Yamaha MusicCast 200

Un all-in-one che ha tutto quello che si può desiderare, con un design semplice e discreto.

Non so quanti sanno che le origini del brand Yamaha risalgono addirittura al 1887, quando a Hamamatsu, nella prefettura di Shizuoka, venne fondata la Nippon Gakki Company, Limited, da Torakusu Yamaha, un costruttore di pianoforti e organi a canne che scelse come logo dell’azienda un trio di diapason incrociati (e lo è tuttora).

Tutti invece ricorderanno le vecchie care radiosveglie che sul comodino, o in un angolo della cucina, ci mostravano che ora fosse, all’occorrenza ci svegliavano in musica e potevano anche riprodurla da una stazione sintonizzata: bene, Yamaha con il MusicCast 200, tutto sommato fedele alla convivenza tra passato e futuro tipica della cultura giapponese, prova a interpretare in chiave moderna l’antica radio da tavolo e la tipica radiosveglia, ma con molto, molto di più!

Infatti, oltre al numero elevatissimo di possibilità operative previste, la prima grande differenza da sottolineare è che questo apparecchio non è un elemento a sé stante, ma fa parte della grande piattaforma MusicCast di Yamaha.

Tutti i comandi sono concentrati sul pannello superiore vicino al bordo frontale e di tipo touch, a esclusione dello spegnimento della funzione sveglia (Snooze).

MusicCast

Il sistema MusicCast, annunciato per la prima volta intorno al 2003 in occasione della prima proposta di Yamaha di un impianto “connesso”, è stato successivamente lanciato in grande stile nel 2015. Da subito fu chiaro che non si sarebbe trattato di uno o più prodotti, ma di un sistema comprendente apparecchi appartenenti a tutte le categorie della produzione dell’azienda, in grado di dialogare creando un sistema multiroom componibile a piacimento.

Pannello posteriore accoglie tutte le connessioni fisiche e l’apertura del condotto reflex.

Senza scendere troppo nel tecnico, il sistema si basa su un concetto tanto semplice quanto interessante: tutti i componenti della piattaforma integrano un ricevitore e un trasmettitore, il che significa che non solo ricevono e riproducono le informazioni musicali, ma possono anche trasmetterle ad altri componenti MusicCast, costituendo quindi un sistema che permette il dialogo bidirezionale tra tutti i prodotti predisposti.

Al centro del pannello superiore è possibile posizionare gli apparecchi predisposti alla ricarica wireless, operativo anche con il MusicCast 200 in stand-by.
L’operatività del MusicCast 200 è totalmente gestibile anche a distanza con il completo e pratico telecomando in dotazione

Per fare qualche esempio, la soundbar riceve l’audio dal TV e lo trasmette al sintoampli AV nell’altra stanza, oppure l’amplificatore stereo riceve l’audio dal CD e lo “invia” allo speaker della cucina e così via. Ogni apparecchio collegato ai dispositivi MusicCast può essere una sorgente dell’impianto multiroom: che sia una chiavetta USB, un CD, un giradischi o un TV, tutto quello che suona può essere distribuito agli altri componenti.

A questo si aggiunge l’ormai immancabile app per iOS e Android che accede alla musica locale, ai servizi di streaming, ai NAS ecc. e distribuisce i contenuti nei vari ambienti a seconda dei componenti installati. Ogni prodotto appartenente alla famiglia MusicCast ha connettività Wi-Fi, Bluetooth (particolarmente interessante perché, non solo permette il classico streaming musicale da una sorgente compatibile come smartphone, tablet ecc., ma consente la distribuzione dello stesso nell’intero sistema e quindi l’integrazione in esso di componenti non a marchio Yamaha) e supporta il protocollo AirPlay di Apple, grazie al quale la musica viene “messa in streaming” nel sistema MusicCast e poi distribuita tramite esso all’interno dei vari ambienti. Inoltre, molti prodotti MusicCast sono dotati di tecnologia Wireless-Direct Streaming per la connessione diretta anche in assenza di rete, che permette anche di trasmettere file audio ad alta risoluzione.

Descrizione

Tirato fuori dal suo imballo, ci troviamo di fronte a un apparecchio (disponibile in bianco e in nero) che trasmette una confortante sensazione di solidità, anche grazie al peso di oltre 4 chilogrammi, costruito con buoni materiali e curato esteticamente.

La forma è quella consueta di un parallelepipedo di 370x260x111 millimetri (LxPxH) a sviluppo orizzontale e con gli spigoli verticali arrotondati, che ne addolciscono l’impatto visivo: le dimensioni sono forse più generose di quanto ci si potesse aspettare, ma giustificate non solo dal numero di funzionalità in esso implementate, ma soprattutto dal sistema di altoparlanti costituito da due driver da 80 millimetri di diametro con tweeter coassiale da 25 millimetri di diametro, oltre all’amplificazione interna dichiarata capace di erogare circa 25 W + 25 W su 6 ohm… ma procediamo con ordine.

In un’unica schermata della app è possibile accedere a tutte le sorgenti riproducibili.

Sul frontale, oltre agli altoparlanti appena descritti, al centro campeggia un display di generose dimensioni, la cui luminosità può essere regolata fino allo spegnimento, che riporta numerose informazioni sempre ben leggibili e che, nella sua parte inferiore, contiene anche il vano di caricamento del CD player. Ogni altro comando si trova sulla parte superiore, a partire dal tasto di Snooze/Sleep con il quale si arresta la sveglia. Questo è l’unico tasto “fisico”, dato che tutti gli altri comandi sono del tipo “touch” e, da sinistra verso destra, abbiamo l’accensione, il comando per cambiare sorgente, i cinque tasti “scene” (che in pratica sono 5 preselezioni assegnabili a stazioni radio o brani in riproduzione per poterli richiamare velocemente), i comandi di play, pausa, avanti e indietro veloci e infine i tasti di regolazione del volume. Con curiosità abbiamo notato un’icona al centro del pannello superiore che altro non è che l’indicazione della posizione di ricarica wireless dei dispositivi che prevedono questa funzione, in primis il nostro ormai inseparabile smartphone.

Uno sguardo al pannello posteriore ci mostra come il sistema di caricamento degli speaker sia un bass-reflex, visto il condotto di accordo posizionato nella parte sinistra. Nella parte centrale del pannello posteriore troviamo invece l’antenna FM/DAB e, subito sotto, il parco connessioni, costituito da un ingresso AUX e una uscita cuffie (entrambe in standard mini-jack), una presa di servizio per manutenzione, una presa USB e una presa di rete denominata NETWORK. In basso a destra c’è il cavo da collegare all’alimentazione.

Funzioni

Già dalla descrizione credo si intuisca facilmente che ci troviamo di fronte un apparecchio completo, in grado di diventare da solo un piccolo impianto domestico, soddisfacendo praticamente qualsiasi esigenza di connessione e riproduzione, il tutto con la qualità Yamaha che di per sé costituisce un’ottima garanzia.

Prima operazione da compiere è scaricare la app dedicata, disponibile sia per sistemi iOS che per sistemi Android: una volta installata, risulta molto semplice configurare l’apparecchio direttamente dallo smart-phone, sia per quanto riguarda il collegamento a una rete, sia essa Wi-Fi o cablata, sia per quanto riguarda l’accesso ai vari servizi di streaming (Napster, Spotify, Qobuz, Tidal, Deezer e Amazon Music). È inoltre possibile selezionare gli altri ingressi come una chiavetta USB (che necessariamente deve essere formattata in fat 16 o fat 32), oppure selezionare un NAS presente nella stessa rete a cui è collegato l’apparecchio, o ancora mandare in riproduzione i contenuti dello smartphone, o una stazione radio che sia via web, o Fm, o DAB (nel caso dell’apparecchio in prova), o ancora riprodurre un CD dopo averlo inserito nell’apposita fessura.

Tutte queste operazioni avvengono con estrema fluidità e semplicità, grazie a una grafica ben leggibile, sia della app, sia del display: in particolare è possibile, nelle varie modalità di riproduzione (CD, file in rete o su chiavetta, o da sintonizzatore), anche visualizzare eventuali metadati collegati al brano che si sta ascoltando.

Sempre dalla app è possibile contestualmente anche la regolazione del volume di riproduzione, nonché impartire i vari comandi legati appunto all’avanzamento, la pausa ecc.
Confesso di non aver avuto bisogno di utilizzare il pur completissimo telecomando a corredo, perché è risultata veramente comoda la app per configurare e comandare l’apparecchio in praticamente tutte le sue funzioni.

“Last but not least”, il MusicCast 200 (come altri dispositivi MusicCast) può essere controllato anche con l’arcinota Alexa, tramite le funzionalità MusicCast Smart Home, attraverso la quale è possibile inviare vocalmente praticamente qualsiasi comando di attivazione, riproduzione e ricerca, rendendo così l’apparecchio completo di qualsiasi opzione si possa desiderare.
Non ho avuto modo purtroppo di provare il collegamento con altri apparecchi con protocollo MusicCast, ma se tanto mi dà tanto, sono sicuro sia semplice come per tutte le altre operazioni.

L’ascolto

Potete immaginare, dopo aver scoperto quanto può fare questo piccolo concentrato multimediale, quanto sia stata forte la curiosità di vagliarne la validità anche dal punto di vista dell’ascolto. Mi sembra giusto dire che le aspettative debbano essere commisurate alla tipologia dell’apparecchio che, per propria configurazione e dimensioni, non può e non dev’essere paragonato a un impianto tradizionale.

Con questa doverosa premessa, ho iniziato a scorrere le diverse possibilità, dalla famosa WEB radio Swiss Jazz, alla nostrana RTL 105, da una traccia del CD Telarc di George Gershwin (“Blues” da “Un Americano a Parigi”), a qualche brano da Amazon Music. Sono poi passato alla vasta libreria memorizzata sul mio NAS, saltando da “Russians” di Sting a “Once Upon a Time in the West” dei Dire Straits, dall’eterno “Thriller” di Michael Jackson a “Private Dancer” della meravigliosa Tina Turner e continuando lo zapping fino a chiudere con due voci femminili diverse come Annie Lennox con “There must be an Angel” e Tanita Tikaram con “Cathedral Song”…

Che dire? Il suono che viene fuori da questo piccolo apparecchio in modalità Bass Booster (impostazione predefinita e consigliata dalla casa per ascolti musicali, rispetto alla modalità Standard più adatta alle sole voci) è potente e “roccioso”, più che gradevole per la sua funzione di intrattenimento. Interessante anche la possibilità di regolare i livelli di alti, medi e bassi, che comunque aiuta a migliorare le prestazioni, bilanciando l’emissione che in generale tende a un basso abbastanza in primo piano, un po’ come avviene con un loudness. Grazie alla tecnologia True Sound Yamaha, si ottiene una discreta apertura, con i dettagli sempre intelligibili e con un buon equilibrio tonale, soprattutto per le voci sempre realistiche. Personalmente ho “lavorato” particolarmente con il posizionamento e la regolazione della gamma bassa, perché è del tutto evidente che, in un oggetto simile, sia questa la porzione del messaggio che più rischia di alleggerirsi, o per contro addirittura diventare ridondante.

Conclusioni

Se l’obiettivo era creare un apparecchio che, in un unico telaio, contenesse un sistema di intrattenimento completo, facile da usare, con funzioni aggiuntive utili a un uso domestico (vedi sveglia e ricarica wireless), con prestazioni sonore superiori a oggetti simili, il tutto a un prezzo ancora abbordabile, non posso che dire che Yamaha MusicCast 200 ha fatto centro!
Umberto Valentini


Yamaha MusicCast 200
Desktop Audio System
Distributore per l’Italia: Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy, Viale Italia 88, 20020 Lainate (MI). Tel. 02 935771 – https://it.yamaha.com/index.html
Prezzo di listino: euro 699,00 (IVA inclusa)

CARATTERISTICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE

  • Potenza massima in uscita: 25 + 25 W (6 Ω, 1 kHz, 10% THD).
  • Altoparlanti: 2 midwoofer da 8 cm, 2 tweeter a cupola da 2,5 cm.
  • Consumo: 42 W.
  • Assorbimento in stand-by: <0,3 W.
  • Dimensioni (L x A x P): 370 × 111 × 260 mm.
  • Peso: 4,4 kg

Author: Redazione

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