Impianto home cinema per gaming, utopia?

Normalmente nell’allestire un PC per uso gaming si presta particolare attenzione alla grafica, cercando di destinarle una consistente parte del budget, ma non di meno a CPU, scheda madre e RAM. L’audio ha un’importanza spesso residuale, e molti gamers si accontentano, per sopraggiunto “fondo della tasca”, del sistema audio reso dalla scheda madre. Questo è un grosso errore, per una pura e semplice questione di coinvolgimento, che prescinde dal tipo e dal genere di gioco.

Il nuovo FS2020 è impressionante, sotto ogni punto di vista. In foto un atterraggio verso il tramonto sulla pista 25 di Fiumicino con un A320, notare la rarefazione dell’aria dietro lo scarico di uno dei turbofan.

La differenza di qualità percepita tra una scheda “hi-fi” o un sistema home cinema esterno sono immense. La stragrande maggioranza dei giochi di ultima generazione, poi, sono in grado di creare un ambiente di gioco avvolgente sfruttando le potenzialità del multicanale: in questo caso però, a differenza dei film o delle serie TV, la localizzazione degli effetti nel campo sonoro non è definita a priori ma va calcolata in tempo reale, operazione di cui si può far carico una buona scheda audio o il sintoamplificatore/processore, alleggerendo il carico di CPU e RAM.

Possiamo quindi affermare che una scheda audio dedicata o un sistema home theater esterno incidono notevolmente sul coinvolgimento a tutto tondo. Lo scriviamo su queste pagine proprio perché i lettori di AUDIOreview hanno la giusta esperienza e sensibilità per capire cosa vuol dire un ottimo audio abbinato al video. In questo senso l’appassionato evoluto di gaming può considerare due strade.

Corredare il proprio sistema di un’eccellente scheda audio, per esempio la Sound Blaster AE-7 dotata di DAC Sabre 9018 per tutti i canali, o la Asus Essence STX II 7.1, che adotta chip PCM1792 A e addirittura amplificatori operazionali Muses per tutti i canali. Oppure utilizzare l’uscita HDMI (o ottica) del proprio PC e far decodificare lo streaming dal proprio processore o sintoampli esterno. Se non si vuole coinvolgere tutti i canali dell’home cinema, è possibile utilizzare anche una configurazione 2.0 o 2.1, noi lo abbiamo fatto.

Tutto questo ha senso se siete appassionati di audio hifi e di gaming, altrimenti, per giocare 5 minuti di sfuggita, non è consigliabile fare tutta questa giostra, così come non lo è per generi videoludici che non puntano su qualità, localizzazione e impatto sonoro, come i platform e gli strategici, ad esempio. I giochi First Person Shooter (sparatutto in prima persona) possono invece contare sulla qualità degli effetti sonori per localizzare velocemente la posizione del nemico e reagire prontamente per non essere battuti! Questo vale anche per i giochi di sport, azione e l’ultimo FS di Microsoft: sentire la botta del carrello che atterra da un subwoofer da 32 cm è un’emozione imperdibile.

Cosa abbiamo fatto

Con un sistema home cinema di alto livello abbiamo giocato un po’ a tutto. Un sistema con diffusori 802 D3 Bowers & Wilkins amplificati da una coppia di Primare A32, centrale HTM2 D3 multiamplificato con un finale Rotel RB1582 MKII, processore Anthem AVM60, posteriori da incasso sempre B&W CWM 664 pilotate da un altro RB1582 MKII e infine un subwoofer REL S5. Il comparto video era “soddisfatto” da un proiettore Cineversum BLK Wing One 2020, una macchina assoluta.

Asus Essence STX II è una scheda audio estremamente evoluta, e potremmo definire “audiophile”, notare il dispiegamento di operazionali Muses, uno per ognuno dei 7.1 canali di uscita.

Il collegamento è avvenuto in HDMI o in ottico. Certo un sistema top, ma volevamo provocare un po’ gli appassionati. Ebbene le sensazioni e le emozioni che ci ha regalato giocando sono state davvero uniche. I giochi FPS ma anche con i MMOPRG (quelli che si scaricano Free to Play) hanno in questo modo un coinvolgimento che ha dello spaventoso. Ci si sente proprio avvolti dal gioco, le mani sudano, si sente il nemico che incombe. Si apprezza davvero tutto il lavoro svolto dagli sviluppatori e si capisce quanto si perde a non avere un sistema audio che riesca e riprodurre tutto quello che c’è in un gioco.

La localizzazione degli effetti è precisissima e assolutamente in tempo reale, l’impatto sonoro è analitico, con bassi dettagliati che emergono con forza. La provenienza degli spari, la distanza e l’intelligibilità di diverse fonti di rumore sono sbalorditive, sembra di vivere in un film di azione dove, però, il protagonista è il giocatore. Altro test molto emozionante – lo scrivente è un appassionato di simulazione di volo – è stato l’atterraggio sulla 25 di Fiumicino con il nuovo FS2020. Un atterraggio “duro” proprio per sentire la botta del carrello sbattuto sulla pista che fa fumare le gomme.

Il REL ha tirato fuori una sberla che è arrivata fino allo stomaco, secca, asciutta, tanto per farti capire quanto hai picchiato il carrello facendo un atterraggio pessimo, ma con un incredibile coinvolgimento. E anche se FS2020 non è il miglior gioco per testare il nostro sistema, è davvero sorprendente, nella visione esterna dell’aeromobile, ascoltare la provenienza del vento e sentirsi avvolti da esso come se ci si trovasse seduti su un’ala. Abbiamo poi provato anche a limitare il numero dei canali a 2.0 o 2.1, e anche se perde buona parte del senso di circondamento la sensazione è sempre estremamente interessante.

La sintesi di questa divertente cronaca è che un sistema audio o audio/video di grande respiro può darci forti emozioni anche per un uso video-ludico, e per il quale molti storcerebbero il naso. In fin dei conti è logico sfruttare al meglio le possibilità offerte dai mezzi audiovisivi indipendentemente dalla sorgente. Chi crede di poter relegare l’audio nel gaming a un accessorio non importante, avrà modo di riflettere.
Giancarlo Valletta

Author: Redazione

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