoparlanti). Per ridurre al minimo il rumore di fondo, il ventilatore interno può essere impostato in modo da spegnersi durante le riprese, a meno che non vengano raggiunte temperature interne eccessivamente elevate. Nelle registrazioni MXF possono essere impostate quattro modalità speciali di ripresa. La prima è quella che consente di registrare 2, 6 o 12 fotogrammi ad intervalli che possono variare da un minimo di un secondo ad un massimo di 10 minuti. La seconda è simile alla prima ma prevede solo l’impostazione del numero di fotogrammi lasciando all’utente la scelta di quando attivare la registrazione. La terza, utilizzabile solo impostando modalità di registrazione di tipo progressivo (ossia non interlacciato, ad esempio 25p o 50p), è quella che consente di effettuare riprese rallentate o accelerate.
Il numero di fotogrammi al secondo può variare in tale modalità da un minimo di 12 a un massimo di 32, ma solo per valori non superiori a 25 si può riprendere anche in Full HD (al di sopra dei 25 fotogrammi al secondo si può riprendere solo alla definizione HD-Ready 1.280×720 pixel). L’ultima modalità di registrazione speciale, che è anche l’unica utilizzabile nelle riprese MPEG-4 su schede SD o SDXC, è denominata Pre-recording e risulta molto utile quando si desidera non perdere l’inizio di un evento che non si sa con esattezza in che istante comincerà. Per evitare di dover iniziare con molto anticipo la ripresa sprecando prezioso spazio sulla scheda di memoria, la videocamera, dal momento in cui la modalità Pre-recording viene impostata, comincia ininterrottamente a registrare, conservando però solo gli ultimi 3 secondi di ripresa. Nell’istante in cui l’utente premerà il pulsante di registrazione, quindi, anche se avrà avuto i riflessi un po’ lenti potrà contare sulla disponibilità dei 3 secondi di ripresa antecedenti a tale istante. È possibile effettuare riprese al buio attivando la modalità ad infrarossi (in questo caso la registrazione non viene effettuata a colori).
Per memorizzare automaticamente nei metadati delle riprese MXF le coordinate del luogo in cui è stata effettuata la ripresa è possibile collegare alla XF205 un ricevitore GPS. In alternativa tali coordinate possono essere inserite manualmente. Naturalmente la videocamera può anche effettuare delle foto, nel qual caso la registrazione viene eseguita su scheda SD o SDXC. La massima risoluzione delle foto è 1.920×1.080, dato che il sensore è ottimizzato per la Full HD e non ha, quindi, un numero di pixel molto superiore a quello necessario per questa risoluzione, anche perché non è di tipo elettronico e non richiede quindi un numero considerevole di pixel aggiuntivi. La XF205 offre un elevato grado di personalizzabilità, per quanto riguarda sia l’assegnazione di funzioni a pulsanti scelti dall’utente (in modo da poterle richiamare velocemente senza passare attraverso i menu) sia la selezione delle informazioni di stato che si desidera visualizzare sul monitor e nel mirino. Per quanto riguarda le connessioni via filo si rimanda alle didascalie delle apposite foto. Qui si può aggiungere che la XF205 è già pronta, non solo per connettersi ad una rete wireless già attiva, bensì anche per attivarne una gestita dalla videocamera, che si comporta in questo caso come un access point.
Una volta che sia attiva una connessione di rete diviene possibile controllare la videocamera utilizzando una qualsiasi applicazione browser con la quale si naviga su internet. In tal caso si può ad esempio eseguire e monitorare una ripresa essendo lontani dalla telecamera, dato che nel browser viene anche visualizzata una finestra nella quale viene riprodotto in tempo reale ciò che è inquadrato dalla videocamera (si veda in proposito la foto che riporta la schermata su PC). Un controllo molto semplificato della videocamera è anche possibile utilizzando dispositivi IOS o Android sui quali sia stata installata l’applicazione CameraAccess disponibile gratuitamente su App Store e su Google Play. Oltre al controllo della videocamera tramite browser, la connessione di rete consente un’altra utile funzionalità, ossia l’invio ad un PC dei file contenenti le riprese utilizzando il protocollo FTP (File Transfer Protocol). Sulle riprese MXF la XF205 consente di inserire manualmente dei marker temporali sia durante la registrazione sia dopo il suo completamento. In quest’ultimo caso si può anche utilizzare l’applicazione su PC Canon XF Utility che gestisce anche il trasferimento su computer dei file delle riprese.
Uso e visione
Dopo questa lunga digressione sulle numerose funzionalità e modalità operative della XF205, veniamo a quelle che sono state le impressioni d’uso. Per quanto riguarda la qualità d’immagine, se si fa il confronto con una telecamera consumer di buon livello, nelle riprese in esterno con molta luce in Full HD 50p o 50i la XF205 prevale soprattutto per l’accurata resa cromatica, per la maggiore stabilità delle riprese (derivante sia dalla migliore impugnatura sia dalle prestazioni dello stabilizzatore ottico della XF205) e per le minori deformazioni geometriche dell’obiettivo (soprattutto quando si regola lo zoom in modalità grandangolo, che peraltro sulla XF205 consente inquadrature ancor più ampie di quelle generalmente possibili con le videocamere consumer).
Se però l’illuminazione non è intensa la qualità del sensore e degli amplificatori video di questa Canon, nonché dello zoom la cui luminosità non diminuisce troppo in posizione teleobiettivo, si manifesta in pieno e il divario nelle prestazioni può diventare molto marcato. Riguardo agli amplificatori video si può aggiungere che il loro basso rumore consente alla videocamera di compensare la diminuzione di illuminazione aumentandone il guadagno senza penalizzare sensibilmente la qualità dell’immagine. Il guadagno degli amplificatori video è visualizzato in tempo reale sul monitor e nel mirino (insieme ai valori istantanei del diaframma e dello shutter) e può essere modificato manualmente dall’utente. Ma torniamo alla videocamera consumer in condizioni di illuminazione non intensa per dire che in tali frangenti la definizione effettiva e il contrasto possono diminuire drasticamente e il rumore video può arrivare a livelli alquanto fastidiosi.
La XF205, invece, non si scompone molto e continua a regalare immagini di ottima qualità anche nelle riprese in interni che non siano intensamente illuminati. Senza contare poi che, con qualsiasi condizione di illuminazione, la XF205 ha possibilità molto più ampie di ridurre o eliminare manualmente gli effetti negativi del non ottimale funzionamento degli automatismi di esposizione, messa a fuoco e bilanciamento del bianco. La triplice ghiera presente sull’obiettivo facilita notevolmente le regolazioni manuali, anche se, nell’azionare quella relativa all’apertura del diaframma, occorre fare un po’ di attenzione per non far ruotare contemporaneamente anche quella dello zoom.
La messa a fuoco automatica in condizioni di illuminazione molto scarsa diventa alquanto instabile, ma si tratta di situazioni piuttosto estreme, nelle quali conviene utilizzare la messa a fuoco manuale. Per quanto riguarda invece i risultati ottenibili al variare delle modalità di registrazione, per motivi di spazio conviene limitarsi a evidenziare l’aspetto più rilevante che è emerso durante la prova. Se si desidera mantenere una buona definizione sulle porzioni in movimento dell’immagine conviene evitare di utilizzare le modalità di registrazione 25p e orientarsi su quelle 50i o 50p. Nel caso di utilizzo delle modalità 25p si può migliorare la suddetta definizione riducendo il valore dello shutter (sempre che l’illuminazione non sia scarsa, altrimenti si avrebbe un effetto di ulteriore diminuzione della stessa), accettando una minore fluidità dei movimenti, ossia l’impressione che questi ultimi avvengano un po’ a scatti.
Conclusioni
Con la XF205 Canon propone un prodotto molto interessante per tutti coloro che richiedono prestazioni e flessibilità d’uso a livello professionale e che, conseguentemente, sono disposti a sopportare una spesa sensibilmente superiore rispetto a quella delle videocamere consumer, nonché dimensioni e peso alquanto rilevanti.
di Franco Guida
Ci è piaciuto
- Qualità delle riprese
- Flessibilità operativa
- Dotazione funzionale
Non ci è piaciuto
- Dimensioni e peso
Carta d’identità
- Marca: Canon
- Modello: XF205
- Tipo: videocamera Full HD
- Dimensioni (LxAxP): 160x201x353 mm (inclusi copriobiettivo integrato, oculare e portamicrofono)
- Peso: 1,96 kg
- Sensore: CMOS da 1/2,84 pollici con risoluzione 2.136×1.362 pixel;
- Obiettivo con zoom ottico 20x f=3,67-73,4 mm, F/1,8-2,8 equivalente, nel formato 35 mm, a f=26,8-576 mm;
- Monitor OLED da 3,5 pollici con 1.230.000 pixel,
- Mirino LCD da 0,45 pollici con 1.230.000 pixel;
- 2 slot per schede di memoria CF UDMA, 1 slot per schede di memoria SD o SDXC Speed Class 4 o superiore
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