Questa volta Huawei ha portato a Barcellona soltanto una nuova macchina, e non si tratta di un telefono o un semplice tablet, bensì un dispositivo convertibile Windows 10, il MateBook, in diretta competizione col Surface Pro 3 di Microsoft.
Presentata alla stampa il giorno precedente all’apertura del MWC2016, la nuova diavoleria tecnologica ha il telaio in alluminio con i bordi arrotondati, lo schermo 2160 x 1440 pixel da 12″, lettore di impronte digitali “single touch” sul tasto di accensione, CPU Intel Dual Core M3 di sesta generazione, 4 GB di RAM, 128 GB di storage, fotocamera frontale da 5 megapixel, pennino digitale, due altoparlanti con Dolby Audio, porte micro USB e Type-C. Il prezzo di questa configurazione sarà di 799,00 euro, ma saranno poste in vendita anche versioni con processore M5 e M7, 8 GB di RAM e 256 o 512 GB di memoria flash a 1149,00 e 1349,00 euro, rispettivamente.
Una delle configurazioni monterà il sistema operativo Windows 10 Professional, mentre tutte le altre avranno la versione Home. Lo spessore di soli 6,9 mm e il peso di 640 grammi lo rendono particolarmente maneggevole. I dati di targa dicono che la batteria integrata da 4.430 mAh fornisce una durata di 10 ore di utilizzo continuo e con circa 30 minuti di ricarica via USB Type-C si dovrebbe ottenere una giornata di autonomia.
Da notare il caricabatteria di dimensioni comparabili a quelle di uno per smartphone; la ben rifinita tastiera staccabile, resistente ad acqua e urti, funge anche da cover (quattro i colori disponibili) e sarà venduta separatamente.
Tra gli accessori non inclusi, il pennino MatePen, in grado di analizzare fino a 2048 livelli di pressione, utile per scrittura e disegno a mano, e la docking station MateDock.
Naturalmente erano esposti anche smartphone, tablet e smartwatch relativamente recenti: ad esempio Honor 7 e Honor 5X, col lettore di impronte sul retro, il Mediapad M2 8.0, dotato di un ottimo schermo Full HD da 8″, e i vari smartwatch economici Honor Band, assieme alle varianti Swarovski di Huawei Watch mostrate al CES2016 dello scorso gennaio.
di Marco Meta