Sony Bravia XR-55A95L

Il ritorno del Re

La casa giapponese, che ha già proposto sulla serie precedente di TV della fascia “top” la tecnologia QD-OLED, li equipaggia ora con la seconda generazione del pannello autoemissivo prodotto da Samsung Display, assieme ad un sistema di dissipazione del calore che permette di raggiungere una luminosità di picco elevatissima e un volume colore più ampio, alla doppia porta HDMI 2.1 a 120 Hz e al Cognitive Processor XR per l’elaborazione video.

Il progetto della serie A95L si fonda sull’impiego dei pannelli QD-OLED di seconda generazione prodotti da Samsung, proseguendo sulla strada percorsa con la serie 2022 sulla quale Sony aveva rimpiazzato i pannelli OLED tradizionali prodotti da LG, diventato nel corso degli anni monopolista del mercato. Volendo sintetizzare le caratteristiche di un pannello OLED tradizionale (WRGB) e di un QD-OLED, nel primo caso sono utilizzati dei LED bianchi e la luce da questi generata passa attraverso un classico filtro colore RGB; nel secondo, invece, la fonte luminosa è formata da LED blu, mentre i colori rosso e verde vengono generati mediante tramite conversione attraverso il rivestimento Quantum Dot, che prende il posto del filtro colore. Il principale vantaggio della tecnologia QD-OLED risiede nel maggior volume colore rispetto all’OLED, a pari livello di luminosità.

Il prodotto in prova fa parte della serie Bravia XR A95L, nella versione da 55 pollici, ma è disponibile anche nelle diagonali da 65 e 77 pollici: ricalca lo schema tipico della casa, caratterizzandosi per un design semplice ed elegante, molto curato e con rifiniture di ottima fattura, a partire dalle sottili cornici metalliche dello schermo. A differenza del modello precedente, la serie A95K, che era provvista di una base d’appoggio che andava a inclinare leggermente lo schermo all’indietro, la A95L adotta un sistema più tradizionale, con dei supporti da tavolo a forma di “Y” da fissare alle estremità della base, scegliendo tra due diverse altezze per favorire l’eventuale installazione di una soundbar proprio sotto al TV.

Soltanto ed esclusivamente per il modello da 77” è prevista la collocazione dei piedini anche in posizione più accentrata. Naturalmente, è possibile l’installazione a parete, servendosi delle staffe originali Sony, oppure di una staffa universale in standard VESA 300×300.

Sony ha adottato come piattaforma hardware il SoC Mediatek Pentonic 1000, che è provvisto di una CPU quad-core a 2 GHz Arm Cortex-A73, una GPU Mali-G57 e una AI Processing Unit per l’elaborazione dati mediante machine learning, 6 GB di RAM e 16 GB di memoria flash; inoltre, essa offre la gestione di due ingressi HDMI 2.1 con refresh a 120 Hz e la compatibilità con diversi codec, tra i quali VVC, HEVC, AV1 e VP9.

Nella parte alta del blocco connessioni è presente la morsettiera per sfruttare il sistema di altoparlanti del TV come canale centrale di un sistema home theater, lo slot Common Interface per la CAM e due porte USB (la 3.0 è quella in blu), assieme all’interruttore per escludere i microfoni frontali dell’apparecchio. In quella inferiore c’è la presa che può essere sfruttata come ingresso preamplificato per il canale centrale in arrivo da una soundbar compatibile con un jack da 3,5 mm, oppure come uscita audio digitale con l’apposito adattatore, le quattro prese HDMI, la porta Ethernet, il doppio ingresso satellitare e la presa per l’antenna. In dotazione c’è un pannello di plastica per nascondere l’area alla vista, in caso di installazione nel mezzo di una sala.

L’elaborazione dei segnali video è di nuovo affidata al Cognitive Processor XR, che si occupa di analizzare le immagini in tempo reale e le ottimizza tramite gli algoritmi dell’intelligenza artificiale di cui è provvisto, oltre a provvedere all’upscaling dei contenuti SDR e a bassa risoluzione. Il sistema supporta segnali video 4K codificati in HDR10, HLG, Dolby Vision e IMAX Enhanced. È disponibile un banco di memoria per la calibrazione col software Calman for Bravia e un colorimetro. Tornando agli aspetti estetici, visto di profilo, il TV ha uno spessore contenuto, ma meno dei classici OLED, poiché l’elettronica, il sistema di dissipazione e gli attuatori dell’audio integrato hanno bisogno di spazio per funzionare.

Il retro ha la “classica” finitura Sony con i riquadri a rilievo, mentre le connessioni con l’esterno, che possono essere protette da un pannello rimovibile, sono disposte sul lato destro; esse comprendono i morsetti per il segnale amplificato di un canale centrale, lo slot per la CAM Common Interface 1.4+, una porta USB 2.0 e una porta USB 3.1, entrambe di tipo A, l’interruttore per escludere/attivare i microfoni integrati sotto lo schermo, la presa ibrida da 3,5 mm che agisce sia da uscita audio ottica con adattatore, sia da ingresso S-Centre per le soundbar Sony, due ingressi HDMI 2.0, due ingressi HDMI 2.1 a 48 Gbps di banda compatibili con segnali 4K/120 fps e con le modalità ALLM (Auto Low Latency Mode) e VRR (Variable Refresh Rate). L’ingresso HDMI 3 offre pure il supporto ARC/eARC, mentre la lista si completa con la porta di rete Ethernet, il doppio ingresso satellitare e l’ingresso per l’antenna.

La connettività di rete è disponibile anche in modalità wireless, grazie all’interfaccia wi-fi 6, ed è presente il Bluetooth 5.2 per collegare cuffie, tastiere ed altri dispositivi senza fili al TV.

La presa per l’alimentazione si trova sul lato opposto ed è anch’essa fornita di una cover di plastica rimovibile. Poco sotto il bordo della cornice superiore, al centro, sono visibili i contatti della Bravia Cam, una webcam fornita in dotazione con gli apparecchi di questa serie, che può essere utilizzata per il controllo gestuale del TV e con le videochiamate Google Duo; per assicurare la privacy, sulla telecamera è presente un interruttore per oscurare l’obiettivo.

Anche l’audio integrato nel TV, che ha una potenza di 60 W, è ottimizzato tramite il Cognitive Processor XR che già si occupa del video ed è basato sulla tecnologia Acoustic Surface Audio+: due attuatori fanno vibrare il pannello e si servono di due subwoofer per migliorare la risposta alle basse frequenze.

La piccola telecamera inclusa col TV può essere disabilitata tramite l’interruttore collocato nella parte superiore.

La Smart TV si basa sulla versione più recente della Google TV, che a sua volta si appoggia sulla versione 12 del sistema operativo Android; il controllo vocale è gestibile con l’Assistente di Google oppure con Alexa di Amazon. I telecomandi disponibili sono due: uno completamente di plastica dotato del classico tastierino numerico, l’altro dedicato alla Smart TV, più snello, elegante grazie al rivestimento in metallo, retroilluminato e provvisto di tasti per richiamare alcuni servizi di streaming.

La prova

L’apparecchio è abbastanza pesante e ben carrozzato, però i piedini ne limitano le opzioni di installazione, poiché occorre dotarsi di un ripiano di ampiezza maggiore rispetto al TV per evitare sciagure in caso di urto laterale.

Il costruttore nipponico si attiene al suo solito standard per il telecomando, cioè ne include due nella confezione: il più snello è retroilluminato, ha il microfono per i comandi vocali ed è fornito dei tasti dedicati alla smart TV e le app di streaming, compreso quello per richiamare Bravia Core della stessa Sony, mentre l’altro ha la tastiera numerica, però niente retroilluminazione e tasti dedicati.

Dopo i collegamenti di rito ho iniziato la configurazione iniziale, che può svolgersi tramite smartphone con l’app Google Home, oppure inserendo le credenziali di un account Google da telecomando. In questa fase si possono specificare quali app per lo streaming si vogliono installare; c’è spazio anche per la calibrazione acustica, che si svolge in pochi secondi attraverso il telecomando “smart” e il suo microfono integrato.

La sintonizzazione dei canali del digitale terrestre procede con celerità e al termine del setup mi dedico a un po’ di zapping: il cambio canale è veloce, la qualità delle immagini dei canali in HD è piuttosto buona, mentre osservo qualche seghettatura sulle righe verticali dei segnali in definizione standard, imputabile alla compressione digitale, ma nulla di eclatante. Rispetto alla modalità di immagine, meglio restare sulla “Standard”, la “Brillante” è troppo vivace sia sui colori, sia sulla luminosità.

Ordinata e reattiva l’interfaccia utente proposta della Google TV, che pone maggiore attenzione sui contenuti offerti dalle piattaforme di streaming rispetto ai canali TV via etere.
I menù sono integrati abbastanza bene con il sistema operativo.

Le regolazioni sulle immagini sono disponibili in quantità industriale, per la gioia dei più smanettoni. Il test vero e proprio lo inizio col Blu-ray 4K di “Sopravvissuto: The Martian”, in modalità “Cinema” e sensore di luce ambientale disattivato: i riflessi dei pannelli solari nelle abituali scene del capitolo 6 sfoggiano una luminosità abbagliante, ma non esagerata, mentre i colori sono saturi al punto giusto; ottima la qualità dei dettagli della tuta spaziale e del casco, ad esempio.

Le impostazioni rapide col tasto dedicato sul telecomando sono comode da raggiungere e mettono a disposizione i settaggi più importanti.

Con “Blade Runner 2049” in 4K HDR rilevo un’ottima resa alle basse luci, come nel caso in cui l’agente K attende nella penombra il rientro in casa del replicante e la successiva lotta all’ultimo sangue tra i due. Ottimi i toni della pelle, il contrasto ed i colori in generale.

Inserisco “No Time to Die” nel lettore come titolo in Dolby Vision: la resa cromatica è eccellente, l’incarnato in particolare è molto naturale e le immagini sono piuttosto luminose. Ho le stesse impressioni anche con la visione di un altro titolo in 4K e Dolby Vision, “Jumanji: Benvenuti nella Giungla”, che offre un’ottima resa alle basse luci e dei mezzitoni; i colori sono ben saturi e i dettagli assolutamente definiti.

Il TV è fornito di un sistema automatico che riduce la possibilità di persistenza delle immagini, come ad esempio i loghi delle emittenti, evitando che restino impresse sullo schermo.
Il controllo gestuale, che sfrutta la telecamera integrata, funziona bene con la stanza illuminata, mentre se si utilizza l’apparecchio prevalentemente al buio è preferibile disattivarlo.

Ottimo il lavoro svolto dal Cognitive Processor XR, sia con titoli in SDR come “Interstellar” e “Samsara”, che offrono immagini ben definite e ricche dal punto di vista cromatico, sia con le versioni DVD di “Blade Runner: Final Cut” e “Il Gladiatore” in cui le immagini assumono maggiore solidità e migliorano un poco la resa cromatica senza che si evidenzino artefatti, si presenta soltanto qualche sfocatura dei contorni, fisiologica visto la tipologia di contenuti. Alcune applicazioni arrivano preinstallate, ma grazie al Play Store se ne possono scaricare quante se ne vogliono, spazio di memoria permettendo.

Ne approfitto per scegliere quella di Apple TV+ e verificare il comportamento del pannello con i contenuti della piattaforma, che in generale sono di ottima qualità sia dal punto di vista video, grazie alla codifica Dolby Vision, sia per l’audio, spesso in Atmos. Visiono alcuni episodi della seconda serie di “Fondazione” ed altri della quarta serie di “For All Mankind”: la resa dei toni della pelle è notevole, eccellente il contrasto e molto elevata la luminosità degli oggetti puntiformi nelle scene buie, un piacere per gli occhi.

Una delle funzioni interessanti di questa serie di apparecchi TV è la possibilità di impiegare gli altoparlanti integrati come canale centrale di un sistema home theater.

Dopo questo primo assaggio di streaming, accedo al servizio Disney+ e seleziono alcuni titoli codificati in Dolby Vision, partendo col recente “Indiana Jones e il Quadrante del Destino”, che si presenta con immagini ben definite, contrastate e luminose, ottima resa cromatica, incarnato molto naturale. Passo ad “Avatar: La via dell’acqua”, che con colori saturi ma mai eccessivi, immagini luminose e dotate di grande profondità mi impressiona favorevolmente.

Completo il giro sulla piattaforma con “Star Wars: Il Risveglio della Forza”: a parte qualche leggera granulosità in alcune scene – un po’ di compressione video sullo streaming è inevitabile – la resa cromatica e la luminosità sono di ottimo livello. Segnalo che con i contenuti in Dolby Vision (anche in Blu-ray) ho utilizzato prevalentemente la modalità “Scura”; quella “Brillante” francamente è inutilizzabile, la luminosità è davvero eccessiva e i colori sono aggressivi in maniera esagerata.

Il suono è un aspetto molto importante, per questo Sony mette a disposizione un sistema per la calibrazione acustica che sfrutta il microfono integrato nel telecomando “smart”.
Le immagini proposte in SDR sono di ottima qualità, molto ricche in termini cromatici e fornite di un livello dettaglio elevato.


Rispetto ad altri TV OLED che ho avuto modo di provare, il prodotto realizzato da Sony si caratterizza per immagini molto sature indipendentemente dal livello di luminosità, con una resa cromatica intensa, ma molto naturale, e questo avviene con la sala illuminata o meno. Per quanto riguarda l’audio integrato, ha una discreta potenza, può gestire la virtualizzazione del surround ed è compatibile con le codifiche a oggetti di Dolby Atmos e DTS:X. Buono il comportamento del riproduttore multimediale con le tracce audio, anche ad alta risoluzione (campionamento fino a 192 kHz/24 bit), ma pure con file video in formato MKV ha ben figurato.

Il TV è compatibile Chromecast per lo streaming di contenuti da smartphone Android e può essere incluso nell’ecosistema Apple, grazie alla compatibilità AirPlay 2 e HomeKit. Interessante quella funzionalità del telecomando che consente di localizzarlo per mezzo di un buzzer integrato, usando i comandi vocali con i microfoni presenti nel TV. La webcam non è strettamente indispensabile, se si preferisce non esporsi a eventuali intrusioni nella privacy ne eviterei l’attivazione.

Le misure

Conclusioni

I “punti quantici” svolgono bene il loro lavoro con i colori, facendo esprimere al meglio i contenuti HDR, mentre il contrasto ben bilanciato e la luminosità di picco elevata conferiscono grande precisione alle immagini: l’impressione che mi ha lasciato questo TV è una resa complessiva entusiasmante. Per ottenere il meglio dall’audio, data la classe dell’apparecchio, sarebbe bene prevedere l’impiego di un sistema multicanale o di almeno una soundbar con satelliti (e ce ne sono di interessanti proprio nel catalogo Sony). Il prezzo del TV è piuttosto elevato, ma al fine di valutare un eventuale acquisto c’è da mettere sul piatto della bilancia la grande qualità delle immagini e l’ottimo comportamento dello scaler con i contenuti a bassa risoluzione.
Marco Meta


Ci è piaciuto

  • Picco di luminosità.
  • Resa cromatica eccellente.
  • Accuratezza delle immagini SDR e HDR.

Non ci è piaciuto

  • Le porte HDMI 2.1 disponibili sono soltanto due.
  • Prezzo elevato.

Sony Bravia XR-55A95L

Televisore OLED 4K HDR Android
Distributore per l’Italia: Sony Europe B.V.
Sede Secondaria Italiana, Via A. Rizzoli 4, 20132 Milano. Tel. 02 618381 – www.sony.it
Prezzo di listino: euro 3.299,00 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
  • Schermo: QD-OLED 4K Ultra HD (3.840x 2.160 pixel).
  • Diagonale: 55” (139 cm).
  • Audio: 60 W (2 attuatori Acoustic Surface Audio, 2 subwoofer).
  • Sistema operativo: Google TV (Android 12).
  • Connessioni: 2 ingressi HDMI 2.0, 2 ingressi HDMI 2.1, uscita audio digitale Toslink, slot Common Interface CI+ 1.4, 1 porta USB 2.0 tipo A, 1 porta USB 3.2 tipo A, porta Ethernet, wi-fi 802.11 a/b/g/n/ac/ax Dual Band, Bluetooth 5.2.
  • Dimensioni: 1.124x723x45 mm (senza piedistallo, con webcam), 1.224x737x275 mm (con piedistallo e webcam).
  • Peso: 17,6 kg (senza piedistallo), 19 kg (con piedistallo)

Author: Redazione

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