Technics Ottava-f SC-C70

Quando compatto significa… grande

Al catalogo dei prodotti Technics si aggiunge questo elegante sistema all-in-one,  che offre quanto è doveroso attendersi dallo storico marchio nipponico.

Riuscire a conciliare funzionalità, prestazioni, design e dimensioni compatte è un obiettivo che tutti i costruttori ambiscono giustamente a mettere nel mirino di un loro prodotto ma che non sempre viene centrato in pieno. Le aspettative del pubblico di fronte ad un apparecchio che reca il marchio Technics, poi, non sono da poco. Lo storico brand è stato riportato in auge con l’intento di proporre prodotti in grado di rappresentare un riferimento nel loro settore e per questo è logico che da ogni nuovo componente ci si attenda il massimo. E anche questa volta le promesse sono state mantenute.

A partire proprio dalla resa acustica, che invero non sarebbe, nella gerarchia dei valori richiesti ad un sistema compatto, il parametro più vincolante. Da questo tipo di apparecchi si pretendono innanzitutto un’estetica compatta e raffinata, unitamente a materiali di pregio, perché il loro posto è nel salotto buono, dove non vogliamo oggetti che prevarichino il resto dell’arredamento e dove la selva dei cavi è severamente proibita. Richiediamo poi funzionalità e immediatezza d’uso: desideriamo poter ascoltare facilmente tutto ciò che ci piace, anche se l’impianto, diciamo pure quello “vero”, è in un’altra stanza. E, certo, vogliamo anche un suono convincente. Quella dell’Ottava-f è una resa totalmente diversa da quella che usualmente ci propongono prodotti simili: la fedeltà innanzitutto. Rediscover Music, come recita lo slogan della casa.

Anche a costo di lasciare che emerga il naturale limite dei piccoli trasduttori che inevitabilmente le dimensioni di questi apparecchi impongono di utilizzare, chi dall’alto ha deciso come dovesse suonare l’Ottava-f deve aver vietato allo staff dei progettisti di far ricorso a qualunque forzatura, bandendo qualsivoglia effetto speciale teso a creare stupore. L’SC-C70 ha un suono semplice, “giusto”, il suono di un buon impianto che sta lavorando ad un livello (sonoro) contenuto. Non c’è la meraviglia di “oh quanti bassi in un apparecchio così piccolo”.

Il subwoofer da 12 centimetri ha la sospensione in gomma nitrilica, che permette al driver un’ampia escursione lineare. Per evitare possibili danneggiamenti maneggiando l’apparecchio, è stata inserita una protezione in plastica nella zona della presa, dove potrebbero inavvertitamente finire le dita della mano. I piedini di appoggio, con funzione di isolamento dalle vibrazioni, sono terminati in gomma.

Attenzione, la gamma bassa c’è, eccome. Controllata e articolata, forse un pochino rotondetta ma sempre in grado di restituire con precisa analicità i fraseggi, che restano distinti e non confusi in un unico grande polpettone. Come ci sono le gamme media e alta: naturali, pulite e calde al contempo. Nel complesso la resa di un buon diffusore bookshelf. Proprio in virtù dell’elevata qualità della timbrica, della pulizia del suono, dell’assenza di qualunque fatica di ascolto, è inevitabile andare a ricercare un livello sonoro più elevato, a pretendere più “punch”, che però l’Ottava-f, giustamente, dal canto suo non è in grado di restituire. Non sto dicendo che questo all-in-one suoni piano, perché è in grado di farsi sentire a livelli piacevolmente sostenuti anche in un ambiente grande come la sala di ascolto di AUDIOreview.

Dico solo che non può suonare forte come un impianto tradizionale, anche se ci piacerebbe molto, proprio perché non è un impianto tradizionale, almeno in termini volumetrici: nello spazio che racchiude meccanica di lettura, elettronica ed un sistema audio 2.1 entrerebbe a malapena uno solo dei diffusori. L’unico vero limite di questo apparecchio è l’incapacità di ricostruire un’immagine stereo dotata di ampiezza credibile, ma in fondo non è lo scopo per cui è stato concepito, perché pur offrendo molta più musicalità di quella che ci potremmo attendere e che sarebbe giusto pretendere, non è pensato per essere ascoltato con la reverenza, con la concentrazione, con la dedizione che si riserva ad un impianto classico.

I segreti dell’SC-C70

Per riuscire ad offrire una resa sonora così accurata e gradevole, i progettisti della Technics hanno lavorato praticamente su tutti i fronti possibili. Su quello hardware notiamo innanzitutto la presenza di tweeter con cupola in seta a cui è accoppiata una lente acustica opportunamente sagomata per essere montata quasi a contatto col trasduttore ed allineata con le aperture della griglia frontale di protezione, in modo che quest’ultima non interferisca minimamente con l’emissione in gamma acuta pur offrendo un eccellente livello di protezione meccanica.

Il sub downfiring, caricato in reflex tramite un doppio condotto che affaccia sul lato posteriore dell’apparecchio, è dotato di una sospensione in gomma nitrilica che garantisce ampia escursione in campo lineare. Il tutto è biamplificato digitalmente: una sezione da 40 watt per il sub, due da 30 watt per ciascun canale frontale. Gli altoparlanti lavorano in volumi separati per evitare ogni possibile forma di interferenza e la risposta complessiva del sistema si estende da 40 Hz a 50 kHz. Anche l’elettronica è molto raffinata, basandosi sulle stesse tecnologie utilizzate nei sistemi Technics Reference.

Posteriormente l’SC-C70 mette a disposizione un ingresso analogico mini-jack da 3,5 mm, un ingresso digitale ottico ed una porta USB, che forse sarebbe risultata più pratica se collocata sul frontale.

Tramite menu è possibile specificare il posizionamento dell’unità (Space Tuner), potendo scegliere tra tre possibili scenari: collocazione ad angolo, a ridosso di una parete o libera. In base a questo dato i tre processori JENO (Jitter Elimination and Noise-shaping Optimization) elaborano il segnale per ottenere la massima accuratezza di riproduzione, grazie anche alla tecnologia LAPC (Load Adaptive Phase Calibration), che ottimizza la risposta all’impulso correggendo la risposta in fase in base alle caratteristiche dei trasduttori impiegati. Per chi utilizza la app di controllo su piattaforma iOS c’è perfino la possibilità di effettuare una reale operazione di calibrazione (vedi riquadro).

Notiamo inoltre che l’alimentazione è sdoppiata; per limitare disturbi reciproci, gli amplificatori dispongono di una sezione separata da quella che alimenta tutto il resto. E, come se non bastasse, i circuiti che in ciascuna modalità di funzionamento non sono necessari vengono disattivati (questa funzionalità può essere estesa anche al display). Per rigenerare quei segnali che potrebbero essere in origine più “poveri”, quali quelli provenienti dal tuner o dal ricevitore Bluetooth, la casa ha dotato l’Ottava-f della funzionalità Re-master, che sfrutta la potenza di calcolo dei processori JENO per ottenere la migliore qualità possibile.

Le funzionalità connesse

A cosa servirebbe tutto questo senza tanta musica da riprodurre? Oltre a poter riprodurre la propria CD teca “fisica” e ad afferrare “le lunghe dita celesti” protese nell’aria da emittenti analogiche e digitali, l’Ottava–f si connette alla nostra rete domestica sia tramite wi-fi sia tramite una porta ethernet.

Molto numerosi i codec supportati dal client DLNA (e tramite la porta USB, purtroppo collocata posteriormente sacrificando la praticità sull’altare dell’estetica): WAV, FLAC, AIFF, ALAC (tutti fino a 192 kHz/24 bit), DSD (5,6 MHz), AAC (96 kHz/320 kbps), WMA e MP3 (48 kHz/320 kbps). La app di controllo è ben congegnata e si sostituisce validamente al telecomando, comunque ben fatto e comodo da usare, e rende superfluo il ricorso al display per le impostazioni, display che per quanto semplice è comunque definito e, da vicino, ben leggibile.

La meccanica di lettura è protetta tramite uno sportellino rotante ad azionamento manuale. Sul lato desto troviamo i tasti fisici per la regolazione di volume e quelli a sfioramento per l’avanzamento di traccia (per tutte le sorgenti).

Per chi si appoggia alla piattaforma Apple, l’apparecchio (che come già detto offre una funzionalità di calibrazione ambientale non disponibile per Android), funziona in wireless con AirPlay. Oltre alle internet radio, l’Ottava–f supporta internamente i servizi di Tidal e Spotify. Nessun problema nell’utilizzare l’unità come render in Windows Media Player. Segnaliamo infine la presenza di controlli di tono separati per bassi, medi e alti.

Conclusioni

L’apparecchio eccelle sotto tutti i punti di vista. Esteticamente è molto originale ed è costruttivamente realizzato senza risparmi. Il pannello superiore in alluminio, la protezione in vetro acrilico del vano di caricamento dei CD, la tastiera in parte a sfioramento ed in parte meccanica… tutto contribuisce a soddisfare visivamente e tattilmente l’utilizzatore.

La tecnologia profusa all’interno non è da meno, con soluzioni che troviamo anche in altri componenti di alto livello del costruttore. Ne è prova la qualità della resa, lontana da quella di altri sistemi compatti ad “effetto”, ma votata alla trasparenza, aggraziata, mai affaticante. Se il prezzo fosse stato un po’ più elevato, credo che non avrei comunque avuto da ridire. Ma non facciamoci sentire da Technics, non si sa mai…
Mario Mollo


La calibrazione ambientale con iOS

Per chi dispone di uno smartphone con sistema operativo iOS, la app ha una funzionalità ulteriore non presente sulla versione per Android. La risposta dei microfoni di questi dispositivi varia eccessivamente da modello a modello, mentre è nota a priori sugli smartphone della Apple; per questo la funzione di room calibration è riservata solo a loro.

La procedura inizia con la rilevazione del rumore ambientale (Fig. 1), poi si passa alla misura vera e propria. L’apparecchio riproduce i segnali test rilevati dall’applicazione sul telefono, che in base al risultato della misura genera una curva di correzione (Fig. 2).

Figura 1.

Figura 2.

A questo punto l’equalizzazione diviene disponibile assieme a quelle preimpostate (Fig. 3). Poiché la calibrazione viene salvata all’interno dell’Ottava-f, si renderà disponibile anche se poi verrà usata la app per Android. Quindi non si deve necessariamente possedere un telefono Apple, è sufficiente averlo a disposizione per i pochi minuti richiesti dall’operazione.

Figura 3.

Questa funzionalità risulta, all’atto pratico, abbastanza efficace; noi abbiamo provato partendo con l’apparecchio collocato a parete e con l’equalizzazione generata tramite la app si percepisce chiaramente una risposta un po’ più “corposa”, anche se non molto diversa da quella che si ottiene utilizzando l’equalizzazione preimpostata prevista per la collocazione “libera”.
M. Mollo


Technics Ottava-f SC-C70

Sistema all-in-one

Distributore per l’Italia: Panasonic Italia, Branch of Panasonic Marketing Europe GmbH, Viale dell’innovazione 3, 10126 Milano. Tel. 02 67881 www.technics.com/it
Prezzo: euro 899,00

Caratteristiche dichiarate dal costruttore
  • Tipo: sistema all-in-one con lettore CD, radio FM/DAM+.
  • Altoparlanti: 2 midwoofer da 8 cm, 2 tweeter a cupola in seta da 20 mm, 1 subwoofer da 12 cm a corsa lunga con doppio condotto reflex.
  • Amplificazione: 2×30 watt (canali frontali, 1 kHz, THD 1,0%), 40 watt (subwoofer, 1 kHz, THD 1,0%).
  • Ingressi: 1 analogico mini-jack 3,5 mm, 1 digitale ottico, 1 USB posteriore.
  • Uscite: cuffia.
  • Dimensioni (LxAxP): 450x143x280 mm.
  • Peso: 7,8 kg

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1 Comment

  1. Prodotto estremamente interessante! secondo voi sarebbe possibile utilizzarlo anche, tramite ingresso digitale, come soundbar/sistema audio per TV? considerati prezzo e qualità sarebbe veramente un’ulteriore motivo di acquisto.

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