Sony XR-65A80J

Dopo aver provato il top di gamma OLED di Sony, mettiamo le mani sul 65” della linea A80J, provvista di tutto il necessario per offrire un’esperienza utente molto appagante e coinvolgente. La cura dei dettagli e la ricerca della perfezione sotto il punto di vista dell’elettronica, che include il Cognitive Processor XR, fanno parte del DNA della casa.

Per il design degli apparecchi OLED il costruttore giapponese ha sposato il minimalismo e i TV che fanno parte della serie A80J, disponibili anche con diagonale da 55 e 77 pollici, non si discostano da questo orientamento: in questo caso il sottile pannello, spesso circa 6 mm e fornito come di solito da LG, è unito a un box rettangolare in materiale plastico che protegge l’elettronica di controllo ed espone verso l’esterno le diverse interfacce di collegamento.

I bordi dello schermo sono molto ridotti, la cornice metallica ha gli angoli arrotondati; nella parte inferiore il bordo è di circa 1 cm, al quale si somma una cornice della stessa altezza, col logo della casa a sinistra e il LED bianco al centro.

L’impiego della tecnologia Acoustic Surface Audio+ ha agevolato la riduzione dello spessore complessivo, grazie a due attuatori che riproducono l’audio attraverso lo schermo, mentre per la gamma bassa sono impiegati due piccoli subwoofer installati sul retro. L’attenzione verso l’audio è concretizzata con la calibrazione acustica automatica, che si serve del microfono incluso nel telecomando per migliorare la resa del sistema integrato.

In quest’ottica si pone anche la triplice modalità d’installazione dei supporti da tavolo: alle due configurazioni “base”, che si adattano semplicemente all’ampiezza del piano di appoggio, si affianca una terza concepita per rialzare il TV di qualche centimetro e lasciare spazio sufficiente per la collocazione di una soundbar, preferibilmente Sony.

In ogni caso, è possibile installare l’apparecchio a parete, mediante una staffa con attacco VESA 300×300. Le connessioni disponibili includono 4 porte HDMI 2.1 compatibili con segnali 4K/120 Hz (una laterale e tre posteriori), che con un aggiornamento del software, poiché la linea A80J fa parte dei modelli Bravia “Perfect for PlayStation5”, acquisiscono Auto HDR Tone Mapping e Auto Genre Picture Mode, due funzionalità dello standard che nei prossimi mesi saranno implementate sulla PS5, per migliorare le prestazioni dei giochi. I segnali televisivi sono convogliati tramite un ingresso d’antenna (DVB-T/T2) e due ingressi satellitari (DVB-S/S2). La connettività in rete, per lo streaming e l’uso delle app, è disponibile via ethernet e Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ax; il Bluetooth 4.2, usato per l’associazione del telecomando, inoltre, consente l’impiego di cuffie, soundbar e altri accessori senza fili.

Sul retro si trovano il doppio ingresso satellitare e l’ingresso per l’antenna digitale terrestre, unitamente alla presa ethernet per il collegamento in rete, all’uscita digitale Toslink per l’audio e alle tre restanti porte HDMI. La presa jack con l’ingresso audio stereo/videocomposito può essere impiegata in alternativa per inviare il segnale audio del canale centrale proveniente da una soundbar sugli attuatori del TV. Due le porte USB 2.0 disponibili sotto la presa per le cuffie, assieme a una porta HDMI 2.1. Lo slot per la CAM Common Interface+ 1.4 è situato sul lato, in posizione verticale.

L’apparecchio ha 3 porte USB, delle quali una 3.1 Gen 1 alla quale è possibile collegare dispositivi autoalimentati come hard disk e memorie a stato solido (SSD). Una delle particolarità di questo TV è la presenza, sul lato destro (guardando da dietro), di un ingresso ibrido su jack da 3,5 mm che può essere usato per audio/videocomposito, oppure, in alternativa, per il segnale audio del canale centrale, caratteristica presente in alcune soundbar prodotte da Sony.

Il telecomando fornito in dotazione è fatto abbastanza bene, pur avendo i tasti piccoli. Ci sono dei tasti più grandi per richiamare le app più diffuse e il microfono per il controllo vocale, ma manca la retroilluminazione, che al buio rende difficoltoso l’uso del dispositivo.

Sopra questo connettore è presente lo slot per la CAM CI+ 1.4. Il cuore dell’elaborazione video è costituito dal Cognitive Processor XR – presentato durante l’ormai lontano CES 2021 -, il quale si prende cura di analizzare in tempo reale gli elementi che compongono i singoli fotogrammi del video in ingresso, fornendo questi dati agli algoritmi di intelligenza artificiale, i quali sono stati istruiti dal machine learning grazie a un ampio database d’immagini, e che produrranno il segnale in uscita con la massima qualità.

Sony ha scelto di supportare segnali Ultra HD in formato HDR10, HLG e Dolby Vision, escludendo HDR10+, che è utilizzato, per esempio, da Prime Video; è previsto il “Netflix Calibrated Mode”. Per quanto riguarda il software, Sony ha adottato Google TV, che non è un puro “rebranding” di Android TV: il sistema operativo alla base resta lo stesso, cioè Android 10, mentre quello che cambia è l’interfaccia utente, assieme ad alcune funzionalità volte a semplificare l’interazione dell’utente col TV e con l’ecosistema di dispositivi compatibili, dalle lampade agli aspirapolvere.

Le app più diffuse per l’accesso ai contenuti in streaming, Netflix, Prime Video, Disney+ e YouTube sono richiamabili direttamente dal telecomando; inoltre, c’è anche Apple TV tra le app preinstallate. Il TV è provvisto di Chromecast Built-in ed è compatibile con AirPlay e Homekit di Apple; può essere gestito con i comandi vocali tramite l’Assistente Google, oppure via Alexa, in questo caso passando per i dispositivi Amazon.

La visione

Il setup iniziale procede in modo rapido, la sintonia dei canali del digitale terrestre è piuttosto veloce e una volta associato un account Google per sfruttare le potenzialità della piattaforma viene eseguita la calibrazione dell’audio, attraverso il microfono presente nel telecomando, preventivamente associato al TV. Già la semplice visione, nella modalità Standard, dei canali televisivi in SD propone immagini piuttosto “morbide”, senza artefatti, dotate di buona luminosità e di un’efficace resa cromatica, segno dell’ottima capacità di elaborazione provvista dal “processore cognitivo” di Sony.

La nuova home di Google TV è più vivace e reattiva rispetto al passato; propone contenuti basati sui servizi di streaming ai quali si è abbonati.

Procedo però, per la modalità Cinema, a disabilitare il “Motionflow”, che a me pare togliere naturalezza al movimento – ma è sempre questione di gusti -, e il sensore di luce ambientale, prima di inserire i parametri dell’account Prime Video per fare qualche test con la seconda serie “Jack Ryan” e il film “La guerra di domani”, che sono entrambi in Ultra HD.

L’app Apple TV preinstallata permette di accedere a molti contenuti in 4K e Dolby Vision.

Rilevo grande qualità della resa cromatica e un notevole livello di dettaglio, anche alle basse luci. Nelle scene più movimentate non c’è traccia di artefatti o di rumore video, i particolari sono sempre nitidi e ben distinguibili. Voglio sfruttare la decodifica dei contenuti in Dolby Vision e attivo l’account per Apple TV, che offre in 4K interessanti serie TV e documentari: un esempio è “Fondazione”, serie basata sui racconti di Asimov che, impostando la modalità scura del Dolby Vision, propone immagini compatte e di grande profondità, colori saturi, ma mai eccessivi, e dettagli precisi senza che siano eccessivamente taglienti.

Il menu delle impostazioni consente di agire direttamente su alcuni controlli, senza entrare nel menu completo, come ad esempio per la modalità immagine e suono.

Le stesse sensazioni le colgo visionando alcuni episodi del documentario “Tiny World”, che riesce a offrire dettagli incredibili dei piccoli esseri che popolano il regno animale, con una resa cromatica molto naturale. Procedo con qualche supporto fisico HDR, inserendo “Sopravvissuto: The Martian” nel lettore disponibile in laboratorio, che si rivela in tutto il suo splendore grazie a immagini ricche dal punto di vista cromatico, ottimamente contrastate e molto luminose nelle scene che uso come riferimento, cioè ad esempio il dispiegamento e la pulizia dei pannelli solari.

La qualità delle immagini dei contenuti presenti su Prime Video è molto elevata nonostante la mancanza del supporto a HDR10+.

Con “Jumanji: Benvenuti nella giungla” riscontro una resa cromatica impeccabile, toni della pelle molto precisi e immagini compatte e luminose. Un altro titolo in 4K HDR che mi mostra immagini praticamente perfette è “Dunkirk”, grazie alla grande luminosità, specie nei passaggi iniziali sulla spiaggia, e la morbidezza dei dettagli. Sperimento la resa in SDR con “Samsara” di Ron Fricke, notando la grande efficacia del bilanciamento sul rosso nelle scene iniziali delle ballerine balinesi e delle tonache dei monaci tibetani.

Le regolazioni che si possono fare sulle immagini sono talmente tante che l’utente meno esperto potrebbe perfino perdersi tra le voci dei menu. In realtà va più che bene già con la configurazione di fabbrica.

Utilizzando alcuni contenuti in SD, ad esempio “Blade Runner: The Final Cut”, “V per Vendetta” e “Il Ritorno del Re” della saga del “Signore degli Anelli”, ho avuto riprova della potenza dello scaler, che ha prodotto immagini ben luminose e contrastate, con colori vivaci e una notevole profondità del quadro nonostante la bassa risoluzione di partenza. Buono il comportamento del lettore multimediale, che permette di accedere a molte tipologie di file multimediali in rete locale via DLNA e sulle memorie di massa connesse alle porte USB.

Le impostazioni rapide possono essere personalizzate per aggiungere altre voci oltre a quelle già presenti.

Le regolazioni delle immagini permettono combinazioni quasi infinite, e senza modificare nulla sulle impostazioni esistenti la qualità è di per sé molto elevata; è possibile che questa estrema flessibilità possa complicare le cose per gli utenti meno avvezzi alla tecnologia e quindi non alla ricerca esasperata della regolazione fine. Francamente, con i diversi contenuti che ho esaminato nella modalità Cinema, non ho proprio avvertito la necessità di cambiare qualcosa, quindi immagino che per la maggioranza delle persone le impostazioni base siano ampiamente sufficienti ad assicurare la massima soddisfazione visiva. Inoltre, se ci si accontenta, si può rimanere appagati anche dal sistema audio integrato, che ha una discreta potenza, altrimenti una soundbar aiuta nella risoluzione del “problema”.

Le Misure


Conclusioni

Tenere insieme finiture originali e ben fatte, tante funzionalità e prestazioni elevate, non è un compito facile, ma si può star certi che Sony svolge sempre bene i compiti a casa.

Il prezzo confrontato con prodotti analoghi è più alto, ma la cosa non deve stupire quando si va ad acquistare un oggetto tecnologico “senza compromessi”, come nel caso di questo TV, che è munito di una qualità video e audio davvero elevata.

Il telecomando privo della retroilluminazione, che al buio è complicato da gestire a causa della minuscola dimensione dei tasti, rappresenta l’unica nota stonata nell’insieme, secondo la mia personale opinione.
Marco Meta


Ci è piaciuto

  • Precisione nella resa cromatica
  • Qualità del processore video
  • Resa audio complessiva

Non ci è piaciuto

  • Telecomando senza retroilluminazione

Sony XR-65A80J
Televisore OLED 4K HDR Android
Distributore per l’Italia: Sony Europe Limited – Sede Secondaria Italiana, Via A. Rizzoli 4, 20132 Milano. Tel. 02 618381 – www.sony.it
Prezzo (IVA inclusa): euro 2.599,00

Caratteristiche dichiarate dal costruttore
  • Schermo: OLED 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel).
  • Diagonale: 65” (164 cm).
  • Audio: 2 attuatori Acoustic Surface Audio+ (2×10 W), 2 subwoofer (2×5 W).
  • Sistema operativo: Google TV (Android 10).
  • Connessioni: 4 ingressi HDMI 2.1, ingresso audio/videocomposito 3,5 mm, uscita audio digitale Toslink, uscita cuffia 3,5 mm, slot Common Interface CI+ 1.4, 2 porte USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.1 Gen 1 tipo A, porta Ethernet, Wi-Fi 802.11 a/b/g/ n/ac, Bluetooth 4.2.
  • Dimensioni: 144,8x 83,6×5,3 cm (senza piedistallo), 144,8×85,9x 33 cm (con piedistallo, posizione standard).
  • Peso: 22,3 kg (senza piedistallo)

Author: Redazione

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