Yamaha YSP-2500

Sarà il raggio sonoro l’arma vincente nella battaglia tra soundbar?

Dopo la Soundbase SRT-1000 recensita il mese scorso approfondiamo la conoscenza del proiettore sonoro, tecnologia abbracciata da Yamaha per ricreare gli effetti multicanale surround tramite la sola diffusione frontale.Il modello YSP-2500, recentemente introdotto, rende disponibili alcune delle funzioni che troviamo nei top di gamma delle soundbar della casa nipponica e promette prestazioni di rilievo.

apertura_FDS0125

Continuano le mie personali avventure nel mondo dell’audio multicanale frontale di complemento ai moderni TV a schermo piatto, un’avventura che mi sta affascinando sempre di più. Per il secondo mese consecutivo Digital Video mi mette alle prese con un prodotto dal logo inconfondibile, i tre diapason di Yamaha che fregiano mezzi a motore, strumenti musicali e componenti hi-fi, tutti accomunati dalla stessa vocazione a trasmettere emozioni.
La mission aziendale di questo marchio recita “creating Kando together” in cui con il termine giapponese Kando si intende “uno stato mentale ispirato”, e sembra proprio riflettere la storia del marchio durante la quale diverse intuizioni sono state concretizzate. La Yamaha ha attraversato oltre un secolo, lo scorso anno ha celebrato i 125 anni dalla fondazione, spaziando inizialmente dalla produzione di strumenti musicali e ampliando il campo commerciale con i motori, riconvertendo gli impianti per le lavorazioni meccaniche realizzati durante il secondo conflitto mondiale. Più o meno allo stesso periodo, il dopoguerra, risale anche la realizzazione del primo prodotto hi-fi. Allo stato attuale l’azienda è un colosso mondiale proprietario di vari marchi come Steinberg e dello storico produttore austriaco di pianoforti Bösendorfer, rimanendo nello stretto campo audio e musicale.
In ambito home cinema il dinamismo creativo di Yamaha ha prodotto dieci anni orsono il proiettore sonoro YSP-1, che possiamo considerare il primo sistema soundbar realmente in commercio a livello mondiale, e tuttora ispiratore della attuale serie di maggior prestigio di diffusori frontali dedicati al multicanale della casa di Hamamatsu.

Progetto e costruzione

L’YSP-2500 occupa il secondo gradino salendo nella linea gerarchica delle soundbar della casa nipponica implementate come Sound Projector. Si compone di due unità: il diffusore frontale da collocare a ridosso del TV e il subwoofer wireless da posizionare nella stanza con una certa libertà.
La tecnologia Sound Projector sfrutta le riflessioni delle pareti per ricreare le sorgenti sonore surround, e nello specifico di questo modello il sistema promette una resa a 7.1 canali. Yamaha definisce “reali” tali fonti provenienti da riflessioni e spero che in Giappone mi perdoneranno se io continuerò invece a considerarle virtuali. L’efficacia di questo sistema è affidata ad un controllo digitale del segnale tramite DSP e dal frazionamento degli altoparlanti anteriori che generano dei veri e propri raggi sonori indirizzati in precisi punti dell’ambiente in modo da essere riflessi verso l’ascoltatore. Va da sé che il risultato è legato alle condizioni ambientali; la sala deve essere regolare il più possibile e bisogna evitare la presenza di ostacoli o dispersioni (causate da aperture) nei punti critici di “rimbalzo” dei raggi sonori. L’YSP-2500 consente sia l’installazione su un lato della stanza sia in un angolo potendo variare la gestione dei raggi sonori nel loro numero e nella loro direzione. Il proiettore sonoro è dotato inoltre del sistema IntelliBeam, un programma di taratura che grazie al microfono in dotazione imposta i fasci sonori in maniera ottimale per il punto di ascolto.

L’YSP2500 sfoggia una dotazione di connessioni superiore alla media delle soundbar. In particolare ben apprezzata la batteria di HDMI con risoluzione video fino 4K. La cornice segmentata che si vede poco sopra la vaschetta dei contatti è il ripetitore IR utile per evitare l’oscuramento delle trasmissioni del telecomando TV eventualmente causato dal posizionamento dello stesso proiettore sonoro.

L’YSP2500 sfoggia una dotazione di connessioni superiore alla media delle soundbar. In particolare ben apprezzata la batteria di HDMI con risoluzione video fino 4K. La cornice segmentata che si vede poco sopra la vaschetta dei contatti è il ripetitore IR utile per evitare l’oscuramento delle trasmissioni del telecomando TV eventualmente causato dal posizionamento dello stesso proiettore sonoro.

L’estetica di questa soundbar è gradevole e gli ingombri abbastanza contenuti, la larghezza è all’incirca quella di un TV 40 pollici mentre la profondità risulta leggermente superiore alla media della categoria, sporgendo un pochino in caso di montaggio a muro. La superficie superiore della barra è rivestita da un pregevole pannello di alluminio nero spazzolato che contribuisce a rendere rigida tutta la struttura. Il frontale custodisce centralmente la bellezza di 16 driver da 2,8 cm, a ciascuno dei quali è riservata una potenza di 2 watt; le superfici laterali sono invece lisce, a differenza di altri modelli della stessa linea che alloggiano dei driver ellittici. Sotto quella di sinistra si cela un display multifunzione molto esauriente che informa sulle modalità di funzionamento in atto, a destra troviamo invece i connettori 3,5 mm per cuffia e per il microfono IntelliBeam.
Il subwoofer è snello e abbastanza discreto, sul frontale presenta una classica tela di protezione per i due altoparlanti a cono da 10 cm di diametro e ha il condotto reflex “aerodinamico” in posizione centrale. Sul pannello posteriore, protetta da una griglia, è collocata l’elettronica in grado di fornire 160 watt. L’unità può essere installata in verticale o in orizzontale effettuando facili operazioni di adattamento dei piedini.
Il telecomando in dotazione ad un primo sguardo potrebbe essere confuso con uno dei classici multifunzione che equipaggiano la maggior parte degli apparecchi audio-video attuali di fascia media. In realtà è specifico per questo tipo di unità ed è molto completo per gestione delle funzioni senza dispersivi tasti superflui. I comandi fondamentali – accensione, ingresso e volume – posso essere impartiti anche da quattro discreti tasti che trovano spazio a destra sul pannello superiore.

L'unità subwoofer wireless è compatta e snella. Rimossa la classica griglia di protezione si mettono in luce i due driver, disposti in linea, con al centro l’apertura del condotto reflex.

L’unità subwoofer wireless è compatta e snella. Rimossa la classica griglia di protezione si mettono in luce i due driver, disposti in linea, con al centro l’apertura del condotto reflex.

Note d’uso e ascolto

Per l’installazione su ripiano davanti al TV i piedoni regolabili permettono di adattare l’altezza dalla superficie di appoggio e raggiungere un buon compromesso estetico funzionale. Inevitabilmente la barra finisce per nascondere il bordo inferiore del TV dove solitamente si trovano i comandi principali e il sensore IR. Un ripetitore di segnali infrarossi sul retro della soundbar impedisce il mascheramento dei comandi impartiti al TV dal telecomando. Le connessioni sono facili da raggiungere e la scelta di interfacciamento con gli altri partner della catena audio-video è ampia per i segnali digitali ma non manca una coppia di ingressi analogici. Personal-mente ho sperimentato le ottiche e poi ho dato la preferenza al collegamento HDMI, spesso assente in questa categoria di prodotti e che qui supporta pure il 4K, sfruttando l’ingresso per il lettore Blu-ray e l’uscita con funzione ARC (Audio Return Channel) verso il TV. Nel mio ambiente a pianta rettangolare la posizione di ascolto è simmetrica sull’asse lungo, ben distanziata dalla parete di fondo posteriore, con il subwoofer un po’ occultato defilato sulla destra della stanza. Insomma, quasi una applicazione esemplare dei consigli descritti nel manuale, anche in virtù delle dimensioni rispettate, se si esclude un’apertura presente sul lato sinistro della sala che si è dimostrata ininfluente già con il Sound Projector SRT-1000.
Il primo approccio avviene senza la minima regolazione dei parametri ambientali anche per constatare le differenze eventuali successive alla taratura. Già in questo modo la resa sonora è efficace con gli effetti dei canali surround discretamente percepibili. Non indugio comunque troppo nel mettere in pratica la messa a punto del sistema tramite IntelliBeam, una funzione che mi aveva subito attratto leggendo le specifiche dell’YSP-2500. La calibrazione è semplice e mi sono compiaciuto di una operatività lineare in un mondo dell’audio (e non solo) in cui le cose stanno prendendo una deriva sempre più verso “complicate facilitazioni”. Si può piazzare il microfono sfruttando il supporto componibile in cartone disponibile all’interno della confezione oppure un più stabile cavalletto fotografico vista la predisposizione per la vite di fissaggio. Una volta collocato il tutto nel punto di ascolto basta inserire il jack sul frontale della barra e in automatico parte la procedura guidata che dopo poco invita gentilmente gli astanti ad abbandonare la stanza per il tempo necessario alle operazioni. Accetto diligentemente il consiglio e dopo aver dato l’ok mi godo, origliando dietro la porta, la battaglia spaziale che si scatena nel mio salotto a colpi di impulsi e rumore rosa e bianco. Al termine un report segnala l’esito, indicando anche la modalità dei raggi sonori scelta dal processore o eventuali anomalie ambientali.

Sul pannello posteriore troviamo l’elettronica di controllo, adeguatamente protetta, e l’ingresso per l’eventuale connessione tramite cavo.

Sul pannello posteriore troviamo l’elettronica di controllo, adeguatamente protetta, e l’ingresso per l’eventuale connessione tramite cavo.

L’effetto della taratura sull’ascolto è sensibile anche se non eclatante, in virtù anche della resa di partenza già di per sé apprezzabile. La provenienza dei suoni multicanale, per quanto stiamo parlando di un compromesso alternativo ad un vero 5.1, risulta oltremodo efficace. La capacità di decodifica dei segnali a più alta risoluzione, DTS Master Audio nello specifico, rende giustizia a questi formati e si nota nettamente la differenza rispetto al solito Dolby Digital, che voglio ricordare essere un formato compresso. Abbiamo dunque un coinvolgimento multidirezionale plausibile a cui si affianca una resa timbrica equilibrata. La resa nei dettagli è di rilievo, coerente con l’audio da cinema ma non propensa ad indisporre chi è abituato ad una musicalità audiofila mentre la dinamica risulta più che soddisfacente e la potenza è abbondante non solo per un ambito condominiale. Molteplici sono i programmi audio preimpostati, e chi ama smanettare fra queste funzioni sarà appagato; si distinguono tra loro per una differente ampiezza del fronte sonoro o profondità della scena: quelli del cinema sono tutti validi ed è apprezzabile la funzione Clear Voice per i dialoghi. Sono previsti anche alcuni dedicati alla musica per chi volesse sfruttare la soundbar per l’ascolto di brani o di concerti.
Anche le possibilità di intervento sulle modalità dei raggi sonori sono ampie, originariamente concepite per adattare l’installazione a parete oppure ad angolo, lasciando scegliere tra varie modalità di raggi (5, 3+2, ecc.). Se si è accettata la taratura IntelliBeam, chiaramente è un parametro da lasciare invariato.
L’interfaccia utente è affidata al display a matrice e le informazioni sono esaurienti e chiare; l’On Screen Display è graficamente molto sobrio per non dire scarno ma nel complesso intuitivo e completo.
Da segnalare l’efficiente applicazione che trasforma uno smartphone o un tablet in un ricco e graficamente gradevole telecomando, senza intoppi, via Bluetooth.

Il telecomando è specifico per questo apparecchio, abbastanza affollato ma completo e molto intuitivo da utilizzare. Non è retroilluminato. I comandi principali possono comunque essere impartiti dal pannello superiore dell’unità frontale.

Il telecomando è specifico per questo apparecchio, abbastanza affollato ma completo e molto intuitivo da utilizzare. Non è retroilluminato. I comandi principali possono comunque essere impartiti dal pannello superiore dell’unità frontale.

Conclusioni

Il secondo proiettore sonoro di Yamaha in ordine cronologico che ho potuto testare non ha tradito le attese, rilanciando le già buone prestazioni rilevate dall’SRT-1000. Potendo disporre di un ambiente adatto ad assecondare il principio del Sound Projector, la resa surround è plausibile e la visione dei programmi multicanali diviene avvincente. La possibilità di effettuare una taratura specifica grazie al sistema IntelliBeam ottimizza validamente il risultato finale. La capacità di gestire i formati ad alta definizione si dimostra molto efficace; il sistema nel complesso espone in modo evidente la loro superiorità e una volta provati sono convinto sarà difficile fare un passo indietro verso il Dolby Digital. La qualità costruttiva di livello e l’ampio ventaglio di regolazioni fanno da corollario ad un prodotto che potrà soddisfare le necessità di molti utenti desiderosi non solo di supplire alle carenze audio del proprio TV ma che vogliono spingersi verso una visione spettacolare senza dover rimpiangere troppo un impianto completo di tutti i diffusori surround.

di Andrea Allegri


Ci è piaciuto

  • Resa sonora
  • Qualità costruttiva
  • Connettività
  • Subwoofer wireless
  • Funzione IntelliBeam

Non ci è piaciuto

  • Nulla da segnalare

Carta d’identità

  • Marca: Yamaha
  • Modello: YSP-2500
  • Tipo: Front Surround System – Digital Sound Projector
  • Dimensioni (LxHxP): unità centrale 944×73 (con stand) x144 mm; subwoofer 147x444x353 mm (posizionamento verticale)
  • Peso: unità centrale 4,0 kg; subwoofer 7,9 kg
  • Output: 7.1 canali.
  • Potenza: totale 162 W; 2 W x 16 beam drivers + subwoofer attivo 130 W.
  • Consumo: (unità centrale) 25 W, (subwoofer) 75 W.
  • Consumo in Standby: 0,2 W (Bluetooth Standby OFF).
  • Altoparlanti: 8 beam drivers 2,8 cm; subwoofer con doppio cono da 10 cm.
  • Ingressi: 3 HDMI, 1 digitale coassiale, 2 digitale ottico, 1 analogico.
  • Uscite: 1 HDMI, 1 subwoofer.
  • HDMI: 4K Pass-through (60p), Deep Color, x.v.Color, 3D Pass-through, ARC, CEC, Auto Lip-Sync.
  • Connettività: Wireless Music Streaming, Bluetooth 2.1 + EDR (Profile) A2DP (Audio Codec) SPP.
  • Formati audio: Dolby Digital, DTS, Dolby TrueHD, Dolby Digital Plus, Dolby Digital EX, Dolby Pro Logic, Dolby Pro Logic II, Dolby Pro Logic IIx, DTS-HD Master Audio, DTS-HD High Resolution, DTS-HD, DTS-Neo 6, DTS-ES, DTS 96/24, LPCM. Modi di ascolto: 5Beam, 5Beam Plus2, Stereo+3Beam, Stereo+3Beam Plus2, 3Beam, My Surround.
  • Altre caratteristiche: App Control, IntelliBeam, On-Screen Display

Distribuito da: Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy, Viale Italia 88, 20020 Lainate (MI)

Author:

Share This Post On

1 Comment

  1. Ciao,
    sono indeciso tra questo prodotto è la Soundbar della Sonos, che ne pensi?
    Grazie

Rispondi a Giovanni Annulla risposta