Onkyo TX-NR6100

Sette canali, tante funzioni e buona riserva di potenza. In pratica tutto quello che serve per un impianto di qualità senza complicazioni.

Salutiamo sempre con piacere l’arrivo di nuovi marchi, anche perché per imporsi in un mercato globale e competitivo come quello dell’audio/video devono necessariamente proporre o qualcosa di realmente interessante ed innovativo o, se propinano la solita zuppa, devono almeno cucinarla come grandi chef ed offrirla ad un prezzo aggressivo. Ma è con pari letizia che ci ritroviamo a parlare dei prodotti dei nomi storici, specialmente quando hanno corso il rischio di scomparire per sempre dalle scene.

Non è passato nemmeno un anno da quando siamo restati tutti abbastanza attoniti alla notizia che Onkyo Home Entertainment Company si era vista costretta a dichiarare fallimento a causa delle passività accumulate, ma abbiamo anche accolto con grande sollievo l’annuncio che la divisione Home Audio/Video avrebbe continuato ad esistere in virtù dell’acquisizione da parte del gruppo PAC, Premium Audio Company, formato da Voxx e Sharp (al quale appartengono vari altri marchi tra cui alcuni a noi ben noti come Pioneer, Klipsch e Teac).

Eccoci quindi qui ancora una volta a provare un apparecchio che si fregia del nome Onkyo, un marchio che ha alle spalle una storia lunga 76 anni e che ha al suo attivo prodotti come quelli della serie Integra, che dell’alta fedeltà hanno rappresentato una parte elitaria e da tanti sognata. Quello in prova è un integrato multicanale di fascia media che per caratteristiche e funzionalità si presenta come uno dei prodotti papabili da chi desidera la qualità al giusto prezzo per un impianto versatile ma non complicato. Inizierei proprio da quest’ultimo aspetto, la non complicatezza.

Non nascondo che resto sempre affascinato dai sintoampli e dai processori ad 11 o più canali e che non mi dispiacerebbe avere in casa una sala dedicata all’HT con 9 altoparlanti surround e 6 di elevazione… Ma la realtà è che a casa, che proprio in questi giorni sto ristrutturando, riuscirò ad installare (non in una sala apposita ma nel soggiorno) “solo” un sistema 5.1.2.

Il pannello posteriore non presenta una densità di connessioni particolarmente elevata; tre dei sei ingressi HDMI supportano l’8K, l’ingresso fono è di tipo MM, gli altri quattro ingressi linea analogici ed i due digitali sono liberamente assegnabili alle fonti video. Due le uscite HDMI; per la zona 2 è disponibile anche una uscita audio preamplificata. Alle connessioni cablate si aggiungono il wi-fi ed il Bluetooth bidirezionale.

Tra gli impianti Atmos è quello più semplice, ma è anche quello che da un lato offre prestazioni sicuramente godibili ed abbastanza appaganti (il surround è immersivo e l’effetto di elevazione seppur al minimo sindacale è comunque presente) e dall’altro è implementabile senza eccessive difficoltà. Non dico che sia la strada più semplice da seguire, perché per complicarsi ancor meno la vita ci si può orientare verso sistemi multicanale wireless basati su soundbar e speaker Atmos Enabled (quelli con altoparlanti aggiuntivi che “sparano” anche verso il soffitto), ma di sicuro non con lo stesso livello di qualità e per altro non necessariamente a prezzi popolari.

Il TX-NR6100, coi suoi 7 canali di buona potenza, è pensato proprio per chi cerca la qualità della resa restando nell’ambito di un grado di fattibilità dell’impianto alla portata di tutti. Se non si ha proprio la possibilità di dotarsi degli altoparlanti a soffitto, si possono utilizzare i due canali che restano liberi in tre modi diversi: 1) per il bi-amp dei canali frontali, 2) per portare a 4 il numero dei canali posteriori e infine 3) per una seconda zona. Ho elencato le opzioni secondo quello che a mio personale avviso è l’ordine (inverso…) di effettiva utilità.

Se la biamplificazione non è asservita ad un filtraggio elettronico (e gli integrati multicanale, nemmeno i più sofisticati, offrono tale possibilità), a questi livelli è utile quanto un frigorifero al polo nord. Se avete modo di collocare due diffusori ai lati del divano e due alle sue spalle allora non ci credo più che non vi sia possibile anche installarne due a soffitto, ed il beneficio offerto da questi ultimi è superiore, a mio avviso, alla maggior frammentazione del fronte posteriore.

Avere una seconda zona invece è come disporre di un secondo impianto audio indipendente; basta dotarsi di una coppia di bookshelf da qualche centinaia di euro, magari gli stessi che avreste scelto come surround back (sulle pagine di AR ne trovate numerosi in grado di garantire un livello qualitativo ben al di sopra della soglia minima) e potrete offrire alla progenie una fantastica alternativa all’ascolto in cuffia, magari contagiando il/i pargolo/i con la stessa vostra passione e dando origine a futuri lettori delle nostre testate.

L’esame dell’interno evidenzia un livello costruttivo consono alla classe dell’apparecchio; tra i componenti visibili riconosciamo il convertitore DA ΔΣ a 8 canali PCM1690, a 24 bit/192 kHz.

Tornando ai diffusori di elevazione, da menu se ne deve come da prassi specificare la tipologia, ovvero se “enabled” o realmente a soffitto ed in questo caso se ne può indicare anche l’effettiva posizione (davanti, sopra o dietro) rispetto al punto di ascolto. Si può così decidere la collocazione preferita o impostare la modalità di ascolto più corretta in caso di posizionamento “obbligato”. Quando l’audio non è codificato 3D (Dolby Atmos o DTS:X), l’apparecchio consente di utilizzare comunque gli altoparlanti di elevazione grazie alla virtualizzazione.

Descritta la destinazione d’uso dell’apparecchio, certificato THX Select, vediamo quali sono le funzioni che mette a disposizione. Gli ingressi HDMI 2.1 sono 6, di cui tre in grado di gestire anche segnali fino ad 8K/60p. Naturalmente sono accettati tutti gli standard HDR. Gli appassionati di videogiochi apprezzeranno il supporto al VRR (Variable Refresh Rate), all’ALLM (Auto Low Latency Mode) e al QFT (Quick Frame Transport). Le uscite HDMI sono due; quando usate simultaneamente, se collegate a display con risoluzione differente, la risoluzione sarà per entrambe quella del display meno performante.

Oltre ai classici controlli di tono, l’apparecchio mette a disposizione un controllo sull’enfasi dei contenuti vocali (dialoghi e cantato), che funziona anche se non è presente un canale centrale.

Gli ingressi audio analogici liberamente assegnabili agli ingressi video sono quattro, a cui si aggiunge un fono MM; due sono quelli digitali, uno ottico ed un coassiale, anch’essi assegnabili. Due pure le porte USB, una frontale ed una posteriore. Completano il parco delle connessioni fisiche la doppia uscita sub e l’uscita della zona 2 a livello linea, oltre alla porta Ethernet. Le connessioni che non si vedono sono il Wi-Fi ed il Bluetooth bidirezionale. Nel complesso si tratta di una dotazione hardware che potremmo definire più che sufficiente per l’utilizzatore tipo che abbiamo individuato nella prima parte dell’articolo.

Dal momento che nel gruppo di cui fa parte Onkyo è presente anche lo storico marchio Klipsch, l’apparecchio offre settaggi dedicati per l’utilizzo dei sistemi di altoparlanti americani, permettendo comunque di realizzare configurazioni miste.

Ma le funzioni aggiuntive che l’apparecchio offre sono numerose e ne fanno una macchina versatile e adatta a tutti, sia per l’impiego più tradizionale che per quello più “connesso”. Per lo streaming dei contenuti in rete locale e dai numerosi servizi in cloud supportati (Deezer, Tidal, Pandora, Spotifiy, Amazon Music, Tune In), è possibile utilizzare sia la app sviluppata dalla stessa Onkyo che qualunque app o software per computer che supporti il protocollo DLNA o Chromecast.

Per quanto riguarda i formati dei file riproducibili (il discorso vale sia per la rete che quando si utilizzano le porte USB), l’apparecchio è compatibile col DSD fino a 256 (DSDIFF/DSF) e 192 kHz/24 bit per FLAC, ALAC, WAV e AIFF. Oltre al controllo tramite l’assistente di Google e Alexa, il TX-NR6100 viene visto anche come un endpoint Roon. Dal momento che l’unità offre una funzione di autocalibrazione (AccuEQ Room Calibration), la dotazione include anche il microfono necessario.

Tra le funzionalità aggiuntive offerte dall’apparecchio c’è un equalizzatore grafico con tre banchi di memorie che agisce individualmente su tutte le uscite.


Uso e ascolto

All’accensione l’apparecchio si presenta con una procedura guidata dell’installazione molto intuitiva e con una grafica decisamente curata e gradevole. Anche la funzione di autocalibrazione si giova di una veste visiva raffinata, pure questa scevra da ogni complicazione. L’ampli è stato ascoltato in modalità stereo per confermarne la trasparenza timbrica, lasciando alle misure il compito di determinare se il funzionamento in multicanale ne avrebbe potuto determinare un calo quantitativo, eventualità che il laboratorio ci conferma come improbabile.

La app Onkyo Controller permette di gestire con semplicità sia la riproduzione dei contenuti in rete locale sia quelli forniti dai servizi di streaming, oltre ad offrire un efficace controllo su numerose funzionalità dell’apparecchio.

Per l’ascolto ho approfittato della presenza in sala del sistema di altoparlanti Paradigm 80F, un prodotto di classe relativamente (allo stesso prezzo si può assemblare un buon sistema 5.1.2) in grado di mettere in luce tutte le qualità dell’Onkyo ed eventualmente farne risaltare i limiti. Limiti che in realtà non sono apparsi. L’apparecchio ha un suono molto composto, controllato, con ottima capacità di analisi e nessuna traccia di indurimenti o asprezze nemmeno quando viene spremuto a fondo.

Il telecomando è compatto ma ben organizzato e mette a portata di dito tutte le funzionalità di uso più comune. Diversamente da quanto accade di solito, le funzionalità multizona si attivano con la logica del “tasto shift”, modalità operativa che richiede la pressione simultanea di due pulsanti.

La potenza disponibile garantisce ascolti a livelli ben sostenuti e, come anticipato, le misure non fanno dubitare che si possa ottenere un’adeguata dinamica anche in multicanale, anche in assenza di un sub che alleggerisca il lavoro dell’Onkyo.

L’apparecchio ha rispettato perfettamente il timbro trasparente dei Paradigm e anche la loro gamma bassa molto articolata, a tratti pienissima e strafottente e a tratti, ma solo con alcune tracce, un po’ alleggerita, dimostrando un pieno controllo e nessuna tendenza ad allungarsi se non in accordo al contenuto.

Anche se personalmente non amo particolarmente le elaborazioni, ho comunque provato la funzione vocal, che si è rivelata eccellente. Anche alla prima “tacca” la voce si staglia in maniera molto marcata dal resto del contenuto, che per altro non subisce particolari alterazioni. Il limite forse sta proprio nell’efficacia; sarebbe stato meglio diluire l’intervento del controllo al minimo in almeno due step, ma è davvero voler cercare il pelo nell’uovo.

Le misure

Per la rentrée di Onkyo abbiamo adottato un test di misure completo ed esteso alla potenza in multicanale in funzione del tempo, in modo da saggiare il grado di “parentela” con la produzione che ci era nota per lunga esperienza di laboratorio e sala d’ascolto. L’esito è stato in larga misura favorevole, lo si può ad esempio valutare dai grafici della Caratteristica di Carico Limite, dalle curve potenza/distorsione e potenza/tempo, ove emerge che esistono due livelli di alimentazione (come in gran parte degli integrati in classe AB di questa categoria), di pressoché pari ampiezza, con l’erogazione che scende quindi a circa un quarto se le protezioni decidono che si è verificato un sovraccarico. Qui, però, questa condizione non si verifica nemmeno con 5 canali in funzione pilotati su 2 ohm da burst lunghi 600 millisecondi: la potenza scende progressivamente rispetto al pilotaggio di 2 soli canali (visibile nel grafico della Caratteristica di carico limite) ma senza crolli subitanei a valori bassi. Quel che questo Onkyo non ama è invece il raggiungimento della saturazione, che per l’appunto disabilita il livello “alto”, ed anche l’erogazione della piena potenza a frequenze bassissime (sotto i 30 Hz), condizione che si verifica molto di rado con la musica. Per il resto la TRITIM su carico resistivo/capacitivo fa apprezzare l’ottima compatibilità con i carichi reattivi, il rumore degli ingressi analogici risulta molto basso – eccellente per quelli ad alto livelli, ottimo per il fono MM – e la risposta in frequenza risulta invariante rispetto al volume; anche la deenfasi RIAA del fono MM è molto accurata. La sezione digitale è invece silenziosa in assoluto ma meno in relazione a quel che il digitale HD può consentire, tuttavia si caratterizza anche per un jitter molto contenuto sia in PCM che in DSD. La risposta con segnali PCM è molto regolare ed ampia (-3 dB a 70 kHz con Fs 192 kHz) ma per esigenze di sintesi pubblichiamo solo quella DSD, che a 4x (DSD256) raggiunge quella in PCM a 192 kHz ma è ben estesa anche alle frequenze di campionamento inferiori.
Fabrizio Montanucci

Conclusioni

La conclusione a cui siamo giunti è che il TX-NR6100 è un… Onkyo. Oltre al fatto in sé ovviamente evidente, con questa affermazione intendiamo significare che l’apparecchio rispetta pienamente i canoni di qualità che la casa ha sempre offerto nei suoi prodotti, apparecchi che si possono acquistare per così dire “a scatola chiusa”. A scatola aperta troviamo una dotazione funzionale completa che rende l’apparecchio versatile e longevo, molto piacevole da utilizzare.

Seppur destinato ad allestire impianti che del multicanale eventualmente 3D rappresentano il punto di partenza, può essere benissimo un punto di arrivo per la qualità della resa e la soddisfazione nell’uso, sia che lo si impieghi per ascolti “meditati” in stereo o multicanale, o per dare voce al proprio display o infine per un uso “leggero” coi servizi di streaming.
Mario Mollo


Onkyo TX-NR6100

Sintoamplificatore 7.2
Distributore per l’Italia: Tecnofuturo S.r.l., Via Rodi 6, 25124 Brescia. Tel. 030 2452475 www.tecnofuturo.it
Prezzo di listino: euro 1.099,00 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE
  • Potenza di uscita: 7×165 W (6 ohm, 1 kHz, 1% THD, 1 canale in funzione).
  • Risposta in frequenza: 10 Hz-100 kHz (+1/-3 dB, Direct/Pure Audio).
  • THD+N: 0,08% (20 Hz-20 kHz).
  • Sensibilità/impedenza ingresso: 200 mV/47 kohm (linea), 3,5 mV/47 kohm (fono MM).
  • Livello/impedenza di uscita: 1 V/470 ohm (subwoofer), 200 mV/470 ohm (Zona 2 line-out).
  • Rapporto S/N: 106 dB (Linea, IHF-A), 80 dB (fono, IHF-A).
  • Controlli di tono: ±10 dB a 20 Hz (Bassi), ±10 dB a 20 kHz (Alti).
  • Dimensioni (LxAxP): 435×173,5×379,5 mm.
  • Peso: 9,8 kg

Author: Redazione

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