BenQ W8000

Precisione, prima di tutto! Nelle immagini, of course.

È una bella sorpresa questa nuovissima proposta di BenQ, di quelle che non possono non attirare l’attenzione degli amanti del cinema domestico in grande formato, perché porta delle caratteristiche di alto livello, di solito appannaggio di sistemi di proiezione dal costo notevole, nella disponibilità di una ampia platea. Pur posizionandosi nella fascia dei proiettori Full HD, infatti, il W8000 mette a disposizione un pacchetto di tecnologie video particolarmente raffinate. Nasce come sistema di grande flessibilità in forza della concezione ad ottiche intercambiabili, che ne permette l’installazione in ambienti con dimensioni che dal tipico soggiorno domestico, diciamo 4/5 metri, arrivano a distanze di proiezione di undici metri.

Offre inoltre un mix di qualità delle immagini e possibilità operative raramente incontrato, tanto equilibrato da rappresentare la caratteristica peculiare di una macchina che arriva sul mercato ad un prezzo che nella versione con obiettivo standard ammonta a 3.500 euro.

Bello grosso, sostanzioso, almeno secondo i canoni tipici delle applicazioni Home Theater, l’ultimo FHD nato in casa BenQ è corposo anche nella struttura, con i suoi circa 9 kg di peso dovuti ad una oculata scelta dei materiali e della struttura, come ad esempio si nota nella consistenza dello châssis realizzato in un materiale plastico robusto e sordo, oppure nella meccanica di posizionamento dell’obiettivo realizzata in pressofusione. Ma, d’altra parte, se ci si vuole distinguere…

Il design ricalca forme e geometrie già viste, il prospetto è grosso modo trapezoidale, che non è propriamente una novità estetica, e l’insieme non riesce ad eliminare l’impressione di “scatola” che altre macchine dalle linee morbide stroncano sul nascere; ma pensando ad una installazione fissa con il proiettore montato a soffitto, o comunque fuori della immediata raggiungibilità, il parametro “estetica” viene ridimensionato in importanza rispetto ad un più sano concetto di minor peso. Se poi proprio non si può fare a meno di piazzarlo sul tavolino davanti al divano, si dovrà farsi una ragione dell’aspetto (sempre che al contrario questo aspetto non soddisfi i personali canoni estetici). Ed anche abituarsi al flusso di aria calda emessa dalle feritoie posteriori. Il W8000 è costruito attorno ad una matrice DMD illuminata da una lampada da 280 W che garantisce nell’uso livelli di illuminazione adeguati all’uso domestico. La casa dichiara una luminosità pari a 2.000 Lumen ed un rapporto di contrasto di 50.000:1.

La potente lampada da 280W.

Le prese per l’interfacciamento con il mondo esterno sono disposte in un vano ricavato nel fondello, e consistono in due ingressi HDMI, al secondo dei quali possono essere collegati dispostivi MHL, una presa USB che fornisce fino ad 1,5 A, una seconda USB di servizio, gli ingressi component separati ed una porta VGA, il pin-jack per il videocomposito ed, infine, la presa di sincronismo per gli occhiali 3D. Qui ci sono anche l’interruttore generale ed il pulsante di accensione, assieme a tre LED che indicano lo stato della macchina.

I comandi, invece, sono alloggiati fuori vista, in uno scomparto ricavato nel cofano superiore e nascosto da uno sportello: accanto al tipico joystick, ci sono due regolazioni meccaniche per lo shift verticale ed orizzontale della lente, un sistema ben fatto che permette spostamenti di piccola entità e, tramite una vite posizionata accanto al regolatore verticale, viene bloccato in modo da evitare involontarie modifiche. L’obiettivo utilizza un innesto a baionetta e rimane bloccato a fine corsa da un meccanismo automatico, per la rimozione è perciò necessario agire sull’apposita levetta posta vicino al regolatore orizzontale.

I comandi sono alloggiati in uno scomparto ricavato nel cofano superiore.

A proposito degli obiettivi, dei due che accompagnavano l’esemplare in prova, diversi da quello definito “standard“ che di norma equipaggia il proiettore, abbiamo potuto utilizzarne soltanto uno perché di tiro compatibile con il nostro ambiente di visione; entrambi presentano una lunghezza maggiore di quella disponibile nel vano frontale e quindi sporgono un paio di centimetri dal corpo della macchina lasciando scoperta una parte dell’alloggiamento dove, inevitabilmente, si depositerà la polvere. Curiosamente i tecnici del produttore di Taiwan non hanno provveduto ad una qualche forma di copertura, un tappo anulare di materiale plastico ad esempio, come rimedio all’inconveniente e risoluzione dell’incongruenza estetica.

Il W8000 può essere acquistato privo di ottica ad un prezzo pari a 2.990 euro, ovvero equipaggiato con obiettivo standard a 3.500 euro: il catalogo prevede altre quattro ottiche che permettono di coprire un ampio range di distanze di proiezione, dagli 1,7 m del grandangolo a focale fissa, agli undici dello zoom lungo. Modelli e prezzi consigliati sono: Standard (LS2SD) 600 euro, Grandangolo fisso (LS2ST3) 1.300 euro, Grandangolo zoom (LS2ST1) 1.300 euro, Semi lungo (LS2LT1) 1.000 euro e Lungo zoom (LS2LT2) 1.500 euro.

Il fianco destro permette l’accesso al vano della lampada accreditata per una durata di 2.500 ore in modalità normale, ovvero 3.500 in economico e 6.000 in save mode, mentre il sinistro contiene il filtro dell’aria che periodicamente deve essere pulito o sostituito. I sensori del ricevitore di telecomandi sono due, posizionati frontalmente e sul retro così da garantire la vista ottica con il trasmettitore in qualsiasi condizione di installazione; il trasmettitore è di formato contenuto, come si conviene ad un proiettore dato che una volta effettuate le regolazioni nell’uso quotidiano sono sufficienti i pulsanti per la selezione della sorgente e del profilo di visione, è robusto e si impugna comodamente e, dulcis in fundo, è dotato di illuminazione. Una caratteristica essenziale dato che il proiettore viene tipicamente utilizzato in ambiente oscurato.

Quello che serve c’è, e c’è anche qualcosa in più, come la seconda presa HDMI con supporto MHL; per il resto la presa USB A eroga al massimo di 1,5 A (e può essere utilizzata per collegare ad esempio il ricevitore HDMI wireless). Sul versante video ci sono anche i connettori per il videocomposito, il Component e VGA, oltre ai 12 V del trigger ed alla presa per un eventuale 3D-Sync esterno; il proiettore è comunque dotato di trasmettitore 3D anche se nella confezione gli occhiali non sono compresi.

L’uso e la visione

Per la messa a punto ed il controllo la macchina mette a disposizione un menù piuttosto ricco, soprattutto nella sezione dedicata alle regolazioni video, ma tutto sommato lineare ed intuitivo, almeno quanto basta per evitare il continuo ricorso al manuale fornito esclusivamente in versione elettronica nel CD compreso nella confezione. Nulla di speciale dal punto di vista estetico, ma perfettamente adeguato ed utilizzabile tanto dall’utente che lo impiega così com’è, quanto dallo smanettone che si cimenta nella calibrazione, che è un’operazione che con un proiettore di questa categoria vale sicuramente la pena affrontare, ovviamente con l’ausilio di colorimetro e software.

I profili di visione previsti sono sei, quello di default è etichettato THX e corrisponde alla calibrazione che a detta del costruttore ha impegnato gli ingegneri aziendali in una lunga collaborazione con THX, finalizzata alla ricerca dei migliori parametri di regolazione ed al conseguente ottenimento della certificazione THX, certificazione di cui il W8000 è il primo tra i prodotti BenQ a fregiarsi.

I due profili di visione dedicati alle regolazioni utente, denominati – guarda un po’ – User 1 e 2, sono proprio quelli utilizzati nella prova. Passando dall’uno all’altro si notano le diverse dominanti, ma mentre il THX ed i due User si mantengono neutri, quando si arriva al Bright ci si trova davanti uno schermo dal “colorito” verdognolo decisamente poco attraente che rende inutilizzabile questa modalità.

Il pacchetto di profili appartiene alla porta HDMI utilizzata, vale a dire che si regola ad esempio lo User 1 per la porta HDMI 1, e l’omonimo associato alla HDMI 2 mantiene la sua propria regolazione: una scelta che mi ha lasciato perplesso quando, dopo aver collegato il player alla HDMI 1 e la strumentazione alla HDMI 2 ed aver effettuato la calibrazione, mi sono ritrovato a guardare il film… con le regolazioni di fabbrica! Il bello è che nel menù compare una voce “carica impostazioni da” ma il “da” pesca soltanto dal set associato alla porta in uso. Basterebbe aggiungere tutti i profili alla lista e la questione sarebbe chiusa senza alterare la flessibilità che, ad esempio, permette di dedicare uno dei due set per intero alle impostazioni personali lasciando l’altro inalterato.

È un telecomando di concezione usuale quello fornito in dotazione, ma d’altra parte nell’uso quotidiano se ne utilizza soltanto una piccolissima parte, quindi va bene così. D’altra parte, le scorciatoie per la selezione della sorgente, il sistema di regolazione, la modalità di visione si rivelano utilissime in fase di messa a punto perché abbreviano di parecchio il tempo impiegato nella commutazione da una funzione all’altra. È inoltre comodo da usare, si impugna bene ed è dotato di illuminazione (anche se rossa, il che non è il massimo), un particolare essenziale per la visione al buio.

La sezione succosa del menù si trova alla voce “avanzate”, il punto di partenza per la calibrazione con le regolazioni per il gamma (da 1,6 a 2,8), il bilanciamento del bianco a due punti, lo spazio colore che con i suoi tre parametri, tonalità, guadagno e saturazione, permette aggiustamenti fini, il set di funzioni fornite dal pacchetto Cinema Master, lo switch per il diaframma dinamico (che però non c’è stato verso di sbloccare, se non nel profilo Bright) assieme a qualche altra variabile. Data la sua importanza nel setup iniziale, questa sezione è raggiungibile direttamente dal telecomando, una comoda scorciatoia che velocizza e non di poco le ripetitive operazioni di calibrazione.

Il tutto funziona molto bene, gli intervalli di regolazione della temperatura colore e dello spazio colore sono molto ampi ed il passo è tanto fine da consentire una calibrazione praticamente perfetta. Ovviamente dedicando all’operazione una consistente quantità di tempo.

Il proiettore è comunque immediatamente fruibile anche senza calibrazione, il profilo THX è effettivamente molto curato e preciso anche se non perfettamente aderente al Rec. 709, ma quello che conta è che al di là dei numerelli rilevati dalla strumentazione la visione è realmente molto ma molto piacevole: gli elementi in primo piano si staccano nettamente dallo sfondo con una impressione di profondità notevole e raramente vista, se non su proiettori dal costo proibitivo. Inoltre i colori sono ben modulati e morbidi. Il risultato complessivo, perché è questo che in fin dei conti percepiamo, parla soprattutto di precisione, nella definizione del dettaglio ma anche nella continuità ed ampiezza delle sfumature, nella naturale transizione tra livelli di luminosità agli estremi opposti della scala: è un piacere, come ci si aspetta dalla visione su grande schermo.

In generale non si sente la necessità di attivare le funzioni del Cinema Master, soprattutto il Color Enhancer che pur agendo in modo visibile aggiunge qualcosa alla dinamica nativa dei colori ma non è determinante; magari con materiale un po’ meno curato, qualche riedizione superficiale di vecchi film forse, ma sicuramente non con le produzioni moderne come l’Oblivion usato nella prova.

Analogo discorso vale per il Motion Enhancer, nel senso che le immagini scorrono in maniera fluida e non c’è bisogno di correzioni (almeno agli occhi del sottoscritto, poi magari qualcuno più sensibile qualcosa la nota), ma se lo si deve usare è bene limitarsi alla prima regolazione perché le successive compenseranno pure il moto ma allo stesso tempo introdurranno una visibile e fastidiosa quantità di artefatti.

Delle tre modalità di alimentazione della lampada è preferibile utilizzare la normale, o al massimo quella denominata Risparmio, perché la SmartEco satura la luminosità già all’80% e comunque si discosta parecchio dalla curva di luminosità di riferimento.

Conclusioni

Cosa cerchiamo in un proiettore? Ovvio, la qualità delle immagini; ma questa è solo una parte della questione perché chiediamo anche, e forse soprattutto, che la macchina soddisfi il nostro personale senso estetico, che ci faccia apprezzare il materiale software, che ci coinvolga trascinandoci nella storia narrata, lontani per un paio d’ore dal quotidiano, che ci regali un intermezzo di piacevolezza. Se questo è l’obiettivo il W8000 è la macchina perfetta, lo centra in pieno.

Al di là delle misure e dell’aderenza agli standard che, per quanto significativi, non raccontano tutta la storia. Può essere con soddisfazione utilizzato così com’è, ma può anche essere regolato sul personale gusto; si installa con facilità grazie all’opzione ottiche intercambiabili ed allo shift della lente, mette a disposizione strumenti di taratura efficaci ed è particolarmente silenzioso nel funzionamento.

Direi che ce n’è a sufficienza. E poi, quelle immagini… rimangono negli occhi.

Giancarlo Corsi


Le misure

Nonostante la casa insista sulla perfetta aderenza della taratura di fabbrica, garantita da due stazioni di misura direttamente interposte nella linea di montaggio e sulla verifica di ogni singolo proiettore, il profilo THX rilevato mostra qualche piccolo scostamento: mi sono convinto allora che il messaggio pubblicitario è un po’ “squadrato” e va inteso nel senso di aderenza della qualità delle immagini anziché del singolo valore misurato, e da questo punto di vista non si può che prendere atto del notevole livello del lavoro dei tecnici di Taiwan.

Già dalla tabella dei valori misurati si nota il piccolo scostamento dalle coordinate del D65, in generale di lieve entità e comunque contenuto entro il 2.9 misurato al 100%, cosa che dice di una calibrazione tutto sommato corretta anche se non numericamente precisa al capello. I grafici confermano questa conclusione, a cominciare da quello della luminosità decisamente vicino al riferimento e dalla successiva curva del gamma abbastanza piatta e vicina al 2.2.

L’equilibrio cromatico è sostanzialmente corretto, pur con una leggera, ma direi sana, sovraesposizione del rosso sistematicamente poco sopra agli altri due colori, praticamente sovrapposti, tranne che all’inizio della scala.

Infine, il diagramma CIE mostra il buon accordo con le specifiche su cui BenQ fonda il messaggio pubblicitario.

Ma, al di là degli scostamenti dallo standard, ciò che ci preme mettere in evidenza è il sostanziale equilibrio dei diversi parametri dell’immagine, ciò che definisce la qualità che si alimenta di luminosità, contrasto, equilibrio cromatico etc.

Oltre alla grande flessibilità del W8000, ovvero precisione e finezza del sistema di calibrazione, nonché l’ampio intervallo su cui è possibile regolare i parametri, cosa che permette di arrivare ad una calibrazione perfettamente sovrapponibile alle specifiche. Per questo basta guardare gli autoesplicativi grafici del secondo gruppo, ottenuti con il Profilo User 2 e lampada in modalità normale.

Incidentalmente osserviamo che la stessa aderenza alle specifiche può essere raggiunta anche a livelli di luminosità più elevati di quelli tipici, il limite essendo la saturazione del rosso che, come tipicamente succede, inizia a discostarsi dalla curva di riferimento prima delle altre due componenti cromatiche.


Ci è piaciuto

  • La qualità del video
  • La completezza del set di regolazioni
  • La taratura di fabbrica

Non ci è piaciuto

  • Il livello del nero
  • L’emissione di luce dalle feritoie

La pagella BenQ W8000

  • Prestazioni. Eccellenti. 9
  • Possibilità operative. Complete ed attuali. 9,5
  • Costruzione. Molto robusta, materiali di qualità. 9
  • Rapporto qualità/prezzo. Prezzo elevato, ottima qualità. 9

Carta d’identità

  • Marca: BenQ
  • Modello: W8000
  • Tipo: proiettore FHD DLP
  • Dimensioni: 431,0×167,0x320,5 mm
  • Peso: 8,8 kg

Caratteristiche principali dichiarate

  • Luminosità: 2.000 L.
  • Rapporto contrasto: 50.000:1.
  • Zoom: variabile con l’ottica.
  • Vita lampada: 2.500/3.500/6.000 h (Normale/Risparmio/SmartEco).
  • Risoluzione: 1.920×1.080 pixel.
  • Connettori: HDMI x2, Component, Videocomposito, VGA, USB, Trigger, 3D SyncDistribuito da: BenQ Italy Srl, Via La Spezia 1, 20142 Milano. Tel. 199 747747 www.benq.it

 

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